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Gyula Krúdy

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Gyula Krúdy

Gyula Krúdy (Nyíregyháza, 21 ottobre 1878Budapest, 12 maggio 1933) è stato uno scrittore ungherese. Gyula Krúdy nacque, nell'Ungheria nordorientale, da una famiglia della piccola nobiltà. Gli ideali risorgimentali e la provincia in cui trascorse la sua infanzia e adolescenza furono elementi determinanti della sua formazione. Ed è proprio la provincia dell'Impero austro-ungarico con le sue mille etnie, a costituire di sovente lo sfondo ideale per la sua vastissima opera narrativa.

Sarebbe però un errore credere che la provincia dei suoi racconti e romanzi rappresenti la realtà. Krúdy infatti cresce proprio mentre quella provincia stava scomparendo, sia a causa dei mutamenti sociali ed economici che del disgregarsi politico dell'Impero.

Terminati gli studi liceali, nel 1896 lo scrittore si trasferì a Budapest e per intraprendere la carriera letteraria e non quella giuridica, come avrebbero voluto i suoi genitori.

Fu uno scrittore molto prolifico con una notevole vita mondana: assiduo frequentatore dei locali notturni di Budapest, ebbe fama di gentiluomo bohèmien. Due matrimoni, numerose amanti, svariati duelli, corse dei cavalli e gioco delle carte caratterizzarono la sua vita. La sua attività di scrittore gli fruttò anche grandi somme che Krúdy spendeva con la stessa rapidità e facilità con cui le guadagnava. Viaggiò molto pur senza mai superare i confini dell'impero.

La sconfitta della prima guerra mondiale costituì la fine del mondo in cui era nato e cresciuto ma che continuò a sopravvivere nelle sue opere ancora per qualche anno, prima di cedere il passo ad una visione più pessimista e disillusa.

Dopo aver subito un colpo apoplettico, pieno di debiti, Krúdy morì in miseria nel 1933.

La sua prosa si contraddistingue per un fine lirismo e una forte vena onirica che è ben visibile nel tema del doppio, così come del relativismo del tempo; elementi questi che collocano la sua opera in un mondo immaginario che alla realtà è debitrice solo per gli spunti da cui trae origine.

In italiano
  • Via della Mano d'oro, La Rosa, Torino, 1982 (a cura di Gianpiero Cavaglià)
  • La carrozza cremisi, Marietti, Casale Monferrato, 1983 (a cura di Gianpiero Cavaglià)
  • Sindbad, Biblioteca del Vascello, Roma, 1993 (a cura di Marinella D'Alessandro)
  • Il giorno delle donne, Cavallo di ferro, 2010 (traduzione di Alessandra Olivieri Sangiacomo)
  • Le avventure di Sindbad, Elliot, Roma, 2012 (traduzione di Vera Gheno)

I suoi romanzi e i suoi racconti hanno costituito il soggetto delle seguenti opere cinematografiche:

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