The Descent - Discesa nelle tenebre

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The Descent - Discesa nelle tenebre
Una scena del film
Titolo originaleThe Descent
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneRegno Unito
Anno2005
Durata99 min
Genereavventura, orrore
RegiaNeil Marshall
SceneggiaturaNeil Marshall
ProduttoreChristian Colson
Produttore esecutivoPaul Smith
Casa di produzioneCelador Films, Northmen Productions
Distribuzione in italianoEagle Pictures, Videa
FotografiaSam McCurdy
MontaggioJon Harris
Effetti specialiJohn Rafique, Leigh Took
MusicheDavid Julyan
ScenografiaSimon Bowles, Jason Knox-Johnston
CostumiNancy Thompson
TruccoTanya Lodge, Paul Hyatt
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

The Descent - Discesa nelle tenebre (The Descent) è un film del 2005 scritto e diretto da Neil Marshall.

È stato proiettato prima in Europa che negli Stati Uniti. La distribuzione USA ha preteso dal regista un diverso montaggio, con alleggerimento di alcune situazioni estreme, soprattutto nelle fasi finali del racconto. La versione europea, tuttavia, risulta essere preferita, ambita e richiesta (in versione home video) anche dagli appassionati americani del film.[senza fonte]

Nonostante le apparenze, il film è stato girato completamente nel Regno Unito, simulando molto realisticamente[senza fonte] l'ambientazione sui Monti Appalachi negli Stati Uniti.

Tre amiche sono abituate a riunirsi periodicamente per praticare sport estremi. La prima scena del film le ritrae mentre stanno praticando rafting. Quando hanno terminato e si salutano, si intuisce che fra una di loro, Juno, e il marito della protagonista Sarah possa esserci un sentimento segreto. Poco dopo, Sarah sopravvive ad un drammatico incidente stradale causato dalla distrazione del marito Paul, alla guida dell'auto, in cui perdono la vita lui stesso e la loro figlia Jessie, di quattro anni.

Un anno dopo, sperando di aver elaborato il terribile lutto, Sarah accetta di ritrovarsi con le altre amiche, Juno e Beth, per una nuova avventura. Al trio si aggiungono altre tre ragazze: Rebecca, Sam e la spericolata Holly. Il gruppo passa la serata in montagna a conoscersi e a bere birra e, rivangando vecchie avventure, Sarah ricorda che Paul usava spesso la frase "Amare ogni giorno". L'indomani mattina il gruppo parte a bordo di due fuoristrada per recarsi all'imbocco di un complesso di grotte collocate nei Monti Catskill nello Stato di New York. Juno ha organizzato l'escursione e, come d'abitudine, guida le amiche. Munite di adeguate attrezzature, le sei ragazze si calano con le funi in una profonda apertura fra le rocce. Dopo l'iniziale stupore per le meraviglie naturali del luogo, la discesa speleologica inizia a complicarsi.

Sarah rimane intrappolata in uno stretto cunicolo e viene presa da un attacco di panico. Beth torna indietro a recuperarla ma inaspettatamente la strettoia inizia a franare su di loro e la ragazza fa appena in tempo a portare fuori l'amica quando il crollo ostruisce definitivamente la via del ritorno. Le sei sono ora intrappolate nel sottosuolo e quindi costrette a cercare una via d'uscita, dato che è impossibile tornare indietro, ma dopo un litigio Juno è costretta a rivelare alle amiche di averle condotte in un luogo diverso da quello concordato, un enorme complesso sotterraneo inesplorato di cui nessun manuale specialistico parla, e a peggiorare la già disperata situazione sono le errate indicazioni fornite ai centri di soccorso prima della spedizione.

Durante l'accesa discussione che ha coinvolto le amiche, Sarah comincia a sentire strani rumori e movimenti nel buio, ma non dà loro molta considerazione nonostante la insospettiscano; il gruppo inizia così ad avventurarsi lungo la serie di cunicoli alla ricerca di una via di uscita. Affrontati una serie di ostacoli (durante i quali scoprono un gancio e un casco in ferro, segno che altri speleologi sono già passati di lì più di un secolo prima), la squadra arriva nei pressi di una sala apparentemente senza uscite, ma Beth grazie ad un fuoco di segnalazione acceso da Juno nota raffigurati sulla parete frontale una sorta di graffiti rupestri, rappresentanti una rudimentale mappa del complesso che raffigura una seconda uscita dalle grotte. Il ritrovamento entusiasma il team che, speranzoso, inizia a cercare la via di uscita, ma nel buio qualcosa si muove.

Holly, la più giovane del gruppo, si addentra precipitosamente in un cunicolo appena scoperto e scambiando un'esalazione di fosforo (proveniente dalle stesse rocce) per la luce esterna inizia a correre ed incautamente scivola in una cavità fratturandosi una gamba. Intanto Sarah trova conferma dei suoi presagi: in un'ampia area stalattitica la sua torcia illumina un essere dalle sembianze umane. Chiama le compagne, ma un attimo dopo l'umanoide è scomparso: non le credono. Terminata la steccatura e medicazione della gamba di Holly, le ragazze si rimettono in marcia sempre più impaurite. La situazione volge al peggio: prima odono strani versi, poi vengono attaccate da un'intera comunità di creature feroci. Disperse nel buio e separate, ciascuna di loro tenta di sopravvivere alle aggressioni degli abitatori delle grotte che si rivelano essere ominidi mutanti, abituati da sempre a vivere nell'oscurità assoluta e a nutrirsi di qualsiasi creatura vivente trovino.

La caccia prosegue: Holly viene uccisa dai mostri, mentre Juno è armata di piccozza e riesce a difendersi dagli attacchi. Inavvertitamente ferisce gravemente Beth e, paralizzata dallo shock di quanto aveva fatto, l'abbandona in agonia nonostante le sue suppliche di non lasciarla. Contemporaneamente Sarah si ritrova sola e senza torce. Usando la telecamera di Holly dotata di visione notturna, si accorge di essere in una sorta di deposito per carcasse animali dove trova anche ossa umane e una borraccia di metallo. Le passa vicino un umanoide, ma restando immobile (e completamente in silenzio) questo non la trova e se ne va. Ne deduce che gli umanoidi si muovono e cacciano tramite ultrasuoni, alla stessa maniera dei pipistrelli, e deduce anche la cecità delle creature.

Successivamente ritrova un'agonizzante Beth che le rivela che è stata Juno a ridurla in fin di vita e ad abbandonarla. C'è dell'altro: Juno aveva avuto una relazione segreta con Paul, suo marito, e Beth mostra un ciondolo che ha strappato a Juno prima che l'amica la abbandonasse: sopra c'è incisa la frase preferita di Paul: "Amare ogni giorno". Beth implora all'amica di finirla con un colpo alla testa. Rimasta sola nella caverna, Sarah viene attaccata dalle creature e si difende come meglio può, mentre Juno e le altre sopravvissute Sam e Rebecca la stanno cercando e, sentite le sue urla, provano a raggiungerla. Nel cercarla, vengono sopraffatte dalle creature e Juno resta sola dopo essersi tuffata in un lago sotterraneo. Risalite le rocce, viene raggiunta da Sarah che le chiede chiarimenti su cosa ne sia stato di Beth e lei nega di averla lasciata viva.

Nel tentativo di trovare una via di fuga, rimaste sole, Sarah e Juno, gli umanoidi si ammassano in gruppo per tentare di sopraffarle e dopo una dura lotta in cui queste ultime sconfiggono i mostri, si trovano faccia a faccia tra di loro. Sarah, anziché aiutare la sua compagna, la ferisce ad una gamba e le mostra il ciondolo, prova del tradimento, lasciandola in balia dei mostri per vendicarsi dell'abbandono di Beth e della relazione col marito, e si dà alla fuga.

Sarah, convinta di essere prossima ad un'uscita, si mette a correre ma cade a terra. Rialzatasi, si mette a correre nuovamente e riesce a raggiungere l'uscita ed entrare nel fuoristrada delle compagne. Acceso il motore, fugge terrorizzata dal luogo nel quale si trovava e solo una volta raggiunta la strada principale si ferma per calmarsi. Giratasi, vede però l'immagine di Juno ferita fissarla dal sedile di fianco. Solo a questo punto la donna si accorge di non essere affatto riuscita a fuggire dalla grotta, ma di aver sognato dopo aver sbattuto la testa e si ritrova a fissare il vuoto della caverna senza speranza di uscita.

Il film termina con Sarah rimasta sola, che ha una visione del compleanno mai avvenuto della figlia morta, mentre fissa il vuoto nella caverna davanti a una torcia e in sottofondo le urla degli umanoidi.

Quando Neil Marshall accettò la proposta di dirigere un film horror dopo il successo di Dog Soldiers, il regista decise di selezionare un cast completamente al femminile ritenendo che ci fossero in giro troppi pochi film dell'orrore dotati di questa caratteristica.[1] Le riprese sono state eseguite in Gran Bretagna nonostante l'ambientazione del film sia statunitense.[1] La cava che possiamo osservare nel film è in realtà una ricostruzione, non una grotta reale, in quanto gli addetti ai lavori hanno considerato troppo rischioso lavorare in simili condizioni.[1]

Per quanto riguarda il design delle creature presenti nel film, il regista ha cercato di elaborare la figura di ominidi che hanno vissuto per così tanto tempo in un ambiente ostile da adattarsi completamente ad esso. Il cineasta ha dunque immaginato creature che avessero perso la vista e sviluppato molto udito e olfatto e per questo hanno un forte vantaggio in un ambiente privo di luce.[2] Inoltre il cast non ha avuto modo di vedere le creature prime delle riprese così da ottenere delle reazioni di terrore più autentiche da parte delle attrici.[2]

Edizione italiana

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Il doppiaggio della versione italiana è stato diretto da Danilo De Girolamo che ha curato anche l'adattamento dei dialoghi originali.

Edizione statunitense

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La versione americana ha un finale più positivo, infatti il film finisce subito quando Sarah riesce a fuggire in macchina escludendo l'ultimo segmento che la vede ancora in balia delle creature.

Nel 2009 è uscito il sequel del film intitolato The Descent Part 2.

Slogan promozionali

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  • «Afraid of the dark? You will be.»
    «Paura del buio? Da oggi l'avrai.»
  • «Scream your last breath.»
  • «Face Your Deepest Fear.»

Riconoscimenti

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  1. ^ a b c (EN) Donald Clarke, Subterranean sick blues, in Iris Times Trust.
  2. ^ a b (EN) John Millar, Millar's movie: Shauna loved working in dark, in Trinity Mirror.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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