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Discussione:Il sentiero dei nidi di ragno

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Il sentiero dei nidi di ragno
Argomento di scuola secondaria di II grado
Materialetteratura italiana
Dettagli
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Progetto Wikipedia e scuola italiana

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Incollo qui quello che Fedina aveva scritto in Il sentiero dei nidi di ragno - Italo Calvino, in modo che chi vuole (magari la stessa Fedina) possa usarlo per integrare l'articolo presente.

Intervento di Fedina

È nell'epoca della Resistenza italiana che è ambientato questo libro di Italo Calvino: "Il sentiero dei nidi di ragno". È un romanzo dove la guerra partigiana non è la protagonista, ma fa da sfondo alla vita di un semplice piccolo uomo, Pin. Pin è il fratello di una prostituta che è tutta la sua famiglia e che non si prende cura di lui; così egli trascorre la maggior parte del tempo nell'osteria del paese, "Carrugio Lungo", a parlare con adulti di armi e di donne. Ma accade una cosa che cambia la vita di questo bambino troppo maturo per la sua età: gli uomini dell'osteria gli chiedono di rubare la pistola di un soldato straniero, amante della sorella. Pin pensa che così facendo acquisterà maggiore rispetto tra quegli adulti, ma, venuto a sapere delle loro cattive intenzioni decide di non portarla loro e, essendo ormai troppo tardi e non potendo tornare indietro la nasconde in un posto che solo lui conosce: il luogo dove fanno il nido i ragni. Purtroppo il bambino viene catturato dalla polizia tedesca che, venuta a conoscenza dell'atto di Pin, lo rinchiude in prigione, dove fa amicizia con un partigiano chiamato Lupo Rosso con il quale riesce ad evadere. Trovatosi però solo, Pin incontra l'"omone", un altro partigiano detto il Cugino, che lo porta al suo distaccamento. Adesso Pin si trova in un ambiente nuovo, diverso e a lui estraneo, ma riesce subito ad integrarsi, essendo ben accolto. Ha sempre desiderato vedere dei partigiani e con loro impara nuove parole che per lui assumono un alone di mistero, come se alludessero a qualche fatto oscuro e proibito. Loro riempiono d’ammirazione Pin, che in mezzo a loro si sente come tra gli uomini dell’osteria, ma in un mondo più colorato e più selvatico, poiché in loro c’è qualcosa di nuovo che lo attrae e lo impaurisce. Pin sa parlare bene agli uomini di armi e di donne e cerca sempre di essere trattato al loro stesso livello e un po’ ci riesce, perché tutti provano un po’ di timore e di disagio per le sue battute. Intanto il Cugino, un tipo molto solitario e che odia le donne, prende le sue armi e spesso parte per qualche spedizione da solo. Pin una sera, mentre tutti sono attorno al fuoco a chiacchierare, venuti a conoscenza che il distaccamento di lì a poco si dovrà sciogliere, comincia come al solito a prendere in giro ciascun soldato, ma alla fine si rende conto che ha esagerato troppo e ha paura che gli altri non lo accettino più come prima. Così parte verso casa, pensando alla sua pistola (quella che aveva rubato), una P. 38, che probabilmente ora sarà nelle mani di un soldato che sapeva il posto nel quale era nascosta; infatti, una volta giunto nel posto dove fanno il nido i ragni trova tutto distrutto e, triste, si reca a casa sua dove la sorella, che era diventata nel frattempo una spia dei tedeschi, gli mostra la pistola che le ha regalato un soldato, ed è proprio la P. 38 di Pin! Lui la prende e mentre torna di nuovo nel luogo dove fanno il nido i ragni, incontra Cugino: è curioso e dolce il loro incontro perché Pin vuole mostrargli i nidi di ragni e “lo conduce per mano, quella grande mano, soffice e calda, come pane” e dopo aver pensato per un attimo che fosse uguale a tutti gli altri uomini, si rende conto che Cugino è il Grande Amico tanto cercato, quello a cui sa di poter dire dove fanno il nido i ragni perché ha fiducia in lui. “Ora camminano per la campagna e Pin tiene la sua mano in quella soffice e calda del Cugino, in quella grande mano di pane (…). E continuano a camminare, l’omone e il bambino, nella notte, in mezzo alle lucciole, tenendosi per mano.” Pin è stato e sarà sempre l’amico dei grandi e anche se vorrebbe stare qualche volta con quelli della sua età, che però non lo accettano, non gli resta che rifugiarsi nel mondo degli adulti che pure sono incomprensibili e distanti per lui come gli altri ragazzi. Ma lui si sente bambino in mezzo ai grandi e in fondo è questo che lui resta: un bambino, e capisce ciò a poco a poco, quando si rende conto che non riuscirà mai ad entrare nella mente perversa qual è quella degli uomini. Come bambino, ha bisogno dell’affetto di una famiglia e ha sempre una vaga voglia di quelle carezze che non gli sono mai state concesse.

“È triste essere come lui, un bambino nel mondo dei grandi, sempre un bambino, trattato dai grandi come qualcosa di divertente e di noioso; e non poter usare quelle loro cose misteriose ed eccitanti, armi e donne, non poter ami far parte dei loro giochi. Ma Pin un giorno diventerà grande, e potrà essere cattivo con tutti, vendicarsi di quelli che non sono stati buoni con lui: Pin vorrebbe essere grande già adesso, o meglio, non grande, ma ammirato e temuto pur restando com’è, essere bambino e insieme capo dei grandi, per qualche impresa meravigliosa.”
shaka 11:08, 1 mag 2006 (CEST)[rispondi]

bè...qualcuno ha provveduto ad ampliare la trama prima di me...avevo realizzato questo lavoro per la scuola e volevo metterlo a disposizione di tutti...se volete una trama "ridotta" potete tranquillamente prendere questa qui sopra ciao a tutti fedina

credo che per toglier l'accezione personale del testo si potrebbe riscrivere il paragrafo "GIUDIZIO PERSONALE" rendendolo più una cosa tipo "TEMI TRATTATI" o giù di lì, comunque aspetto di sapere come la pensate prima di farlo. Tutti i consigli sono bene accetti.--Lucio-quid veritas? 12:33, 14 ago 2006 (CEST)[rispondi]

Nella sezione dei personaggi si parla di Kim come il dedicatario dell'opera, vorrei precisare che A. Rosa in "Storia Europea della Letteratura Italiana III La letteratura della Nazione" a pagina 422 indica lo studente Kim come "trasparente travestimento dello stesso Calvino" a cui affida tutta la riflessione teorica (riflessione che in effetti è presente solo nel capitolo 9, l'unico dove appare Kim) Chiedo scusa per la pessima formattazione del commento ma ho sempre usato wiki solo come lettore, è la prima volta che cerco di contribuire. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 95.210.182.42 (discussioni · contributi) 12:22, 21 feb 2012 (CET).[rispondi]

Grazie. Ho aggiunto il passo in voce: Kim. Prova ad intervenire tu stesso la prossima volta e se sbagli la formattazione non demordere. ;-) Ciao! --Harlock81 (msg) 01:26, 22 feb 2012 (CET)[rispondi]

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