Tracy Chapman (album)
Tracy Chapman album in studio | |
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Artista | Tracy Chapman |
Pubblicazione | 5 aprile 1988 |
Durata | 36:11 |
Dischi | 1 |
Tracce | 11 |
Genere | Folk Folk rock |
Etichetta | Elektra Records |
Produttore | David Kershenbaum |
Registrazione | 1987-1988, Powertrax, Hollywood, California |
Note | Miglior album folk contemporaneo 1989 |
Certificazioni originali | |
Dischi d'oro | Germania (9)[1] (vendite: 2 250 000+) Svezia[2] (vendite: 50 000+) |
Dischi di platino | Argentina (2)[3] (vendite: 120 000+) Australia (7)[4] (vendite: 490 000+) Austria (2)[5] (vendite: 100 000+) Belgio[6] (vendite: 50 000+) Brasile[7] (vendite: 250 000+) Canada (3)[8] (vendite: 300 000+) Danimarca (6)[9] (vendite: 120 000+) Hong Kong[10] (vendite: 15 000+) Italia (3)[11] (vendite: 700 000+) Nuova Zelanda[12] (vendite: 15 000+) Paesi Bassi[13] (vendite: 100 000+) Regno Unito (9)[14] (vendite: 2 700 000+) Spagna (3)[15] (vendite: 300 000+) Stati Uniti (6)[16] (vendite: 6 000 000+) Svizzera (2)[17] (vendite: 200 000+) |
Dischi di diamante | Francia[18] (vendite: 1 000 000+) |
Certificazioni FIMI (dal 2009) | |
Dischi di platino | Italia[19] (vendite: 50 000+) |
Tracy Chapman - cronologia | |
Album precedente
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Singoli | |
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Tracy Chapman è l'album di debutto della cantautrice statunitense omonima, pubblicato nel 1988[20].
La rivista Rolling Stone lo ha inserito al 263º posto della sua lista dei 500 migliori album.[21]
Antefatti
[modifica | modifica wikitesto]Tracy Chapman è stata scoperta da Brian Koppelman, collega alla Tufts University di Medford (Massachusetts) nel 1987. Egli ha rivelato: "Stavo aiutando a organizzare una protesta di boicottaggio contro l'apartheid a scuola, e [qualcuno] mi ha detto che c'era questa grande cantante di protesta che avrei dovuto invitare al raduno."[22] È così andato a vedere Chapman esibirsi in un caffè. Ha aggiunto: "Tracy è salita sul palco ed è stata come un'epifania. La sua presenza, la sua voce, le sue canzoni, la sua sincerità: tutto è venuto fuori."[22] Koppelman le disse che suo padre era co-proprietario della casa discografica indipendente Sbk e che avrebbe potuto aiutarla a incidere un disco. La cantante non prese molto in considerazione l'offerta.[22] Koppelman tuttavia era realmente interessato a Chapman, quindi continuò a recarsi alla maggior parte dei suoi spettacoli, riuscendo infine a convincerla.[22] Dopo il successo ottenuto nelle stazioni radio da una demo di Talkin' 'bout a Revolution, diede una copia del brano a suo padre, Charles Koppelman, che le fece firmare un contratto con la Elektra Records.[22] La cantante ha confessato che "mai avrei pensato di ottenere un contratto con una major discografica [...] Per tutto il periodo in cui ero una ragazzina che ascoltava dischi e la radio, mai avrei pensato alla possibilità che il mercato discografico trovasse vendibile il tipo di musica che facevo. Soprattutto quando cantavo canzoni come Talkin' 'bout a Revolution negli anni settanta [...] Non vedevo un posto per me lì."[22]
Il produttore, David Kershenbaum, ha affermato che l'album è stato "fatto per le giuste ragioni".[22] Ha inoltre sottolineato: "C'era una serie di idee che volevamo comunicare, e sentivamo che se fossimo stati sinceri e fedeli a quelle idee, allora le persone avrebbero colto l'emozione e il contenuto che c'era nei testi."[22]
Registrazione
[modifica | modifica wikitesto]Non appena firmato il contratto con la casa discografica, Chapman si è dedicata alla stesura dei brani, mentre Koppelman spediva a vari produttori la demo di Talkin' 'bout a Revolution, ricevendo costantemente dei rifiuti a causa della popolarità in quel periodo della dance e del synth pop.[22] I due hanno poi trovato David Kershenbaum, che ha ricordato: "Era da un po' di tempo che cercavo di fare qualcosa di acustico... C'era un senso di leggera noia con la roba che girava nell'industria da potere spingere le persone ad ascoltare di nuovo i testi e qualcuno che avesse qualcosa da dire."[22]
La più grande preoccupazione di Chapman era che l'integrità delle sue canzoni rimanesse intatta, in quanto desiderava una registrazione "molto semplice". Kershenbaum ha ribadito: "Volevo assicurarmi che tutto fosse costruito intorno a lei, mettendola in primo piano, vocalmente e tematicamente."[22] L'album è stato registrato in otto settimane al Powertrax, lo studio hollywoodiano di Kershenbaum.[22]
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Recensione | Giudizio |
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AllMusic[23] | |
Encyclopedia of Popular Music[24] | |
The Rolling Stone Album Guide[25] | |
Ondarock[26] | Pietra miliare |
L'album è stato favorevolmente accolto da critica e pubblico. Dopo due settimane dalla pubblicazione, aveva già venduto un milione di copie in tutto il mondo, rivelandosi un grosso successo commerciale.[27] Intervistato dal Guardian, Kershenbaum ha dichiarato che gran parte del pubblico voleva "quello che [Chapman] aveva" e che la cantante "è arrivata al momento giusto con il materiale giusto".[27]
In una recensione retrospettiva, Stephen Thomas Erlewine di AllMusic lo ha definito "uno dei dischi chiave dell'era Bush", riconoscendogli il merito di avere "rivitalizzato gli ideali folk tradizionali dell'attivismo sociale e dintorni, dando il via alla rivoluzione del politicamente corretto".[23] L'album ha venduto oltre 20 milioni di copie ed è uno dei primi lavori di un'artista donna ad aver venduto oltre dieci milioni di copie.[28]
In Italia è divenuto, a sorpresa, il disco di maggior successo in classifica dell'anno, superando In questo mondo di ladri di Antonello Venditti.[29]
Tracce
[modifica | modifica wikitesto]- Talkin' 'bout a Revolution – 2:38
- Fast Car – 4:58
- Across the Lines – 3:22
- Behind the Wall – 1:46
- Baby Can I Hold You – 3:16
- Mountains o' Things – 4:37
- She's Got Her Ticket – 3:54
- Why? – 2:01
- For My Lover – 3:15
- If Not Now... – 2:55
- For You – 3:09
Formazione
[modifica | modifica wikitesto]Classifiche
[modifica | modifica wikitesto]Classifiche settimanali
[modifica | modifica wikitesto]Classifica (1988) | Posizione massima |
---|---|
Australia[30] | 2 |
Austria[30] | 1 |
Canada[31] | 1 |
Francia[32] | 2 |
Germania[30] | 1 |
Italia[29] | 1 |
Norvegia[30] | 2 |
Nuova Zelanda[30] | 1 |
Paesi Bassi[30] | 1 |
Regno Unito[33] | 1 |
Spagna[34] | 1 |
Stati Uniti[35] | 1 |
Svezia[30] | 2 |
Svizzera[30] | 1 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (DE) Tracy Chapman – Tracy Chapman – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 16 dicembre 2022.
- ^ Guld- och Platinacertifikat − År 1987−1998 (PDF), su ifpi.se, IFPI Sweden. URL consultato il 1º agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2012).
- ^ Discos de oro y platino, su capif.org.ar, Cámara Argentina de Productores de Fonogramas y Videogramas. URL consultato il 1º agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011).
- ^ ARIA Charts – Accreditations – 2001 Albums, su aria.com.au, Australian Recording Industry Association. URL consultato il 1º agosto 2019.
- ^ Austrian album certifications – Tracy Chapman – Tracy Chapman, su ifpi.at, IFPI Austria. URL consultato il 1º agosto 2019.
- ^ (NL) GOUD EN PLATINA - albums 1998, su Ultratop. URL consultato il 23 novembre 2022.
- ^ (PT) Tracy Chapman – Certificados, su Pro-Música Brasil. URL consultato il 15 dicembre 2022.
- ^ Canadian album certifications – Tracy Chapman – Tracy Chapman, su musiccanada.com, Music Canada. URL consultato il 1º agosto 2019.
- ^ (DA) Tracy Chapman, su IFPI Danmark. URL consultato il 17 maggio 2022.
- ^ (EN) Gold Disc Award presented [1977-2008], su ifpihk.org, IFPI Hong Kong. URL consultato il 27 gennaio 2021.
- ^ (EN) Italy: Talent Challenges (PDF), in Billboard, vol. 101, n. 49, 9 dicembre 1989, p. I-8. URL consultato il 25 luglio 2020.«Most welcome has been Tracy Chapman who, after selling over 700,000 units with her first, eponymous, album, soon topped 300,000 sales with "Crossroads."»
- ^ New Zealand album certifications – Tracy Chapman – Tracy Chapman, su nztop40.co.nz, Recorded Music NZ. URL consultato il 1º agosto 2019.
- ^ Dutch album certifications – Tracy Chapman – Tracy Chapman, su nvpi.nl, Nederlandse Vereniging van Producenten en Importeurs van beeld- en geluidsdragers. URL consultato il 1º agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2018).
- ^ (EN) Tracy Chapman, su British Phonographic Industry. URL consultato il 21 agosto 2020.
- ^ Sólo éxitos: año a año, 1959–2002 (PDF), su mediafire.com, PROMUSICAE. URL consultato il 1º agosto 2019.
- ^ American album certifications – Tracy Chapman – Tracy Chapman, su riaa.com, Recording Industry Association of America. URL consultato il 1º agosto 2019.
- ^ The Official Swiss Charts and Music Community: Awards (Tracy Chapman; 'Tracy Chapman'), su swisscharts.com, IFPI Switzerland. URL consultato il 1º agosto 2019.
- ^ (FR) Tracy Chapman - 1er Album – Les certifications, su SNEP. URL consultato il 4 aprile 2023.
- ^ Tracy Chapman (certificazione), su FIMI. URL consultato il 18 novembre 2024.
- ^ Alessio Brunialti, Folk USA: 100 album fondamentali, in Mucchio Extra, Stemax Coop, #28 Inverno/Primavera 2008.
- ^ (EN) 500 Greatest Albums of All Time: Tracy Chapman, 'Tracy Chapman', su Rolling Stone. URL consultato il 21 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2012).
- ^ a b c d e f g h i j k l (EN) 100 Best Albums of the Eighties: Tracy Chapman, 'Tracy Chapman', su Rolling Stone. URL consultato il 21 settembre 2020.
- ^ a b (EN) Stephen Thomas Erlewine, Tracy Chapman, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 26 luglio 2019.
- ^ (EN) Colin Larkin, The Encyclopedia of Popular Music, 5ª ed., Omnibus Press, 2011, ISBN 0-85712-595-8.
- ^ (EN) Nathan Brackett e Christian Hoard, Tracy Chapman, in The New Rolling Stone Album Guide, 4ª ed., Simon & Schuster, 2004, p. 153, ISBN 0-7432-0169-8.
- ^ Tracy Chapman - Tracy Chapman, su Ondarock. URL consultato il 23 dicembre 2021.
- ^ a b (EN) Gary Younge, A militant mellows, su The Guardian, 28 settembre 2002. URL consultato il 21 settembre 2020.
- ^ (EN) Adam Wernick, Tracy Chapman's new greatest hits album celebrates a quietly powerful legacy, su theworld.org, 20 novembre 2015. URL consultato il 21 settembre 2020.
- ^ a b c Gli album più venduti del 1988, su Hit Parade Italia. URL consultato il 7 dicembre 2019.
- ^ a b c d e f g h (NL) Tracy Chapman - Tracy Chapman, su Ultratop. URL consultato il 7 dicembre 2019.
- ^ (EN) Top Albums - July 16, 1988, su Library and Archives Canada. URL consultato il 7 dicembre 2019.
- ^ (FR) Le Détail des Albums de chaque Artiste, su InfoDisc. URL consultato il 7 dicembre 2019. Selezionare "Tracy CHAPMAN" e premere "OK".
- ^ (EN) Official Albums Chart: 26 June 1988 - 2 July 1988, su Official Charts Company. URL consultato il 7 dicembre 2019.
- ^ (ES) Fernando Salaverri, Sólo éxitos: año a año, 1959–2002, 1ª ed., Spagna, Fundación Autor-SGAE, settembre 2005, ISBN 84-8048-639-2.
- ^ (EN) Tracy Chapman – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 7 dicembre 2019. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
- ^ (EN) ARIA Top 50 Albums for 1988, su Australian Recording Industry Association. URL consultato il 7 dicembre 2019.
- ^ (FR) Les Albums (CD) de 1988 par InfoDisc, su infodisc.fr. URL consultato il 7 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2012).
- ^ (DE) Album – Jahrescharts 1988, su Offizielle Deutsche Charts. URL consultato il 7 dicembre 2019.
- ^ (NL) Dutch charts jaaroverzichten 1988, su Dutch Charts. URL consultato il 7 dicembre 2019.
- ^ (EN) Complete UK Year-End Album Charts, su chartheaven.9.forumer.com. URL consultato il 7 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2012).
- ^ (EN) 1988: Billboard 200 Albums, su Billboard. URL consultato il 7 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2015).
- ^ (DE) Schweizer Jahreshitparade 1988, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 7 dicembre 2019.
- ^ (DE) Jahreshitparade 1989, su austriancharts.at. URL consultato il 7 dicembre 2019.
- ^ (DE) Album – Jahrescharts 1989, su Offizielle Deutsche Charts. URL consultato il 7 dicembre 2019.
- ^ (EN) 1989: Billboard 200 Albums, su Billboard. URL consultato il 7 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2015).
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Stephen Thomas Erlewine, Tracy Chapman, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Tracy Chapman, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Tracy Chapman, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Album folk
- Album di Tracy Chapman
- Album di debutto del 1988
- Album folk rock
- Album certificati nove volte disco d'oro in Germania
- Album certificati disco d'oro in Svezia
- Album certificati due volte disco di platino in Argentina
- Album certificati sette volte disco di platino in Australia
- Album certificati due volte disco di platino in Austria
- Album certificati disco di platino in Belgio
- Album certificati disco di platino in Brasile
- Album certificati tre volte disco di platino in Canada
- Album certificati sei volte disco di platino in Danimarca
- Album certificati disco di platino a Hong Kong
- Album certificati tre volte disco di platino in Italia
- Album certificati disco di platino in Nuova Zelanda
- Album certificati disco di platino nei Paesi Bassi
- Album certificati nove volte disco di platino nel Regno Unito
- Album certificati tre volte disco di platino in Spagna
- Album certificati sei volte disco di platino negli Stati Uniti d'America
- Album certificati due volte disco di platino in Svizzera
- Album certificati disco di diamante in Francia
- Album certificati disco di platino in Italia
- Album al numero uno in Austria
- Album al numero uno in Canada
- Album al numero uno in Germania
- Album al numero uno in Italia
- Album al numero uno in Nuova Zelanda
- Album al numero uno in Spagna
- Album al numero uno in Svizzera
- Album al numero uno negli Stati Uniti d'America
- Album al numero uno nei Paesi Bassi
- Album al numero uno nel Regno Unito