Pio Baldelli

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Pio Baldelli
Pio Baldelli nel 1980

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato17 gennaio 1980 –
11 luglio 1983
LegislaturaVIII
Gruppo
parlamentare
Radicale (fino al novembre 1981), Sinistra Indipendente (dal 1981)
CircoscrizioneEmilia-Romagna
CollegioBologna
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Radicale
Titolo di studiolaurea
Professionescrittore, giornalista

Pio Baldelli (Perugia, 23 gennaio 1923Firenze, 20 giugno 2005) è stato uno scrittore, giornalista e critico cinematografico italiano, teorico della comunicazione di massa, pioniere in Italia del concetto di controinformazione.

Allievo di Aldo Capitini, Baldelli si trasferisce da Perugia a Firenze nei primi anni settanta, occupando la cattedra di storia del cinema all'Università degli Studi di Firenze. Lega il proprio nome a innumerevoli volumi di critica del cinema e argomenti sociali e culturali. L'opera più importante è Informazione e Controinformazione (1972), testo che risale al momento in cui diviene docente di teoria e tecnica delle comunicazioni di massa, all'Accademia di Perugia.

Baldelli approfondisce gli studi sui rischi legati ai grandi mezzi di comunicazione e, proprio su queste basi, decide di sposare la causa delle prime radio e televisioni private. Per questa ragione decide di concedere la propria firma di giornalista e di accettare la direzione responsabile di alcune testate fiorentine, come Controradio, D.E.A. e DEApress[1].

Baldelli diviene un punto di riferimento per i giovani del Movimento Studentesco.

Diviene direttore responsabile del periodico Lotta Continua (alla cui organizzazione non sarà mai affiliato)[1].

Per tale giornale, scrive articoli in difesa dell'anarchico Giuseppe Pinelli, per i quali viene denunciato nel 1970 dal commissario Luigi Calabresi[1], e processato. Nel 1976 venne condannato a 1 anno e 3 mesi per diffamazione[2]. Calabresi era già stato assassinato da esponenti di Lotta Continua nel 1972. All'inizio degli anni Ottanta è docente di Teoria e Metodo dei Mass Media presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze.

Tra il 1980 e il 1983 è stato deputato alla Camera, eletto nelle file del Partito Radicale[3]; nel gennaio 1981 aderì al gruppo della Sinistra Indipendente.

È morto a 82 anni nel giugno 2005.

  • Sociologia del cinema. Pubblico e critica cinematografica. 1963.
  • Film e opera letteraria. 1964.
  • I film di Luchino Visconti. 1965.
  • Comunicazione audiovisiva e educazione. 1967.
  • Politica culturale e comunicazioni di massa. 1968.
  • Cinema dell'ambiguità. 1969.
  • Cinema e lotta di liberazione. 1970.
  • Educazione e cinema. 1970.
  • Informazione e controinformazione. 1972. Riedito come Informazione e controinformazione. Ediz. integrale. Stampa Alternativa, 2006. ISBN 9788872269190.
  • Roberto Rossellini. 1972.
  • Luchino Visconti. 1974.
  • Charlie Chaplin. 1977.
  • Cybercomunicazioni e spazi pubblicitari. 1993.
  • Nuovi alfabeti e scuola analfabeta. Tempi di cambiamento: verso il 2000. 1994.
  • Mass media e violenza. 1996.
  1. ^ a b c Silvana Grippi, "Pio Baldelli, maestro della cultura italiana, se n'è andato in silenzio", D.E.A., novembre 2005, Firenze, p. 3.
  2. ^ A Pio Baldelli 1 anno e 3 mesi, in La Stampa, 23 ottobre 1976. URL consultato il 6 giugno 2017.
  3. ^ Storia Camera

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN79093339 · ISNI (EN0000 0001 0918 9274 · SBN CFIV084451 · LCCN (ENn85295138 · BNF (FRcb12334670c (data) · J9U (ENHE987007276834005171