Coordinate: 44°42′39.25″N 8°53′16.69″E

Val Borbera

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Val Borbera
Val Borbera
StatiItalia (bandiera) Italia
Regioni  Piemonte
Province  Alessandria
Località principaliAlbera Ligure, Borghetto di Borbera, Cabella Ligure, Cantalupo Ligure, Carrega Ligure, Mongiardino Ligure, Roccaforte Ligure, Rocchetta Ligure, Stazzano, Vignole Borbera
Comunità montanaComunità montana Terre del Giarolo
FiumeBorbera
Superficie213,63 km²
Nome abitantivalborberini
Cartografia
Mappa della Valle
Mappa della Valle
Sito web

La val Borbera (val Borbaja in piemontese, val Borbêa o Borbéia in ligure) è una vallata dell’Appennino ligure formata dal torrente Borbera, tributario dello Scrivia. È situata nella zona del Novese, la porzione più a sud est del Piemonte al confine con la Liguria. I comuni di Cabella Ligure e Carrega Ligure sono gli unici della regione Piemonte a confinare con l’Emilia-Romagna, assieme a Fabbrica Curone nella vicina val Curone.

Durante il periodo dei Feudi imperiali, l'alta valle è stata a lungo governata da importanti famiglie genovesi, per poi entrare sotto il controllo, questa volta l'intera valle, della Repubblica Ligure. Fa oggi parte del Piemonte pur conservando forti legami linguistico-culturali con la Liguria.

Attestato dal 1183 nelle forme Bolbera, Bolberia, Bulberia, forse prende origine dall'antica parola ligure bor che significa acqua che scorre[1].

Questa valle che si incunea tra la val Boreca (Piacenza) ad est, la val Vobbia, Valbrevenna e alta val Trebbia (Genova) e la valle Spinti (Alessandria e Genova) a sud e la val Curone, val Grue e valle Ossona (Alessandria) a nord, è delimitata ad ovest dallo Scrivia. È circondata da alte montagne, che la rendono un luogo isolato dalle vallate circostanti, poco toccato dall'industrializzazione e quindi con una natura ben conservata. È l'unica valle piemontese a confinare con l'Emilia-Romagna.

In corrispondenza di Persi (Borghetto di Borbera) sono presenti le marne di Cessole del Langhiano lungo la sponda sinistra del Borbera, sempre in questo punto è visibile una successione "straterellata fine" sormontata da bancate arenacee. A Cantalupo Ligure sono presenti conglomerati di puddinga e le argilliti di Pagliaro emergenti tra Rocchetta Ligure e Mongiardino Ligure e le argilliti e in tutta la valle sono presenti i flysch dell'Antola. L'alta valle è di formazione tra il Cretacico superiore-Paleocene (93-56 milioni di anni fa), tra Cantalupo Ligure e Persi di Borghetto di Borbera è di formazione dell'Oligocene (34-23 milioni di anni fa), la bassa va è di formazione del Miocene (23-5 milioni di anni fa).

Flora e fauna

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In bassa valle la vegetazione è formata da ontano, olmo, nocciolo, rovere, castagno e acacia non autoctona della valle, è presente coltivato anche il gelso ora sostituito da colture di cereali e foraggio. In alta valle la vegetazione è caratterizzata da faggio, rovere e castagno con presenze sporadiche di larice e conifere. La fauna è costituita da volpi, lepri, scoiattoli e vi sono tracce del lupi italici. In quantità notevole, la presenza di cinghiali, o porcastri, soggetti a battute di caccia nel periodo invernale.

Anche a causa dello spopolamento costante della valle, abbondanti sono i daini, mammiferi artiodattili della famiglia dei cervidi. Anche per politiche di ripopolamento degli anni '90, si segnala la presenza di vipere comuni.

Dell'avifauna sono presenti la garzetta, la nitticora, il gabbianello, il beccaccino e il piovanello pancianera, la ballerina gialla, la cutrettola, il corriere piccolo e il martin pescatore; nella valle è presente il 70% dell'avifauna appenninica.

La val Borbera fu inizialmente abitata dall'età del ferro (~1000 a.C.) da tribù Liguri (forse i Dectunini) che fondarono sicuramente Albera Ligure. Nel 30 a.C. la valle fu occupata definitivamente dai Romani e in età augustea entrò a far parte della Regio IX della Liguria con capoluogo Genua. Alla vigilia delle invasioni barbariche faceva parte della Diocesi dell'Italia (V) (con capoluogo Mediolanum) e come parte della Liguria. Durante le invasioni barbariche fu prima parte dei domini di Odoacre (476-493) poi fu invasa dai Visigoti intorno 493 e dai Longobardi intorno al 570. Nel 774 Carlo, re dei Franchi invase i territori longobardi e la val Borbera entrò a far parte del Sacro Romano Impero. Nell'843 entrò a far parte del Regno d'Italia di Lotario di cui fece parte fino all'888. In età comunale subentrarono i Malaspina che si allearono col vescovo di Tortona, nel XIV secolo con la caduta del potere dei Malaspina la valle fu così suddivisa:

(formale controllo Repubblica di Genova, nell'ambito dei cosiddetti feudi imperiali)

La valle è stata inizialmente contesa tra il vescovo di Tortona, il comune di Genova e i feudi imperiali. Poi per secoli è stata divisa tra il Ducato di Milano, i feudi imperiali delle famiglie genovesi e la Repubblica di Genova, Infatti dal 1738 la bassa valle, insieme a tutto il tortonese, passò ai Savoia in base al trattato di Vienna (riconfermato nel 1748 dal trattato di Aquisgrana) mentre l'alta valle rimase sotto il controllo della Repubblica di Genova e delle famiglie Adorno, Spinola, Fieschi e Malaspina. Durante il periodo napoleonico, fu prima parzialmente sotto la Repubblica Ligure (dal 1797 al 1805), poi entrò a far parte dell'Impero Francese nel Dipartimento di Genova. Dal 26 dicembre 1814 al 7 gennaio 1815 fece di nuovo parte della Repubblica Ligure. Dopo il congresso di Vienna entrò a far parte della provincia di Novi come parte della Liguria e del Regno di Sardegna; nel 1859 venne staccata dalla Liguria e unita alla provincia di Alessandria e quindi al Piemonte dal presidente del consiglio che era allora l'alessandrino Urbano Rattazzi; nel 1861 entrò a far parte dell'Italia unita.[2][3]

Durante la prima guerra mondiale ad Arquata Scrivia, presso la foce del Borbera ci fu un campo militare inglese dal 1915 al 1921, poi nella seconda guerra mondiale dopo il 1943 la valle fu luogo di scontri tra nazifascisti (che controllavano la bassa valle) e partigiani (che controllavano l'alta valle), come avvenne nella battaglia di Pertuso, e fu interamente liberata dai partigiani nel 1945. A Rocchetta Ligure fu eletta per la prima volta una donna a consigliere comunale nel maggio del 1945, poco dopo la Liberazione.

Questa valle fa parte del territorio culturalmente omogeneo delle Quattro Province, caratterizzato fra l'altro da usi e costumi comuni e da un repertorio di musiche e balli molto antichi. Lo strumenti più importante di questa zona è il piffero (oboe popolare ad ancia doppia) che viene accompagnato dalla fisarmonica. Il duo pifferaio-fisarmonicista è parte integrante delle numerose feste che animano i paesi soprattutto nei mesi estivi. La difficile accessibilità di alcune frazioni ha fatto sì che si conservassero schemi peculiari di alcune delle antiche danze delle Quattro Province, in paesini come Connio o Carrega Ligure si continuano a ballare versioni di giga o piana (come si ballava nei tempi andati) che possiamo vedere solo lì. Presso le Capanne di Cosola a fine stagione si tiene a curmà di pinfri raduno annuale dei pifferai.

A Rocchetta Ligure nel seicentesco Palazzo Spinola ha avuto sede dal 1999 fino al 2005 il Centro Living Europa, sede europea del teatro newyorkese Living Theatre.

Il dialetto parlato nella valle è ligure del sottogruppo dell'Oltregioco. Nella bassa valle si hanno influenze dal piemontese e dal lombardo con una forte affinità con il novese, invece nell'alta valle (soprattutto nei comuni di Roccaforte Ligure, Mongiardino Ligure, Cabella Ligure e Carrega Ligure) il dialetto è rimasto intatto nella sua forte affinità con il genovese.

Esempi di differenza tra Ligure genovese e Ligure dell'oltregioco (dialetto di Daglio di Carrega Ligure in val Borbera):

Genovesato Daglio (Carrega Ligure) Italiano
Lusciàndria Lisciàndria Alessandria
Zena Ziena Genova
coltùa cultüa cultura
comensâ cminsâ cominciare
gente ginte gente / persone
pòula pòula parola
cuxinn-a cüxiŋna cucina
pàize paîxe paese
mùxica mǘxica musica
libbro libbro libro
monte / briccu munte / briccu monte / bricco

Monumenti e luoghi d'interesse

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La val Borbera e la contigua valle Spinti essendo stata per circa ottocento anni terra di confine vi sono dieci castelli, alcuni tuttora in buone condizioni eccoli qui elencati:

I "paesi fantasma" della Val Borbera

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I paesi fantasma furono spopolati negli anni cinquanta-sessanta e gli abitanti andarono a vivere nelle principali città d'Italia, ma soprattutto nella vicina Genova.

Ecco qui l'elenco di questi paesi, tutti ubicati nell'alta valle, tranne Rivarossa che si trova sul Monte Gavassa al confine fra bassa ed alta Val Borbera:

Amministrazioni

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Amministrativamente è divisa tra i comuni di:

Comune Abitanti Superficie Densità Altitudine
Albera Ligure 331 ab. 21,38 km² 15,48 ab./km² 437 m s.l.m.
Borghetto di Borbera 2031 ab. 39,62 km² 51,26 ab./km² 295 m s.l.m.
Cabella Ligure 578 ab. 46,79 km² 12,35 ab./km² 474 m s.l.m.
Cantalupo Ligure 553 ab. 24,09 km² 22,96 ab./km² 383 m s.l.m.
Carrega Ligure 97 ab. 56,67 km² 1,71 ab./km² 965 m s.l.m.
Mongiardino Ligure 181 ab. 29,14 km² 6,21 ab./km² 600 m s.l.m.
Roccaforte Ligure 166 ab. 20,62 km² 8,05 ab./km² 704 m s.l.m.
Rocchetta Ligure 215 ab. 10,09 km² 21,30 ab./km² 390 m s.l.m.
Stazzano 2383 ab. 17,83 km² 133,65 ab./km² 225 m s.l.m.
Vignole Borbera 2251 ab. 8,49 km² 265,14 ab./km² 243 m s.l.m.
TOTALE 8756 ab. 213,63 km² 40,99 ab./km² 398 m s.l.m. (altezza media)

e le frazioni di:

  • Vigoponzo, Carano e Caviggino, frazioni di Dernice sono in alta val Borbera

La valle fa parte della Comunità montana Terre del Giarolo con sede operativa a Cantalupo Ligure e sede legale a San Sebastiano Curone che comprende anche la piccola valle Spinti col comune di Grondona (m 300) e le valli Curone, Grue e Ossona.

La val Borbera, pur essendo attualmente in provincia di Alessandria, è stata storicamente per lungo tempo nell'area amministrativa genovese; molti toponimi della valle, nelle ipotesi più accreditate, risentono ancora di queste origini e mantengono la denominazione "ligure" nel nome[4].

Prodotti tipici

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I prodotti tipici della val Borbera sono influenzati dai legami avuti durante la storia con la Liguria, il Piemonte e il Ducato di Milano, i prodotti tipici della valle sono:

Nel torrente Borbera inoltre si pesca la trota. I dolci sono molto pochi e semplici, da ricordare il salame greco o salame dolce, uno strato di sfoglia di pan di Spagna spalmata di marmellata o cioccolato, arrotolata e servita a fette come un salame. I piatti tipici sono:

  • ravioli di riso e latte, grossi ravioli il cui ripieno è riso cotto nel latte insaporito con uova, formaggio e qualche spezia, conditi con formaggio e panna fresca, sono tipici di Cosola di Cabella Ligure
  • riso ai petali di viole
  • trofie di castagne in salsa di noci
  • corzetti verdi coi piselli alla crema di montebore
  • risotto al montebore
  • capra e fagiolane
  • tagliatelle al sugo di lepre
  • cotechino e fagiolane
  • corzetti ai funghi
  • taglierini al sugo di lepre

Inoltre come in tutto il settentrione è tipica la polenta, fatta anche con farina di castagne e condita col daino o col cinghiale.

Principalmente a carattere agricolo/montano con piccole attività artigianali nell'alta valle. Nella bassa valle si rileva la presenza di piccole industrie; fiorente artigianato e commercio grazie anche alla vicinanza a grandi vie di comunicazione (autostrada A7). In particolare, nell'alta valle si segnala la presenza di attività ricettive che rappresentano voci rilevanti dell'economia locale. Inoltre: piccoli caseifici (Roccaforte, Vallenostra) allevamenti bovini da latte (Rovello) piccola produzione di vino da vitigni locali (Timorasso).

Infrastrutture e trasporti

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La valle è percorsa per tutta la sua lunghezza dalla strada provinciale 140 "di val Borbera", che collega le principali località con la Strada statale 35 dei Giovi. La provinciale ha inizio ad Arquata Scrivia e raggiunge il valico delle Capanne di Cosola, al confine con la regione Emilia-Romagna.

La valle è raggiungibile dall'Autostrada A7, mediante l'uscita Vignole-Arquata.

Nell'Ottocento le comunicazioni erano garantite da un servizio di diligenze, nel 1922 venne istituito un servizio di corriere che, fino al 1978, si occupava anche dello smistamento della corrispondenza ai vari uffici postali. Dal 1976 le varie località della vallata sono servite dal servizio di trasporto pubblico gestito dalla società Autolinee Val Borbera, con sede a Cabella Ligure,[5][6] che assicurano il collegamento anche alcuni centri abitati circostanti e, in particolare, con Novi Ligure[7], dove sono presenti i principali servizi quali scuole e ospedali.

Tutta la valle fa parte della regione ecclesiastica Liguria sotto la diocesi di Tortona, tranne quasi tutto il comune di Mongiardino Ligure (esclusa la frazione di Casalbusone) che fa parte dell'arcidiocesi di Genova.

  1. ^ Mons. Goggi, Clelio (1973) “Storia dei comuni e delle parrocchie della diocesi di Tortona”, Tortona, Litocoop
  2. ^ Comune di Borghetto di Borbera, Notizie storiche.
  3. ^ Si veda anche la voce Castello di Tortona
  4. ^ *AA. VV., Nomi d'Italia, Istituto Geografico De Agostini, Novara, 2006.
    • AA. VV., I segni del Tempo, Lions Club Borghetto valli Borbera e Spinti, Borghetto di Borbera, 2003.
  5. ^ Autolinee Val Borbera, su autolineevalborbera.it.
  6. ^ Tra storia e ricordi.
  7. ^ Novi Ligure, su ansa.it, ANSA. URL consultato il 24 luglio 2022.
  • Val Borbera - Guida naturalistica e storico architettonica, Danilo Bottiroli, Tortona 2003, Progetto Ambiente
  • I segni del tempo - Tracce di storia e arte nelle valli Borbera e Spinti, Daniele Calcagno, Marina Cavana, Valeria Moratti, Borghetto di Borbera 2003, Lions Club Borghetto Valli Borbera e Spinti
  • Carlo Bronzini e Piera Tambutto Masulli, Tra storia e ricordi gli ultimi 100 anni di Cabella (1898-1998), Tortona, Grafarte, 1999. URL consultato il 21 luglio 2022.
  • Sergio Pedemonte, Irene Zembo, Frane, insediamenti e abbandono dei paesi in Val Borbera e nell'adiacente fascia appenninica, In Novitate, Novi Ligure, n. 63, 2023.

Voci correlate

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