La Notte (quotidiano)

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La Notte
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StatoItalia (bandiera) Italia
Linguaitaliano
Periodicitàquotidiano
Generestampa nazionale
FondatoreCarlo Pesenti
Fondazione1952
Chiusura1995
SedeMilano
Diffusione cartacea250 000 (1965)
DirettoreVedi sezione
 

La Notte fu un giornale quotidiano del pomeriggio pubblicato dal 1952 al 1995.

Fondato dall'industriale bergamasco Carlo Pesenti e diretto dal 1952 al 1979 dal giornalista Nino Nutrizio, fu tra i giornali milanesi più diffusi negli anni cinquanta e sessanta, arrivando alla tiratura di circa 250 000 copie.

La fondazione

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All'inizio degli anni cinquanta, in piena ricostruzione, gli ambienti industriali italiani temevano la crescente influenza dei partiti di sinistra nella vita pubblica, nonostante la sconfitta da essi patita nelle elezioni del 1948. L'industriale del cemento Carlo Pesenti ebbe l'idea di finanziare un quotidiano che sostenesse il consenso dell'opinione pubblica a favore della nuova legge elettorale maggioritaria[1] varata per le Politiche del 1953. Il giornale sarebbe dovuto uscire per tutta la durata della campagna elettorale, per poi cessare le pubblicazioni.

Per trovare la persona idonea a dirigere il quotidiano, Pesenti si consultò con monsignor Ernesto Pisoni, direttore del giornale cattolico L'Italia. Serviva un giornalista non apertamente schierato, con un'adeguata competenza in materia sportiva (per attirare i lettori appassionati di calcio) e disposto a lasciare ad altri la scelta dei contenuti redazionali. La nomina del quarantenne Nino Nutrizio (allora noto solo come cronista sportivo) suscitò inizialmente reazioni di scetticismo da parte dei suoi colleghi, perché non ritenuto all'altezza di dirigere un giornale, soprattutto a causa della concorrenza, che nella piazza milanese vedeva quotidiani del pomeriggio già affermati come Milano Sera e Corriere Lombardo, oltre al Corriere d'Informazione (edizione pomeridiana del Corriere della Sera).

Il periodo d'oro (1953-1970)

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Il primo numero esce il 7 dicembre 1952 (esattamente sei mesi prima delle elezioni), ma l'esito (solo 1 000 copie) sembra piuttosto deludente. L'impostazione di Nutrizio, che dedicava ampio spazio alle notizie di cronaca e di sport, redatte in maggioranza da giovani cronisti con un taglio asciutto e diretto, permette però la conquista di molti lettori in pochi mesi. La tiratura salirà costantemente negli anni successivi sino a raggiungere le 250 000 copie, delle quali ben 80 000 vendute nella sola Milano.

Ben presto la proprietà abbandona l'idea di cessare le pubblicazioni dopo le elezioni del 1953 e La Notte diviene uno dei più significativi mezzi d'informazione pomeridiana dell'Italia settentrionale di orientamento liberale e controcorrente. Tra le innovazioni introdotte dal giornale vi sono:

  • la pubblicazione del listino di Borsa nella seconda edizione pomeridiana.
  • la pagina dedicata ai film in programmazione nelle sale. Inizialmente era una rubrica intitolata «Dove andiamo stasera?»; più tardi divenne una pagina distinta da quella degli Spettacoli. Per la prima volta, di ogni film veniva offerto un riassunto della trama, con l'indicazione del giudizio dei critici (indicato con le stellette "*", da una a cinque) e anche del gradimento degli spettatori (indicata dal numero di "pallini", da uno a cinque).

Nel 1956 La Notte annunciò in prima pagina la vincita di 5 milioni di lire di una concorrente di Lascia o raddoppia?, Paola Bolognani. Per la prima volta nel giornalismo italiano una notizia relativa a una trasmissione televisiva riceveva tale importanza[2].

Il 1º aprile 1966, La Notte assorbe il Corriere Lombardo e la redazione raggiunge il numero di 75 giornalisti.

Gli anni settanta e ottanta

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Nella seconda metà degli anni settanta la tiratura inizia a declinare, a causa dell'avvento delle prime TV private e dell'incremento del traffico stradale, che rende sempre più difficile al giornale (stampato in prima edizione a mezzogiorno) raggiungere in tempo le edicole più periferiche. Si decide quindi di rafforzare l'edizione pomeridiana, con l'aggiunta di notizie fresche, al fine di dare più "ossigeno" alle vendite. L'esperimento fornisce qualche buon risultato.

Nel 1979, dopo ben 27 anni di direzione, Nino Nutrizio lascia la guida del giornale. Dopo di lui si alterneranno altri professionisti come Livio Caputo, Pietro Giorgianni, Carlo Palumbo e Cesare Lanza[3]. Nel 1984 la proprietà passa a Edilio Rusconi. Nel 1987 il quotidiano dichiara 140 000 copie di tiratura[4].

Nell'estate 1993 Rusconi cede il quotidiano a Paolo Berlusconi, che lo gestisce tramite la Siq S.p.A. Il giornale cessa le pubblicazioni il 30 gennaio 1995.[5] Un tentativo di riportarlo in edicola da parte dei giornalisti, viene effettuato nel 1997, ma dura solo pochi mesi.

Il tentativo di "rilancio" on line (2009)

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Nel 2009 la Catapano Editore rileva il marchio «La Notte» e rilancia la testata online.

Nominati da Carlo Pesenti

Nominati da Edilio Rusconi

Nominati da Paolo Berlusconi

Su «La Notte» hanno esordito e contribuito alcune firme, note e molto note, del giornalismo italiano:

  1. ^ Più conosciuta con l'epiteto di "Legge truffa" attribuitole dall'opposizione.
  2. ^ Vittorio Feltri, Nutrizio, il genio che inventò la stampa popolare, in «Libero», 31 gennaio 2018.
  3. ^ Nel 1988 fu nominato direttore editoriale, l'anno dopo direttore responsabile.
  4. ^ Violato il segreto-professionale? Tempesta al giornale La Notte, su ricerca.repubblica.it, 4 luglio 1987. URL consultato il 6 maggio 2020.
  5. ^ "La Notte" chiude a sorpresa, Corriere della Sera, 31 gennaio 1995. URL consultato il 27 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2014).
  6. ^ Giorgianni alla "Notte" ottiene più sì del previsto, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 20/03/2016.

Collegamenti esterni

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