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Squadra antiscippo

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Squadra antiscippo
Tomas Milian in una scena del film
Paese di produzioneItalia
Anno1976
Durata95 min
Rapporto1,85:1
Generepoliziesco, commedia
RegiaBruno Corbucci
SoggettoMario Amendola e Bruno Corbucci
SceneggiaturaMario Amendola e Bruno Corbucci
ProduttoreGalliano Juso
Produttore esecutivoGalliano Juso
Casa di produzioneCinemaster
Distribuzione in italianoCinemaster
FotografiaSebastiano Celeste
MontaggioDaniele Alabiso
MusicheGuido, Maurizio De Angelis
ScenografiaClaudio Cinini
CostumiSilvio Laurenzi
TruccoFranco Di Girolamo
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Squadra antiscippo è un film italiano del 1976, diretto da Bruno Corbucci.

È il primo film in cui compare il personaggio di Nico Giraldi, detto "er Pirata" e interpretato da Tomas Milian. Fu distribuito nei cinema italiani nel marzo 1976 e fu un grande successo commerciale, al punto che generò una serie di undici film interpretati dallo stesso protagonista.[1]

Primo degli undici film della fortunata serie dedicata al maresciallo Nico Giraldi, in questo episodio si possono apprezzare anche i primi tratti del personaggio che ha creato lo stesso Milian con er Monnezza. In più interviste l'attore cubano ha rivelato che la sua ispirazione era stata il suo stuntman, Quinto Gambi[2] conosciuto nella discoteca Piper a Roma nel 1966. Tra i due era nata una forte amicizia e Milian lo aveva studiato per creare il celebre personaggio protagonista di quattro film (Il trucido e lo sbirro, La banda del trucido, La banda del gobbo e Manolesta). Nico Giraldi e er Monnezza vengono spesso confusi perché condividono la stessa origine,[3] ma in questa prima prova Nico è ancora lontano dal personaggio popolano che diventerà in seguito. Parla italiano correttamente, pur senza rinunciare al turpiloquio, e appare come un poliziotto che si ispira alle gesta di Serpico, al punto che tiene in casa un poster del celebre film interpretato da Al Pacino.[4]

Il maresciallo Nico Giraldi è un agente della squadra "antiscippo" dedito alla cattura di piccoli criminali, con un occhio di riguardo nei confronti dei ricettatori, a suo dire alla base della delinquenza. Tra i vari criminali con cui Giraldi ha a che vedere vi è il Baronetto, uno scippatore che riesce a sfuggire alle catture grazie a un alibi di ferro (soffre di disturbi renali che lo costringono al ricovero all'ospedale), costruito grazie alla complicità di un cugino paramedico. Un giorno il Baronetto, assieme a due compagni, scippa una valigetta davanti a un albergo del centro. Il contenuto è clamoroso: cinque milioni di dollari, così il Baronetto decide di tenere la refurtiva per poterla riciclare.

A causa della conseguente ritorsione, Gipo, uno dei compagni del Baronetto, viene ucciso, pestato a sangue in una sala biliardi. L'altro cerca di scappare; Nico Giraldi vorrebbe aiutarlo, ma lo scippatore muore cadendo dal tetto di un palazzo dopo un inseguimento. Il Baronetto capisce di essere in pericolo e si fa volentieri arrestare pur di non essere vittima di omicidio come accaduto ai suoi compari. Con il suo aiuto le indagini di Giraldi si concentrano su quello che si rivela essere un caso di riciclaggio di denaro condotto da un diplomatico statunitense. Quest'ultimo usa due nomi, Norman Shelley per le attività criminose e Richard Russo per l'ambasciata americana. Usando il Baronetto come esca Giraldi riesce a incastrare il diplomatico, che viene rimpatriato per essere processato.

Secondo quanto riferisce il produttore Galliano Juso: Il film "è nato casualmente: stavo girando a Napoli Il trafficone con Carlo Giuffrè ed Enzo Cannavale e mi hanno rubato dal portafogli i soldi che dovevo versare alla troupe, un milione e quattrocentomila lire! Così mi è venuta l'idea di far scrivere una storia sugli scippi". "Il primo che ho chiamato è stato Luc Merenda, che però non mi sembrava adatto. Ho scelto Tomas Milian e da lì è cominciata la serie [di Nico Giraldi]".[5]

Distribuzione

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Il film è stato distribuito nel circuito cinematografico italiano l'11 marzo 1976.[1] Fu in seguito distribuito con titoli diversi in vari paesi, tra cui Francia, Germania Ovest, Portogallo e Ungheria.[6] Venne doppiato dalla società CDC; il doppiaggio venne diretto da Giorgio Piazza.

Il film ha incassato complessivamente 2.013.807.160 di lire,[7] risultando il 36° miglior incasso in Italia della stagione cinematografica 1975-1976.[8] Il 25 marzo 2024 nel quartiere Vigne Nuove di Roma, in via Giovanni Conti, è stata inaugurata una targa sul luogo dove furono girate alcune scene del film.[9]

  1. ^ a b Roberto Curti, Italia odia. Il cinema poliziesco italiano, Torino, Edizioni Lindau, 2006, ISBN 978-88-7180-586-3.
  2. ^ Tomas Milian, ecco il vero Er Monnezza: "Ci incontrammo al Piper e fu amicizia", su Il Fatto Quotidiano, 19 agosto 2014. URL consultato il 19 ottobre 2019.
  3. ^ Tomas Milian a Stracult 2013. URL consultato il 19 ottobre 2019.
  4. ^ rai.it, http://www.rai.it/dl/PortaliRai/Programmi/ContentItem-2c6cf9f3-7db0-4b24-8ac6-253d7d839ec5.html..
  5. ^ Domenico Monetti e Luca Pallanch, I battitori liberi / Galliano Juso. Le vie del successo sono infinite, in PER I SOLDI O PER LA GLORIA Storie e leggende dei produttori italiani dal dopoguerra alle tv private, 2023.
  6. ^ imdb.com, https://www.imdb.com/title/tt0075260/..
  7. ^ Roberto Curti, Italian Crime Filmography, 1968-1980, McFarland, 2013, ISBN 0786469765.
  8. ^ Stagione 1975-76: i 100 film di maggior incasso, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 13 gennaio 2017.
  9. ^ Roma, Vigne Nuove rende omaggio al regista Bruno Corbucci: tra i caseggiati di via Giovanni Conti una targa in ricordo di Tomas Milian e del film “Squadra Antiscippo”, su www.ilmessaggero.it, 25 marzo 2024. URL consultato il 26 marzo 2024.

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