UVB-76
UVB-76 | |
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Paese | Russia |
Lingua | russo |
Frequenze | 4625 kHz (attuale) e 6998 kHz (dismessa). |
Data di lancio | 1973 |
Editore | non identificato |
Canali gemellati | The Pip, The Squeaky wheel |
UVB-76, conosciuta anche come The Buzzer, è il soprannome dato da radioamatori e ascoltatori di onde corte ad una misteriosa stazione radio sovietica e, in seguito, russa.
La stazione abitualmente trasmette un breve e monotono ronzio ([1] In alcune saltuarie occasioni, il suono si interrompe lasciando il posto a messaggi vocali cifrati in russo.[2] Le trasmissioni sembrano essere iniziate nel 1973.[3][4]
), ripetuto circa 25 volte al minuto, senza sosta.Nome e caratteristiche della stazione
[modifica | modifica wikitesto]La stazione è soprannominata dai radioascoltatori di tutto il mondo "The Buzzer", in particolare quelli russi sono soliti chiamarla жужжалка (žužžalka, ovvero "brusio").[5] Il nome ufficiale della stazione è sconosciuto, sebbene i messaggi vocali trasmessi abbiano fatto intuire un possibile callsign: fino a settembre 2010 la stazione introduceva tutti i propri messaggi con l'identificativo UVB-76 (in cirillico: УВБ-76), anche se è probabile che la Ze (З) fosse in realtà stata erroneamente interpretata come una Ve (В) e che, quindi, l'identificativo corretto fosse invece UZB-76 (УЗБ-76). Da settembre 2010 il sito di trasmissione è stato spostato e il callsign da quel momento utilizzato all'interno dei messaggi vocali è stato MDZhB (МДЖБ, pronunciato "Mikhail, Dimitri, Zhenya, Boris"). Dalla fine del 2015 è stato utilizzato un nuovo callsign, ZhUOZ (ЖУОЗ, pronunciato "Zhenya, Ulyana, Olga, Zinaida"), mentre quello attuale è NZhTI ("Nikolay, Zhenya, Tatyana, Ivan").
La trasmissione avviene in AM e in modulazione a banda laterale singola con soppressione della banda inferiore (USB) sulle frequenze 4.625 kHz e, dal 2015, anche 6.998 kHz (frequenza poi abbandonata e non più utilizzata).[1]
Il suono trasmesso consiste in un ronzio simile a quello di un sonar, dalla durata di 1,2 secondi, con pause di 1 - 1,3 secondi circa, ripetuto dalle 21 alle 34 volte al minuto.[1][6] Fino a novembre 2010 ogni ronzio aveva una durata minore, di circa 0,8 secondi.[7]
Messaggi vocali
[modifica | modifica wikitesto]In alcune rare occasioni, il ronzio si interrompe e cede il posto a brevi messaggi vocali. Questi messaggi sono trasmessi in russo, vengono pronunciati da una voce maschile, seguono uno schema pressoché sempre uguale e comprendono solitamente sequenze di numeri e nomi propri di persone.[1][6][7][8][9][10][11]
Ecco alcuni esempi di messaggi vocali:
«Ya UVB-76, Ya UVB-76. 180 08 BROMAL 74 27 99 14. Boris, Roman, Olga, Michajl, Anna, Larisa. 7 4 2 7 9 9 1 4»
«UVB-76, UVB-76. 62 691 IZAFET 36 93 82 70»
«UVB-76, UVB-76. 75-59-75-59. 39-52-53-58. 5-5-2-5. Konstantin-1-9-0-9-0-8-9-8-Tatiana-Oksana-Anna-Elena-Pavel-Schuka. Konstantin 8-4. 9-7-5-5-9-Tatjana. Anna Larisa Ulijana-9-4-1-4-3-4-8»
Il 5 giugno 2010 UVB-76 interruppe le trasmissioni e per circa 24 ore vi fu silenzio. Il ronzio ricominciò ad essere trasmesso nella mattina del 6 giugno. Alle 13:35 UTC+0 del 23 agosto 2010 fu trasmesso un messaggio:
«UVB-76, UVB-76. 93 882 NAIMINA 74 14 35 74. 9 3 8 8 2 Nikolaj, Anna, Ivan, Michajl, Ivan, Nikolaj, Anna. 7 4 1 4 3 5 7 4»
Due giorni dopo, il 25 agosto alle 7:13 UTC+0, il suono si interruppe nuovamente e si udirono alcuni rumori di sottofondo, come se un microfono fosse stato lasciato inavvertitamente acceso. Lo stesso giorno il ronzio ripartì, accompagnato questa volta da voci in sottofondo. Il 7 settembre 2010 un altro messaggio vocale fu trasmesso:
«Michajl Dmitrij Ženija Boris. Michajl Dmitrij Ženija Boris. 04 979 D-R-E-N-D-O-U-T. T-R-E-N-E-R-S-K-I-Y»
Il 17 ottobre 2016 il Buzzer trasmise più di 18 messaggi diversi in meno di 24 ore.[15]
Nel gennaio 2022 la stazione è stata presumibilmente presa di mira da un gruppo di hacker che ha iniziato a mandare in onda meme e diverse canzoni, tra cui la celebre Gangnam Style del rapper sudcoreano Psy, cosa che ha contribuito a ridurre l'inquietudine presente nell'immagine collettiva riguardante la stazione e ha fatto in modo che venisse dato meno credito alle leggende metropolitane sui ronzii del Buzzer diffuse sul web.[16][17][18]
Trasmissioni insolite
[modifica | modifica wikitesto]In diverse occasioni si sono potuti ascoltare altri suoni in sottofondo al ronzio, facendo quindi presumere che il rumore non sia emesso direttamente da una trasmittente ma venga prodotto da un dispositivo posto vicino ad un microfono costantemente acceso. È anche possibile che, alcune volte, il microfono in questione sia stato attivato involontariamente quando non necessario.[19] In una di queste occasioni, precisamente il 3 novembre 2001, furono udite delle frasi in russo:[6]
«Я — 143. Не получаю генератор. Идёт такая работа от аппаратной.»
«Io sono 143. Non si riceve il generatore (oscillatore). Tali lavori sono in corso all'apparecchio.»
Alle 22:25 UTC del 1º settembre 2010, il ronzio si interruppe e venne trasmesso un brano di musica classica della durata di 38 secondi estratto dalla famosa opera Il lago dei cigni del compositore russo Tchaikovsky. Quattro giorni dopo, il 5 settembre, alle ore 12:30 UTC, una voce femminile iniziò a contare in sequenza da 1 a 9 in russo; dopo poco più di un'ora, alle 13:39 UTC, venne trasmesso un messaggio vocale.
Il 17 luglio 2015, la stazione trasmise quello che sembrava essere un segnale di tipo radioteletype (RTTY) in sottofondo al segnale acustico.[20][21]
Luogo e scopo della stazione
[modifica | modifica wikitesto]Lo scopo della stazione non è mai stato ufficialmente rivelato, tuttavia l'ex ministro delle Comunicazioni e dell'Informatica lituano Rimantas Pleikys ha scritto che lo scopo dei messaggi vocali è quello di confermare che gli operatori delle stazioni di ricezione sono allertati.[7][22][23] Altre spiegazioni sono che la trasmissione viene costantemente ascoltata da commissariati militari.[24]
Una congettura pubblicata sulla rivista Russian Journal of Earth Sciences descrive un osservatorio che misurerebbe i cambiamenti nella ionosfera trasmettendo un segnale a 4.625 kHz, uguale al Buzzer.[25]
È stato anche ipotizzato che i messaggi vocali siano una sorta di comunicazioni militari cifrate russe, e che il ronzio sia solo un "marcatore" utilizzato per mantenere la frequenza sempre occupata, rendendola così poco appetibile per altri potenziali utenti e in modo da poter prontamente trasmettere in caso di bisogno. Il suono caratteristico potrebbe essere utilizzato per sintonizzare il segnale su un vecchio ricevitore analogico.[1]
Un'altra teoria afferma che il segnale emesso sarebbe stato utilizzato nel sistema di controllo nucleare sovietico Perimetr (conosciuto anche come Dead Hand) in uso durante la guerra fredda e ancora attivo secondo alcuni. Concepito come strumento di deterrenza, in base alle ipotesi Perimetr, nel caso in cui il ronzio si interrompesse si innescherebbe il lancio di missili nucleari, in caso di attacco nucleare al paese: si provocherebbe così la reciproca autodistruzione di entrambe le fazioni.[5]
Ci sono altre due stazioni russe che seguono uno schema simile, soprannominate The Pip e The Squeaky wheel. Come il Buzzer, queste stazioni trasmettono un suono caratteristico che viene ripetuto costantemente e ogni tanto viene temporaneamente interrotto per trasmettere messaggi vocali codificati. Come The Buzzer, queste stazioni trasmettono un suono continuo (nel caso di The Pip si tratta di un cicalino, nel caso di The Squeaky wheel di un suono simile al cigolio di una ruota), interrotto occasionalmente da trasmissioni vocali cifrate.[1]
Il trasmettitore originale era situato vicino a Povarovo, in Russia, a 56°05′00″N 37°06′37″E , che si trova a metà strada tra Zelenograd e Solnečnogorsk e 10 chilometri a nordovest di Mosca, vicino al villaggio di Lozhki.[1][26] La posizione e il presunto nominativo erano sconosciuti fino alla prima trasmissione vocale nota, del 1997.[27] Nel settembre 2010 il trasmettitore della stazione è stato trasferito nei pressi del villaggio di Kerro Massiv, nell'Oblast' di Leningrado, non lontano dalla città di San Pietroburgo. Il trasferimento potrebbe essere dovuto ad una riorganizzazione delle forze armate russe. Le coordinate di questa stazione sono 60°18′40.1″N 30°16′40.5″E ed essa fa parte del 60th Communication Hub. Oltre a questa stazione sembrerebbe esistere un secondo sito di trasmissione, situato nella città di Naro-Fominsk, 70 km a sud ovest di Mosca, alle coordinate 55°25′35″N 36°42′33″E . Non si hanno molte informazioni su questa seconda stazione, se non che fa parte del 69th Communication Hub.[2][28]
Nel 2011 un gruppo di esploratori urbani perlustrò gli edifici abbandonati a Povarovo[29][30] e affermò che si trattava di una base militare abbandonata. È stato rilevato un segnale radio che confermava il funzionamento di un trasmettitore a 4.625 kHz.[29][31]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g (EN) The Buzzer, su numbers-stations.com, ottobre 2014. URL consultato il 1º ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2016).
- ^ a b (EN) Peter Savodnik, Inside the Russian Short Wave Radio Enigma, in Wired, 27 settembre 2011. URL consultato il 7 ottobre 2011.
- ^ (EN) Morse Stations, su Seventy-fifth edition of the N&O column / Spooks newsletter, 2 agosto 2004. URL consultato il 27 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2011).
- ^ (EN) Ary Boender, Numbers & oddities: Column 1, su World Utility News, 1995 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2012).
- ^ a b (EN) Zaria Gorvett, The ghostly radio station that no one claims to run, su bbc.com. URL consultato il 4 agosto 2017.
- ^ a b c (EN) Ary Boender, Oddities, su ENIGMA 2000 Newsletter – Issue 8, gennaio 2002. URL consultato il 6 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2009).
- ^ a b c (EN) Russian HF Beacons, su Thirty-second edition of the N&O column / Spooks newsletter, 24 dicembre 2000. URL consultato il 26 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2011).
- ^ (EN) Russia, "The Buzzer" (UVB-76) – Google Sightseeing, su googlesightseeing.com, 21 luglio 2009. URL consultato il 9 ottobre 2012.
- ^ (ES) "El misterio de las emisiones de radio secretas", ABC, 26 agosto 2010 (English)
- ^ (RU) Jan Michalski, ru:Радиостанция "УЗБ-76", su geocities.com. URL consultato il 29 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2003).
- ^ (EN) Single Letter Markers, su Posts from the SPOOKS and WUN listservers, 2000. URL consultato il 29 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2007).
- ^ (EN) 23 agosto 2010 9:35AM PST Voice transmission confirmed, su youtube.com.
- ^ (EN) "UVB-76 wakes up, 4chan message warns of World War, New World Order" Archiviato il 5 ottobre 2017 in Internet Archive., From The Old, 25 agosto 2010
- ^ (EN) Cutlack, Gary, "Mysterious Russian ‘Numbers Station’ Changes Broadcast After 20 Years" Archiviato il 5 luglio 2017 in Internet Archive., Gizmodo Australia, 25 agosto 2010
- ^ https://twitter.com/priyom_org/status/788136814246785028
- ^ Misteriosa stazione radio russa, protagonista di molte creepypasta, è stata hackerata, su Everyeye Tech. URL consultato il 25 settembre 2022.
- ^ (EN) Hacker Hijacks Military Numbers Station, Proceeds To Rickroll Everyone, su Kotaku, 21 gennaio 2022. URL consultato il 25 settembre 2022.
- ^ (EN) Infamous Russian Number Station UVB-76 Begins Sending Strange Messages, su IFLScience. URL consultato il 25 settembre 2022.
- ^ (CS) "Mysteriózní rádio už 30 let vysílá záhadný signál a teď i tajnou šifru", Technet.cz, 27 agosto 2010 (English)
- ^ (EN) The Buzzer has changed sound?, su reddit.com, reddit.
- ^ (EN) UVB-76 (The Buzzer) appears to be sending out a RTTY-like signal right now. Anyone care to decode it?, su reddit.com, reddit.
- ^ (EN) Single letter markers – posts from the SPOOKS and WUN listservers, su dxworld.com, 2000. URL consultato il 29 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2007).
- ^ (EN) Rimantas Pleikys, Jamming, Vilnius Lithuania, Rimantas Pleikys, 1998.
- ^ (RU) Военная "Жужжалка" на частоте 4625 кГц. "Buzzer" UVB-76. – Страница 4, su radioscanner.ru. URL consultato il 9 ottobre 2012.
- ^ (EN) Information-measuring complex and database of mid-latitude Borok Geophysical Observatory, su elpub.wdcb.ru, 2008. URL consultato il 10 febbraio 2012.
- ^ (EN) Duncan Geere, Mysterious Russian 'Buzzer' radio broadcast changes, su WIRED.CO.UK, agosto 2010. URL consultato il 12 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2010).
- ^ (ES) El misterioso zumbido de la estación de radio UVB-76, in El Reservado, 24 gennaio 2011. URL consultato il 31 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2011).
- ^ (EN) UVB-76 Locations, su uvb-76.net. URL consultato il 5 ottobre 2017.
- ^ a b (EN) Jonathan O'Callaghan, Can YOU solve the mystery of UVB-76?, su dailymail.co.uk, Daily Mail, 31 dicembre 2014. URL consultato il 3 luglio 2016.
- ^ (RU) wasd, kwasd's blog " Небольшой фотоотчет с УВБ-76 ("The Buzzer", "Жужжалка"), su blog.kwasd.ru. URL consultato il 9 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2012).
- ^ (EN) www.numbers-stations.com/media/sample-uvb76-logbook.pdf (PDF), su numbers-stations.com, 22 settembre 2014. URL consultato il 3 luglio 2016.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- The Squeaky wheel
- The Pip
- Numbers station
- ENIGMA
- Letter beacon
- The Conet Project
- Onde corte
- Suoni di origine sconosciuta
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su UVB-76
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) UZB-76 messages transcripts, su priyom.org.
- (EN) NPR's Lost and Found Sound, 2000-05-26: The Shortwave Numbers Mystery
- (EN) UZB76 Archiviato il 7 settembre 2019 in Internet Archive. at the Global Frequency Database Archiviato il 30 marzo 2013 in Internet Archive.
- (EN) UVB-76 Temporary Internet Relay – Live Internet Streaming site, 900 km NW from station.
- (EN) UVB-76 Activity Updates, su securitygeneration.com. URL consultato il 15 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2012).
- (EN) Wired.co.uk 2011 article, su wired.co.uk. URL consultato il 5 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2016).