Vai al contenuto

Scandalo Clinton-Lewinsky

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Bill Clinton e Monica Lewinsky, febbraio 1997

Lo scandalo Clinton-Lewinsky, popolarmente noto come sexgate (in Italia anche come sexygate[1][2]), fu uno scandalo politico-sessuale che coinvolse il presidente degli Stati Uniti d'America Bill Clinton durante il suo secondo mandato, specialmente nel 1998: Clinton fu infatti protagonista di un tradimento extraconiugale con Monica Lewinsky, una stagista venticinquenne della Casa Bianca.[3]

Nel 1995 Monica Lewinsky iniziò una relazione con Clinton. La donna ne rivelò i dettagli a una sua amica, Linda Tripp, che lavorava al Dipartimento della Difesa e registrava le telefonate con la Lewinsky.[4] Quando nel 1998 scoppiò il caso Paula Jones (dal nome della giornalista che accusò Clinton di molestie sessuali nel periodo in cui il presidente era governatore dell'Arkansas), la Tripp decise di consegnare i nastri delle telefonate al giudice Ken Starr, che indagò sui comportamenti del presidente. Durante le indagini Clinton ha anche ammesso di aver avuto rapporti extraconiugali con Gennifer Flowers.[5]

Scoppiò lo scandalo (che giunse al suo culmine nell'estate del 1998, con l'interrogazione serrata da parte dei giudici a Clinton durata diverse ore e trasmessa in differita di un mese in televisione)[6][7][8][9][10][11][12], che ebbe risonanza mondiale e che portò la Camera dei rappresentanti a sfiduciare Clinton per aver mentito sulla presunta relazione.[13][14][15] Ulteriori indagini portarono nel dicembre 1998 all'impeachment con accuse di falsa testimonianza contro il presidente, e la sua successiva assoluzione da ogni accusa di spergiuro ed ostruzione della giustizia in un processo durato 21 giorni nel gennaio 1999. In una corte civile, Clinton venne multato di 90.000$ dal giudice Susan Webber Wright per aver fornito una falsa testimonianza del caso Paula Jones.

Nel gennaio 2001 la sua licenza all'esercizio della professione forense è stata sospesa in Arkansas per cinque anni; poco dopo, è stato radiato dal presentare casi davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti.

Non mancarono accuse che l'intera vicenda fosse una vendetta dei repubblicani per lo scandalo Watergate.[16]

  1. ^ Monica Lewinsky parla in tv: "Io donna umiliata", su ansa.it, ANSA, 1º luglio 2014. URL consultato il 28 novembre 2023.
  2. ^ Riccardo Romani, «Ora che non ho più Bill». Monica Lewinsky, 20 anni dopo, su vanityfair.it, Vanity Fair, 24 gennaio 2014. URL consultato il 28 novembre 2023.
  3. ^ (EN) Lewinsky scandal | Encyclopedia.com, su www.encyclopedia.com. URL consultato il 25 gennaio 2023.
  4. ^ Marco Perisse, La vera storia del Sexgate, su GQ Italia, 20 ottobre 2021. URL consultato il 22 ottobre 2024.
  5. ^ (EN) Sources: Clinton Admits Sexual Affair With Flowers - 01-22-98, su CNN.com, 22 gennaio 1998. URL consultato il 25 gennaio 2023.
  6. ^ Monica: i miei amori con Clinton, in La Stampa, 7 agosto 1998, p. 1.
  7. ^ Sexgate, la parola a Clinton, in La Stampa, 17 agosto 1998, p. 1.
  8. ^ Sexgate, Clinton confessa e si scusa in tv, in La Stampa, 18 agosto 1998, p. 1.
  9. ^ "Bill, sei malato di sesso, devi ammetterlo e curarti", in La Stampa, 18 agosto 1998, p. 2.
  10. ^ Clinton: mi pento, ma non mi dimetto, in La Stampa, 13 settembre 1998.
  11. ^ L'America stordita dal Rapporto Starr, in La Stampa, 13 settembre 1998, p. 2.
  12. ^ Clinton umiliato in tv, ma non crolla, in La Stampa, 22 settembre 1998, p. 1.
  13. ^ (EN) Todd Gitlin, The Clinton-Lewinsky Obsession: How the press made a scandal of itself, su The Washington Monthly, dicembre 1998 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2009).
  14. ^ (EN) Marvin Kalb, One Scandalous Story: Clinton, Lewinsky, and Thirteen Days That Tarnished American Journalism, Free Press, settembre 2001, ISBN 0-684-85939-4.
  15. ^ (EN) Lyndsey Layton, The Frenzy Over Lewinsky: As the Scandal Unfolded, a Media Storm Swirled in Washington, in The Washington Post, 27 luglio 2004, B04. URL consultato l'11 giugno 2009.
  16. ^ Clinton: "Su Monica dirò tutta la verità" - E Robert Redford difende il presidente: "È solo una vendetta per lo scandalo del Watergate", in La Stampa, 1º agosto 1998, p. 1.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]