Posta sulla costa sud-orientale dell'isola, Siracusa possiede una storia millenaria: la sua fondazione avvenne intorno all'anno 734-733 a.C., ad opera dei Corinzi. Annoverata tra le più vaste metropoli dell'età classica, primeggiò per potenza e ricchezza con Atene, la quale tentò invano di assoggettarla. Numerose le personalità influenti accolte al suo interno, come Platone che giungendovi per ben tre volte, cercò di instaurarvi lo Stato ideale della Repubblica. Patria di artisti, filosofi e uomini di scienza, diede i natali, tra gli altri, al celebre Archimede. Fu conquistata dall'antica Roma nel 212 a.C. Nell'anno 61 vi sostò per tre giorni l'apostoloPaolo, mentre veniva condotto a Roma. Siracusa è altresì nota per essere la città natale di Santa Lucia, il cui martirio avvenne il 13 dicembre del 304. Importante centro dell'Impero bizantino, ne divenne la capitale durante il VI secolo. La conquista araba, avvenuta nell'anno 878, pose fine all'egemonia siracusana.
La geografia del territorio siracusano funge da cerniera nell'ordito territoriale della Sicilia sud-orientale. Rappresenta la parte geografica più meridionale d'Italia; l'estrema punta sud-orientale dell'isola. Capo Passero è uno dei tre vertici che formano il nome di Trinacria, ovvero l'isola dalle tre punte. Il suo maggiore tratto distintivo viene dato dalla presenza dei monti Iblei: il plateau in questione è un complesso vulcanico sottomarino emerso tra il Miocene e il Pleistocene, composto da roccia lavica e carbonatica; contenente un elevato numero di fossili e conchiglie. Nel mar Ionio, a est di Siracusa (nella quale la piattaforma continentale è quasi del tutto assente) sorge la scarpata Ibleo-Maltese (o di Malta-Siracusa) che separa il blocco Pelagiano (avampaeseafricano) dal bacino ionico, delimitando la piana abissale più profonda del Mediterraneo. La vastità di caratteristiche geomorfologiche ha portato alla suddivisione del territorio in quattro sub-aree fisiche, che per le singole peculiarità danno luogo a paesaggi anche molto diversi tra loro.
L'assedio romano di Siracusa si riferisce alle operazioni belliche messe in atto dalle truppe romane di Marco Claudio Marcello sotto le mura della polis di Syrakousai nel 212 a.C. Gli attacchi si protrassero per oltre due anni e si svolsero per vie terrestri e per vie marittime, ma in entrambi i casi l'esercito di Roma incontrò la insuperabile difesa pensata ed elaborata dallo scienziato e matematico Archimede. Durante l'assedio Ippocrate cercò rinforzi cartaginesi presso Eraclea Minoa ottenendo alcune vittorie contro i romani, Epicide invece rimase a Siracusa mantenendo sino all'ultimo una strenua difesa.
I primi otto mesi di assedio:
Siracusa possedeva 27 km di mura costruite all'epoca di Dionigi I di Siracusa, che le garantivano una completa difesa, sia dalla parte del mare, sia da quella di terra. Proprio per queste difese la città non era mai stata prima di allora espugnata. Eco come la descrive Polibio:
«La città di Syrakousai ha sicure protezioni naturali, poiché le sue mura, di forma circolare, sorgono su postazioni elevate e dominate da profonde rupi, di difficile accesso [...]. Si può accedere solo da punti ben specifici.»
La cucina siracusana ha origini antichissime. Essa affonda le sue radici direttamente nell'epoca greca, durante la quale i suoi cuochi erano molto rinomati e le sue pietanze venivano esportate al di fuori dell'isola. La città di Siracusa è definita la patria di quella che fu la prima scuola di cucina in Occidente. Già nel V secolo a.C. si menzionavano negli scritti i suoi oliveti e la lavorazione che essa faceva del pesce, ponendolo sotto sale. Formaggio, pasta e pane facevano parte dell'alimentazione degli abitanti del territorio ibleo. Cibi come miele e vino, prodotti dai locali, venivano ampiamente serviti nelle tavole dell'antica Roma. Durante il medioevo giunsero dall'Oriente gli agrumi, le mandorle e lo zucchero, facendo confluire nella cucina siracusana quegli alimenti che odiernamente la caratterizzano; pomodori, patate e peperoni arrivati via mare dall'America alla fine del XV secolo andarono a completare il quadro degli ingredienti da essa più utilizzati.
L'area geografica del siracusano è contrassegnata sia dalla presenza del mare e sia dalla presenza dei monti, ciò si ripercuote in cucina, per cui i siracusani hanno sviluppato dei tradizionali menù a base di pane casareccio, erbe aromatiche, salsiccia e sugo di maiale, ai quali si affiancono pietanze marinare come la zuppa di pesce, la pasta col nero di seppia e la bottarga di tonno.
Giulio Firmico Materno (in latinoIulius Firmicus Maternus; Siracusa, 300 – 360) è stato uno scrittore e astrologoromano in lingua latina di età tardoimperiale. Firmico fu senatore, ed esercitò la professione di avvocato per qualche tempo. La sua opera De Nativitatibus sive Matheseos edita in sette libri rappresenta non solo il primo trattato di astrologia in lingua latina ma anche il trattato dell'età antica più completo in materia giunto fino a noi, frutto di studi neoplatonici. Egli ci ha tramandato non solamente le nozioni dei Greci sull'astrologia, ma ha trascritto anche la sphaera barbarica ovvero la trascrizione della sfera celeste dei Babilonesi, degli Antichi Egizi, dei Persiani e di altri antichi popoli. Dopo un breve lasso di tempo, Giulio si convertì al Cristianesimo e scrisse il De errore profanarum religionum indirizzandolo agli imperatori Costante I e Costanzo II ed esortandoli a far cessare il paganesimo con qualunque mezzo, e ciò è quel che colpisce. La sua opera ha tolto dall'oblio molti miti e soprattutto culti misterici dell'antichità.
Punto di riferimento commerciale grazie al porto di Augusta, con i tre siti di Siracusa e la Necropoli Rupestre di Pantalica, Noto, Palazzolo Acreide (gli ultimi due insieme con il Val di Noto) insigniti dall'UNESCO del titolo di Patrimonio dell'umanità il Libero consorzio comunale di Siracusa rappresenta un rilevante polo d'attrazione turistico, storico, artistico ed archeologico. Nei suoi confini sorge il Lago di Lentini, il bacino artificiale più grande d'Europa. Il capoluogo, Siracusa, è infine un importante snodo stradale e ferroviario della Sicilia.
La cattedrale della Natività di Maria Santissima, detta anche Duomo, sorge sulla parte elevata dell'isola di Ortigia, incorporando quello che fu il principale tempio sacro in stile dorico della polis di Syrakousai, dedicato ad Atena (Minerva) e convertito in chiesa con l'avvento del cristianesimo.
Considerata la chiesa più importante della città di Siracusa, è entrata a far parte dei beni protetti dall'UNESCO in quanto patrimonio dell'umanità. Il suo stile è all'esterno principalmente barocco e rococò, mentre al suo interno alterna parti risalenti all'epoca siceliota, poiché appartenenti al tempio greco e parti risalenti all'epoca medievale, costruite dai Normanni verso il seicento e così lasciate fino ai giorni attuali. La sua struttura interna è composta in diverse navate e cappelle, le quali hanno uno stile classico e decorato, tipico del barocco anch'esso.
Di grande significato religioso, custodisce statue, reliquie e spoglie di santi, martiri e nobili siracusani. I suoi arredi hanno visto il susseguirsi di artisti provenienti da più parti d'Italia e dall'estero. Da sempre simbolo della religiosità siracusana, la cattedrale attraversò le varie fasi storiche e culturali della città.
Siracusa è stata una delle prime città al mondo in cui si è sviluppata la forma d'arte teatrale. Mentre ad Atene si è soliti accostare l'arte drammatica, la nascita dell'arte comica viene attribuita alla polis di Siracusa, per via delle parole di Platone, il quale nel Teeteto (Plato, Teet., 152 e) definisce il siracusano Epicarmo «archegeta della commedia» (o anche «principe della commedia»), paragonandolo ad Omero - che egli definisce «archegeta della tragedia» -, quelle di Alcimo in Ad Aminta, e per via del suo teatro greco; uno dei più vasti e importanti teatri dell'antichità. Nel suo palcoscenico hanno recitato Eschilo, Formide, Antifonte e altri grandi nomi. Oggi si rivivono i fasti del teatro greco mettendo in scena le rappresentazioni classiche, organizzate ogni anno dall'INDA.
Siracusa è una città a forte vocazione sportiva. Tanti gli atleti che durante la storia d'Italia hanno vestito l'azzurro nazionale. La città è stata e continua ad essere sede di importanti eventi e manifestazioni sportive regionali, nazionali, internazionali e finanche mondiali. Per citare alcuni degli eventi più significativi che hanno coinvolto la città e il suo territorio: nel 1960 fu la prima tappa italiana ad accogliere la fiaccola olimpica, proveniente da Olimpia e diretta a Roma. Nel suo circuito la Ferrari ha ottenuto le sue prime vittorie automobilistiche, durante il Gran Premio di Siracusa; il Giro d'Italia, che si vede pochissimo al sud, vi ha fatto tappa due volte; il Trofeo 8 Nazioni (successivamente detto Trofeo Syracusae) della pallanuoto e le tappe della World League della medesima disciplina; la finale della Supercoppa italiana di pallavolo e la Final Eight Coppa Italia di pallamano; le gare internazionali ippiche all'Ippodromo del Mediterraneo; gli interi Campionati italiani assoluti di scherma, fino a giungere all'organizzazione del campionato mondiale di canoa polo nel 2016.
«Quale delle città decadute, o scomparse, del mondo antico ha conservato, dopo Atene e Roma, una così vasta fama come Siracusa? C'è un uomo in Europa o in America, tra i meno colti delle classi non affatto ignoranti, il quale nel naufragio delle memorie scolastiche non ritrovi quel nome, e legati con quello altri ricordi confusi d'uomini grandi, di grandi fatti, d'opere meravigliose dell'ingegno umano? Non credo che ci sia al mondo altra grande città decaduta che abbia dinnanzi a sé una così meravigliosa immagine del suo grande passato.»