Dino 206 GT
Dino 206 GT | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | Ferrari |
Tipo principale | berlinetta |
Produzione | dal 1967 al 1969 |
Sostituita da | Dino 246 |
Esemplari prodotti | 152[1] |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Lunghezza | 4150 mm |
Larghezza | 1700 mm |
Altezza | 1115 mm |
Passo | 2280 mm |
Massa | 900 kg |
Altro | |
Assemblaggio | Carrozzeria Scaglietti Modena e Officine Ferrari Maranello |
Progetto | Vittorio Jano e Alfredo Ferrari (motore) |
Stile | Aldo Brovarone per Pininfarina |
Stessa famiglia | Fiat Dino |
Auto simili | Porsche 911 |
La Dino 206 GT, nota anche come Ferrari Dino 206 GT, è un'autovettura prodotta dalla casa automobilistica italiana Ferrari dal 1967 al 1969.[2]
Sviluppo
[modifica | modifica wikitesto]La vettura fa parte della serie Dino, il cui nome era in memoria del figlio del fondatore della casa di Maranello, appunto Dino Ferrari, che aveva oltretutto progettato il suo motore V6 e la cui sigla era il risultato della cilindrata del propulsore 2000 cm³, seguita dal 6 che rappresentava il numero dei cilindri.
Sulla vettura non appariva il marchio Ferrari bensì la scritta Dino in corsivo su fondo giallo.
La sua realizzazione seguì una lunga gestazione, in quanto ne vennero prodotti sei prototipi dalla Pininfarina tra il 1965 e il 1967, mentre la presentazione ufficiale della versione definitiva avvenne il primo novembre[3] al salone di Torino.[4]
Venne sostituita nel 1969 dalla Dino 246 GT.
Tecnica
[modifica | modifica wikitesto]La 206 GT era dotata di un propulsore Dino V6 con angolo tra le bancate di 65° montato in posizione centrale trasversale, abbinato a tre carburatori Weber 40DCNF3 che erogava 180 CV di potenza per una velocità massima di 230 km/h. Il cambio che lo gestiva era a cinque velocità. La lubrificazione era a carter secco.
La carrozzeria, costruita dalla Carrozzeria Scaglietti, era interamente in alluminio e avvolgeva un telaio tubolare in acciaio a sezione mista circolare ed ellittica. Nelle sezioni laterali erano presenti delle prese d'aria per il raffreddamento delle componenti meccaniche della vettura, mentre le parabole dei fari erano incassate nei parafanghi.
I cerchi erano in lega leggera con fissaggio un solo dado a "gallettone". Le sospensioni erano a 4 ruote indipendenti con quadrilateri deformabili, molle elicoidali e ammortizzatori idraulici.
L'impianto frenante prevedeva 4 freni a disco, mentre il serbatoio poteva contenere 62 litri di carburante e aveva il tappo cromato esterno.
Caratteristiche tecniche
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ auto.ferrari.com, https://auto.ferrari.com/it_IT/modelli-auto-sportive/modelli-del-passato/dino-206-gt/ .
- ^ (EN) Lionel Froissart, Ferrari, Universe Publishing/Vendome Press, 1997, ISBN 978-0-7893-0088-1. URL consultato il 17 novembre 2024.
- ^ http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,4/articleid,0117_01_1967_0258_0004_6975181/
- ^ https://books.google.it/books?id=9LRTAAAAMAAJ&q=Dino+206+GT&dq=Dino+206+GT&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjV2N_4tfr3AhX1SfEDHftPDGM4FBDoAXoECAYQAw
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ferrari Dino 206
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Dino Italia. Ferrari, Fiat Stratos, su dinoitalia.com.
- (EN) Registro storico, su dinoregister.com.
- Sito ufficiale Ferrari, su auto.ferrari.com.