Fausto Melotti: differenze tra le versioni
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Nato a Rovereto quando apparteneva all'[[Impero austro-ungarico]], in questa città ha frequentato la [[Scuola Reale Elisabettina]]. Allo scoppio della [[prima guerra mondiale]] si è trasferito a [[Firenze]], dove ha portato a termine gli studi liceali. Nella città toscana Melotti, in possesso di qualità espressive naturali e di una manualità pronunciata, è entrato in contatto con letterati e artisti d'avanguardia e ha avuto la possibilità di osservare da vicino le opere degli artisti del [[rinascimento fiorentino]], quali [[Giotto]], [[Simone Martini]], [[Sandro Botticelli]], [[Donatello]] e [[Michelangelo Buonarroti]].[[File:Piazza Civica di Gibellina.jpg|miniatura|La scultura ''Sequenze'' (in alto sulla collina) a [[Gibellina]]]] |
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⚫ | I suoi rapporti con la città natale sono ripresi alla fine del conflitto e il fervente panorama culturale che animava [[Rovereto]] in quegli anni lo ha influenzato notevolmente. Ha frequentato l'artista [[Futurismo|futurista]] [[Fortunato Depero]], l'architetto [[Gino Pollini]] (tra i fondatori del razionalismo italiano, grazie al [[Gruppo 7]]), il compositore [[Riccardo Zandonai]] e in particolare il nipote prediletto, il celebre pianista [[Maurizio Pollini]], del quale incoraggiò la carriera. |
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⚫ | Successivamente si è laureato al [[Politecnico di Milano]] in ingegneria elettrotecnica. Dopo vari studi musicali ha deciso di dedicarsi alla scultura e così prima si è recato a Torino, studiando nello studio di [[Pietro Canonica]], poi, dal [[1928]], si è trasferito a Milano entrando all'[[Accademia di belle arti di Brera]], sotto la guida del grande scultore milanese [[Adolfo Wildt]]. Per un certo periodo si è interessato anche della ceramica ad uso commerciale ed ha lavorato alla [[Richard-Ginori]] con l'amico [[Gio Ponti]]. |
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Nella città toscana Melotti, in possesso di qualità espressive naturali e di una manualità pronunciata, è entrato in contatto con letterati e artisti d'avanguardia e ha avuto la possibilità di osservare da vicino le opere degli artisti del [[rinascimento fiorentino]], quali [[Giotto]], [[Simone Martini]], [[Sandro Botticelli]], [[Donatello]] e [[Michelangelo Buonarroti]]. |
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[[File:Piazza Civica di Gibellina.jpg|miniatura|La scultura ''Sequenze'' (in alto sulla collina) a [[Gibellina]]]] |
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⚫ | I suoi rapporti con la città natale sono ripresi alla fine del conflitto e il fervente panorama culturale che animava [[Rovereto]] in quegli anni lo ha influenzato notevolmente. Ha frequentato l'artista [[Futurismo|futurista]] [[Fortunato Depero]], l'architetto [[Gino Pollini]] (tra i fondatori del razionalismo italiano, grazie al [[ |
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⚫ | Il suo stile muta negli anni, seguendo però sempre una sua personalissima ricerca, tesa ad articolare lo spazio secondo ritmi dal sapore musicale; così anche le sue sculture più tradizionali, legate a [[Novecento (movimento artistico)|Novecento]], come l'opera in [[gesso (materiale)|gesso]] presentata alla [[V Triennale di Milano]] del [[1933]], o le sculture preparate tra [[Roma]] e [[Carrara]] nel [[1941]] per l'Esposizione Universale dell'[[Europa (Roma)|Eur]] di [[Roma]], sono piene di quel suo particolare amore per la poesia dei materiali. Evidenti quindi i suoi legami con [[XX secolo|Novecento]], con l'arte [[Pittura metafisica|Metafisica]], ma soprattutto con il [[razionalismo]] e con gli artisti gravitanti intorno alla [[galleria Il Milione]] di [[Milano]], [[Lucio Fontana]] su tutti. Un legame particolare è quello che unisce Fausto Melotti ad [[Italo Calvino]], quando quest'ultimo scrive di essersi ispirato alle sue sculture sottili, leggere, piene di vuoti per scrivere il suo capolavoro: [[Le città invisibili]].<ref>{{Cita web|url =https://books.google.it/books?id=OearAgAAQBAJ&pg=PA231&lpg=PA231&dq=Mi+veniva+da+scrivere+citt%C3%A0+sottili+come+le+sue+sculture&source=bl&ots=WOtvaA4Qh7&sig=KAhCkOzCEuA65fJCeB7c6W-ngQM&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj7i8Xak4PaAhUIS5oKHa8DDZMQ6AEISzAG#v=onepage&q=Mi%20veniva%20da%20scrivere%20citt%C3%A0%20sottili%20come%20le%20sue%20sculture&f=false |titolo =Italo Calvino's Architecture of Lightness |autore =Letizia Modena |sito =books.google.it |editore =Routledge |data = |lingua =en |formato = |pagina =231|accesso = 23 marzo 2018}}</ref> |
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⚫ | Successivamente si è laureato al [[Politecnico di Milano]] in ingegneria elettrotecnica. Dopo vari studi musicali ha deciso di dedicarsi alla scultura e così prima si è recato a Torino, studiando nello studio di [[Pietro Canonica]], poi, dal [[1928]], si è trasferito a Milano entrando all'[[Accademia di Brera]] |
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⚫ | La sua scultura avrà sempre più un carattere mentale e contemporaneamente subirà una sintesi, nei modi e nei materiali: [[ceramica]] o [[gesso (materiale)|gesso]], teatrini polimaterici, ma soprattutto le sue leggerissime sculture in [[acciaio]], saranno intrisi di una vena surreale e ironica; fino alle estreme conseguenze nei lavori seguìti al riconoscimento ufficiale, che verrà solo nel [[1967]], grazie ad una mostra a [[Milano]]. Insegnò e diresse anche la Regia Scuola d'Arte di Cantù, ora Liceo Artistico Statale ''Fausto Melotti''. |
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⚫ | Il suo stile muta negli anni, seguendo però sempre una sua personalissima ricerca, tesa ad articolare lo spazio secondo ritmi dal sapore musicale; così anche le sue sculture più tradizionali, legate a [[Novecento (movimento artistico)|Novecento]], come l'opera in [[gesso (materiale)|gesso]] presentata alla [[V Triennale di Milano]] del [[1933]], o le sculture preparate tra [[Roma]] e [[Carrara]] nel [[1941]] per l'Esposizione Universale dell'[[Europa (Roma)|Eur]] di [[Roma]], sono piene di quel suo particolare amore per la poesia dei materiali. Evidenti quindi i suoi legami con [[Novecento]], con l'arte [[Pittura metafisica|Metafisica]], ma soprattutto con il [[razionalismo]] e con gli artisti gravitanti intorno alla [[galleria Il Milione]] di [[Milano]], [[Lucio Fontana]] su tutti. |
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Un legame particolare è quello che unisce Fausto Melotti ad [[Italo Calvino]], quando quest'ultimo scrive di essersi ispirato alle sue sculture sottili, leggere, piene di vuoti per scrivere il suo capolavoro: [[Le città invisibili]].<ref>{{Cita web|url =https://books.google.it/books?id=OearAgAAQBAJ&pg=PA231&lpg=PA231&dq=Mi+veniva+da+scrivere+citt%C3%A0+sottili+come+le+sue+sculture&source=bl&ots=WOtvaA4Qh7&sig=KAhCkOzCEuA65fJCeB7c6W-ngQM&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj7i8Xak4PaAhUIS5oKHa8DDZMQ6AEISzAG#v=onepage&q=Mi%20veniva%20da%20scrivere%20citt%C3%A0%20sottili%20come%20le%20sue%20sculture&f=false |titolo =Italo Calvino's Architecture of Lightness |autore =Letizia Modena |sito =books.google.it |editore =Routledge |data = |lingua =en |formato = |pagina =231|accesso = 23 marzo 2018}}</ref> |
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⚫ | La sua scultura avrà sempre più un carattere mentale e contemporaneamente subirà una sintesi, nei modi e nei materiali: [[ceramica]] o [[gesso (materiale)|gesso]], teatrini polimaterici, ma soprattutto le sue leggerissime sculture in [[acciaio]], saranno intrisi di una vena surreale e ironica; fino alle estreme conseguenze nei lavori seguìti al riconoscimento ufficiale, che verrà solo nel [[1967]], grazie ad una mostra a [[Milano]]. |
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Insegnò e diresse anche la Regia Scuola d'Arte di Cantù, ora Liceo Artistico Statale ''Fausto Melotti''. |
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== Mostre == |
== Mostre == |
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* Forte di Belvedere, Firenze 1981 |
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* [[Museo d'arte contemporanea Donnaregina]] (2011 - 2012) |
* [[Museo d'arte contemporanea Donnaregina]] (2011 - 2012)<ref>{{Cita web|url = http://www.madrenapoli.it/mostre/fausto-melotti/|titolo =Una grande mostra antologica dedicata a Fausto Melotti, figura chiave nell’ambito della scultura moderna e contemporanea |autore = [[Germano Celant]] (curatore) |sito =madrenapoli.it |editore = [[Museo d'arte contemporanea Donnaregina|Madre]]|data =2011 |cid =G.Celant |accesso = 24 Marzo 2018}}</ref> |
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* [[Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto]] (2012)<ref>{{Cita web|url = http://www.mart.trento.it/angelicogeometrico|titolo = Fausto Melotti |
* [[Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto]] (2012)<ref>{{Cita web|url = http://www.mart.trento.it/angelicogeometrico|titolo = Fausto Melotti |
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Angelico Geometrico |
Angelico Geometrico|autore = Denis Viva (curatore)|sito = mart.trento.it|editore = [[Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto|Mart]]|data = 2012|cid = D.Viva|accesso = 24 Marzo 2018|dataarchivio = 24 marzo 2018|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180324162357/http://www.mart.trento.it/angelicogeometrico|urlmorto = sì}}</ref> |
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* [[Museo arte Gallarate|Museo d'arte]] MAGA di [[Gallarate]] ([[Provincia di Varese|VA]]) |
* [[Museo arte Gallarate|Museo d'arte]] MAGA di [[Gallarate]] ([[Provincia di Varese|VA]]) |
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* [[Padiglione d'arte contemporanea di Milano]] (2017)<ref>{{Cita web|url =http://www.pacmilano.it/events/fausto-melotti-i-sette-savi-al-pac/ |titolo =Fausto Melotti. I Sette Savi al PAC |sito =pacmilano.it |editore =Padiglione d'arte contemporanea di Milano |data =5 Marzo 2017 |cid =PAC Milano |
* [[Padiglione d'arte contemporanea di Milano]] (2017)<ref>{{Cita web|url =http://www.pacmilano.it/events/fausto-melotti-i-sette-savi-al-pac/ |titolo =Fausto Melotti. I Sette Savi al PAC |sito =pacmilano.it |editore =Padiglione d'arte contemporanea di Milano |data =5 Marzo 2017 |cid =PAC Milano |accesso =24 Marzo 2018}}</ref> |
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* [[Museo Carandente, Palazzo Collicola - Arti visive]] di [[Spoleto]] |
* [[Museo Carandente, Palazzo Collicola - Arti visive]] di [[Spoleto]] |
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* Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, Rivoli (TO) |
* [[Museo d'arte contemporanea del castello di Rivoli|Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea]], [[Rivoli]] (TO) |
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* [[Centro studi e archivio della comunicazione|CSAC Centro Studi e Archivio della Comunicazione]], [[Università degli Studi di Parma]] |
* [[Centro studi e archivio della comunicazione|CSAC Centro Studi e Archivio della Comunicazione]], [[Università degli Studi di Parma]] |
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* [[Palazzo Alberti Poja]], (in collaborazione con il [[Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto|Mart]] e il Comune di [[Rovereto]]) (2018)<ref>{{Cita web|url |
* [[Palazzo Alberti Poja]], (in collaborazione con il [[Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto|Mart]] e il Comune di [[Rovereto]]) (2018)<ref>{{Cita web|url=http://www.mart.trento.it/context.jsp?ID_LINK=934&area=135|titolo=SPAZIO FAUSTO MELOTTI|sito=mart.trento.it|editore=[[Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto|Mart]]|data=2018|cid=|accesso=24 Marzo 2018|dataarchivio=24 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180324162415/http://www.mart.trento.it/context.jsp?ID_LINK=934&area=135|urlmorto=sì}}</ref> |
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== Fausto Melotti nei musei == |
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* Fondazione Biscozzi Rimbaud, [[Lecce]] |
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* [[MAGI '900]], [[Pieve di Cento]] ([[Provincia di Bologna|BO]]) |
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* [http://www.goricoll.it/index.php?file=opere&id_cell_opera=40 Tema e Variazioni II], [http://www.goricoll.it/ Fattoria di Celle- Collezione Gori] , Santomato (PT) |
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* Collezione Roberto Casamonti, Firenze<ref>{{Cita web|url=https://collezionerobertocasamonti.com/?page_id=5666|titolo=Artisti – Collezione Roberto Casamonti|lingua=it-IT|accesso=2023-02-23}}</ref> |
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==Opere letterarie== |
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* ''Linee'', Piccola Biblioteca Adelphi, 117, 1981, 2ª ediz., pp. 77, isbn: 9788845930669 |
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== Riconoscimenti == |
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Nel 1978, l'[[Accademia dei Lincei]] gli ha conferito un [[Premio Feltrinelli]] per le Arti.<ref>{{Cita web|url = https://www.lincei.it/it/premi-feltrinelli-1950-2011|titolo = Premi Feltrinelli 1950-2011|sito = lincei.it|accesso = 17 novembre 2019}}</ref> |
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== Note == |
== Note == |
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==Bibliografia== |
==Bibliografia== |
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* {{Cita libro|titolo =La scrittura sincopata : jazz e letteratura nel Novecento italiano |
* {{Cita libro|titolo =La scrittura sincopata : jazz e letteratura nel Novecento italiano |autore = Giorgio Rimondi|wkautore = |curatore = |altri = |editore =B. Mondadori |città =Milano |anno =1999 |p =60 |cid = G.Rimondi|citazione =Fausto Melotti guidava il piccolo complesso al pianoforte che sapeva suonare con eccellenza di concertista (Carlo Belli)|ISBN =88-424-9488-7 }} |
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* A. M. Hammacher, Melotti, Electa, Milano, 1975 |
* A. M. Hammacher, Melotti, Electa, Milano, 1975 |
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* M. Calvesi et al., Fausto Melotti, Quaderni 33, Parma, 1976, cat. mostra |
* M. Calvesi et al., Fausto Melotti, Quaderni 33, Parma, 1976, cat. mostra |
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* A. Mulas, Tre ore con Fausto Melotti. Intervista televisiva Roma 1984 e 1986, All'Insegna del Pesce d'Oro di Vanni Scheiwiller, Milano 1992 |
* A. Mulas, Tre ore con Fausto Melotti. Intervista televisiva Roma 1984 e 1986, All'Insegna del Pesce d'Oro di Vanni Scheiwiller, Milano 1992 |
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* G. Celant, Melotti. Catalogo Generale, 2 tomi, Electa, Milano, 1994 |
* G. Celant, Melotti. Catalogo Generale, 2 tomi, Electa, Milano, 1994 |
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* C. Pirovano (a cura di), [https://galleriadelloscudo.com/pubblicazione/fausto-melotti-teatrini-1931-1985/ Fausto Melotti, teatrini 1931-1985], Edizioni Galleria dello Scudo, Verona, 1996, [https://galleriadelloscudo.com/esposizione/fausto-melotti-teatrini-1931-1985/ cat. mostra]. |
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* C. Pirovano (a cura), Melotti e la scuola di Cantù, Electa, Milano, 1999, cat. mostra, |
* C. Pirovano (a cura), Melotti e la scuola di Cantù, Electa, Milano, 1999, cat. mostra, |
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* A. Commellato e M. Melotti (a cura), Fausto Melotti. L'opera in ceramica, Skira, Milano, 2003, cat. mostra |
* A. Commellato e M. Melotti (a cura), Fausto Melotti. L'opera in ceramica, Skira, Milano, 2003, cat. mostra |
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== Collegamenti esterni == |
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* {{Collegamenti esterni}} |
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* {{Cita web|url = https://www.ravennaedintorni.it/rd-cult/arte/la-straordinaria-leggerezza-di-fausto-melotti/|titolo =La straordinaria leggerezza di Fausto Melotti|autore = Sabina Ghinassi|sito =ravennaedintorni.it |editore =Ravenna&Dintorni |data =17 settembre 2017 |cid = S.Ghinassi |accesso = 24 marzo 2018}} |
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Fausto Melotti (Rovereto, 8 giugno 1901 – Milano, 22 giugno 1986) è stato uno scultore, pittore, musicista e aforista italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Rovereto quando apparteneva all'Impero austro-ungarico, in questa città ha frequentato la Scuola Reale Elisabettina. Allo scoppio della prima guerra mondiale si è trasferito a Firenze, dove ha portato a termine gli studi liceali. Nella città toscana Melotti, in possesso di qualità espressive naturali e di una manualità pronunciata, è entrato in contatto con letterati e artisti d'avanguardia e ha avuto la possibilità di osservare da vicino le opere degli artisti del rinascimento fiorentino, quali Giotto, Simone Martini, Sandro Botticelli, Donatello e Michelangelo Buonarroti.
I suoi rapporti con la città natale sono ripresi alla fine del conflitto e il fervente panorama culturale che animava Rovereto in quegli anni lo ha influenzato notevolmente. Ha frequentato l'artista futurista Fortunato Depero, l'architetto Gino Pollini (tra i fondatori del razionalismo italiano, grazie al Gruppo 7), il compositore Riccardo Zandonai e in particolare il nipote prediletto, il celebre pianista Maurizio Pollini, del quale incoraggiò la carriera.
Successivamente si è laureato al Politecnico di Milano in ingegneria elettrotecnica. Dopo vari studi musicali ha deciso di dedicarsi alla scultura e così prima si è recato a Torino, studiando nello studio di Pietro Canonica, poi, dal 1928, si è trasferito a Milano entrando all'Accademia di belle arti di Brera, sotto la guida del grande scultore milanese Adolfo Wildt. Per un certo periodo si è interessato anche della ceramica ad uso commerciale ed ha lavorato alla Richard-Ginori con l'amico Gio Ponti.
Il suo stile muta negli anni, seguendo però sempre una sua personalissima ricerca, tesa ad articolare lo spazio secondo ritmi dal sapore musicale; così anche le sue sculture più tradizionali, legate a Novecento, come l'opera in gesso presentata alla V Triennale di Milano del 1933, o le sculture preparate tra Roma e Carrara nel 1941 per l'Esposizione Universale dell'Eur di Roma, sono piene di quel suo particolare amore per la poesia dei materiali. Evidenti quindi i suoi legami con Novecento, con l'arte Metafisica, ma soprattutto con il razionalismo e con gli artisti gravitanti intorno alla galleria Il Milione di Milano, Lucio Fontana su tutti. Un legame particolare è quello che unisce Fausto Melotti ad Italo Calvino, quando quest'ultimo scrive di essersi ispirato alle sue sculture sottili, leggere, piene di vuoti per scrivere il suo capolavoro: Le città invisibili.[1]
La sua scultura avrà sempre più un carattere mentale e contemporaneamente subirà una sintesi, nei modi e nei materiali: ceramica o gesso, teatrini polimaterici, ma soprattutto le sue leggerissime sculture in acciaio, saranno intrisi di una vena surreale e ironica; fino alle estreme conseguenze nei lavori seguìti al riconoscimento ufficiale, che verrà solo nel 1967, grazie ad una mostra a Milano. Insegnò e diresse anche la Regia Scuola d'Arte di Cantù, ora Liceo Artistico Statale Fausto Melotti.
Mostre
[modifica | modifica wikitesto]- Forte di Belvedere, Firenze 1981
- Museo d'arte contemporanea Donnaregina (2011 - 2012)[2]
- Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (2012)[3]
- Museo d'arte MAGA di Gallarate (VA)
- Padiglione d'arte contemporanea di Milano (2017)[4]
- Museo Carandente, Palazzo Collicola - Arti visive di Spoleto
- Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, Rivoli (TO)
- CSAC Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Università degli Studi di Parma
- Palazzo Alberti Poja, (in collaborazione con il Mart e il Comune di Rovereto) (2018)[5]
Fausto Melotti nei musei
[modifica | modifica wikitesto]- Fondazione Biscozzi Rimbaud, Lecce
- MAGI '900, Pieve di Cento (BO)
- Tema e Variazioni II, Fattoria di Celle- Collezione Gori , Santomato (PT)
- Collezione Roberto Casamonti, Firenze[6]
Opere letterarie
[modifica | modifica wikitesto]- Linee, Piccola Biblioteca Adelphi, 117, 1981, 2ª ediz., pp. 77, isbn: 9788845930669
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1978, l'Accademia dei Lincei gli ha conferito un Premio Feltrinelli per le Arti.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Letizia Modena, Italo Calvino's Architecture of Lightness, su books.google.it, Routledge, p. 231. URL consultato il 23 marzo 2018.
- ^ Germano Celant (curatore), Una grande mostra antologica dedicata a Fausto Melotti, figura chiave nell’ambito della scultura moderna e contemporanea, su madrenapoli.it, Madre, 2011. URL consultato il 24 Marzo 2018.
- ^ Denis Viva (curatore), Fausto Melotti Angelico Geometrico, su mart.trento.it, Mart, 2012. URL consultato il 24 Marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2018).
- ^ Fausto Melotti. I Sette Savi al PAC, su pacmilano.it, Padiglione d'arte contemporanea di Milano, 5 Marzo 2017. URL consultato il 24 Marzo 2018.
- ^ SPAZIO FAUSTO MELOTTI, su mart.trento.it, Mart, 2018. URL consultato il 24 Marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2018).
- ^ Artisti – Collezione Roberto Casamonti, su collezionerobertocasamonti.com. URL consultato il 23 febbraio 2023.
- ^ Premi Feltrinelli 1950-2011, su lincei.it. URL consultato il 17 novembre 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giorgio Rimondi, La scrittura sincopata : jazz e letteratura nel Novecento italiano, Milano, B. Mondadori, 1999, p. 60, ISBN 88-424-9488-7.«Fausto Melotti guidava il piccolo complesso al pianoforte che sapeva suonare con eccellenza di concertista (Carlo Belli)»
- A. M. Hammacher, Melotti, Electa, Milano, 1975
- M. Calvesi et al., Fausto Melotti, Quaderni 33, Parma, 1976, cat. mostra
- C. Pirovano (a cura), Melotti, Electa, Milano, 1979, cat. mostra
- G. Appella (a cura), Melotti 1901-1986, Arnoldo Mondadori Editore - Milano e De Luca Editore - Roma, 1987, cat. mostra
- A. Mulas, Tre ore con Fausto Melotti. Intervista televisiva Roma 1984 e 1986, All'Insegna del Pesce d'Oro di Vanni Scheiwiller, Milano 1992
- G. Celant, Melotti. Catalogo Generale, 2 tomi, Electa, Milano, 1994
- C. Pirovano (a cura di), Fausto Melotti, teatrini 1931-1985, Edizioni Galleria dello Scudo, Verona, 1996, cat. mostra.
- C. Pirovano (a cura), Melotti e la scuola di Cantù, Electa, Milano, 1999, cat. mostra,
- A. Commellato e M. Melotti (a cura), Fausto Melotti. L'opera in ceramica, Skira, Milano, 2003, cat. mostra
- S. Risaliti, Melotti. Catalogo generale della Grafica. Incisioni, volumi e cartelle. 1969-1986, Electa, Milano, 2008
- M. Sposito (a cura), Fausto Melotti. Lo spazio inquieto. Incisioni. disegni, ceramiche, sculture, Alcione Edizioni, Lavis (Tn), 2009 (presentazione di Gillo Dorfles)
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Fausto Melotti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fausto Melotti
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Melòtti, Fausto, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Pia Pascalino, MELOTTI, Fausto, in Enciclopedia Italiana, IV Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1979.
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 44328215 · ISNI (EN) 0000 0001 2130 3404 · SBN CFIV006576 · BAV 495/311995 · ULAN (EN) 500028010 · LCCN (EN) n79135422 · GND (DE) 119212137 · BNE (ES) XX1078802 (data) · BNF (FR) cb12105553s (data) · J9U (EN, HE) 987007454396405171 · NDL (EN, JA) 00471510 · CONOR.SI (SL) 176165475 |
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- Scultori italiani del XX secolo
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