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Rocca aldobrandesca (Grosseto)

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Rocca aldobrandesca
Ubicazione
Stato attualeItalia
CittàGrosseto
Informazioni generali
TipoRocca medievale
CostruzioneIX secolo-X secolo
Primo proprietarioAldobrandeschi
DemolizioneTardo medioevo
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La Rocca aldobrandesca era un castello di Grosseto costruito in epoca medievale nei pressi della perduta chiesa di San Giorgio, la cui ubicazione, per quanto localizzata all'estremità sud-occidentale del centro storico, non è stata rintracciata.

Il complesso fu costruito tra il IX e il X secolo e può considerarsi il fulcro dello storico Castrum Grossito, citato in un documento del 973. La rocca costituiva al tempo stesso il luogo di residenza degli Aldobrandeschi e un complesso con funzioni difensive.

Nel 1137 la città di Grosseto venne assediata dall'esercito di Enrico di Baviera, per il mancato pagamento dei dovuti tributi. L'Annalista Saxo menziona la presenza di un «castrum munitissimum», verosimilmente la rocca aldobrandesca; una volta caduta quest'ultima, pare che i grossetani avessero rinunciato a difendere una seconda fortificazione, ovvero quella a difesa del borgo che era sorto intorno alla rocca.[1] È stato quindi ipotizzato che obiettivo dell'attacco fossero non i cittadini grossetani, quanto gli stessi conti Aldobrandeschi arroccati nel proprio castello, ma ciò potrebbe anche avere visto il coinvolgimento di papa Innocenzo II, che era presente all'assedio.

Non è certa la data in cui fu abbandonato e poi demolito; probabilmente, ciò avvenne quando fu deciso di rendere unitaria la prima cinta muraria medievale.

Come in tutte le altre rocche aldobrandesche, è ipotizzabile la presenza di un corpo di fabbrica a uso abitativo e di un'alta torre merlata di avvistamento, munita di feritoie. Dalla struttura si articolava una cinta muraria primordiale, che racchiudeva unicamente il complesso del castrum, oltre la quale venne poi costruita la prima cerchia medievale per racchiudere e proteggere anche il centro abitato che andava espandendosi attorno al castrum.

  1. ^ «Sicque ad civitatem Grosset iter tetendit, quo missis nunciis cum debitum imperatori servicium exigeret, illi cum despectu lapides se missuros et in campo occursuros minitabantur. Quapropter civitatem obsidione circumdedit, ubi et castrum quoddam munitissimum sibique plurimum resistens bellicis tandem machinis expugnatum cepit, eoque timore predicte civitatis habitatores dedicionem fecerunt»; vedere Georg Waitz (a cura di), Annalista Saxo aa. 741-1139 Archiviato il 21 giugno 2015 in Internet Archive., in Monumenta Germaniae Historica. Scriptores, VI, Hannover, 1844; ristampa anastatica a cura di G.H. Pertz, Stuttgart, New York, 1963, p. 773.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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  • Curtis, Castrum Grossito, su biblio.comune.grosseto.it. URL consultato il 1º luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2006).