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Jack Hawkins

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Jack Hawkins in un'immagine del 1973 di Allan Warren

Jack Hawkins, all'anagrafe John Edward July Hawkins (Lyndhurst Road, 14 settembre 1910Londra, 18 luglio 1973), è stato un attore britannico.

Ultimo dei quattro figli del capomastro Thomas George Hawkins e di Phoebe Goodman, Jack Hawkins frequentò la Trinity County School nel Middlesex, del cui coro entrò a far parte all'età di otto anni. Due anni dopo cantò per la locale filomelodrammatica nell'opera Patience di Gilbert & Sullivan.

Hawkins proseguì gli studi a Londra, frequentando la Italia Conti Academy, e fece il suo debutto teatrale il 26 dicembre 1923 al Weston's Music Hall con Where the Rainbow Ends di Clifford Mills e John Ramsey, una produzione in cui lavorò anche Noël Coward. Fece poi il suo esordio negli Stati Uniti d'America a Broadway il 22 marzo 1929, nella parte del secondo sottotenente Hibbert in Journey's End di R.C. Sherriff.

Il successo teatrale e la guerra

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Già nel 1933 il critico drammatico del London Evening News definì Hawkins «il più indubbio idolo delle matinée»[1], predicendo che egli avrebbe superato talenti contemporanei quali Ralph Richardson e John Gielgud. Con quest'ultimo Hawkins lavorò a lungo e la loro collaborazione raggiunse il culmine nel periodo della cosiddetta Finta guerra, con l'opera teatrale L'importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde, nella quale Hawkins brillò nel ruolo di Algernon Moncrieff.

Dopo il crollo della Francia del 1940, Hawkins si arruolò come volontario nel Real Reggimento dei Fucilieri del Galles. Fu così inviato in India, ove fu incaricato di curare gli spettacoli di intrattenimento per le truppe e, nel 1944, raggiunse il grado di colonnello, a capo dell'Associazione per il Servizio Nazionale Intrattenimento (ENSA) per l'India ed il Sudest Asiatico.

nel film Ben-Hur (1959)

Sebbene fosse comparso in alcuni film nel corso degli anni trenta, fu solo dopo la seconda guerra mondiale che Hawkins iniziò la sua carriera cinematografica. Egli sottoscrisse un contratto di tre anni con il produttore e regista Alexander Korda e successivamente passò alla Rank, lasciando poi il teatro dopo il 1951. Interpretò spesso ruoli di personaggi severi ma simpatici in film come 5ª Squadriglia Hurricanes (1952), Mare crudele (1953), che fece di lui una star del cinema, e La lunga mano (1956).

Dalla fine degli anni cinquanta ricoprì prevalentemente ruoli di caratterista, spesso in film epici come Il ponte sul fiume Kwai (1957), Lawrence d'Arabia (1962), Lord Jim (1965) e Oh, che bella guerra! (1969)[2]. Alcuni dei suoi ruoli più inconsueti comprendono quello del Faraone dell'Antico Egitto in La regina delle piramidi (1955), quello del console romano Quinto Arrio, padre adottivo di Ben Hur, in Ben-Hur (1959) e quello di Otto Witt, il reverendo fanatico ma codardo, in Zulu (1964), accanto a Michael Caine.

In palese contrasto con l'immagine dei suoi personaggi sullo schermo, dalle caratteristiche rigide e conservatrici, Hawkins era invece un uomo sensibile e di tendenze politiche radicali. In effetti, uno dei suoi film favoriti, Un colpo da otto (1960), fu considerato all'epoca piuttosto innovativo, per via dei riferimenti al sesso contenuti nella pellicola. Al contrario, quando gli fu richiesto di interpretare la parte di un avvocato omosessuale nel film Victim (1961), Hawkins rifiutò temendo di compromettere la virilità della sua immagine cinematografica e il ruolo fu infine interpretato da Dirk Bogarde[3].

La malattia e gli ultimi anni

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Hawkins iniziò a lamentare disturbi vocali verso la fine degli anni cinquanta, probabile conseguenza di un tumore alla laringe, tanto che iniziò a servirsi quotidianamente di un apparato amplificatore per facilitare l'emissione della voce[4]. Nel dicembre del 1965, mentre stava tentando di terminare la narrazione nel film Lord Jim (1965), tratto dall'omonimo romanzo di Joseph Conrad, gli fu diagnosticato un tumore all'esofago. La laringe gli fu completamente asportata nel gennaio dell'anno successivo, e da allora in poi l'attore acconsentì ad essere sempre doppiato sullo schermo dal collega Charles Gray.

Hawkins morì a Londra nel 1973, all'età di 62 anni, al St Stephen's Hospital di Fulham Road, a seguito di un intervento con cui gli sarebbe stato installato un apparato vocale artificiale[5]. Aveva fatto la sua ultima comparsa sugli schermi nella miniserie televisiva QB VII. La sua salma fu cremata e le ceneri interrate presso il Golders Green Crematorium. La sua autobiografia Anything For a Quiet Life, fu pubblicata postuma.

Jack Hawkins si sposò due volte. Il 22 ottobre 1932 con l'attrice Jessica Tandy, dalla quale ebbe una figlia, Susan (1934-2004)[6]. Dopo il divorzio nel 1940, Hawkins si risposò il 31 ottobre 1947 con l'attrice Doreen Lawrence (1919-2013)[7], dalla quale ebbe una figlia, Caroline (1948)[8], e due figli, Andrew (1950)[9] e Nick (1957)[10].

Filmografia principale

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Doppiatori italiani

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  1. ^ Hawkins, 71
  2. ^ . Per Il ponte sul fiume Kwai egli dovette convincere il suo caro amico Alec Guinness ad assumere il ruolo di protagonista, per il quale Guinness vinse poi il Premio Oscar quale miglior attore protagonista
  3. ^ Jack Hawkins (I) - Biography
  4. ^ Jack Hawkins, Anything for a Quiet Life
  5. ^ GRO Register of Deaths: SEP 1973 5a 1339 CHELSEA - John Edward Hawkins, DoB = 14 Sep 1910
  6. ^ Susan Hawkins - Biografia, su IMDb. URL consultato il 18 marzo 2024.
  7. ^ Doreen Lawrence | Interprete, su IMDb. URL consultato il 18 marzo 2024.
  8. ^ Caroline Hawkins | Produttore, Sceneggiatore, Regista, su IMDb. URL consultato il 18 marzo 2024.
  9. ^ Andrew Hawkins | Interprete, su IMDb. URL consultato il 18 marzo 2024.
  10. ^ Nick Hawkins - Biografia, su IMDb. URL consultato il 18 marzo 2024.
  11. ^ remake dell'omonimo film muto di Alfred Hitchcock del 1926
  12. ^ Film di propaganda bellica
  • Jack Hawkins, Anything for a Quiet Life, Coronet, London, 1975 ISBN 0340198664

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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