Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo (Milano)
Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo | |
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Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Milano |
Indirizzo | Via Marco Porcio Catone 10 |
Coordinate | 45°29′54.05″N 9°10′17.47″E |
Religione | cattolica |
Titolare | San Giovanni Battista e San Paolo Apostolo[1] |
Arcidiocesi | Milano |
Consacrazione | 1967 |
Architetto | Luigi Figini e Gino Pollini |
Stile architettonico | moderno |
Inizio costruzione | 1964 |
Completamento | 1968 |
Sito web | www.comunitapastoralegesubuonpastore.org |
La chiesa dei Santi Giovanni e Paolo è una chiesa parrocchiale di Milano, posta nella zona nord della città, nel quartiere della Bovisa.
Costruita negli anni sessanta del XX secolo su progetto degli architetti Figini e Pollini, costituisce uno degli esempi più interessanti di architettura ecclesiale moderna a Milano.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa dei Santi Giovanni e Paolo venne costruita negli anni sessanta del XX secolo, e dedicata in omaggio all'ex arcivescovo di Milano, il cardinale Giovanni Battista Montini, eletto papa con il nome di Paolo VI[2].
Il progetto dell'edificio fu affidato agli architetti Figini e Pollini, che in precedenza si erano già cimentati nell'architettura ecclesiale con la chiesa della Madonna dei Poveri a Baggio, risultata particolarmente apprezzata[3].
La costruzione della chiesa iniziò nel 1964 e si concluse nel 1968[4]; la chiesa fu consacrata il 29 giugno 1967[1] ed eretta in parrocchia con decreto del successivo 22 luglio dall'arcivescovo cardinale Colombo, ricavandone il territorio dalle parrocchie di Santa Maria del Buon Consiglio, San Nicola e Santa Maria alla Fontana[5].
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Il complesso sorge in un lotto compreso fra le vie Catone, Maffucci e Patti, e si compone di due parti: la chiesa vera e propria, affiancata dal campanile, e immediatamente a sud di questa l'edificio dei servizi parrocchiali e dell'oratorio[6].
L'involucro esterno si caratterizza per le forme molto articolate, sia in pianta, ricca di sporgenze e rientranze, sia in alzato, dove le diverse altezze denunciano la suddivisione degli spazi interni[7][8]. L'uso del mattone a vista per ricoprire i muri esterni contribuisce a definire un'immagine forte, e ha suggerito ad alcuni critici un parallelo con l'architettura tradizionale lombarda[2][8], o in alternativa con alcune opere coeve degli architetti Kahn e Rudolph[3].
La pianta interna è altrettanto articolata e mossa, ed è ricavata dalla ripetizione del motivo della croce greca, che genera svariati assi visivi; a grandi linee, si distingue una navata longitudinale centrale, affiancata sul lato sinistro dalla cappella settimanale e da un vasto spazio trasversale, e sul lato destro dal battistero[9]. L'ingresso è preceduto da un esonartece, che insieme ai patii-giardino che lo affiancano ha la funzione di mediare gradualmente il passaggio fra l'esterno e l'interno[2][7][10].
La chiesa è illuminata da nove fra lucernari e tiburi di diversa dimensione, il maggiore dei quali è posto sopra il presbiterio; nelle pareti laterali sono poste in alcuni punti delle piccole bucature[2][10], che non contrastano con il carattere solido e materico con cui la chiesa si rapporta con l'intorno[11].
Nello spazio interno sono stati utilizzati materiali ruvidi (calcestruzzo a vista, intonaco grezzo, legno) per evidenziare gli effetti di luce; al contrario il presbiterio, sopraelevato rispetto all'aula, è ricoperto di marmi pregiati, che come uno sfondo neutro esaltano l'altare, costituito da un grande blocco in marmo rosso di Verona[10][12].
Le opere d'arte che ornano la chiesa vennero disegnate da padre Costantino Ruggeri[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Lapide di consacrazione della chiesa
- ^ a b c d e De Carli, p. 186.
- ^ a b Bulgheroni, p. 149.
- ^ Maurizio Grandi e Attilio Pracchi, Milano. Guida all'architettura moderna, Bologna, Zanichelli, 1998 [1980], p. 339, ISBN 88-08-05210-9.
- ^ Lombardia Beni Culturali - Parrocchia dei Santi Giovanni e Paolo
- ^ Bulgheroni, p. 146.
- ^ a b Bulgheroni, p. 150.
- ^ a b Savi, p. 44
- ^ Savi, pp. 44-45.
- ^ a b c Savi, p. 45.
- ^ Bulgheroni, p. 156.
- ^ Bulgheroni, p. 153.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Piero Bulgheroni, La chiesa dei SS. Giovanni e Paolo a Milano, in L'architettura. Cronache e storia, luglio 1970, pp. 146-157, ISSN 0003-8830 .
- Cecilia De Carli (a cura di), Le nuove chiese della diocesi di Milano. 1945-1993, Milano, Edizioni Vita e Pensiero, 1994, ISBN 88-343-3666-6.
- Vittorio Savi (a cura di), Luigi Figini e Gino Pollini architetti, Milano, Electa, 1980, pp. 44-45, ISBN non esistente, SBN SBL0327256.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa dei Santi Giovanni e Paolo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comunitapastoralegesubuonpastore.org.
- Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.
- Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.