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Monteleone di Spoleto: differenze tra le versioni

Coordinate: 42°39′05″N 12°57′06″E
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'''Monteleone di Spoleto''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 648 abitanti<ref>Bilancio demografico al 28/02/2010, dati [http://demo.istat.it/bilmens2010gen/index.html ISTAT]</ref> della [[provincia di Perugia]] in [[Umbria]].
'''Monteleone di Spoleto''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 648 abitanti<ref>Bilancio demografico al 28/02/2010, dati [http://demo.istat.it/bilmens2010gen/index.html ISTAT]</ref> della [[provincia di Perugia]] in [[Umbria]]. E' il comune più alto della regione.


==Geografia fisica e geologia==
==Geografia fisica e geologia==

Versione delle 09:59, 1 mar 2018

Monteleone di Spoleto
comune
Monteleone di Spoleto – Stemma
Monteleone di Spoleto – Bandiera
Monteleone di Spoleto – Veduta
Monteleone di Spoleto – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Umbria
Provincia Perugia
Amministrazione
SindacoMarisa Angelini (lista civica) dal 7-5-2012
Territorio
Coordinate42°39′05″N 12°57′06″E
Altitudine978 m s.l.m.
Superficie62,18 km²
Abitanti636[1] (31-12-2010)
Densità10,23 ab./km²
FrazioniButino, Rescia, Ruscio, Trivio
Comuni confinantiCascia, Ferentillo (TR), Leonessa (RI), Poggiodomo, Sant'Anatolia di Narco, Scheggino
Altre informazioni
Cod. postale06045
Prefisso0743
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT054031
Cod. catastaleF540
TargaPG
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona E, 2 914 GG[3]
Nome abitantimonteleonesi
Patronosan Nicola
Giorno festivo6 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Monteleone di Spoleto
Monteleone di Spoleto
Monteleone di Spoleto – Mappa
Monteleone di Spoleto – Mappa
Posizione del comune di Monteleone di Spoleto all'interno della provincia di Perugia
Sito istituzionale

Monteleone di Spoleto è un comune italiano di 648 abitanti[4] della provincia di Perugia in Umbria. E' il comune più alto della regione.

Geografia fisica e geologia

Rarenodia planulata

I monti dei dintorni sono costituiti da rocce calcaree sedimentarie di origine marina, giurassiche e cretacee, appartenenti alla successione umbro - marchigiana. Affiorano diffusamente nei tagli stradali e nelle cave per l'utilizzazione della pietra.

Di particolare interesse è un fossile di ammonite trovato per la prima volta e chiamato Rarenodia, proveniente dal Monte dell'Eremita, in una unità litostratigrafica conosciuta dai geologi come "Rosso Ammonitico" (Giurassico inferiore). È stato presentato e descritto per la prima volta nel 1975 in un articolo paleontologico pubblicato nel Bollettino della Società Paleontologica Italiana di Modena.[5] Ha importanza perché è il primo documento dell'origine di un gruppo di ammoniti molto diffuso in ambito mondiale e utilizzato per la datazione delle rocce.

Storia

Il territorio di Monteleone di Spoleto è stato abitato sin dall'antichità: nelle vicinanze sono state scoperte necropoli protovillanoviane ed etrusche. Tra le vestigia etrusche, nel 1901 fu rinvenuto un carro da parata (biga) nella zona del Colle del Capitano. Secondo il Furtwängler la biga risalirebbe alla metà del VI secolo a.C. Costruita in legno e ricoperta da lamine bronzee lavorate con la tecnica a sbalzo, raffigura presumibilmente scene della vita dell'eroe greco Achille. La biga è custodita presso il Metropolitan di New York, che la acquistò da un trafficante di antichità, riuscito a trafugarla e a portarla oltreconfine.[senza fonte] Il reperto è al centro di aspre battaglie fra il museo newyorchese e l'amministrazione comunale di Monteleone, che ne chiede da tempo la restituzione.

La zona di Monteleone fu poi abitata da popolazioni romane, che edificarono l'odierna frazione Trivio. La vera e propria fondazione del primo nucleo del castello di Monteleone avvenne dopo il crollo dell'Impero romano, con la calata dei barbari da nord. Nell'880 il nobile Attone edificò il castello di Brufa. Distrutto intorno al 1100, il castello fu subito riedificato e donato a Spoleto (donde il nome del paese) dal signore locale. Nel 1228 la fortezza subì una nuova distruzione da parte dei saraceni. Tuttavia, data la posizione strategica, il castello fu nuovamente ricostruito dalla nobile famiglia dei Tiberti (1265). La zona fu fortemente colpita dal terremoto del 1298, che rase al suolo il vicino castello di Vetranola.

Seguirono anni di guerre, finché nel 1535 i monteleonesi insorsero contro Spoleto per rendersene finalmente indipendenti. Immediatamente stilarono lo statuto della Republica Montis Leonis, dandosi un assetto istituzionale oltremodo moderno per l'epoca:[senza fonte] allontanato il podestà, i monteleonesi elessero al suo posto un cittadino del castello. Spoleto tentò la riconquista con varie campagne militari, ma non riuscì nel suo intento per la fiera resistenza dei monteleonesi e perché essi si rivolsero al papa in cerca della sua protezione. La resistenza e la posizione strategica di Monteleone indussero Pio IV a sottrarla del tutto alla dipendenza da Spoleto, facendone un possedimento papale e ponendola, nel 1559, sotto la delegazione di Perugia.

Libera dalla soggezione agli spoletini, Monteleone conobbe un periodo di enorme sviluppo economico e demografico tra il Cinquecento e la fine del Seicento. Tale periodo di splendore venne interrotto dalla catastrofe del terremoto del 1703. L'evento provocò enormi danni e mieté numerose vittime. Produsse inoltre la deviazione delle acque del fiume Corno, che contribuì all'impoverimento della zona innescando importanti flussi migratori verso Roma.

Nell'Ottocento anche la zona di Monteleone venne investita dall'esercito francese rivoluzionario, che annetté l'Umbria prima alla Repubblica Romana, poi direttamente all'Impero.

Monteleone, con l'intera regione, fu definitivamente annessa al Regno d'Italia con plebiscito il 4 novembre 1860. Da questo momento in poi seguì lo sviluppo della storia dell'Italia unita.

Negli ultimi decenni il comune non è riuscito a ricostruirsi una vera e propria economia, salvo per la pastorizia e il commercio di legname e carbone che, unitamente al turismo estivo, sono fonte di relativo benessere.

Monumenti e luoghi d'interesse

Piazza Margherita, alla fine di Corso Vittorio Emanuele

All'interno delle tre cinte murarie che hanno protetto Monteleone e i suoi abitanti nel corso dei secoli sono ospitate numerose chiese. Gran parte delle stesse mura castellane è ancora ammirabile. Fra gli edifici religiosi si ricordano:

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[6]

Un'importante quota di monteleonesi, emigrati tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, e di loro discendenti, forma grosse comunità negli Stati Uniti (in particolare nella città di Trenton, nel New Jersey) e a Roma[7].

Tradizioni e folclore

Il 9 dicembre c'è la Festa della Venuta con l'accensione del Focone della Venuta. Si tratta di un falò, che spesso arde anche due giorni, preparato dall'intera popolazione monteleonese fra canti sacri che celebrano la venuta della Madonna[8].

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Bilancio demografico al 28/02/2010, dati ISTAT
  5. ^ Venturi F. (1975) - Rarenodia, nuovo genere di ammoniti (sottofam. Hammatoceratinae Buckman, 1887) del Toarciano inferiore "Rosso Ammonitico" umbro-marchigiano. Boll. Soc. Pal. Italiana, v. 14(1), Modena.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ IMMIGRAZIONE MONTELEONESE IN TRENTON dal sito pastymemusic.com
  8. ^ La Venuta in Umbria Archiviato il 27 dicembre 2014 in Internet Archive.

Bibliografia

  • Venturi F. (1973) - La zona a Falcifer - Toarciano inferiore - del M. dell'Eremita (Monteleone di Spoleto, Umbria sud) e riflessi sulla biostratigrafia del "Rosso Ammonitico" umbro. Boll. Soc. Geol. Italiana, v. 92, Roma.
  • Venturi F. (1975) - Rarenodia, nuovo genere di ammoniti (sottofam. Hammatoceratinae Buckman, 1887) del Toarciano inferiore "Rosso Ammonitico" umbro-marchigiano. Boll. Soc. Pal. Italiana, v. 14(1), Modena.
  • Venturi F. (1981) - Hammatoceratinae, Buckman 1887, nel Toarciano medio "Rosso Ammonitico" umbro-marchigiano; proposta di Praerycites, sottogenere nuovo di Erycites Gemmellaro 1886. Boll. Soc. Pal. Italiana, v. 20(1), Modena.
  • Venturi F. e Sensi C. (2001) - Recupero di un esemplare grande di Rarenodia, nel Rosso Ammonitico umbro di M. di Civitella (Foligno). Notiziario di Min. e Pal., n. 21 marzo 2001, Acqui Terme (AL).
  • Angelini M., Venturi F. e Rea G. (2011) - Dintorni di Monteleone di Spoleto e l'antico mare Giurassico. Nuove Direzioni, n. 4, Città di Castello.
  • Carbonetti L. (2014) - La biga di Monteleone di Spoleto, Il trafugamento nei carteggi segreti tra menzogne e verità. Editoriale Artemide, Roma
  • Enrico Fuselli, Il «confine dell'acqua santa». Storie di contrabbando tra Umbria e Abruzzo nell'Ottocento, Cerreto di Spoleto, 2016

Altri progetti

Collegamenti esterni

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