Scialorrea

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Scialorrea
Si notino due ghiandole salivari: la parotide e la sottomandibolare. La ghiandola sottolinguale non è visibile.
Specialitàchirurgia maxillo-facciale
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM527.7
ICD-10K11.7
MeSHD012798
MedlinePlus003048
eMedicine879271

La scialorrea[1] (chiamata anche ipersalivazione o ptialismo[2]) è l'eccessiva produzione di saliva. È stata anche definita come una eccessiva quantità di saliva nella bocca.[3] È un segno clinico che può essere causato dalla diminuzione della clearance di saliva. Può essere dovuta a difficoltà della deglutizione, causata da varie condizioni, tale che la saliva permane in bocca e tende a colare dalle labbra.

Il termine scialorrea deriva dalla lingua greca sialon = saliva e reo = scorrere e pertanto letteralmente significa saliva che scorre (che cola).

Aspetti di anatomia e fisiologia

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La saliva è secreta dalle ghiandole salivari maggiori (due ghiandole parotidi, due ghiandole sottomandibolari e due ghiandole sottolinguali) e da svariate ghiandole minori. Le ghiandole sottomandibolare sottolinguale sono innervate dal nucleo salivatorio superiore attraverso il nervo intermedio e la corda del timpano. La parotide è invece innervata dal nervo timpanico, ramo del glossofaringeo, che trasporta fibre parasimpatiche secretorie del nucleo salivatorio inferiore.

Quotidianamente vengono prodotti circa 1,5 litri di saliva. Il 70% della produzione è a carico della ghiandola sottomandibolare e della sottolinguale. In caso di necessità interviene la ghiandola parotide che incrementa notevolmente la produzione salivare. La saliva contribuisce alla pulizia meccanica della bocca, all'omeostasi orale, alla regolazione del pH orale. Ha inoltre funzione batteriostatica e battericida. È importante nella formazione del bolo alimentare e l'enzima amilasi salivare, in essa contenuto, inizia la digestione degli amidi.
Il sistema nervoso parasimpatico innerva le tre ghiandole maggiori e ha funzioni di tipo stimolatorio. Il sistema simpatico determina invece la contrazione delle fibre muscolari intorno ai dotti salivari.

Eccessiva produzione

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Condizioni che possono causare una sovrapproduzione di saliva sono:

Farmaci che possono causare una sovrapproduzione di saliva sono:[3]

Questi farmaci provocano sonnolenza e lentezza dei movimenti e possono provocare una riduzione nella frequenza di deglutizione con conseguente accumulo di saliva in bocca. Sostanze tossiche che possono causare ipersalivazione includono:

Ridotta clearance

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Le cause di diminuzione della clearance di saliva sono:[3]

Manifestazioni cliniche

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Come già visto la scialorrea è essa stessa un segno clinico correlato a numerosi altri problemi e patologie. Questa manifestazione può per altro dare luogo a una serie di complicazioni fisiche e psicosociali molto limitanti. Fra queste è il caso di segnalare la comparsa di fissurazioni, ragadi e screpolature periorali che si possono sovrainfettare. Inoltre tende ad associarsi a cattivo odore il che spesso porta a repulsione e stigmatizzazione sociale con un impatto spesso devastante per il paziente e i familiari.

La scialorrea deve essere trattata innanzitutto cercando di curare o evitare la causa sottostante. Per tale motivo se la scialorrea è conseguenza dell'effetto di un farmaco, lo stesso dovrà essere sospeso e sostituito con altro medicamento. La terapia ottiene migliori risultati con un approccio multidisciplinare.

I logopedisti possono essere molto utili al paziente, valutando la deglutizione e le funzioni orali e impostando un trattamento riabilitativo-rieducativo adeguato.

I dentisti sono fondamentali nel valutare e curare eventuali malattie del cavo orale, dentali e no, come macroglossia, deglutizione atipica e posturologia associata, eventuali disturbi alle ghiandole salivari con diagnosi di eventuali scialoadeniti e scialodochiti, e problemi di malocclusione.

Gli otorinolaringoiatri si focalizzano sull'identificazione e correzione di cause di ostruzione aerodigestive (macroglossia e ipertrofia adenotonsillare) che possono contribuire alla ridotta clearance della saliva.

Il neurologo può essere coinvolto in caso di scialorrea secondaria a patologie neurologiche o coinvolgimento di nervi cranici. I trattamenti debbono essere offerti con gradualità al paziente, dai meno invasivi (terapie non chirurgiche) ai più invasivi.

Farmaci anticolinergici

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La scopolamina[14] e il glicopirrolato[15] si sono dimostrati efficaci nel ridurre la scialorrea, ma il loro utilizzo può essere gravato da diversi effetti collaterali (soprattutto ritenzione d'urina e visione offuscata).

Tossina botulinica

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Le iniezioni di tossina botulinica nella ghiandola parotide e nella ghiandola sottomandibolare si sono dimostrate sicure e molto utili[16]. Purtroppo la loro efficacia va via via riducendosi con il trascorrere delle settimane. Questo fatto richiede che il paziente sia disponibile a sottoporsi a cicli di iniezioni.

Interventi chirurgici

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Esiste una varietà di interventi chirurgici che possono determinare un significativo incremento della qualità di vita del paziente affetto da scialorrea. Fra questi si ricorda la legatura dei dotti salivari oppure l'escissione della ghiandola parotide e/o sottomandibolare e/o sottolinguale[17]. È anche possibile ricorrere alla denervazione delle ghiandole salivari intervenendo attraverso l'orecchio medio, dove decorre il plesso timpanico e la corda del timpano prima di sfioccarsi verso le ghiandole salivari maggiori. Va ricordato che a distanza di tempo (due anni o più) le fibre nervose possono rigenerare reinnervando le ghiandole.[18]

  1. ^ thefreedictionary.com > sialorrhea Citing:
    • The American Heritage Dictionary of the English Language, Fourth Edition, Updated in 2009.
  2. ^ thefreedictionary.com > ptyalism Citing:
    • Dorland's Medical Dictionary for Health Consumers. 2007
    • Mosby's Medical Dictionary, 8th edition. 2009
    • Saunders Comprehensive Veterinary Dictionary, 3 ed. 2007.
  3. ^ a b c Medscape > Hypersalivation by Erica Brownfield. Posted: 05/19/2004.
  4. ^ thefreedictionary.com > water brash Citing: Dorland's Medical Dictionary for Health Consumers. 2007.
  5. ^ Hinkes R et al. Aspiration pneumonia possibly secondary to clozapine-induced sialorrhea. J Clin Psychopharmacol 1996; 16: 462-463.
  6. ^ Perkins DO, McClure RK. Hypersalivation coincident with olanzapine treatment. Am J Psychiatry 1998; 155: 993-994.
  7. ^ "Pilocarpine", "Neostigmine". In: "Martindale The Complete Drug Reference" The Pharmaceutical Press, London. www.medicinescomplete.com accessed 17 June 2008: 17 pages.
  8. ^ Gajwani P Risperidone-induced sialorhea. Psychosomatics 2001; 42: 276.
  9. ^ Lim HGN Nitrazepam-induced cricopharyngeal dysphagia, abnormal esophageal peristalsis and associated bronchospasm: probable cause of nitrazepam-related sudden death. Brain Dev 1992; 14: 309-314.
  10. ^ Wyllie E The mechanism of nitrazepam-induced drooling and aspiration. N Engl J Med 1986; 314: 35-8.
  11. ^ Chou KL, Evatt M. Sialorrhea in Parkinson's disease: A review. Mov. Disord., Vol. 22, No. 16. (2007), pp. 2306-2313.
  12. ^ Hoyer H, Limbrock GJ. Orofacial regulation therapy in children with Down syndrome, using the methods and appliances of Castillo-Morales. ASDC J Dent Child. 1990;57:442–4.
  13. ^ Inga CJ, Reddy AK, Richardson SA, Sanders B. Appliance for chronic drooling in cerebral palsy patients. Pediatr Dent. 2001;23:241–2.
  14. ^ Talmi YP, Finkelstein Y, Zohar Y. Reduction of salivary flow with transdermal scopolamine: a four-year experience. Otolaryngol Head Neck Surg. 1990;103:615–8.
  15. ^ Blasco PA, Stansbury JC. Glycopyrrolate treatment of chronic drooling. Arch Pediatr Adolesc Med. 1996;150:932–5.
  16. ^ Porta M, Gamba M, Bertacchi G, Vaj P. Treatment of sialorrhoea with ultrasound guided botulinum toxin type A injection in patients with neurological disorders. J Neurol Neurosurg Psychiatry. 2001;70:538–40.
  17. ^ Shott SR, Myer CM 3d, Cotton RT. Surgical management of sialorrhea. Otolaryngol Head Neck Surg. 1989;101:47–50.
  18. ^ Frederick FJ, Stewart IF. Effectiveness of transtympanic neurectomy in management of sialorrhea occurring in mentally retarded patients. J Otolaryngol. 1982;11:289–92.

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