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Volo Yemenia 626

Coordinate: 11°18′59″S 43°19′37″E
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Volo Yemenia 626
Il velivolo coinvolto, fotografato nel 2004.
Tipo di eventoIncidente
Data30 giugno 2009
TipoStallo aerodinamico durante l'avvicinamento causato da errore del pilota
LuogoOceano Indiano, vicino a Grande Comore
StatoComore (bandiera) Comore
Coordinate11°18′59″S 43°19′37″E
Tipo di aeromobileAirbus A310-324
OperatoreYemenia
Numero di registrazione7O-ADJ
PartenzaAeroporto Internazionale di Sana'a, Yemen
DestinazioneAeroporto di Moroni-Principe Saïd Ibrahim, Comore
Occupanti153
Passeggeri142
Equipaggio11
Vittime152
Feriti1
Sopravvissuti1
Danni all'aeromobileDistrutto
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Comore
Volo Yemenia 626
Dati estratti da Aviation Safety Network
voci di incidenti aerei presenti su Wikipedia

Il volo Yemenia 626 era un collegamento internazionale di linea da Sana'a, nello Yemen, a Moroni, nelle Comore. Il 30 giugno 2009 intorno all'01:50 ora locale (le 22:50 del 29 giugno UTC), l'Airbus A310 operante il volo precipitò mentre era in avvicinamento all'aeroporto di Moroni-Principe Saïd Ibrahim, provocando la morte di 152 dei 153 a bordo.[1][2] L'unica sopravvissuta, la dodicenne Bahia Bakari, venne trovata aggrappata ai rottami dopo aver galleggiato nell'oceano per tredici ore.[3][4] Bakari venne dimessa dall'ospedale il 23 luglio 2009.[5]

Il rapporto finale sull'incidente concluse che gli input di controllo di volo inappropriati dell'equipaggio avevano portato a uno stallo aerodinamico. Il rapporto rilevò inoltre che l'equipaggio non aveva reagito agli avvertimenti emessi dal velivolo.[6]

Il velivolo era un bimotore di linea Airbus A310-324, immatricolato 7O-ADJ, prodotto nel 1990 con il numero di serie 535. Era in servizio da 19 anni e 3 mesi e al momento dell'incidente aveva accumulato 53 587 ore di volo su 18 129 cicli di volo.[7][8]

Di proprietà della International Lease Finance Corporation (ILFC), l'aereo entrò in servizio con Air Liberté il 30 maggio 1990. Dopo essere stato affittato ad altri operatori, venne noleggiato a Yemenia nel settembre 1999, reimmatricolato 7O-ADJ e rimasto in servizio fino all'incidente.[9]

Dominique Bussereau, ministro dei Trasporti francese, riferì che l'aereo era stato ispezionato nel 2007 dalla Direzione generale dell'aviazione civile francese e aveva riscontrato una serie di anomalie; da allora, però, l'aereo non era più tornato in Francia, quindi non è mai stato ispezionato dalla stessa autorità.[10]

La maggior parte dei passeggeri proveniva da Parigi, dove si erano imbarcati sul volo Yemenia 749 (un Airbus A330-200). Era stato effettuato uno scalo all'aeroporto di Marsiglia, in Francia, dove si erano imbarcati altri passeggeri e l'equipaggio. Dopo l'arrivo all'aeroporto Internazionale di Sana'a, nello Yemen, i passeggeri si erano trasferiti su un Airbus A310 per il volo 626, che sarebbe dovuto arrivare all'aeroporto di Moroni, nelle Comore, alle 02:30 del mattino del 30 giugno, ora locale.[11]

I membri dell'equipaggio, tutti yemeniti, erano il comandante Khaled Hajeb (44 anni), il primo ufficiale Ali Atef (50 anni) e l'ingegnere di volo Ali Salem. Dell'equipaggio di cabina, tre erano yemeniti, due filippini, due marocchini, uno etiope e uno indonesiano.[12]

Il comandante lavorava per Yemenia dal 1989 ed era diventato comandante di A310 nel 2005. Aveva 7 936 ore di volo, di cui 5 314 sull'Airbus A310. Hajeb aveva già volato su Moroni 25 volte. Il primo ufficiale Atef lavorava con la compagnia aerea dal 1980 ed era stato abilitato a volare sull'Airbus A310 nel 2004. Atef aveva 3 641 ore di volo, di cui 3 076 sull'Airbus A310 e in precedenza aveva volato su Moroni 13 volte.[6]

Il disastro avvenne di notte, al largo della costa nord di Grande Comore, nelle Comore, nell'Oceano Indiano, a pochi minuti dall'aeroporto. L'aereo era in fase di avvicinamento alla pista 02, che doveva essere seguita da una procedura di atterraggio a vista per la pista 20. Tuttavia, i piloti non riuscirono a stabilizzare l'altitudine e l'assetto dell'aereo durante la procedura di atterraggio a vista; alla fine l'Airbus entrò in stallo e precipitò in mare.[7] Un funzionario delle Nazioni Unite presente all'aeroporto dichiarò che la torre di controllo aveva ricevuto la notifica che l'aereo si stava avvicinando all'atterraggio prima di perdere il contatto.[13] Un fronte freddo fuori stagione si era mosso attraverso le Isole Comore, portando venti con raffiche a 35 nodi (65 km/h) e condizioni favorevoli per una turbolenza da leggera a moderata.[14] Il vice capo dell'aviazione civile yemenita, Mohammed Abdul Qader, dichiarò che la velocità del vento era di 33 nodi (61 km/h) al momento dell'atterraggio dell'aereo.[2]

Questo è stato il terzo incidente per Yemenia; i due precedenti erano avvenuti in pista e senza vittime, anche se un aereo era stato danneggiato irreparabilmente.[15]

Ricerche e recupero

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Secondo la polizia comoriana, la nazione non possedeva capacità di soccorso in mare.[16] Due aerei militari francesi e una nave iniziarono le ricerche ufficiali del volo 626.[2] Vennero inviati da Réunion e Mayotte.[11] L'arcipelago delle Comore è composto da quattro isole vulcaniche, Grande Comore, l'isola principale, Anjouan e Moheli, oltre a Mayotte, che è un territorio francese d'oltremare e non fa parte dell'Unione delle Comore. Si trova nel Canale di Mozambico, a 300 km a nord-ovest del Madagascar e a una distanza simile a est della terraferma africana. Il relitto venne avvistato al largo della costa della città di Mitsamiouli, compresi alcuni corpi e grandi quantità di detriti galleggianti nell'oceano.[17]

Bahia Bakari, una bambina di 12 anni, venne salvata dopo essere stata avvistata aggrappata a un pezzo di detrito tra i corpi e i rottami.[4] Fu recuperata durante i tentativi di salvataggio da parte dei pescatori locali e dei motoscafi inviati dalle autorità. Era rimasta aggrappata ai rottami per 13 ore. Bakari viaggiava con la madre, che non è sopravvissuta. Venne poi dimessa dall'ospedale di Parigi, dove viveva anche lei, il 23 luglio 2009.[5]

Cinque corpi vennero recuperati contemporaneamente al salvataggio dell'unico sopravvissuto. Altri 22 corpi furono recuperati dall'isola di Mafia, in Tanzania, durante la seconda settimana di luglio 2009, e trasferiti negli ospedali di Dar es Salaam.[18]

Il 5 luglio 2009 vennero rilevati i segnali dei registratori di volo dell'aereo.[19] La nave oceanografica francese Beautemps-Beaupré arrivò alle Comore il 15 luglio 2009 e il 23 luglio 2009 completò la mappatura dei fondali oceanici intorno all'area dell'incidente, contribuendo a individuare l'esatta posizione delle scatole nere.[20] A causa della grande profondità della posizione dei registratori, la Marina francese aveva annunciato che avrebbe impiegato dei robot subacquei per l'operazione di recupero, che iniziò nell'agosto 2009. Il registratore dei dati di volo (FDR) venne infine recuperato il 28 agosto dall'Oceano Indiano ad una profondità di 3 900 piedi (1 200 m), mentre il registratore vocale della cabina di pilotaggio (CVR) il 29 agosto.[21]

L'Agenzia nazionale per l'aviazione civile e la meteorologia (ANACM) delle Comore venne incaricata dell'inchiesta. Il Bureau d'Enquêtes et d'Analyses pour la sécurité de l'aviation civile (BEA) inviò una squadra investigativa, accompagnata da specialisti di Airbus, per assistere nelle indagini. Anche lo Yemen inviò un team di tecnici a Moroni, mentre venne formata una commissione, guidata dal Ministro dei Trasporti yemenita.[22] Il BEA disse che, a causa di danni da corrosione sulle schede di memoria, non era stato possibile recuperare tutti i dati del CVR.[6] I risultati preliminari dell'indagine indicarono un errore del pilota come causa dell'incidente, sollevando obiezioni da parte delle autorità delle Comore e dello Yemen.[23] Nel novembre 2009, Yemenia annunciò che stava cercando una terza parte per indagare sull'incidente, accusando i francesi di attaccare Yemenia "giorno e notte" e di "molestie". Nel 2011, il BEA criticò le autorità comoriane, affermando che non stavano rilasciando il rapporto in modo sufficientemente tempestivo.

Il 25 giugno 2013, il direttore della commissione d'inchiesta delle Comore, Bourhane Ahmed Bourhane, annunciò che l'incidente era stato dovuto a un'azione inappropriata dell'equipaggio durante una manovra non stabilizzata.[24] Un gruppo di familiari delle vittime indisse una manifestazione a Parigi il 28 giugno 2013 per protestare contro il rapporto finale.[25] Secondo lo Yemen Post, lo Yemen sospettava che l'aereo fosse stato abbattuto, nonostante la mancanza di prove.[26]

L'inchiesta ufficiale stabilì che l'incidente era stato causato da azioni inappropriate dell'equipaggio che avevano portato a uno stallo dal quale l'aereo non si era ripreso. L'avvicinamento non era stabilizzato e aveva fatto scattare vari allarmi per la vicinanza al suolo, per la configurazione dell'aereo e per l'avvicinamento allo stallo. L'equipaggio era concentrato sulla navigazione, era stressato e non aveva risposto adeguatamente ai diversi allarmi. A contribuire all'incidente furono le condizioni meteorologiche ventose, la mancanza di addestramento, l'assenza di un briefing per l'equipaggio prima del volo e l'incapacità di rispondere correttamente all'allarme di pull up.[6]

Il ministro dei Trasporti francese Dominique Bussereau dichiarò che la Francia aveva bandito l'aereo dal suo territorio diversi anni prima, perché "ritenevamo che presentasse un certo numero di irregolarità nella sua attrezzatura tecnica".[27] Tuttavia, il ministro dei Trasporti yemenita Khaled Ibrahim Alwazir dichiarò che l'aereo era in linea con gli standard internazionali e che "un'ispezione completa" era stata intrapresa nello Yemen con esperti di Airbus.[21] La comunità comoriana in Francia marciò a Parigi in omaggio alle vittime del volo 626.[28] Fecero anche interrompere i voli di Yemenia, protestando negli aeroporti francesi contro la sicurezza della compagnia aerea e impedendo ai passeggeri di imbarcarsi o fare il check-in. Di conseguenza, Yemenia cancellò a tempo indeterminato tutti i suoi voli da e per Marsiglia e tutti i voli supplementari tra Sana'a e Moroni.[29]

  1. ^ (EN) Official: Teen Girl, 14, Found Alive After Indian Ocean Jet Crash - International News | News of the World | Middle East News | Europe News - FOXNews.com, su web.archive.org, 4 luglio 2009. URL consultato il 13 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2009).
  2. ^ a b c (EN) Yemen jet crashes in Indian Ocean, 30 giugno 2009. URL consultato il 13 marzo 2024.
  3. ^ (EN) BBC News - Girl survives Yemen plane crash, su web.archive.org, 3 febbraio 2012. URL consultato il 13 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2012).
  4. ^ a b (EN) Bahia Bakari: Teen Survivor Of Comoros Crash A "True Miracle", su web.archive.org, 4 luglio 2009. URL consultato il 13 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2009).
  5. ^ a b (EN) BBC NEWS | Europe | Yemenia crash survivor goes home, su web.archive.org, 26 luglio 2009. URL consultato il 13 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2009).
  6. ^ a b c d (FR) UNION DES COMORES, Rapport Final sur l’Accident Survenu le 29 Juin 2009 En mer au large de Moroni (Comores) De l’Airbus A310-324 Immatriculé 7O-ADJ Exploité par la compagnie Yemenia Airways (PDF), su bea.aero.
  7. ^ a b (EN) ASN Aircraft accident Airbus A310-324 7O-ADJ Mitsamiouli, su aviation-safety.net. URL consultato il 13 marzo 2024.
  8. ^ (EN) 7O-ADJ Yemenia - Yemen Airways Airbus A310-324, su www.planespotters.net, 1º maggio 2021. URL consultato il 13 marzo 2024.
  9. ^ (EN) AIRBUS A310 - MSN 535 7O-ADJ, su airfleets.net.
  10. ^ (EN) France charges Yemenia Airways over deadly 2009 crash - BBC News, su web.archive.org, 12 agosto 2017. URL consultato il 13 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2017).
  11. ^ a b (EN) France 24 | One survivor 'found' from crashed Yemeni airliner | France 24, su web.archive.org, 3 luglio 2009. URL consultato il 13 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2009).
  12. ^ (EN) Yemenia crew bodies arrive in Sana'a, su web.archive.org, 16 luglio 2011. URL consultato il 13 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2011).
  13. ^ (EN) Yemeni plane crashes in ocean - Taipei Times, su www.taipeitimes.com, 1º luglio 2009. URL consultato il 13 marzo 2024.
  14. ^ (EN) Yemenia Flight 626 - IY626 - A detailed meteorological analysis - Satellite and weather data, su www.weathergraphics.com. URL consultato il 13 marzo 2024.
  15. ^ Yemenia Airways | Aviation Safety Network, su aviation-safety.net. URL consultato il 13 marzo 2024.
  16. ^ (EN) Reuters, Jet Goes Down in Indian Ocean With 153 Aboard, in The New York Times, 30 giugno 2009. URL consultato il 13 marzo 2024.
  17. ^ (EN) Rescuers spot wreckage of plane that crashed - CNN.com, su edition.cnn.com. URL consultato il 13 marzo 2024.
  18. ^ (EN) France 24 | More Yemenia crash victims' bodies found | France 24, su web.archive.org, 21 settembre 2009. URL consultato il 13 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2009).
  19. ^ (EN) Yemenia crash jet signal detected, 5 luglio 2009. URL consultato il 13 marzo 2024.
  20. ^ (FR) AFP: Crash Yemenia: un navire français aux Comores pour les boîtes noires, su web.archive.org, 3 marzo 2011. URL consultato il 13 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2011).
  21. ^ a b (EN) Comoros crash 'black box' found, 28 agosto 2009. URL consultato il 13 marzo 2024.
  22. ^ (EN) Update: Press Release, High Commission of Civil Aviation Accidents, su yemenpost.net. URL consultato il 13 marzo 2024.
  23. ^ (EN) Andy Pasztor, Daniel Michaels and Stefania Bianchi, Pilot Error Suspected in Yemenia Airways Crash - WSJ, in WSJ. URL consultato il 13 marzo 2024.
  24. ^ (EN) Crew to blame for 2009 Comoros plane crash: probe, su AFP, 25 marzo 2015. URL consultato il 13 marzo 2024.
  25. ^ (FR) Yemenia : la colère des familles de victimes , PAS DE 6h-8h TV,, su web.archive.org, 30 giugno 2013. URL consultato il 13 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2013).
  26. ^ (EN) Yemenia takes the blame over Comoros crash, 2009, su yemenpost.net. URL consultato il 13 marzo 2024.
  27. ^ (EN) France 'banned Yemen crash plane', 30 giugno 2009. URL consultato il 13 marzo 2024.
  28. ^ (FR) Le Monde.fr : Archives, su web.archive.org, 5 giugno 2011. URL consultato il 13 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2011).
  29. ^ (EN) France 24 | Yemenia suspends flights to and from Marseille | France 24, su web.archive.org, 7 luglio 2009. URL consultato il 13 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2009).

Voci correlate

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