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Incendio della Flakturm Friedrichshain

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La Flakturm durante i lavori di costruzione, 1942.

L'incendio della Flakturm Friedrichshain del maggio 1945, è stato «il più grande disastro artistico della storia moderna, dopo la distruzione del Real Alcázar di Madrid, avvenuta nel 1734»[1]. Migliaia di opere d'arte (tra cui dipinti di Caravaggio, Rubens, Goya per citarne alcuni) furono distrutte dalle fiamme.

Cinque anni prima, nel 1940, su ordine di Hitler, in difesa delle città di Berlino, Amburgo e Vienna era iniziata la costruzione di torri in cemento armato, munite di radar e artiglieria contraerea, chiamate Flakturm. Le Flakturm di Berlino erano tre grandi complessi disposti a triangolo in tre zone strategiche della città: Zoologischer Garten Berlin, Friedrichshain e Humboldthain. Data la loro straordinaria solidità e sicurezza, oltre che come rifugi antiaerei, le Flaktürme dello Zoo e Friedrichshain furono utilizzate per mettere al sicuro oggetti, sculture e dipinti provenienti dai musei berlinesi. Ma con grande sorpresa e costernazione di tutti, nel maggio del 1945, a guerra di fatto finita, la Flakturm Friedrichshain subì per giorni un incendio[2] devastante che distrusse quasi completamente le inestimabili opere che custodiva.

L'incendio divampò fra il 5 e il 10 maggio 1945, avvolgendo la Flakturm Friedrichshain quando si trovava sotto la custodia dell'esercito russo. Notizie si hanno da Christopher Norris, storico d'arte inglese che fece parte della Commissione Alleata per i Monumenti e le Arti e che fu a Berlino subito dopo la liberazione, in un articolo pubblicato nel fascicolo di dicembre della grande rivista d'arte inglese The Burlington Magazine[3], in seguito citato dalla rivista italiana Sele Arte[4]. Le perdite lamentate, che riguardano soprattutto le collezioni del Kaiser Friedrich Museum, lo Schloss Museum, il Deutsches Museum e il Museum für Völkerkunde, consistono in opere di scultura, bronzi, tessuti antichi, ceramiche, opere d'arte decorativa e di artigianato.

Berlino dopo i bombardamenti, 1945
Caravaggio, Ritratto di cortigiana (Fillide Melandroni), una delle 417 opere andate perdute nell'incendio della Flakturm Friedrichshain

I danni maggiori riguardarono il settore della pittura: si trattò di ben 417 opere mancanti, fra le quali ben 158 d'arte italiana, 89 d'arte olandese, 54 d'arte fiamminga, 67 di arte tedesca, oltre a molti altri capolavori d'arte spagnola, francese, inglese.

In Germania, per le insistenze dei funzionari, già nel 1938 molte opere d'arte erano state rifugiate nella Zecca e in sotterranei armati di banche. Ma fu nel 1941, sotto la pressione degli eventi bellici, e anche per avere maggiori garanzie di conservazione e di sicurezza, che una parte delle raccolte artistiche fu trasferita nelle Flakturm dello Zoo e di Friedriehshain. A parte qualche trasloco di materiali particolarmente delicati, nella Friedriechshain restarono 735 metri cubi di casse contenenti opere d'arte. Durante i bombardamenti aerei dell'inverno 1943-44 alcuni musei soffersero molto, e considerati anche i danni che derivavano alle opere d'arte dagli ambienti inadatti, al principio del 1944 si cominciò a trasportare opere d'arte nelle miniere di sale di Grasleben[5] e nelle miniere di potassio di Schönebeck. Nello stesso tempo, nel marzo 1944, i direttori dei musei venivano avvertiti che le nuove bombe alleate rendevano le Flaktürme, ormai, distruttibili. La situazione bellica, a causa dei disastri militari a Est e poi dell'invasione della Francia, si faceva sempre più critica e confusa, e perciò vani riuscirono molti tentativi di evacuare le Flaktürme.

Venne così il febbraio 1945, con i grandi bombardamenti diurni[6]: troppo era rimasto a Berlino in edifici vulnerabili, e si preferì perciò ricorrere alla Flakturm Friedrichshain, dove furono portate, dal 21 al 24 febbraio, molte opere di pittura di grandi dimensioni. Dopo la decisione di difendere Berlino ad oltranza i funzionari dei Musei posero di nuovo il problema della salvaguardia delle opere al ministro nazionalsocialista Rust. Malgrado i bombardamenti e l'occlusione delle strade da parte dei convogli militari, dall'8 marzo si poté dare inizio all'evacuazione delle opere, con scarsi mezzi logistici. Il primo convoglio lasciò Berlino l'11 marzo, e il decimo e ultimo il 7 aprile. Le opere corsero continui pericoli (per esempio il convoglio che trasportava il Tesoro dei Guelfi fu bombardato) e subirono notevoli danni. Ma gli eventi precipitavano.

Il 21 aprile cominciò il bombardamento russo di Berlino circondata. Le artiglierie fecero danni enormi. Mentre la guardia alla Flakturm dello Zoo restò al suo posto, sembra che quella di Friedrichshain venisse ritirata o si sbandasse. Il 2 maggio la città capitolava, e subito i dirigenti dei musei si preoccuparono di salvaguardare i depositi. Il 3 maggio presero contatto con le autorità russe, perché provvedessero alla protezione delle Flaktürme. Il professor Kümmel parlò in proposito al generale Bersarin, al Quartier generale russo di Karlshorst. Il 5 maggio nessuna misura di protezione era stata presa; i depositi però furono verificati e trovati intatti. V'era tuttavia il pericolo immediato dei predoni e dei civili, in cerca di cibo, nonché dei gruppi di militari sbandati.

Dietro nuove pressanti richieste, il 7 maggio i funzionari dei musei, accompagnati da un ufficiale russo, visitarono la Flakturm di Friedrichshain, e si trovarono di fronte a uno spettacolo terribile: il primo piano della torre era incendiato e fiammeggiava. Fu provveduto allora, fra il 7 maggio e l'8 giugno, allo sgombero della Flakturm dello Zoo da parte dei Russi, ma intanto anche il secondo e il terzo piano della Flakturm di Friedrichshain erano stati divorati dall'incendio. L'edificio fu abbandonato: più volte vi furono veduti intorno e dentro civili e predoni, ma nulla si poté fare.

Quando, ancora nell'agosto 1945, il Norris poté visitare le rovine della Flakturm, vi trovò persone accampate, e soprattutto frammenti di terrecotte, marmi calcinati, bronzi semifusi, e soprattutto pezzi enormi di cemento armato caduti dai piani superiori, che attestavano la violenza dell'incendio. Gli ufficiali alleati ricorsero al comando russo perché fossero guardati e raccolti anche quei frammenti, e fossero organizzati scavi fra le macerie dell'edificio, ma ciò non si poté ottenere. In seguito all'accordo avvenuto al principio del 1946 sulla spartizione delle zone di Berlino[7] le truppe russe scelsero e raccolsero i residui, e fecero saltare ciò che restava della Flakturm.

Elenco di alcuni dei 417 dipinti perduti

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Elenco di alcuni dei 417 dipinti perduti[8].

Artista Immagine Titolo Data Nazionalità Tecnica/materiali Dimensioni Nr. di inventario
Andrea del Sarto (1486-1531) Pala di Sarzana circa 1528 Italiana olio su tavola 228 × 185 cm 246
Domenico Beccafumi (1486-1551)
Martirio di santa Lucia[9] circa 1520-1527 Italiana olio su tavola 57,7 × 82,5 cm 2075
Bernardo Bellotto (1721-1780) Piazza del mercato di Pirna[10] circa 1753-1756 Italiana olio su tela 46 × 78 cm 503B
Porte della città di Pirna circa 1720-1768 Italiana olio su tela 47 × 78 cm 503C
Nicolaas Pietersz Berchem (1620-1683) Paesaggio invernale con mulino a vento, cavallo, e ponte circa 1640-1683 Olandese olio su tela 48 × 69 cm 836
Fermata alla fucina circa 1655-1665 Olandese olio su tela 70 × 85 cm 896
Bergognone (1481-1522)
Madonna col Bambino in trono circa 1488-1489 Italiana tavola di pioppo 119 × 54 cm 51
Madonna col Bambino in trono e due santi 1481-1522 Italiana tavola di pioppo 182 × 133 cm 52
Botticelli (1445-1510)
Tondo della Madonna col Bambino, e Angeli con Candelabro 1485 Italiana Olio su Tavola di Legno 192 cm ?
Caravaggio (1573-1610) Ritratto di cortigiana (Fillide Melandroni)[11] circa 1597 Italiana olio su tela 66 × 53 cm 356
Cristo sul Monte degli Ulivi[12] 1605 Italiana olio su tela 154 × 222 cm 359
San Matteo e l'angelo[13] circa 1602 Italiana olio su tela 223 × 183 cm 365
Lucas Cranach (1472-1553)
Ritratto del cardinale Albrecht di Brandeburgo, arcivescovo di Magonza circa1520-1525 Tedesca tavola di legno di tiglio 83 × 57 cm 559
Madonna col Bambino e san Giovanni Battista dopo il 1537 Tedesca tavola di legno di tiglio 77 × 57 cm 559A
Madonna col Bambino e quattro sante circa 1512-1514 Tedesca tavola 95 × 76 cm 1970
Francesco da Ponte detto Francesco Bassano (1549-1592) Allegoria dell'autunno 1570 Italiana olio su tela 123 × 182 cm 1937
Allegoria dell'aria circa 1574-1576 Italiana olio su tela 123 × 182 cm 1956
Sebastiano del Piombo (1485-1547)
Giuditta e Oloferne circa 1525 Italiana olio su tela 94.5 × 72 cm 259c
Piero di Cosimo (1461-1522)
Adorazione dei pastori[14] Datata 1490 da Forlani Tempesti Italiana olio su tela 132 × 147 cm 204
Fra Bartolomeo (1472-1517)
Assunzione della Vergine[15] circa 1507-08 Italiana olio su tavola di pioppo 301 × 195 cm 249
Caspar David Friedrich (1774–1840) Cimitero del monastero sotto la neve circa 1817-1819 Tedesca olio su tela 121 × 170 cm A II 13
Luci del nord circa 1830-1835 Tedesca olio su tela 141 × 109 cm A II 155
Regione in alta montagna circa 1824 Tedesca olio su tela 131 × 167 cm A II 314
Domenico Ghirlandaio (1449-1494)
Vergine col Bambino in trono tra i santi Francesco e Bonaventura circa 1490-1492 Italiana tempera su tavola 202 × 151 cm nc
Vergine col Bambino in sloria tra i santi Giovanni Evangelista, Francesco, Girolamo, e Giovanni Battista circa 1496-1497 Italiana tempera e olio su tela 181 × 179 cm 88
San Vincenzo Ferrer (parte della Pala Tornabuoni) 1490-1498 Italiana tempera su tavola 221 × 56 cm nc
Sant'Antonino Pierozzi (parte della Pala Tornabuoni) 1490-1498 Italiana tempera su tavola 221 × 56 cm nc
Francisco Goya (1746-1828)
Ritratto di un monaco circa 1810-1815 Spagnola olio su tela 82 × 68 cm 1619 B
Abraham Janssens (ca.1575-1632)
Vertumno e Pomona[16] circa 1615-1617 Fiamminga olio su tavola 124 × 93 cm 775
Meleagro e Atalanta[17] 1575-1632 Fiamminga olio su tavola 118 × 93 cm 777
Jacob Jordaens (1593-1678)
As the Old Cock Crows[18] circa 1658 Olandese olio su tela 163 × 235 cm 879
Ritratto di Adam van Noort[19][20] circa 1640 Olandese olio su tela 75 × 56 cm 1703
Visione di san Bruno[21] circa 1660 Olandese olio su tela 75 × 54 cm 2045
Willem Kalf[22] (1619-1693) Natura morta con coppa a forma di nave circa 1661 Olandese olio su tela 65 × 54 cm 948 G
Natura morta con coppa dorata circa 1640-1660 Olandese olio su tela 67.5 × 82.5 cm 948 J
Filippino Lippi (1457-1504) Crocifissione tra Maria e san Francesco circa 1500 Italiana olio (?) e oro su tavola 186 × 179 cm nc
Bartolomé Esteban Murillo (1617-1682)
Adorazione dei pastori circa 1655 Spagnola olio su tela 170 × 196 cm 414
Sant'Antonio da Padova col Bambino circa 1675 Spagnola olio su tela 165 × 200 cm 414b
Jusepe de Ribera

(1591-1652)

San Sebastiano 1636 Spagnola olio su tela 200 × 149 cm 405b
Peter Paul Rubens[23] (1577-1640)
Conversione di san Paolo circa 1616-1617 Fiamminga olio su tela 261 × 371 cm 762 B
Diana e Ninfe al bagno Sorprese dai Satiri circa 1635-38 Fiamminga olio su tela 190 × 249 cm 762 C
Venere e Adone circa 1610-1611 Fiamminga olio su tela 112.5 × 96 cm 763 B
Nettuno e Anfitrite circa 1615 Fiamminga olio su tela 230 × 305 cm 776 A
Luca Signorelli (1445-1523) Educazione di Pan circa 1490 Italiana tempera su tela 194 × 257 cm nc
Anthony van Dyck (1599-1641)
Cristo incoronato di spine[24] circa 1618-1620 Fiamminga olio su tela 262 × 214 cm 770
Compianto sul Cristo morto circa1629-1630 Fiamminga olio su tela 220 × 166 cm 778
Ninfe sorprese dai satiri circa 1618-1619 Fiamminga olio su tela 81 × 94 cm 782 A
Santi Giovanni Battista ed Evangelista[25] circa 1617 Fiamminga olio su tela 261 × 212 cm 799
Bottino di caccia[26] circa 1626-1632 Fiamminga olio su tavola 45 × 59 cm 1829
Joos van Ghent[27] (Joos van Wassenhove) (1460-1475)
Dialettica circa 1480 Olandese olio su tavola di pioppo 150 × 110 cm 54
Astronomia circa 1480 Olandese olio su tavola di pioppo 150 × 110 cm 54 A
Lorenzo Veneziano[28] (1356-1372) San Marco circa 1369-1370 Italiana tempera su tavola 74 × 27 cm 1350
San Giovanni Battista circa 1369-1370 Italiana tempera su tavola 74 × 27 cm 1650
San Bernardo circa 1369-1370 Italiana tempera su tavola 72.5 × 28.5 cm 1650a
San Girolamo circa 1369-1370 Italiana tempera su tavola 72.5 × 28.5 cm 1650b
Paolo Veronese (1528-1588) Apollo e Giunone circa 1580 Italiana olio su tela 147 × 136 cm 311
Saturno aiuta la Religione a rifiutare l'eresia[29] circa 1580 Italiana olio su tela 144 × 242 cm 304
  1. ^ Christopher Norris, The Disaster at Flaturm Friedrichshain; A Chronicle and List of Paintings, in The Burlington Magazine, vol. XCIV, n. 597, dicembre 1952, pp. 337–347.
  2. ^ C'è chi sostiene che l'incendio fosse volontario e chi invece lo ritiene accidentale. La questione resta controversa.
  3. ^ The Burlington Magazine (in inglese)
  4. ^ Sele Arte n° 4 - Anno I - gennaio/febbraio 1953 - pp.30-36
  5. ^ (PDF) Storia dell'arte Einaudi Archiviato il 30 dicembre 2013 in Internet Archive. - B - Berlino pag. 247
  6. ^ Jörg Friedrich, La Germania Bombardata, tit. or. Der Brand, Mondadori, Milano, 2004, Le Scie , pp. 520, (ISBN 88-04-52654-8)
  7. ^ Società internazionale, Di Massimo M. Beber, Fabio Armao 1997, pp. 448. Ed. Jaca Book - pag. 195 L'occupazione quadripartita di Berlino (1945-1990)
  8. ^ Sterling and Francine Clark Art Institute Library Photo Archive Archiviato il 10 maggio 2011 in Internet Archive.
  9. ^ Montata su cartoncino con illustrazione originale dipinta sul retro. L'illustrazione è firmata Daan Hoeksema, e sembra rappresentare una scena della fiaba di Hänsel e Gretel.
  10. ^ Dipinto dopo che Bellotto lasciò la sua nativa Italia per diventare pittore di corte di Federico Augusto II, Elettore di Sassonia.
  11. ^ Fillide Melandroni, una famosa prostituta, posò come modella per altre opere di Caravaggio forse anche per Santa Caterina, Santa Marta e Maria Maddalena, e Giuditta e Oloferne.
  12. ^ Il dipinto è stato registrato nel 1638 nell'inventario della collezione di Vincenzo Giustiniani.
  13. ^ Dipinto per la cappella Contarelli nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma. Fu ritenuto inaccettabile per la cappella; il biografo di Caravaggio, Giovanni Bellori riferisce che "...i sacerdoti lo tirarono giù, dicendo che la figura, con le gambe incrociate e i piedi crudamente esposti al pubblico, non aveva né la dignità né l'aspetto di un santo".
  14. ^ In precedenza nella Collezione Solly. Per ulteriori informazioni, vedi: Piero, Anna Forlani Tempesti, ed Elena Capretti. Piero di Cosimo: catalogo completo. Biblioteca d'Arte, 5. Firenze: Octavo, 1996.
  15. ^ Commissionata dalla Compagnia de' Contemplari
  16. ^ La frutta è stata dipinta da Frans Snyders, i fiori nei capelli di Pomona da Jan Brueghel il Vecchio.
  17. ^ Gli animali sono stati dipinti da Frans Snyders.
  18. ^ Per ulteriori informazioni, vedi: Rooses, Max, and Elisabeth C. Broers. 1908. Jacob Jordaens, his life and work. London: J.M. Dent & Co, p.84.
  19. ^ Per ulteriori informazioni, vedi: Hulst, Roger Adolf d', and Jacob Jordaens. 1982. Jacob Jordaens. Ithaca, N.Y.: Cornell University Press. Cat. No. 244
  20. ^ Adam van Noort
  21. ^ Per ulteriori informazioni, vedi: Hulst, Roger Adolf d', and Jacob Jordaens. 1982. Jacob Jordaens. Ithaca, N.Y.: Cornell University Press. Cat. No. 225
  22. ^ Grisebach, Lucius. Willem Kalf: 1619-1693. Berlin: Mann, 1974. cat. no. 79
  23. ^ Per ulteriori informazioni, vedi: Jaffe, Michael. Rubens: catalogo completo. Milano: Rizzoli, 1989
  24. ^ Forse dipinta per il convento dei Brigitins a Hoboken.
  25. ^ Firma sul libro sotto il piede di San Giovanni Evangelista: Ato van Dyck fecit
  26. ^ Probabilmente un bozzetto per un dipinto più grande mai eseguito.
  27. ^ Raggio, Olga, The Liberal Arts Studiolo from the Ducal Palace at Gubbio, The Metropolitan Museum of Art Bulletin, New Series, Vol. 53, No. 4 (Spring, 1996), pp. 3-35.
  28. ^ Il pannello di San Bernardo, con pannelli raffiguranti i Santi Marco, Giovanni Battista e Girolamo, insieme costituiscono i pannelli laterali di un polittico, il pannello centrale che è la Clavium Traditio, ora al Museo Correr di Venezia. I pannelli di predella raffiguranti le scene della vita dei Santi Pietro e Paolo non sono andate distrutte nel 1945, ma continuano a far parte della collezione della Gemäldegalerie di Berlino.
  29. ^ Alternativamente attribuita a Schiavone. Una delle quattro tele, tutti di soggetto zodiacale, era stato dipinto per la Sala delle Pitture del Fondaco dei Tedeschi a Venezia.

Collegamenti esterni

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