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Airspeed Envoy

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Airspeed AS.6 Envoy
L'Airspeed AS.6 Envoy, marche G-AHAC, della compagnia aerea Private Charter, ultimo esemplare sopravvissuto, fotografato all'aeroporto di Manchester nel 1948
Descrizione
Tipoaereo di linea
Equipaggio1/2
ProgettistaNevil Shute Norway
Arthur Hessell Tiltman
CostruttoreRegno Unito (bandiera) Airspeed
Data primo volo26 giugno 1934
Data ritiro dal servizio1950
Esemplari60
Altre variantiMitsubishi Hina-Zuru
Airspeed Viceroy
Airspeed Oxford
Dimensioni e pesi
Lunghezza10,52 m (34 ft 6 in)
Apertura alare15,95 m (52 ft 4 in)
Altezza2,89 m (9 ft 6 in)
Superficie alare31,49 (339 ft²)
Carico alare91,18 kg/m² (18,6 lb/ft²)
Peso a vuoto1 840 kg (4 057 lb)
Peso carico2 858 kg (6 300 lb)
Passeggeri6/8
Propulsione
Motore2 Armstrong Siddeley Cheetah IX
Potenza345 hp (257 kW) ciascuno
Prestazioni
Velocità max338 km/h (210 mph, 183 kt) a 2 230 m (7 300 ft)
Velocità di crociera309 km/h (192 mph, 167 kt) al 75% della potenza
Velocità di salitaa 3 048 m (10 000 ft) in 8 min
Autonomia1 046 km (650 mi, 565 nm) al 62,5% della potenza e 13 048 m (10 000 ft)
Quota di servizio6 858 m (22 500 ft)
Notedati relativi alla versione AS.6J Envoy (3rd series)

i dati sono estratti da Airspeed Aircraft since 1931[1]

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L'Airspeed AS.6 Envoy era un aereo di linea bimotore monoplano ad ala bassa, realizzato dalla britannica Airspeed Ltd, che compì il primo volo il 26 giugno 1934.

Storia del progetto

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Nei primi anni trenta i progettisti Nevil Shute Norway e Arthur Hessell Tiltman svilupparono un velivolo bimotore basato sul precedente AS.5 Courier. Il progetto prevedeva le superfici portanti e la fusoliera costituite da una struttura in legno con rivestimento in tela ed il carrello retrattile, uno dei primi aerei britannici a disporre di tale dispositivo.

Il prototipo del AS.6 Envoy, marche G-ACMT, venne portato in volo per la prima volta il 26 giugno 1934 ed il luglio successivo venne presentato al pubblico in un'esibizione dalla Society of British Aircraft Constructors (SBAC) alla base aerea RAF Hendon.

I motori di cui fu munito l'AS.6 Envoy includono i Wolseley AR.9, Scorpio I ed Aries II, gli Armstrong Siddeley Lynx IVC e Cheetah IX, i Wright Whirlwind ed i Walter Castor II.

La giapponese Mitsubishi ne produsse un certo numero su licenza.

Impiego operativo

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Una cinquantina di esemplari furono prodotti da Airspeed per operatori civili britannici, giapponesi, cecoslovacchi, cinesi e sudafricani. Un limitato numero di apparecchi furono impiegati dalla RAF e dalla SAAF per trasportare bombe, dotati di mitragliatrici nella parte anteriore e su una torretta posta sul dorso della fusoliera.

Nel 1936 il Ministero della Difesa britannico ordinò 136 AS.6 Envoy per l'addestramento di equipaggi. Questa commessa diede l'avvio allo sviluppo dell'Airspeed AS.10 Oxford.

AS.6 Envoy
versione equipaggiata con una coppia di motori Wolseley AR.9 da 200 hp (149 kW), prodotta in 5 esemplari; primo volo 1934.[2]
AS.6A Envoy
Serie I, versione equipaggiata con una coppia di motori Armstrong Siddeley Lynx IVC da 240 hp (179 kW), prodotta in 5 esemplari; primo volo 1934.[2]
AS.6B Envoy
versione idrovolante derivata dal AS.6, rimasta allo stadio progettuale.[2]
AS.6C Envoy
versione idrovolante derivata dal AS.6A, rimasta allo stadio progettuale.[2]
AS.6D Envoy
Serie II, versione caratterizzata dalla modifica ai flap e superfici dell'impennaggio maggiorate, equipaggiata con una coppia di motori Wright Whirlwind da 350 hp (261 kW); primo volo Serie II 1935.[2]
AS.6E Envoy
Serie II, versione equipaggiata con una coppia di motori Walter Castor II da 340 hp (254 kW), prodotta in 5 esemplari.
Serie III, versione caratterizzata dalla modifica ai flap, superficie alare in compensato e superfici dell'impennaggio maggiorate e motorizzazione come la precedente; primo volo Serie III 1936.[2]
AS.6F Envoy
Serie II, versione prevista equipaggiata con fotocamere per la rilevazione fotografica aerea, non avviata alla produzione.[2]
AS.6G Envoy
Serie II, versione equipaggiata con una coppia di motori Wolseley Scorpio I da 250 hp (186 kW).
AS.6H Envoy
Serie III, versione caratterizzata dalla modifica ai flap, superficie alare in compensato e superfici dell'impennaggio maggiorate, equipaggiata con una coppia di motori Wolseley Aries III da 225 hp (168 kW), realizzata in un unico esemplare.[2]
AS.6J Envoy
Serie III, versione caratterizzata dalla cabina passeggeri a 7 posti ed equipaggiata con una coppia di motori Armstrong Siddeley Cheetah IX da 350 hp (261 kW), prodotta in 27 esemplari.
AS.6JC Envoy
Serie III, versione convertibile per uso militare equipaggiata con una coppia di motori Armstrong Siddeley Cheetah IX da 350 hp (261 kW),[2] prodotta in 4 esemplari.
AS.6JM Envoy
Serie III, versione civile dell'AS.6JC equipaggiata con una coppia di motori Armstrong Siddeley Cheetah IX da 350 hp (261 kW),[2] prodotta in 3 esemplari.
AS.8 Viceroy
versione modificata prodotta in un unico esemplare per concorrere alla gara di aerei MacRobertson Trophy Race dall'Inghilterra all'Australia del 1934.

Produzione su licenza

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Mitsubishi Hina-Zuru

Prodotti in 10 esemplari in Giappone su licenza.

Australia (bandiera) Australia
Airspeed AS.6E Envoy III (OK-BAL, ČSA)
Cecoslovacchia (bandiera) Cecoslovacchia
Cina (bandiera) Cina
Giappone (bandiera) Giappone
Manciukuò (bandiera) Manciukuò
Regno Unito (bandiera) Regno Unito
Slovacchia (bandiera) Slovacchia
Spagna
Sudafrica (bandiera) Sudafrica
Croazia (bandiera) Croazia
Finlandia (bandiera) Finlandia
Germania (bandiera) Germania
operò con un ridotto numero di esemplari.[3]
Regno Unito (bandiera) Regno Unito
Sudafrica (bandiera) Sudafrica
  1. ^ Airspeed Aircraft since 1931, pp. 69-70.
  2. ^ a b c d e f g h i j (EN) Airspeed Type Designations (PDF), su Flightglobal, http://www.flightglobal.com/home/default.aspx, 23 febbraio 1951. URL consultato l'8 luglio 2010.
  3. ^ (EN) Ketley, Barry, and Rolfe, Mark. Luftwaffe Fledglings 1935-1945: Luftwaffe Training Units and their Aircraft (Aldershot, GB: Hikoki Publications, 1996), p.11.
  • A cura di Rolf Berger, 1000 AEREI apparecchi di ogni epoca e genere, Firenze, Giunti Editore SpA - Naumann & Göbel Verlagsgesellschaft mbH, ottobre 2008, ISBN 978-88-440-3633-1.
  • (EN) Aubrey J. Jackson, British Civil Aircraft Since 1919, Vol.1, Londra, Putnam, 1973, ISBN 978-0-370-10006-7.
  • (EN) Christopher F. Shores, et. al., Above the Trenches: A Complete Record of the Fighter Aces and Units of the British Empire Air Forces 1915-1920, Londra, Grub Street, 1990, ISBN 978-0-948817-19-9.
  • (EN) H.A. Taylor, et. al., Airspeed Aircraft since 1931, Londra, Putnam, 1970, ISBN 978-0-370-00110-4.
  • (EN) Gerald Howson, Contraband Wings of the Spanish Civil War...Britain's Clandestine Contribution, in Air Enthusiast, n°10, Finescroll Ltd., luglio - settembre 1979, pp. 68–78.
  • (EN) The Airspeed "Envoy", in Flight, Sutton, Surrey (UK), Reed Business Information Ltd, 12 luglio 1934, pp. 712. URL consultato il 15 settembre 2012.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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