Vira Gambarogno
Vira Gambarogno frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Ticino |
Distretto | Locarno |
Comune | Gambarogno |
Territorio | |
Coordinate | 46°08′40″N 8°50′28″E |
Altitudine | 200 m s.l.m. |
Abitanti | 665 (2008) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 6574 |
Prefisso | 091 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice OFS | 5134 |
Targa | TI |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Vira Gambarogno è una frazione di 665 abitanti del comune svizzero di Gambarogno, nel Canton Ticino (distretto di Locarno).
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Il paese si affaccia sul Lago Maggiore.
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Vira Gambarogno trae l'origine del nome da un nucleo, protetto da cancelli e palizzate, sorto a protezione della strada per Bellinzona[1].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'insediamento è di origine preistorica[2] e un tempo deteneva diritti doganali; nella zona furono molte le fortificazioni di origine longobarda[1].
Già comune autonomo dal quale nel 1843 era stata scorporata la località di Magadino, divenuta comune autonomo, e che si estendeva per 11,9 km², nel 2010 è stato accorpato agli altri comuni soppressi di Caviano, Contone, Gerra Gambarogno, Indemini, Magadino, Piazzogna, San Nazzaro e Sant'Abbondio per formare il comune di Gambarogno. La fusione è stata decisa dal Consiglio di Stato il 16 aprile 2008 e approvata dal Gran Consiglio ticinese il 23 giugno successivo[3].
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, risalente al IV o all'VIII secolo e ricostruita nel 1613-1615[2];
- Oratorio di Santa Maria Maddalena, menzionato a partire dal XVI secolo[senza fonte];
- Oratorio di Santa Maria di Loreto in località Fosano, risalente al Tardo Medioevo e ampliato nel XVII e nel XIX secolo[senza fonte];
- Oratorio di Santa Maria Ausiliatrice[senza fonte];
- Cappella votiva[senza fonte];
- Croce in cima al Monte Tamaro[senza fonte];
- Affreschi sulle case del nucleo, realizzati nel 1970 e restaurati e ampliati nel 2011[senza fonte];
- Casa Tommasina[senza fonte];
- Casa Breetz[senza fonte].
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[2]:
Abitanti censiti[4]
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Il comune ospita dal 1968 una Mostra internazionale di scultura all'aperto[senza fonte].
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Il paese è servito dalla stazione di Magadino-Vira della ferrovia Cadenazzo-Luino.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Ottavio Lurati, Ghirla e ghirlanda (Inferno XIV, 10) e le ghirlande di Leonardo in salda muratura...; enigmi semantici, in Paolo D'Achille, Enzo Caffarelli (a cura di), Quaderni Internazionali di RION 3 (2008), Società Editrice Romana, Roma 2008, p. 53.
- ^ a b c Graziano Tarilli, Vira Gambarogno, in Dizionario storico della Svizzera, 12 gennaio 2017. URL consultato il 24 settembre 2017.
- ^ Respinto il ricorso del Comune di San Nazzaro contro la nascita del nuovo Comune del Gambarogno (PDF), in Bollettino stampa informativo del Consiglio di Stato, 4 settembre 2009. URL consultato il 24 settembre 2017.
- ^ Dizionario storico della Svizzera
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 397, 477, 583.
- Guglielmo Buetti, Note Storiche Religiose delle Chiese e Parrocchie della Pieve di Locarno, (1902), e della Verzasca, Gambarogno, Valle Maggia e Ascona (1906), II edizione, Pedrazzini Edizioni, Locarno 1969.
- Rinaldo Giambonini, Agostino Robertini, Silvano Toppi, Vira Gambarogno, in Il Comune, Edizioni Giornale del popolo, Lugano 1971, 307-315.
- Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 147, 149-151.
- Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 154, 155, 156, 157.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Vira
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito istituzionale del comune di Gambarogno, su gambarogno.ch. URL consultato il 24 settembre 2017.
- Graziano Tarilli, Vira Gambarogno, in Dizionario storico della Svizzera, 12 gennaio 2017. URL consultato il 24 settembre 2017.
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