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È un centro di antiche tradizioni agricole e mercantili, trovandosi al centro della seconda pianura più grande d'Italia; custodisce inoltre un patrimonio architettonico e culturale di indubbio valore, ereditato dall'importanza di cui ha sempre goduto come crocevia di scambi culturali e commerciali. Notevole rilevanza storica ha avuto anche la transumanza grazie alla presenza della Regia dogana della mena delle pecore di Puglia.
Gli abitanti di Foggia sono noti come foggiani ed il toponimo del comune sembra derivare dal latinofovea, cioè "fossa", intesa come "bacino imbrifero" (forse foce di un ruscelletto), probabilmente quello attestato nella leggenda dell'Iconavetere e richiamato dalla versione definitiva dello stemma cittadino.
Durante i bombardamenti di Foggia del 1943 le incursioni aeree dell'aviazione alleata provocarono circa 20 000 vittime civili, 1/3 della popolazione.
Le origini di un insediamento umano nella zona si hanno già dal Neolitico, con Villaggi risalenti al VI Millennio A.C., in località Passo di Corvo (nell'omonimo Parco Archeologico nella Frazione di Arpinova), nel centro di Foggia, negli scavi della Villa Comunale e in quelli nell'area dell' ex Ippodromo, e con i siti archeologici di Arpi (in greco Argos Hippium), risalenti al III millennio a.C., come l'Ipogeo della Medusa e la Necropoli, sempre in località Arpinova. La prassi dell'agricoltura era abituale tra gli abitanti della zona, favoriti anche dalla fertilità del tavoliere e dalla sua conformazione completamente pianeggiante.
La zona, tuttavia, era paludosa e malarica[1] e si dovette aspettare fino al XI e XII secolo, sotto la dominazione normanna, per vedere dei miglioramenti nella zona sotto questo punto di vista. Roberto il Guiscardo, infatti, fece bonificare un'ampia zona acquitrinosa, dando alla città un impulso economico e civile che crebbe ulteriormente nel periodo di Guglielmo il Buono.
Il XIII secolo è stato un periodo molto importante nella storia di Foggia. Federico II, lo Stupor Mundi, amò a tal punto la città da farvi costruire un magnifico Palatium, che si estendeva su una vasta area nei pressi dell'attuale Via Arpi, su cui vi era un'iscrizione (oggi conservata nel Portale di Federico II) che recitava: Hoc fieri iussit Federicus Cesar ut urbs sit Fogia regalis sede inclita imp(er)ialis (Ciò comandò Federico Cesare che fosse fatto affinché la città di Foggia divenisse reale e inclita sede imperiale). Federico II considerava la Capitanata un luogo ideale per la caccia e perciò fece costruire un altro palazzo, quello di San Lorenzo in Carmignano dove il Guiscardo aveva fatto edificare l'omonima chiesa.
L'attuale capoluogo dauno può vantare un capitolo molto importante nella sua storia: la transumanza. Nel 1447 gli Aragonesi tentarono di sfruttare la centralità di Foggia in questo passaggio imponendo il pagamento di una tassa a tutti i pastori tramite la dogana delle pecore. Il simbolo della transumanza e della relativa tassazione è Palazzo Dogana, un edificio costruito nel XVII secolo, sede della dogana. Questo evento fece arricchire notevolmente le casse regie ma impoverì gli agricoltori del Tavoliere, che progressivamente divenne paludoso.
Un ulteriore terremoto colpì la città il 20 marzo1731, che distrusse un terzo delle abitazioni. Ma la città reagì e si riprese subito.
Nell'ottocento la città, divenuta capoluogo nel 1806, si sviluppò verso la stazione ferroviaria e fu arricchita da importanti monumenti pubblici. Anche dal punto di vista politico la città fu molto attiva in questo periodo: essa ospitò le carbonare della provincia e prese parte ai moti del 1848 e del 1860.
Con l'unità d'Italia nel 1861, ma soprattutto con l'abolizione della dogana avvenuta 4 anni dopo, la città si riprese le terre finalmente sottratte alla pastorizia dando un nuovo sviluppo all'agricoltura della zona.
La prima metà del novecento ha visto un incremento nell'edilizia pubblica con la costruzione del Palazzo degli Studi, la Prefettura e il Palazzo di città, ma un avvenimento che riveste una notevole importanza nella storia della città è la costruzione dell'Acquedotto pugliese nel 1924.
Durante la seconda guerra mondiale la città fu nel mirino dei bombardamenti dell'aviazione alleata, che rasero al suolo buona parte delle abitazioni della città, mirando a distruggere una fabbrica segreta di gas velenoso impiegato sul fronte, fabbrica che all'epoca si trovava vicino l'attuale cartiera. Tuttavia, per non suscitare scandali a proposito di ciò, i bombardamenti furono giustificati con la presenza della ferrovia. Bisogna ricordare i bombardamenti del 22 luglio e del 19 agosto1943, di certo i più violenti che colpirono la città, causando più di 20 000 vittime, un terzo della popolazione dell'epoca. Dopo l'occupazione anglo-americana, il 1º ottobre, Foggia divenne il caposaldo dell'offensiva alleata nell'Adriatico e nei Balcani.
La città è stata poi frettolosamente ricostruita sulle rovine del centro antico e della struttura urbana ottocentesca, secondo i dettami di uno stile post fascista. Molti palazzi in rovina sono visibili ancora oggi su tutto il territorio urbano e l'impressionante abusivismo ha fatto sì che dell'antica Foggia ci sia pervenuto poco. In seguito alle bonifiche nel Tavoliere la città ha visto accrescere la sua importanza economica e il suo sviluppo urbanistico e demografico.
Le chiese di Foggia sono 43 e la loro storia si intreccia con la storia religiosa, sociale ed artistica della città. Tra di esse da segnalare la Cattedrale di Foggia, la Chiesa delle Croci o di Monte Calvario, la Chiesa di San Tommaso e di San Giovanni Battista. Importante è anche la chiesa della "Beata Maria Vergine Madre di Dio Incoronata", presso Borgo Incoronata, frazione di Foggia.
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Bombardamenti di Foggia del 1943
I bombardamenti di Foggia furono eseguiti dalle United States Army Air Forces e dalla Royal Air Force tra la fine di maggio e la metà del settembre 1943, nel quadro della vasta campagna aerea sull'Italia centro-meridionale per ostacolare i prearativi difensivi italo-tedeschi e appoggiare le operazioni anfibie in Sicilia e a Salerno. Le azioni coinvolsero un elevato numero di apparecchi alleati, in specie i bombardieri Boeing B-17 Flying Fortress e Consolidated B-24 Liberator, che causarono elevate distruzioni e danni estesi sia alla città, sia alle numerose installazioni militari circostanti. Foggia fu annientata come base aerea militare e la popolazione civile ebbe a soffrire le pesanti incursioni aeree, ma non esistono dati precisi o affidabili sul numero di morti, feriti e sfollati.
Una cronistoria dei bombardamenti su Foggia si trova nel libro del giornalista cerignolanoLuca Cicolella...e la morte venne dal cielo, pubblicato nel 1973.
L'Unione Sportiva Foggia, semplicemente Foggia o Foggia Calcio (denominazione societaria dal 1986 al 2004), è la principale societàcalcistica di Foggia. Fondata nel 1920, attualmente è iscritta al campionato di Lega Pro Prima Divisione.
Il club conobbe il suo periodo d'oro negli anni sessanta con Oronzo Pugliese, negli anni settanta con Tommaso Maestrelli, e soprattutto nella prima metà degli anni novanta, quando, sotto la guida di Zdeněk Zeman, disputò quattro positive stagioni in Serie A ottenendo una grande risonanza a livello europeo esprimendo un calcio moderno, rapido e votato all'attacco a livelli mai visti prima grazie al quale andò vicino alla qualificazione in Coppa UEFA.
Dal 1992 in poi, il Foggia suscitò ancor più scalpore soprattutto per la campagna acquisti del ds Pavone, difatti i 2/3 della squadra (che sfiorò la Coppa Uefa all'ultima giornata e che sconfisse la Juventus) provenivano dalla serie C e dai campionati dilettantistici.
Il miglior piazzamento in massima serie è l'8º posto raggiunto nella stagione 1964-1965. Nelle coppe il miglior piazzamento è la conquista nella Coppa Italia Serie C e la semifinale della Coppa Italia.
L'attuale presidente è Tullio Capobianco, a capo di una cordata di imprenditori foggiani.
Attualmente l'allenatore del Foggia è Antonio Porta.
Le sue esperienze nel mondo musicale iniziano nel 1972, con la "N.U. Orleans Rubbish Band" (dove le lettere puntate stanno per "Nettezza Urbana"), che era composta, oltre che dallo stesso Arbore al clarino, da Fabrizio Zampa alla batteria, Mauro Chiari al basso, Massimo Catalano al trombone e Franco Bracardi al piano; questo gruppo pubblicò un 45 giri, contenente She was not an angel e The stage boy, inciso per gioco dai cinque.
Nel 1991 ha fondato l'Orchestra Italiana, con quindici grandi solisti per valorizzare la canzone napoletana classica restituendo dignità, tra l'altro, al mandolino.
Già presidente di "Umbria Jazz", ha dato un intelligente contributo alla rinascita della grande manifestazione jazzistica perugina. Nel 2002 fonda una nuova band, "Renzo Arbore e i suoi Swing Maniacs", scegliendo personalmente i musicisti fra i migliori della scena jazzistica romana e nazionale: il sassofonista Fabiano "Red" Pellini, il chitarrista Emanuele Basentini ed il pianista Giorgio Cuscito, fra gli altri, hanno militato in questa poderosa swing band. Non scioglie, tuttavia, l'Orchestra Italiana, assieme alla quale continua ad esibirsi per vari eventi alternandosi con la neonata band. Nel 2004 si esibisce in tre concerti con l'Orchestra Italiana: alla Carnegie Hall di New York, al CasinoRama di Toronto ed al Teatro dell'Opera di Roma alla presenza del Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Con gli Swing Maniacs incide un doppio CD uscito nel febbraio 2005, l'album Vintage, ma non li dimostra, premiato col "Disco d'oro".
Da molti anni è presidente dell'associazione dei disc jockey italiani e si cimenta anche come suonatore di clarinetto jazz.