Alla morte di Neferite I, avvenuta nel 393 a.C., si formarono due fazioni entrambe con un proprio pretendente al trono: Muthis e Pasherienmut (cioè Psammuthis, usando il nome che ci è più noto dagli epitomatori di Manetone). Pare che il primo, che forse era figlio del predecessore, sia riuscito a regnare appena per qualche mese, salvo poi venire spodestato da Psammuthis. Questi riuscì a regnare a malapena un anno, durante il 393 a.C., dato che venne poi a sua volta detronizzato da Hakor, che ne sovrascrisse i cartigli sui monumenti (una forma di damnatio memoriae non infrequente nei confronti di sovrani considerati usurpatori dai loro successori), retrodatando di fatto la sua ascesa al trono e ponendosi come successore diretto di Neferite I.
Questo sovrano è citato da Eusebio di Cesarea, da Sesto Africano, da entrambe le liste della Cronaca demotica e da rari monumenti, scampati alla cancellazione ordinata da Hakor, che confermerebbero suoi lavori a Karnak e ad Akhmin. Le difficoltà nel collocare questo personaggio nell'effettivo ordine di successione all'interno della dinastia (Sesto Africano, ad esempio, lo colloca erroneamente - a differenza di tutte le altre fonti - come successore di Hakor) sono dovute agli scarsissimi riferimenti nelle liste al regno di Muthis, e soprattutto alle cancellazioni ad opera di Hakor.