Vai al contenuto

Gran Premio di Germania 1979

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Germania Ovest (bandiera) Gran Premio di Germania 1979
323º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 10 di 15 del Campionato 1979
Data 29 luglio 1979
Nome ufficiale XLI Großer Preis von Deutschland
Luogo Hockenheim
Percorso 6,789 km
Distanza 45 giri, 305,505 km
Clima Soleggiato
Risultati
Pole position Giro più veloce
Francia (bandiera) Jean-Pierre Jabouille Canada (bandiera) Gilles Villeneuve
Renault in 1'48"48 Ferrari in 1'51"89
(nel giro 40)
Podio
1. Australia (bandiera) Alan Jones
Williams-Ford Cosworth
2. Svizzera (bandiera) Clay Regazzoni
Williams-Ford Cosworth
3. Francia (bandiera) Jacques Laffite
Ligier-Ford Cosworth

Il Gran Premio di Germania 1979 è stata la decima prova della stagione 1979 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 29 luglio 1979 sul Circuito di Hockenheim. La gara è stata vinta dall'australiano Alan Jones su Williams-Ford Cosworth; per il vincitore si tratto del secondo successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo lo svizzero Clay Regazzoni anch'egli su Williams-Ford Cosworth e il francese Jacques Laffite su Ligier-Ford Cosworth.

Sviluppi futuri

[modifica | modifica wikitesto]

L'Autodromo nazionale di Monza venne visitato dal delegato tecnico della FISA Robert Langford, che ne confermò l'omologazione per tre anni. Ciò garantiva definitivamente la tenuta del Gran Premio d'Italia sul circuito monzese.[1]

La Talbot dichiarò il suo interesse a rientrare in Formula 1 dalla stagione 1980, tramite una collaborazione con la Matra.[2] La casa francese aveva già partecipato come Talbot-Lago alle edizioni del 1950 e del 1951 del Campionato mondiale di Formula 1.

Niki Lauda, lamentandosi della qualità della sua presente scuderia, la Brabham, minacciò, in assenza di progetti chiari per il futuro, di accettare una delle varie offerte che gli erano giunte per la stagione 1980, tra le altre, da Renault e McLaren.[3] La Parmalat, sponsor del pilota austriaco, smentì dal suo canto, l'interesse per l'acquisto della Walter Wolf Racing, quale nuova scuderia ove far correre Lauda.[4] Lauda condusse dei colloqui nel weekend con la McLaren, cosa che spinse la Brabham a cercare un accordo con Riccardo Patrese.[5]

Aspetti tecnici

[modifica | modifica wikitesto]

A seguito dei controlli tecnici sulle Ferrari impegnate nel precedente Gra Premio di Gran Bretagna la scuderia italiana scoprì che era stato utilizzato, per errore, un carburante meno performante di quello usato solitamente che era di 100 ottani, ed era fornito dall'Agip. La minor qualità della benzina venne anche considerata come causa dei problemi di alimentazione che costrinsero Gilles Villeneuve al ritiro. Per ovviare a questi inconvenienti in futuro la Ferrari chiese all'Agip la presenza di un tecnico per ogni gran premio.[6]

La McLaren affidò anche a Patrick Tambay un esemplare di M29. La Copersucar-Fittipaldi portò all'esordio la F6A; la Wolf ripresentò la WR8.

Aspetti sportivi

[modifica | modifica wikitesto]

Dopo un gran premio d'assenza avrebbe dovuto rientrare l'Alfa Romeo,[7] su cui avrebbe dovuto fare il suo esordio stagionale Vittorio Brambilla, fermo dall'incidente patito nel Gran Premio d'Italia 1978.[8] Successivamente la casa italiana decise di non prendere parte all'evento.[9][10] L'Alfa giustificò la scelta affermando di voler concentrare gli sforzi per l'approntamento della nuova monoposto.[11]

Jean-Pierre Jarier della Tyrrell non poté prendere parte al gran premio per un'epatite. Inizialmente venne indicato come suo sostituto Bruno Giacomelli, che fino a quel momento era stato l'unico pilota presentato dall'Alfa. Proprio la casa milanese, pur non presente all'evento, pose un veto alla sua partecipazione.[12] La Tyrrell decise così di impiegare Geoff Lees, pilota britannico che però non era fornito di licenza per correre in F1, che gli venne però rapidamente concessa.[13] Lees aveva tentato, senza successo, di qualificarsi al Gran Premio di Gran Bretagna 1978 con l'Ensign.

Nella prima giornata di prove ufficiali il più rapido fu Jean-Pierre Jabouille in 1'48"48, tempo di 3"42 più basso di quello fatto segnare da Mario Andretti l'anno precedente. Al secondo posto di classificò Alan Jones, mentre terzo fu Jacques Laffite. Le due Ferrari di Jody Scheckter e Gilles Villeneuve chiusero al decimo e dodicesimo posto, rispettivamente. Il canadese aveva anche rotto le sospensioni in un'uscita di pista durante le prove libere del mattino, mentre Scheckter nel corso di quelle ufficiali aveva tamponato Carlos Reutemann.[13]

Jabouille, in forza del tempo molto basso ottenuto al venerdì, non effettuò molti giri al sabato, tanto che comunque nessun altro pilota fu capace di insidiarlo. Per Jabouille e la Renault si trattò della terza pole nel mondiale. Jones confermò la prima fila, riuscendo ad avvicinarsi al tempo del transalpino. La seconda fila vide la conferma per Laffite e l'exploit di Nelson Piquet. Notevoli furono anche i miglioramenti per le Ferrari, con Scheckter quinto e Villeneuve nono, penalizzato dall'uso del muletto, in quanto il motore della vettura titolare subiva delle perdite di potenza. Carlos Reutemann fu vittima di un'uscita di pista alla Ostkurve: la sua Lotus si distrusse contro le barriere ma il pilota rimase incolume.[5] Il medico della Formula 1, Rafael Robles, sconsigliò comunque all'argentino di prendere parte al gran premio.[14]

Nella sessione di qualifica[15] si è avuta questa situazione:

Pos Pilota Costruttore Tempo Griglia
1 15 Francia (bandiera) Jean-Pierre Jabouille Francia (bandiera) Renault 1'48"48 1
2 27 Australia (bandiera) Alan Jones Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth 1'48"75 2
3 26 Francia (bandiera) Jacques Laffite Francia (bandiera) Ligier-Ford Cosworth 1'49"43 3
4 6 Brasile (bandiera) Nelson Piquet Regno Unito (bandiera) Brabham-Alfa Romeo 1'49"50 4
5 11 Sudafrica (bandiera) Jody Scheckter Italia (bandiera) Ferrari 1'50"00 5
6 28 Svizzera (bandiera) Clay Regazzoni Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth 1'50"12 6
7 5 Austria (bandiera) Niki Lauda Regno Unito (bandiera) Brabham-Alfa Romeo 1'50"37 7
8 3 Francia (bandiera) Didier Pironi Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 1'50"40 8
9 12 Canada (bandiera) Gilles Villeneuve Italia (bandiera) Ferrari 1'50"41 9
10 16 Francia (bandiera) René Arnoux Francia (bandiera) Renault 1'50"48 10
11 1 Stati Uniti (bandiera) Mario Andretti Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 1'50"68 11
12 7 Regno Unito (bandiera) John Watson Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth 1'50"86 12
13 2 Argentina (bandiera) Carlos Reutemann Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 1'50"94 13
14 25 Belgio (bandiera) Jacky Ickx Francia (bandiera) Ligier-Ford Cosworth 1'51"07 14
15 8 Francia (bandiera) Patrick Tambay Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth 1'51"47 15
16 4 Regno Unito (bandiera) Geoff Lees Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 1'51"50 16
17 20 Finlandia (bandiera) Keke Rosberg Canada (bandiera) Wolf-Ford Cosworth 1'52"01 17
18 30 Germania (bandiera) Jochen Mass Regno Unito (bandiera) Arrows-Ford Cosworth 1'52"74 18
19 29 Italia (bandiera) Riccardo Patrese Regno Unito (bandiera) Arrows-Ford Cosworth 1'52"93 19
20 17 Paesi Bassi (bandiera) Jan Lammers Regno Unito (bandiera) Shadow-Ford Cosworth 1'53"59 20
21 18 Italia (bandiera) Elio De Angelis Regno Unito (bandiera) Shadow-Ford Cosworth 1'53"73 21
22 14 Brasile (bandiera) Emerson Fittipaldi Brasile (bandiera) Fittipaldi-Ford Cosworth 1'54"01 22
23 9 Germania (bandiera) Hans-Joachim Stuck Germania (bandiera) ATS-Ford Cosworth 1'54"47 23
24 31 Messico (bandiera) Héctor Rebaque Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 1'55"86 24
NQ 22 Francia (bandiera) Patrick Gaillard Regno Unito (bandiera) Ensign-Ford Cosworth 1'55"95 NQ
NQ 24 Italia (bandiera) Arturo Merzario Italia (bandiera) Merzario-Ford Cosworth 2'01"84 NQ

Alan Jones, al via, passò subito al comando davanti a Jean-Pierre Jabouille, Jacques Laffite, Jody Scheckter, Clay Regazzoni e Nelson Piquet. Il brasiliano venne passato dal suo compagno di scuderia Niki Lauda al secondo giro. Sempre nel secondo giro Carlos Reutemann fu costretto al ritiro per una collisione con Riccardo Patrese. L'argentino, a fine gara, accusò il pilota italiano per l'incidente.[14]

All'ottavo giro Jabouille attaccò Jones alla Sachs, sbagliò però il tempo della frenata, terminando in testacoda, e dovendosi ritirare. Nel corso dello stesso giro Clay Regazzoni prese una posizione a Scheckter. Nelle retrovie era autore di un buon recupero Gilles Villeneuve, che già dopo pochi giri, si era riportato in quinta posizione.

Al tredicesimo passaggio Regazzoni passò anche Jacques Laffite, grazie anche a un errore del francese alla prima chicane, ma non attaccò poi successivamente Jones, per ordini di scuderia. Villeneuve scontava la rottura dell'alettone posteriore, ciò permise a Niki Lauda di passarlo al ventisettesimo giro. Un giro dopo l'austriaco fu però costretto al ritiro per la rottura del motore.

Al giro 33 Piquet passò Villeneuve per la quinta posizione. Negli ultimi giri il canadese fu costretto a una sosta ai box per sostituire l'alettone, sosta gli costò la sesta posizione. Anche Piquet però fu costretto ad abbandonare la gara a due tornate dal termine per un problema al motore. Il battistrada Jones, negli ultimi giri, dovette rallentare il ritmo sia a causa di un problema a uno pneumatico, sia per la perdita di potenza del suo motore.

Vinse comunque Alan Jones, per la seconda volta nel mondiale dopo la vittoria nel Gran Premio d'Austria 1977, al volante di una Shadow. Fu la prima vittoria iridata per una vettura che portava il numero 27.[16] Per La Williams questa fu la seconda vittoria consecutiva. Clay Regazzoni giunse secondo, davanti a Jacques Laffite, poi Scheckter, John Watson e Jochen Mass.[17]

I risultati del gran premio[18] furono i seguenti:

Pos No Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Pos. Griglia Punti
1 27 Australia (bandiera) Alan Jones Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth 45 1h24'48"83 2 9
2 28 Svizzera (bandiera) Clay Regazzoni Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth 45 +2"91 6 6
3 26 Francia (bandiera) Jacques Laffite Francia (bandiera) Ligier-Ford Cosworth 45 +18"39 3 4
4 11 Jody Scheckter Italia (bandiera) Ferrari 45 +31"20 5 3
5 7 Regno Unito (bandiera) John Watson Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth 45 +1'37"80 12 2
6 30 Germania (bandiera) Jochen Mass Regno Unito (bandiera) Arrows-Ford Cosworth 44 +1 giro 18 1
7 4 Regno Unito (bandiera) Geoff Lees Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 44 +1 giro 16
8 12 Canada (bandiera) Gilles Villeneuve Italia (bandiera) Ferrari 44 +1 giro 9
9 3 Francia (bandiera) Didier Pironi Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 44 +1 giro 8
10 17 Paesi Bassi (bandiera) Jan Lammers Regno Unito (bandiera) Shadow-Ford Cosworth 44 +1 giro 20
11 18 Italia (bandiera) Elio De Angelis Regno Unito (bandiera) Shadow-Ford Cosworth 43 +2 giri 21
12 6 Brasile (bandiera) Nelson Piquet Regno Unito (bandiera) Brabham-Alfa Romeo 42 Motore[19] 4
Rit 29 Italia (bandiera) Riccardo Patrese Regno Unito (bandiera) Arrows-Ford Cosworth 34 Foratura 19
Rit 8 Francia (bandiera) Patrick Tambay Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth 30 Sospensione 15
Rit 20 Finlandia (bandiera) Keke Rosberg Canada (bandiera) Wolf-Ford Cosworth 29 Motore 17
Rit 5 Austria (bandiera) Niki Lauda Regno Unito (bandiera) Brabham-Alfa Romeo 27 Motore 7
Rit 25 Belgio (bandiera) Jacky Ickx Francia (bandiera) Ligier-Ford Cosworth 24 Foratura 14
Rit 31 Messico (bandiera) Héctor Rebaque Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 22 Tenuta di strada 24
Rit 1 Stati Uniti (bandiera) Mario Andretti Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 16 Trasmissione 11
Rit 16 Francia (bandiera) René Arnoux Francia (bandiera) Renault 9 Foratura 10
Rit 15 Francia (bandiera) Jean-Pierre Jabouille Francia (bandiera) Renault 7 Testacoda 1
Rit 14 Brasile (bandiera) Emerson Fittipaldi Brasile (bandiera) Fittipaldi-Ford Cosworth 4 Problemi elettrici 22
Rit 2 Argentina (bandiera) Carlos Reutemann Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 1 Collisione con R.Patrese 13
Rit 9 Germania (bandiera) Hans-Joachim Stuck Germania (bandiera) ATS-Ford Cosworth 0 Sospensione 23
NQ 22 Francia (bandiera) Patrick Gaillard Regno Unito (bandiera) Ensign-Ford Cosworth
NQ 24 Italia (bandiera) Arturo Merzario Italia (bandiera) Merzario-Ford Cosworth
  1. ^ Monza o.k. per tre anni, in La Stampa, 18 luglio 1979, p. 15.
  2. ^ (ES) Talbot quiere volver a la F-1, in El Mundo Deportivo, 23 luglio 1979, p. 38. URL consultato il 9 ottobre 2012.
  3. ^ (ES) Ultimatum de Lauda a su equipo, in El Mundo Deportivo, 25 luglio 1979, p. 29. URL consultato il 9 ottobre 2012.
  4. ^ (ES) Lauda seguira corriendo en 1980, in El Mundo Deportivo, 20 luglio 1979, p. 26. URL consultato il 9 ottobre 2012.
  5. ^ a b Cristiano Chiavegato, Jabouille favorito, poi bagarre, in La Stampa, 29 luglio 1979, p. 15.
  6. ^ Cristiano Chiavegato, La Ferrari tradita a Silverstone dal tipo di benzina, in La Stampa, 16 luglio 1979, p. 12.
  7. ^ L'Alfa Romeo a Hockenheim, in La Stampa, 12 luglio 1979, p. 19.
  8. ^ Cristiano Chiavegato, Brambilla a 42 anni torna in Formula 1, in Stampa Sera, 26 luglio 1979, p. 13.
  9. ^ Cristiano Chiavegato, Forfait a sorpresa dell'Alfa Romeo, in La Stampa, 27 luglio 1979, p. 17.
  10. ^ Brambilla deluso, in La Stampa, 27 luglio 1979, p. 17.
  11. ^ L'Alfa annuncia il ritorno a fine '79, in La Stampa, 28 luglio 1979, p. 15.
  12. ^ Giacomelli non corre con la Tyrrell, in La Stampa, 26 luglio 1979, p. 17.
  13. ^ a b Cristiano Chiavegato, È il momento delle Renault- Le Ferrari sono in difficoltà, in La Stampa, 28 luglio 1979, p. 15.
  14. ^ a b Cristiano Chiavegato, Accuse di Reutemann a Patrese, in Stampa Sera, 30 luglio 1979, p. 11.
  15. ^ Risultati delle qualifiche, su chicanef1.com.
  16. ^ (FR) Statistiques Numéro-Victoires-Chronologie, su statsf1.com. URL consultato l'11 ottobre 2012.
  17. ^ Cristiano Chiavegato, Ancora le Williams: 1° Jones, 2° Regazzoni, in Stampa Sera, 30 luglio 1979, p. 11.
  18. ^ Risultati del gran premio, su formula1.com.
  19. ^ Nelson Piquet classificato, pur essendosi ritirato, avendo coperto più del 90% della distanza.
Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1979
 

Edizione precedente:
1978
Gran Premio di Germania Edizione successiva:
1980
  Portale Formula 1: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Formula 1