Ritratto di Diocleziano
Ritratto di Diocleziano | |
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Autore | sconosciuto |
Data | 303 circa |
Materiale | marmo |
Altezza | 30 circa cm |
Ubicazione | villa Doria-Pamphili, Roma |
Il ritratto di Diocleziano di villa Doria-Pamphili è una delle poche teste concordemente indicate come sicure della fisionomia dell'imperatore, al di fuori delle incisioni monetali.
Storia e descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il ritratto è stato attribuito alla celebrazione dei vicennalia (ventesimo anniversario) del potere di Diocleziano del 303, anche se non esistono elementi a sostegno a parte una valutazione generale dell'età del soggetto rappresentato.
La raffigurazione è quella nelle vesti di pontefice massimo, con toga cioè che gli ricopriva anche il capo. Nei secoli successivi la testa venne recuperata da un nobile che la fece rimodellare a sua immagine, perdendo vari dettagli che all'epoca dovevano essere comunque già lacunosi.
La fronte è alta e stempiata, con pochi accenni alla capigliatura che è segnata solo con brevi incisioni di scalpello, in questo caso con piccoli colpi omogeneamente distanziati. La fronte presenta forti rughe e gli incavi delle orbite sono molto profondi, dove si stagliano gli occhi grandi, con le palpebre tracciate con cura e le pupille incise. Il naso è largo (frammentario), le labbra larghe e carnose, il mento sporgente. Deriva dalla tradizione della ritrattistica romana del secolo precedente l'impostazione stereometrica del cranio e la forte espressività dello sguardo, e sembra preannunciare i caratteri ancora più astratti e spirituali dei ritratti del IV secolo.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ranuccio Bianchi Bandinelli e Mario Torelli, L'arte dell'antichità classica, Etruria-Roma, Utet, Torino 1976.