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Ruy López de Segura

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Partita a scacchi fra Ruy López de Segura e Leonardo da Cutro di Luigi Mussini

Rodrigo López de Segura (Zafra, 1530Madrid, 1580) è stato uno scacchista e monaco cristiano spagnolo. Confessore del re Filippo II, fu uno dei primi grandi giocatori di scacchi.

Rodrigo López de Segura nacque da una famiglia di ricchi commercianti a Zafra nel 1540 e morì a Madrid intorno al 1580, anche se sulle date non vi è completa certezza. Prese i voti, forse dell'ordine francescano[1]. Fu prelato della parrocchia della Candelaria nella sua città e, più tardi, entrò alla corte di Filippo II in veste di confessore e consigliere del re.

Ruy López fu sin dalla giovinezza un appassionato di scacchi e un forte giocatore. Nel 1560 si recò a Roma per alcuni impegni legati alla sua condizione di ecclesiastico, con tutta probabilità per presenziare alla consacrazione di Pio IV, eletto papa l'anno precedente. Nella capitale dei papi ebbe occasione di sfidare alcuni dei più forti scacchisti italiani, tra cui Leonardo da Cutro, il celeberrimo "puttino", all'epoca accreditato come uno dei più forti del mondo. López ripeté la sua impresa tredici anni più tardi, nel 1573 in occasione dell'ascesa al soglio di papa Gregorio XIII.

L'Arte degli scacchi

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López era probabilmente a conoscenza della letteratura scacchistica a lui contemporanea, soprattutto gli era noto il manuale del portoghese Damiano, risalente al 1512. Poiché la manualistica esistente lo lasciava insoddisfatto, decise di scrivere lui stesso un testo di scacchi: il notissimo Libro de la invención liberal y arte del juego del ajedrez, muy útil y provechosa para los que de nuevo quisieren depreder a jugarlo, como para los que ya lo saben jugar, pubblicato ad Alcalá de Henares nel 1561. Il titolo significa letteralmente: Libro della invenzione liberale e arte del gioco degli scacchi, assai utile e vantaggiosa per coloro che desiderano apprenderla dal nulla, quanto per coloro che già la sanno giocare: il volume è fra i primi manuali teorici di scacchi in Europa e fu gratificato nel tempo da una grande fortuna e notorietà.

Nel suo manuale López narrava l'origine degli scacchi, spiegava le regole del gioco (che corrispondevano quasi completamente già a quelle che conosciamo), e dava per la prima volta un quadro completo delle aperture allora note. Dando però prova della sua vasta cultura umanistica, come costume del suo tempo, López intercalò le parti più propriamente saggistiche dedicate agli scacchi con digressioni che andavano da considerazioni sui classici latini a notazioni sulla vita di corte e sulle buone maniere (da qui la presenza nel titolo del riferimento all'"invenzione liberale", intesa nel senso delle "arti liberali").

Non mancavano nel testo consigli estremamente pratici e che al giorno d'oggi faticherebbero a trovare cittadinanza in un testo di teoria scacchistica, come ad esempio il suggerimento di orientare la scacchiera in modo che il riflesso del sole infastidisse l'avversario con lo scopo di diminuirne la concentrazione.

López ebbe modi di pubblicare altre opere letterarie. Tra le altre vanno segnalate le Grammaticae Institutiones, pubblicate a Lisbona nel 1563 presso lo stampatore Juan Alvarez[2].

Lo stesso argomento in dettaglio: Partita spagnola.
abcdefgh
8
a8 torre del nero
c8 alfiere del nero
d8 donna del nero
e8 re del nero
f8 alfiere del nero
g8 cavallo del nero
h8 torre del nero
a7 pedone del nero
b7 pedone del nero
c7 pedone del nero
d7 pedone del nero
f7 pedone del nero
g7 pedone del nero
h7 pedone del nero
c6 cavallo del nero
b5 alfiere del bianco
e5 pedone del nero
e4 pedone del bianco
f3 cavallo del bianco
a2 pedone del bianco
b2 pedone del bianco
c2 pedone del bianco
d2 pedone del bianco
f2 pedone del bianco
g2 pedone del bianco
h2 pedone del bianco
a1 torre del bianco
b1 cavallo del bianco
c1 alfiere del bianco
d1 donna del bianco
e1 re del bianco
h1 torre del bianco
8
77
66
55
44
33
22
11
abcdefgh
La posizione base della partita spagnola

López pose particolare attenzione all'impianto che nei paesi anglofoni tuttora porta il suo nome (1.e4 e5 2.Cf3 Cc6 3.Ab5), e che si contrapponeva all'apertura italiana, allora in voga presso i suoi più temibili avversari, gli italiani appunto. L'idea di base in realtà, almeno all'inizio, non mirava a farne un impianto posizionale (come è invece oggi), ma semplicemente a eliminare il cavallo c6, lasciando così indifeso il pedone e5.

Il prelato spagnolo studiò anche in profondità il gambetto di re, lasciando come traccia memorabili esempi di partite d'attacco e contrattacco.

Inoltre Ruy López ha favorito l'affermarsi della cattura en passant (la regola non era ancora accettata universalmente) utilizzandola con frequenza nelle sue partite ed ha praticato con successo anche l'arte del gioco alla cieca affrontando anche più di un avversario simultaneamente senza vedere la scacchiera e basandosi unicamente sulla propria memoria.

La pratica di gioco

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López non disponeva soltanto di un'eccellente conoscenza teorica: anche nella pratica la sua forza di gioco era enorme. Vincendo infatti l'importante sfida contro Leonardo da Cutro nel 1560, venne riconosciuto dai contemporanei come una sorta di campione del mondo ante litteram.

Leonardo ebbe modo di prendersi la sua rivincita nell'agosto del 1575, quando Filippo II invitò a un torneo presso la sua corte i migliori scacchisti dei provenienti dai territori governati dalla corona spagnola (e, quindi, di buona parte delle penisole iberica e italiana): oltre agli stessi López e Leonardo, presero parte all'agone il siracusano Paolo Boi e Alfonso Cerón, di Granada. La competizione è a tutti gli effetti il primo torneo magistrale della storia di cui ci sia giunta notizia. Il torneo fu vinto da Leonardo che ricevette un premio in denaro e l'esenzione della sua città, Cutro, dalle tasse per i successivi vent'anni, ma soprattutto ottenne la fama di essere il più forte giocatore al mondo.

López perse la sfida diretta contro Leonardo per 2 a 3, patendo la rimonta dell'italiano dopo avere vinto le prime due partite, e dovette cedere le armi anche a Boi. La prevalenza degli italiani fu così completa, e lo scettro degli scacchi passò definitivamente dalla Spagna all'Italia[3].

Ruy López - Leonardo (Roma, 1560)

1.e4 e5 2.f4 d6 3.Ac4 c6 4.Cf3 Ag4 5.fxe5 dxe5 6.Axf7+ Rxf7 7.Cxe5+ Re8 8.Dxg4 Cf6 9.De6+ De7 10.Dc8+ Dd8 11.Dxd8+ Rxd8 12.Cf7+ 1-0

Ruy López - Leonardo (Roma, 1560)

1.e4 e5 2.Cf3 f6 3.Cxe5 fxe5 4.Dh5+ g6 5.Dxe5+ De7 6.Dxh8 Cf6 7.d4 Rf7 8.Ac4+ d5 9.Axd5+ Cxd5 (e il bianco vince). 1-0

Riconoscimenti

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Per quanto strano possa sembrare, i circoli scacchistici dedicati al forte giocatore spagnolo sono molto rari perfino in Spagna. Attualmente, esiste in Italia un solo circolo scacchistico denominato "A.S.R. Ruy Lopez", con sede a Rivalta.

  1. ^ Copia archiviata, su batgirl.atspace.com. URL consultato il 19 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2008).
  2. ^ Santos Protomártir Vaquero, Ruy López de Segura, su iessapostol.juntaextremadura.net. URL consultato il 19 giugno 2007 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2009).
  3. ^ freeweb supereva Archiviato il 19 giugno 2006 in Internet Archive.

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN36948534 · ISNI (EN0000 0000 6632 7314 · SBN CFIV078159 · BAV 495/222698 · CERL cnp01994205 · LCCN (ENno98096559 · GND (DE1055534695 · BNE (ESXX1387714 (data) · BNF (FRcb121082301 (data) · J9U (ENHE987007264744905171