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Pietre d'inciampo in Liguria

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Voce principale: Pietre d'inciampo in Italia.
Pietra d'inciampo nella Galleria Mazzini

La lista delle pietre d'inciampo in Liguria contiene l'elenco delle pietre d'inciampo poste in Liguria. Esse commemorano il destino delle vittime liguri della Shoah e di altre vittime del regime nazista. La prima pietra d'inciampo nella regione è stata collocata il 29 gennaio 2012 a Genova per Riccardo Reuven Pacifici.

Provincia di Genova

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Genova accoglie 25 pietre d'inciampo, collocate a partire dal 27 gennaio 2012.[1]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
29 gennaio 2012 Galleria Mazzini

44°24′31.77″N 8°56′10.24″E
QUI È STATO ARRESTATO
3.11.1943

REUVEN
RICCARDO PACIFICI
RABBINO CAPO
DI GENOVA
NATO 1904
ASSASSINATO 11.12.1943
AUSCHWITZ
Pacifici, Riccardo Reuven Riccardo Reuven Pacifici (Firenze, 18 febbraio 1904 - Auschwitz, 11 dicembre 1943) rabbino italiano, si prodiga per l'assistenza morale e spirituale ai profughi del campo di raccolta di Ferramonti di Tarsia, a Cosenza. Catturato con l'inganno dai nazisti nel novembre 1943, deportato ad Auschwitz dove muore l'11 dicembre 1943. Stessa sorte per la moglie Wanda Abenaim e altri membri della famiglia.[2]
7 marzo 2013 Via Roma, 1

44°24′30.8″N 8°56′06.51″E
GIORGIO LABÒ
NATO 1895
CADUTO PER LA LIBERTÀ
FUCILATO A ROMA
DAI NAZISTI
7 MARZO 1944
MEDAGLIA D'ORO AL
VALOR MILITARE
Labò, Giorgio Giorgio Labò (Modena, 29 maggio 1919 - Roma, 7 marzo 1944), studente di architettura al Politecnico di Milano. Sergente del Genio minatori, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 entra nella Resistenza. Catturato dalle SS, condotto nel carcere di Via Tasso[3], torturato e interrogato. Fucilato senza processo insieme a nove altri partigiani da un plotone della Polizia dell'Africa italiana.
Dopo la morte gli venne conferita la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[4]
16 gennaio 2017 Via Carlo Barabino, 26

44°23′58.69″N 8°57′02.12″E
QUI ABITAVA
ERCOLE DE ANGELIS
NATO 1882
CATTURATO 2.10.1944
DEPORTATO
FLOSSENBURG
ASSASSINATO 18.4.1945
De Angelis, Ercole Ercole De Angelis (Casale Monferrato, 6 febbraio 1882 - Flossenbürg, 18 aprile 1945), ebreo, figlio di Giuseppe e Eleonora Segré, coniugato con Fortunata Foà. Arrestato a Genova il 2 ottobre 1944, trasferito a Bolzano, deportato poi nel Reich destinato a Flossenbürg, dove muore il 18 aprile 1945.[5]
12 gennaio 2020 Corso Monte Grappa, 37

44°24′36.92″N 8°56′56.66″E
QUI ABITAVA
ITALO VITALE
NATO 1886
ARRESTATO 10.12.1943
DEPORTATO
MORTO
DURANTE IL TRASPORTO
AD AUSCHWITZ
Vitale, Italo Italo Vitale (Genova, 1 agosto 1886 - Auschwitz, ???), figlio di Samuele e Enrichetta De Benedetti. Arrestato a Genova il 10 dicembre 1943, incarcerato a San Vittore[6] a Milano quindi deportato ad Auschwitz dove arriva il 6 febbraio 1944. Non sopravvive alla Shoah.[7]
25 Gennaio 2022 Salita San Francesco, 7

44°24′41.93″N 8°55′53.42″E
QUI FU ARRESTATO
7.3.1944

EMANUELE CAVAGLIONE
NATO 1880
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 30.6.1944
Cavaglione, Emanuele Emanuele Cavaglione (Genova, 1880 - Auschwitz, 30 giugno 1944), ebreo, gioielliere, coniugato con Margherita Segre. Rifugiatisi a Firenze sotto falso nome, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 con l'inganno vengono fatti ritornare a Genova da due delatori. Arrestati, internati nel campo di Fossoli, quindi trasferiti ad Auschwitz. Assassinati al loro arrivo al campo il 30 giugno 1944.[2]
QUI FU ARRESTATA
7.3.1944

MARGHERITA SEGRE CAVAGLIONE
NATA 1893
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 30.6.1944
Segre Cavaglione, Margherita Margherita Segre Cavaglione (Casale Monferrato, 1893 - Auschwitz, 30 giugno 1944), moglie di Emanuele Cavaglione. Rifugiatisi a Firenze sotto falso nome, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 con l'inganno vengono fatti ritornare a Genova da due delatori. Arrestati, internati nel campo di Fossoli, quindi trasferiti ad Auschwitz. Assassinati al loro arrivo al campo il 30 giugno 1944.[2]
Via Giovanni Bertora, 6

44°24′44.92″N 8°56′30.05″E
QUI ABITAVA
ALBINO POLACCO
NATO 1910
ARRESTATO 3.11.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Polacco, Albino Albino Polacco (Venezia, 12 maggio 1910 - Auschwitz, ???), figlio di Moise e Cesana Carlotta, coniugato con Linda Polacco. Custode della Sinagoga accanto alla quale ridiede con la famiglia, il 3 novembre 1943 si vede costretto dai nazisti a radunare tutti gli ebrei nel tempio. Arrestato con la famiglia ed insieme ad altri venti ebrei il 3 novembre 1943 dalle SS coadiuvate da militi fascisti, detenuti nel tempio genovese, quindi San Vittore[6] a Milano da dove è deportato, il 6 dicembre 1943 ad Auschwitz. Non sopravvive alla Shoah.[2]
QUI ABITAVA
LINDA POLACCO
NATO 1916
ARRESTATA 3.11.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
Polacco, Linda Linda Polacco (Genova, 23 luglio 1916 - Auschwitz, ???), figlia di Abramo e Eleonora Polacco, coniugata con Albino Polacco. Arrestata con i famigliari a Genova il 3 novembre 1943 dalle SS coadiuvate da militi fascisti, detenuta nel tempio genovese, quindi San Vittore[6] a Milano da dove è deportata, il 6 dicembre 1943 ad Auschwitz. Non sopravvive alla Shoah.[2]
QUI ABITAVA
ROBERTO POLACCO
NATO 1937
ARRESTATO 3.11.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Polacco, Roberto Roberto Polacco (Genova, 30 luglio 1937 - Auschwitz, 11 dicembre 1943), figlio di Albino e Linda Polacco. Arrestato con i famigliari a Genova il 3 novembre 1943 dalle SS coadiuvate da militi fascisti, detenuto nel tempio genovese, quindi San Vittore[6] a Milano da dove è deportato, il 6 dicembre 1943 ad Auschwitz. Ucciso all'arrivo ad Auschwitz l'11 dicembre 1943.[2]
QUI ABITAVA
CARLO POLACCO
NATO 1938
ARRESTATO 3.11.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Polacco, Carlo Carlo Polacco (Genova, 6 ottobre 1938 - Auschwitz, 11 dicembre 1943), figlio di Albino e Linda Polacco. Arrestato con i famigliari a Genova il 3 novembre 1943 dalle SS coadiuvate da militi fascisti, detenuto nel tempio genovese, quindi San Vittore[6] a Milano da dove è deportato, il 6 dicembre 1943 ad Auschwitz. Ucciso all'arrivo ad Auschwitz l'11 dicembre 1943.[2]
24 ottobre 2022 Via Goffredo Mameli, 1

44°24′43.04″N 8°56′16.64″E
QUI ABITAVA
BRUNO DE BENEDETTI
NATO 1911
ARRESTATO 2.12.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 31.12.1944
DACHAU-KAUFERING
De Benedetti, Bruno Bruno De Benedetti (Pisa, 23 marzo 1911 - Dachau, 31 dicembre 1944), figlio di Gino e Bice Foa, coniugato con Armanda Carola Martelli. Arrestato alla frontiera italo-svizzera, Maslianico il 1º dicembre 1943 in seguito al riconoscimento di un commilitone, insieme agli zii Arturo e Ida Valabrega ed il cugino Luciano. Detenuto a Como quindi Modena prima del trasferimento a Fossoli a cui segue, il 2 agosto 1944 la deportazione ad Auschwitz, matricola n. 120007. Trasferito a Dachau, muore 31 dicembre 1944.[2]
10 gennaio 2024 Via Dufour, 11R

44°24′58.99″N 8°52′08.7″E
QUI ABITAVA
FRANCESCO MOISELLO
NATO 1905
DEPORTATO 1944
FLOSSENBÜRG
ASSASSINATO 27.11.1944
HERSBRUCK
Moisello, Francesco Francesco Moisello (Genova, 9 marzo 1905 - Hersbruck, 27 novembre 1944), arrestato in quanto collaboratore di partigiani, detenuto a Marassi prima, quindi carcere di San Vittore[6] a Milano, Bolzano, a cui segue la deportazione nel Reich con destinazione Flossenbürg, matricola 21473, classificato "Pol" – (Politisch)[8]. Muore a Hersbruck, il 27 novembre 1944.[2]
Corso Magenta, 5

44°24′50.42″N 8°56′17.85″E
QUI ABITAVA
IDA FOÀ
NATA 1884
ARRESTATA 1.12.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 26.2.1944
Foà Valabrega, Ida Ida Foà Valabrega (Pesaro, 7 agosto 1884 - Auschwitz, 26 febbraio 1944), figlia di Raffaele e Sofia Valabrega, coniugata con Arturo Valabrega. Arrestata alla frontiera italo-svizzera, Maslianico il 1º dicembre 1943 in seguito a delazione, insieme con il marito Arturo, il figlio Luciano Valabrega e il nipote Bruno De Benedetti. Detenuta a Como quindi Modena prima del trasferimento a Fossoli a cui segue, il 22 febbraio 1944 la deportazione ad Auschwitz. Assassinata all'arrivo al campo il 26 febbraio 1944.[2]
QUI ABITAVA
ARTURO VALABREGA
NATO 1894
ARRESTATO 1.12.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 4.5.1944
Valabrega, Arturo Arturo Valabrega (genova, 21 febbraio 1894 - Auschwitz, 4 maggio 1944), figlio di Davide e Fortunata Nuna Jona, coniugato con Ida Foà. Arrestato alla frontiera italo-svizzera, Maslianico il 1º dicembre 1943 in seguito a delazione, insieme con la moglie Ida, il figlio Luciano Valabrega e il nipote Bruno De Benedetti. Detenuto a Como quindi Modena prima del trasferimento a Fossoli a cui segue, il 22 febbraio 1944 la deportazione ad Auschwitz, matricola n. 174560, morto al campo il 4 maggio 1944.[2]
QUI ABITAVA
LUCIANO VALABREGA
NATO 1921
ARRESTATO 1.12.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 6.4.1945
FLOSSENBÜRG
Valabrega, Luciano Luciano Valabrega (Genova, 17 settembre 1921 - Flossenbürg, 6 aprile 1945), figlio di Arturo e Ida Foà. Arrestato alla frontiera italo-svizzera, Maslianico il 1º dicembre 1943 in seguito a delazione, insieme con i genitori ed il cugino Bruno De benedetti. Detenuto a Como quindi Modena prima del trasferimento a Fossoli a cui segue, il 22 febbraio 1944 la deportazione ad Auschwitz, matricola n 174561. Deceduto a Flossenbürg il 6 aprile 1945.[2]
via Padre Semeria, 21

44°24′16.8″N 8°58′20.8″E
QUI ABITAVA
GIORGINA MILANI
NATA 1886
ARRESTATA 12.10.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 28.10.1944
Milani, Giorgina Giorgina Milani (Roma, 20 marzo 1886 - Auschwitz, 28 ottobre 1944), figlia di Davide e Sofia Del Monte, coniugata con Ettore Sonnino, madre di Bice, Maria Luisa, Giorgio, Roberto, Roberto Sonnino. Subisce con la famiglia le angherie antisemite successive alle Leggi razziali fasciste del 1938. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 rimane nascosta a Genova per nove mesi, fino all'arresto, per delazione, di tutta la famiglia Sonnino avvenuto il 12 ottobre 1944. Detenuta prima a Genova quindi Bolzano da dove, il 24 ottobre è deportata nel Reich con destinazione Auschwitz. Assassinata all'arrivo al campo, 28 ottobre 1944. Della famiglia Sonnino solo la figlia Piera sopravvive alla Shoah.[2]
QUI ABITAVA
ETTORE SONNINO
NATO 1880
ARRESTATO 12.10.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 28.10.1944
Sonnino, Ettore Ettore Sonnino (Napoli, 17 aprile 1880 - Auschwitz, 28 ottobre 1944), figlio di Giuseppe e Ester Di Cave, coniugato con Giorgina Milani. Arrestato a Genova il 12 ottobre 1944, detenuto prima a Genova quindi Bolzano da dove, il 24 ottobre è deportato nel Reich con destinazione Auschwitz. Assassinato all'arrivo al campo, 28 ottobre 1944.[2]
QUI ABITAVA
BICE SONNINO
NATA 1923
ARRESTATA 12.10.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 16.1.1945
NEUENGAMME
Sonnino, Bice Bice Sonnino (Milano, 16 giugno 1923 - Neuengamme, 16 gennaio 1945), figlia di Ettore e Giorgina Milani, Arrestata a Genova il 12 ottobre 1944, detenuta prima a Genova quindi Bolzano da dove, il 24 ottobre è deportata nel Reich con destinazione Auschwitz. Trasferita a Neuengamme, muore il 16 gennaio 1945.[2]
QUI ABITAVA
MARIA LUISA SONNINO
NATA 1920
ARRESTATA 12.10.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 20.3.1945
FLOSSENBÜRG
Sonnino, Maria Luisa Maria Luisa Sonnino (Napoli, 8 ottobre 1920 - Flossenbürg, 20 marzo 1945), figlia di Ettore e Giorgina Milani. Arrestata a Genova il 12 ottobre 1944, detenuta prima a Genova quindi Bolzano da dove, il 24 ottobre è deportata nel Reich con destinazione Auschwitz. Trasferita a Flossenbürg, muore il 20 marzo 1945.[2]
QUI ABITAVA
GIORGIO SONNINO
NATO 1925
ARRESTATO 12.10.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
MORTO 12.2.1945
Sonnino, Giorgio Giorgio Sonnino (Milano, 9 luglio 1925 - Auschwitz, 12 febbraio 1945), figlio di Ettore e Giorgina Milani. Arrestato a Genova il 12 ottobre 1944, detenuto prima a Genova quindi Bolzano da dove, il 24 ottobre è deportato nel Reich con destinazione Auschwitz dove muore il 12 febbraio 1945.[2]
QUI ABITAVA
ROBERTO SONNINO
NATO 1918
DEPORTATO
AUSCHWITZ
MORTO 12.2.1945
Sonnino, Roberto Roberto Sonnino (Napoli, 5 giugno 1918 - Auschwitz, 12 febbraio 1945), figlio di Ettore e Giorgina Milani. Arrestato a Genova il 12 ottobre 1944, detenuto prima a Genova quindi Bolzano da dove, il 24 ottobre è deportato nel Reich con destinazione Auschwitz dove muore il 12 febbraio 1945.[2]
QUI ABITAVA
PAOLO SONNINO
NATO 1917
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Sonnino, Paolo Paolo Sonnino (Napoli, 8 gennaio 1917 - Auschwitz, ???), figlio di Ettore e Giorgina Milani. Arrestato a Genova il 12 ottobre 1944, detenuto prima a Genova quindi Bolzano da dove, il 24 ottobre è deportato nel Reich con destinazione Auschwitz. Non sopravvive alla Shoah.[2]
via Felice Cavallotti, 11

44°24′01.13″N 8°56′52.35″E
QUI ABITAVA
MARCO RIGNANI
NATO 1910
ARRESTATO 3.11.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Rignani, Marco Marco Rignani (Genova, 29 maggio 1910 - Auschwitz, ???), figlio di Eugenio e Rosina De Benedetti. Arrestato a Genova nel corso del rastrellamento della Sinagoga il 3 novembre 1943 dalle SS coadiuvate da militi fascisti, detenuto nel tempio genovese, quindi carcere di Marassi, San Vittore[6] a Milano da dove è deportato, il 6 dicembre 1943 ad Auschwitz. Non sopravvive alla Shoah.[2]
via Casaregis, 4A

44°24′01.13″N 8°56′52.35″E
QUI ABITAVA
BELLINA ORTONA
NATO 1876
ARRESTATA 2.2.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 28.2.1944
Ortona, Bellina Bellina Ortona (Casale Monferrato, 24 febbraio 1874 - Auschwitz, 26 febbraio 1944), detta Adele, figlia di Allegro e Speranza Luzzati. Arrestata a Genova il 7 febbraio 1944, trasferita a Fossoli quindi deportata nel Reich con destinazione Auschwitz. Assassinata al suo arrivo al campo, 26 febbraio 1944.[2]
21 febbraio 2024 Via Bruno Buozzi, 18

44°24′54.51″N 8°54′51.91″E
QUI ABITAVA
ORAZIO ROBELLO
NATO 1914
DEPORTATO 1944
FLOSSENBÜRG
ASSASSINATO 24.12.1944
Robello, Orazio Orazio Robello (Genova, 1914 - Flossenbürg, 24 dicembre 1944), soldato della Marina, coniugato, un figlio. Arrestato dai nazisti nel luglio del 1944. Detenuto a San Vittore[6] a Milano dal cui Binario 21 della Stazione Centrale[9] è deportato nel Reich con destinazione Flossenbürg dove muore alla vigilia del Natale 1944.[10]

Ronco Scrivia

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La città di Ronco Scrivia accoglie ufficialmente una pietra d'inciampo.

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
12 gennaio 2020 Via Filippo Corridoni

44.614001°N 8.947025°E
QUI ABITAVA
GIOVANNI CARMINATI
NATO 1916
ARRESTATO 10.4.1944
DEPORTATO
GUSEN
ASSASSINATO 29.1.1945
Carminati, Giovanni Battista Giovanni Battista Carminati (Brembilla, 9 agosto 1916 - Gusen, 29 gennaio 1945)[11], contadino, figlio di Giovanni Carminati. Arrestato il 10 aprile 1945 lungo la strada provinciale tra Isola del Cantone e Vobbia, in provincia di Genova, da soldati tedeschi che tornavamo dal rastrellamento della Benedicta, fu caricato sul convoglio che partiva per Mauthausen. Morì il 29 gennaio 1945 nel sottocampo di Gusen[12]

Provincia di Imperia

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A Imperia si trovano 19 pietre d'inciampo, posate a partire dal 27 gennaio 2022.[13][14][15]

A Sanremo si trovano 6 pietre d'inciampo, tutte posate il 28 gennaio 2022.[16]

A Ventimiglia si trovano due pietre d'inciampo, entrambe posate il 27 gennaio 2022.[17]

Provincia di La Spezia

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La città di La Spezia ospita 13 pietre d'inciampo.[18][19]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
29 gennaio 2024 Piazza Garibaldi, 2

44°06′29.54″N 9°49′01.94″E
QUI ABITAVA
UMBERTO ALFREDO
RIGHETTI
NATO 1892
ARRESTATO 8.8.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 6.1.1945
GUSEN
Righetti, Alfredo Alfredo Righetti (???, 1892 - Gusen, 6 gennaio 1945), genitore di Giorgio Righetti partigiano nelle fila di Giustizia e Libertà, è arrestato al posto del figlio dai fascisti l’8 agosto 1944 insieme alla moglie Zita Calzetta. Alfredo e la moglie detenuti prima nel carcere cittadino "Villa Andreino", quindi trasferiti al carcere genovese di Marassi, a cui segue il campo di Bolzano dove la moglie rimane trattenuta fino alla liberazione, mentre Alfredo è deportato nel Reich, destinato a Mauthausen. Assassinato a Gusen il 6 gennaio 1945.[20]
Via Roma, 106

44°06′26.73″N 9°48′58.72″E
QUI ABITAVA
DARIO DERCHI
NATO 1893
ARRESTATO 25.11.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 7.3.1945
GUSEN
Derchi, Dario Dario Derchi (???, 1893 - Gusen, 25 novembre 1945), commerciante, arrestato il 25 novembre 1944 con l’accusa di sostenere i partigiani, detenuto prima nelle stanze della caserma cittadina sede del XXI Reggimento Fanteria,[21] dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 adibita dai militi delle Brigate Nere a luogo di tortura, trasferito quindi al carcere genovese di Marassi, a cui segue Bolzano, da dove il primo febbraio 1945 è deportato a Mauthausen. Assassinato a Gusen il 7 marzo 1945.[20]
Via Raffaele De Nobili, 79

44°06′22.8″N 9°49′05.8″E
QUI ABITAVA
AMELIA GIARDINI
PAGANINI
NATA 1882
ARRESTATA 3.7.1944
DEPORTATA
RAVENSBRÜCK
ASSASSINATA 1.1.1945
Giardini Paganini, Amelia Amelia Giardini Paganini (???, 1882 - Ravensbrück, 1 gennaio 1945), madre di Alfredo Paganini. Antifascista, attiva nelle associazioni cattoliche femminili spezzine, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 offre sostegno e ospitalità ai partigiani. In seguito alla cattura del figlio partigiano, la notte del 2 luglio 1944 è arrestata in casa insieme alle due figlie e con loro trasferita al carcere Villa Andreino, a cui segue il trasferimento a Bolzano e da lì la deportazione nel Reich con destinazione Ravensbrück dove muore il 1º gennaio 1945. Stessa tragica sorte per il figlio Alfredo.[20]
QUI ABITAVA
ALFREDO PAGANINI
NATO 1918
ARRESTATO 2.7.1944
DEPORTATO
FLOSSENBÜRG
ASSASSINANTO 8.12.1944
HERSBRUCK
Paganini, Alfredo Alfredo Paganini (???, 1918 - Hersbruck, 8 dicembre 1944), partigiano, figlio di Amelia Giardini, laureando in medicina presso l’Università di Genova, aderisce alla Resistenza, come il fratello maggiore Alberto, entrando nella formazione di Giustizia e Libertà della IV Zona operativa al comando del colonnello Fontana. In seguito a delazione è catturato dai fascisti il 2 luglio 1944 in occasione del suo discesa in città per procurarsi dei medicinali. Detenuto a Villa Andreino prima del trasferimento a Genova dove subisce sevizie e torture, quindi Fossoli, Bolzano da cui è deportato nel Reich. Assassinato nel sottocampo di Hersbruck l'8 dicembre 1944. Identica tragica sorte per la madre Amelia.[20]
Via dei Mille
angolo Via Cavour

44°06′21.9″N 9°49′01.4″E
QUI FU ARRESTATA
2.2.1944

ELVIRA FINZI
NATA 1873
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINTA 26.2.1944
Finzi, Elvira Elvira Finzi (Correggio, 16 agosto 1873 - Auschwitz, 28 febbraio 1944), figlia di Leone e Vittoria Sacerdoti, famiglia ebrea, gestisce un'edicola di giornali fino all'arresto, il 2 febbraio 1944. Dal campo di Fossoli il 22 febbraio è deportata ad Auschwitz. Assassinata al suo arrivo al campo, 26 febbraio 1944.[22][20]
Corso Nazionale, 348

44°07′10.46″N 9°50′29.15″E
QUI ABITAVA
FERNANDO
BECONCINI
NATO 1902
ARRESTATO 21.11.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINANTO 2.3.1945
Beconcini, Fernando Fernando Beconcini (???, 1902 - Mauthausen, 2 marzo 1945), commerciante, arrestato nel novembre 1944 con l'accusa di sostenere i partigiani. Detenuto nel carcere di Genova prima del trasferimento a Bolzano da dove è deportato nel Reich il 14 dicembre. Muore a Melk il 2 marzo 1945.[20]
Corso Nazionale
angolo Via Parma
QUI ABITAVA AL N.6
AGOSTINO VIRDIS
NATO 1896
ARRESTATO 2.11.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINANTO 17.3.1945
GUSEN
Virdis, Agostino Agostino Virdis (???, 1896 - Gusen, 17 marzo 1945), impiegato archivista, arrestato il 22 novembre 1944, non si hanno notizie riguardo le motivazioni, portato nelle stanze della caserma cittadina sede del XXI Reggimento Fanteria,[21], quindi a Genova e da Bolzano il primo febbraio 1945 è deportato a Mauthausen ed infine a Gusen, dove muore il 17 marzo 1945.[20]
QUI ABITAVA AL N.6
GIOTTO PESCHIERA
NATO 1924
ARRESTATO 15.10.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINANTO 8.3.1945
MELK
Peschiera, Giotto Giotto Peschiera (Fornovo di Taro, 14 agosto 1924 -Melk, 8 marzo 1945), capostazione alla stazione di Migliarina, arrestato dalle Brigate Nere il 15 ottobre 1944 con l'accusa di collaborare con i partigiani è detenuto prima nella caserma cittadina sede del XXI Reggimento Fanteria,[21], quindi carcere genovese di Marassi a cui segue Bolzano da dove è deportato nel Reich con destinazione Mauthausen, matricola 114062. MUore a Melk l'8 marzo 1945.[20]
Via Buonviaggio
angolo Via Sarzana
QUI FU ARRESTATO
24.11.1944

VITRUVIO
RICCIARDI
NATO 1927
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 18.4.1945
GUSEN
Ricciardi, Vitruvio Vitruvio Ricciardi (???, 1927 - Gusen, 18 aprile 1945), operaio dell’OTO Melara, arrestato il 24 novembre 1944, non si hanno notizie a riguardo della motivazione, portato nelle stanze della caserma cittadina sede del XXI Reggimento Fanteria,[21] seviziato e torturato prima del trasferimento a Marassi, quindi Bolzano e la deportazione, il primo febbraio 1945, a Mauthausen. Muore a Gusen il 18 aprile 1945.[20]
Via XX settembre, 6
palazzo della Provincia e Prefettura

44°06′24.43″N 9°49′37.45″E
QUI ERA IN SERVIZIO
NICOLA AMODIO
NATO 1898
ARRESTATO 23.11.1944
DEPORTATO 1944
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 4.3.1945
Amodio, Nicola Nicola Amodio (Pizzo Calabro, novembre 1898 - Mauthausen, 4 marzo 1945), commissario di Polizia, con altri tre colleghi condivide la tragica sorte della deportazione. Arrestato il 23 novembre 1944 nel suo ufficio in Questura, accusato di favorire la Resistenza fornendo informazioni. Portato nelle stanze della caserma cittadina sede del XXI Reggimento Fanteria,[21] interrogato e torturato prima del trasferimento al carcere genovese di Marassi, quindi Bolzano e la deportazione, il primo febbraio 1945, a Mauthausen dove muore il 4 marzo 1945. Dei quattro colleghi della Questura solo uno sopravviverà.[20]
QUI ERA IN SERVIZIO
LODOVICO VIGILANTE
NATO 1882
ARRESTATO 23.11.1944
DEPORTATO 1944
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 6.2.1945
Vigilante, Lodovico Lodovico Vigilante (???, 1882 - Mauthausen, 8 febbraio 1945), commissario di Polizia, con altri tre colleghi condivide la tragica sorte della deportazione. Arrestato in casa il 23 novembre 1944 accusato di accusato di favorire la Resistenza fornendo informazioni. Portato nelle stanze della caserma cittadina sede del XXI Reggimento Fanteria,[21] interrogato e torturato prima del trasferimento al carcere genovese di Marassi durante il quale è spintonato procurandosi la frattura delle gambe. Trasferito a Bolzano il primo febbraio 1945 è deportato a Mauthausen dove muore il 6 febbraio 1945. Dei quattro colleghi della Questura solo uno sopravviverà.[20]
QUI ERA IN SERVIZIO
ANNIBALE TONELLI
NATO 1913
ARRESTATO 23.11.1944
DEPORTATO 1944
MAUTHAUSEN-GUSEN
ASSASSINATO 31.3.1945
Tonelli, Annibale Annibale Tonelli (???, 1913 - Gusen, 31 marzo 1945), (1913), guardia di P.S. è arrestato il 26 novembre 1944 lungo il tragitto per la Questura, con altri tre colleghi condivide la tragica sorte della deportazione. Portato nelle stanze della caserma cittadina sede del XXI Reggimento Fanteria,[21] interrogato e torturato per estorcergli i nomi di colleghi antifascisti. Trasferito al carcere genovese di Marassi, quindi Bolzano e la deportazione, il primo febbraio 1945, a Mauthausen. Muore a Gusen il 31 marzo 1945. Dei quattro colleghi della Questura solo uno sopravviverà.[20]
QUI ERA IN SERVIZIO
DOMENICO TOSETTI
NATO 1924
ARRESTATO 18.10.1944
DEPORTATO 1944
MAUTHAUSEN-GUSEN
LIBERATO
Tosetti, Domenico Domenico Tosetti (???, 1924 - Mauthausen, 4 marzo 1945), guardia di P.S. arrestato il 18 ottobre 1944, con altri tre colleghi condivide la tragica sorte della deportazione. Trasferito al carcere genovese di Marassi, a cui segue Bolzano ed il primo febbraio 1945 è deportato a Mauthausen ed infine Gusen. Sopravvive al Lager ed è liberato, unico dei suoi colleghi.[20]

Provincia di Savona

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Il comune di Celle Ligure accoglie ufficialmente una pietra d'inciampo[23] dal 27 gennaio 2023.

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
27 gennaio 2023 Via Trento 14

44.34037°N 8.54248°E
QUI ABITAVA
ANGELO ARECCO
NATO 1900
ARRESTATO 1.3.1944
DEPORTATO
GUSEN
ASSASSINATO 23.4.1945
Angelo Arecco (???, 19 giugno 1900 - Gusen, 23 aprile 1945) nacque il 19 giugno del 1900 e venne arrestato il primo marzo del 1944 per aver aderito a uno sciopero. Fu portato in Germania e morì nel campo di concentramento di Gusen, sotto campo di Mauthausen in Austria, il 23 aprile 1945.

Finale Ligure

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Finale Ligure accoglie ufficialmente 4 pietre d'inciampo, la prima delle quali venne posata il 21 gennaio 2019. Il progetto di Finale Ligure, iniziato da Teo De Luigi, regista e autore finalese è basato sulla collaborazione del comune con le sezioni provinciali di ANPI ed ANED. Alla posa del 21 gennaio 2019 erano presenti diversi parenti dei quattro finalesi ricordati nelle targhe, il sindaco Ugo Frascherelli, l'assessore della cultura Claudio Casanova ed altri rappresentanti dell'amministrazione; inoltre parteciparono alcuni esponenti di ANPI ed ANED, oltre che studenti delle scuole di Finale Ligure. La collocazione è stata accompagnata dalla violoncellista Martina Romano, che ha eseguito arie di Bach.[24]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
21 gennaio 2019 Via Cristoforo Colombo, 9

44.170278°N 8.347677°E
QUI ABITAVA
ANTONIO ARNALDI
NATO 1925
ARRESTATO 1.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
LIBERATO
Antonio Arnaldi (Finale Ligure, 1925 - ???, 2015). Il 1º marzo 1944, in seguito a uno sciopero generale in tutta Italia, fu arrestato dai carabinieri a casa sua, di notte. Lo portarono prima all’Ospizio Morello e poi a Genova alla Villa di Negro. Successivamente fu trasferito al carcere di San Vittore a Milano e poi a Bergamo. Da lì venne caricato su carri bestiame e deportato al campo di concentramento di Mauthausen (numero di matricola 58673). Durante la prigionia venne costretto ai lavori forzati nel sottocampo Gusen 1 e 2, oltre a dover lavorare per Steyr e per la Messerschmitt. Fu liberato il 5 maggio 1945 e tornò in patria. Morì nel 2015.[25][26]
Via Tommaso Pertica, 16

44.169216°N 8.343703°E
QUI ABITAVA
GIOVANNI FRATTINI
NATO 1917
ARRESTATO 1.3.1944
DEPORTATO 1944
MAUTHAUSEN
LIBERATO
Giovanni Frattini (???, 1917 - ???, ???). Era il fratello di Italo Frattini. È stato arrestato il 1º marzo 1944 dopo uno sciopero generale in tutta Italia. Fu deportato dal regime Nazista al campo di concentramento di Mauthausen. È riuscito a sopravvivere e fu liberato nel maggio 1945. Nel 2015 gli è stata dedicata una sala del nuovo edificio della Croce Bianca a Finale Ligure.
QUI ABITAVA
ITALO FRATTINI
NATO 1914
ARRESTATO 1.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 30.7.1944
Italo Frattini (???, 26 ottobre 1914 - Gusen, 30 luglio 1944). Era il fratello di Giovanni Frattini. È stato arrestato il 1º marzo 1944 dopo uno sciopero generale in tutta Italia. Fu assassinato dal regime Nazista il 30 luglio 1944 a Gusen, in un sottocampo del Campo di concentramento di Mauthausen. Il suo nome si trova sulla targa dei Caduti nei lager 1943-1945 (apposta sulla casa in Via Pertica 45 di Finale Ligure) ed anche su una lapide apposta sulla facciata del palazzo comunale.[27]
Vico Serra, 2

44.170122°N 8.346515°E
QUI ABITAVA
GOFFREDO
SCACCIOTTI
NATO 1894
ARRESTATO 1.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 4.12.1944
Goffredo Scacciotti (Rio Marina, 26 giugno 1894 - castello di Hartheim, 10 aprile 1944). Il suo nome si trova sulla targa dei Caduti nei lager 1943-1945 (apposta sulla casa in Via Pertica 35 di Finale Ligure) ed anche su una lapide apposta sulla facciata del Palazzo Comunale.[28][29]

A Laigueglia è presente una pietra d'inciampo, collocata l'8 giugno 2022.[30]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
8 giugno 2022 Piazza Garibaldi, 1

43°58′46.9″N 8°09′31.7″E
QUI LAVORAVA
EGIDIO PAVIA
NATO 1879
ARRESTATO 15.4.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ 1943
ASSASSINATO 2.8.1944
Pavia, Egidio Egidio Pavia (Gorizia, 24 aprile 1879 - Auschwitz, 6 agosto 1944), ebreo, figlio di Abramo ed Emilia Rocca, farmacista a Laigueglia, coniugato con Santa Maria Holyar. Arrestato il 15 aprile 1944, dal carcere di Genova è trasferito a Fossoli, da dove il 2 agosto è deportato nel Reich con destinazione Auschwitz. Assassinato al suo arrivo al campo, 6 agosto 1944.[31]
  1. ^ Pietre d'inciampo per ricordare, in TGR Liguria, 27 gennaio 2022.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u Pietre d'inciampo, su mappe.comune.genova.it. URL consultato il 7 giugno 2024.
  3. ^ carcere di Via Tasso 15, su mausoleofosseardeatine.it. URL consultato il 2 febbraio 2024.
  4. ^ Giorgio LABO' e MITOPOIESI, su lab0.org. URL consultato il 10 febbraio 2019.
  5. ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea, De Angelis, Ercole, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 2 maggio 2017.
  6. ^ a b c d e f g h Carcere di San Vittore, su mi4345.it. URL consultato il 30 giugno 2023.
  7. ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea, Vitale, Italo, su digital-library.cdec.it. URL consultato l'11 agosto 2020.
  8. ^ I deportati politici, su anpi-vicenza.it. URL consultato il 10 agosto 2023.
  9. ^ Stazione Centrale di Milano, su mi4345.it. URL consultato il 30giugno 2023.
  10. ^ Pietra d'inciampo in via Buozzi: Orazio Robello è tornato a casa, in genova3000.it, 21 febbraio 2024. URL consultato il 7 giugno 2024.
  11. ^ Lista deportati della Benedicta (linea 38)
  12. ^ Pietre della memoria: Storia di G. Carminati (testimonianza di Giovanni Traverso)
  13. ^ Giornata della Memoria. Salmoni, sopravvissuto a Buchenwald: “Il ricordo più forte? Quando ho visto che le SS erano fuggite”, in Il Secolo XIX, 27 gennaio 2022.
  14. ^ Imperia, conclusa la posa delle pietre d’inciampo per ricordare i concittadini deportati nei campi di sterminio, su sanremonews.it.
  15. ^ Imperia: via Mazzini, posizionata l’ultima pietra di inciampo dedicata ad Angioletto Calsamiglia, su imperiapost.it.
  16. ^ Giornata memoria, Sanremo posa sei 'pietre di inciampo', in Sky TG24, 28 gennaio 2022.
  17. ^ Giornata Memoria: 21 pietre di inciampo a Imperia e Ventimiglia, in ANSA, 27 gennaio 2022.
  18. ^ Svelate questa mattina le "Pietre di Inciampo" per non dimenticare le vittime dei campi di sterminio, in gazzettadellaspezia.com, 29 gennaio 2024. URL consultato l'8 luglio 2024.
  19. ^ Pietre d’inciampo, la città non dimentica le sue vittime rastrellate e uccise nei campi di sterminio, in cittadellaspezia.com, 29 gennaio 2024. URL consultato l'8 luglio 2024.
  20. ^ a b c d e f g h i j k l m Una persona viene dimenticata soltanto quando viene dimenticato il suo nome, in cittadellaspezia.com, 4 febbraio 2024. URL consultato l'8 luglio 2024.
  21. ^ a b c d e f g Alberto Scaramuccia, Le stanze del sangue del Ventunesimo, in cittadellaspezia.com, 12 luglio 2020. URL consultato l'8 luglio 2024.
  22. ^ Elvira Finzi, su digital-library.cdec.it. URL consultato l'8 luglio 2024.
  23. ^ Giornata della Memoria, la prima pietra d’inciampo a Celle in memoria di Angelo Arecco, in IVG, 27 gennaio 2023.
  24. ^ La Stampa: A Finale le pietre di inciampo per ricordare quattro deportati, 21 gennaio 2019
  25. ^ Visit Finale Ligure: FINALE LIGURE: MEDAGLIA D’ARGENTO AD ANTONIO ARNALDI, EX DEPORTATO NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO Archiviato il 17 maggio 2019 in Internet Archive., consultato il 20 gennaio 2019
  26. ^ Pucci Palear: Da tute blu a triangoli rossi, percorsi di deportazione, consultato il 23 gennaio 2019, con una fotografia
  27. ^ Elenco dei deportati italiani morti a Mauthausen (Elenco parziale elaborato a Mauthausen dopo la liberazione in base a ricordi dei superstiti e registri del lager che sono stati salvati), tratto dal volume di Vincenzo Pappalettera Tu passerai per il camino, Mursia 1965, p. 284
  28. ^ Chi era costui?: Caduti nei lager 1943 - 1945, consultato il 20 gennaio 2019
  29. ^ FINALE LIGURE Partigiani caduti nella lotta di Liberazione, consultato il 20 gennaio 2019
  30. ^ Giò Barbera, Laigueglia, una pietra d’inciampo in ricordo dello storico farmacista Egidio Pavia, in La Stampa, 7 giugno 2022.
  31. ^ Egidio Pavia, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 10 giugno 2024.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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