Pieter De Rudder

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Pieter De Rudder

Pieter De Rudder, in molti libri francesi Pierre De Rudder, in italiano Pietro De Rudder (Jabbeke, 2 luglio 182222 marzo 1898), era un bracciante belga, la cui guarigione dalla frattura di una gamba è riconosciuta dalla Chiesa cattolica come un miracolo di Lourdes[1].

Un calco in bronzo delle sue ossa è esposto nel Bureau Médical de Lourdes (Ufficio medico di Lourdes)[2], anche se la guarigione non si verificò a Lourdes in Francia, ma in un santuario dedicato a Nostra Signora di Lourdes a Oostakker presso Gand (Belgio, Fiandre Orientali).

Pieter de Rudder era nato il 2 luglio 1822 a Jabbeke, località belga situata tra Bruges e Ostenda. All'età di 44 anni, mentre prestava servizio a Gisignies come giardiniere del visconte De Bus, a causa della caduta di un tronco riportò una grave frattura alla tibia e al perone della gamba sinistra. Il suo medico curante di allora, dottor Afenaer di Oudenburg, scrisse a proposito della frattura:

«Pieter de Rudder ha subìto a causa di un incidente sul lavoro una frattura distruttiva della tibia e del perone... La frammentazione dell'osso (frattura comminuta) fu così grave che scuotendo l'arto si sentivano tutte le ossa urtare le une contro le altre come noci in un sacco. Non si poté mai ottenere che le ossa si rinsaldassero e il conte Du Bus ha fatto curare inutilmente il malato per sei anni. Quest'uomo, che era stato abbandonato dai medici, non aveva più speranza di guarigione quando io ebbi l'occasione di visitarlo. È inutile una lunga descrizione: la parte inferiore della gamba con il piede penzolava letteralmente avanti e indietro dal ginocchio, in modo tale che io potevo fare con il polpaccio più di un arco sull'asse dell'arto. Questo movimento era bloccato solo dalla resistenza dei tessuti molli.[3]»

Dopo l'improvvisa guarigione del 7 aprile 1875, verificatasi nel santuario della Madonna di Lourdes a Oostacker, presso Gand, il dottor Affenaer scrisse al suo collega dottor Boissarie, per oltre 25 anni capo del Bureau Médical di Lourdes:

«Quando Pieter de Rudder intraprese il suo pellegrinaggio erano già 8 anni che trascinava la gamba e riusciva a camminare a fatica con due grucce. Il terzo inferiore della gamba e il piede penzolavano come uno straccio. La stessa sera Pieter tornò indietro senza stampelle e ballando. Il giorno dopo camminò per varie ore e ne fu felicissimo. Naturalmente mi recai da lui per vederlo e ammetto qui che non credevo alla sua guarigione. Ma cosa trovai? Una gamba a cui non mancava niente e, se non avessi mai visitato in passato l'infelice, avrei certamente espresso l'opinione che la sua gamba non era mai stata rotta. Infatti se si passano lentamente le dita sull'angolo della sua tibia non si sente neppure la benché minima traccia di scabrosità, al contrario una superficie perfettamente liscia dall'alto in basso. Unica traccia: sono visibili alcune cicatrici.[4]»

Dopo la guarigione Pieter visse ancora 23 anni: morì infatti di polmonite il 22 marzo 1898. Il 24 maggio 1899 il suo corpo fu riesumato per esami approfonditi sugli arti inferiori. Ha scritto Enrico Salomi:

«Al dottor Van Hoestenberghe, il medico dei poveri di Jabbecke, che difese la propria incredulità di fronte al fatto, toccò eseguire l'autopsia in seguito al decesso di Pieter de Rudder, avvenuto 23 anni dopo l'evento prodigioso, e prelevò le ossa "miracolate". Verificò l'esistenza della cicatrice nelle ossa, e questo permise alla Commissione Medica di Ulle, composta da oltre 100 medici, di dichiarare che "De Rudder è proprio stato guarito istantaneamente da una ferita purulenta e la saldatura ossea, messa in luce dall'autopsia, non è potuta avvenire per via naturale". Furono, inoltre, eseguite delle misurazioni esatte dell'arto e delle riprese fotografiche che documentarono l'avvenuta guarigione. A dimostrazione dell'autenticità storica dell'evento miracoloso, tutti i notabili di Jabbecke (sindaco, gendarmi, giudici, medici, sacerdoti) firmarono un documento ufficiale, messo agli atti del Comune, dove si riferiscono le condizioni del contadino prima e dopo il miracolo.[5]»

Il 25 luglio 1908 la commissione ecclesiastica della diocesi di Bruges, esaminati anche i risultati della commissione medica di inchiesta, dichiarò la guarigione di Pieter de Rudder un miracolo riconosciuto dalla Chiesa.

Il 16 febbraio 1867, a Jabbeke (Fiandre Occidentali), la caduta di un albero rompe le due ossa (tibia e perone) della gamba sinistra di De Rudder, che era allora al servizio del visconte Albéric du Bus de Gisignies[6]. Parecchi medici lo curano senza successo[7] e uno di loro consiglia l'amputazione, che è negata da De Rudder o dal visconte[8]. I trattamenti medici cessano in un momento non precisato con esattezza[9].

Il Visconte paga a De Rudder una pensione che l'abate Rommelaere, vicario di Jabbeke, descrive come un "bello stipendio"[10]. Alla morte del Visconte, avvenuta il 26 luglio 1874[11], la pensione è revocata dal suo successore[12]. Il 7 aprile 1875, otto mesi e mezzo dopo l'abolizione della pensione, che è durata sette anni, De Rudder va ad implorare Nostra Signora di Lourdes a Oostakker e, nel santuario, si proclama guarito. Egli mostra una cicatrice che, se si crede a una testimonianza tardiva (data con l'intenzione di sostenere la tesi soprannaturale), già subito dopo la guarigione sembra vecchia[13].

I medici si rifiutano di rilasciare un attestato al clero della parrocchia[14], che nel 1875 deve accontentarsi, come testimoni oculari, di due vicini e amici[15] di De Rudder, padre e figlio. Questi due testimoni firmano la stessa dichiarazione, scritta dal vicario di Jabbeke, in base alla quale hanno visto, il giorno prima del pellegrinaggio, le estremità delle ossa che sporgevano dalla piaga. Il certificato indica, in terza persona, un'abitante del villaggio, non firmataria, che avrebbe visto la stessa cosa due giorni prima del pellegrinaggio[16].

Il vescovo di Bruges, Mons. Faict, chiede per corrispondenza informazioni al dottor Van Hoestenberghe, un medico che non era mai stato il medico curante di De Rudder, ma aveva esaminato la gamba per curiosità. Il dottor Van Hoestenberghe risponde nell'aprile e nel maggio 1875. Le sue due lettere, perse dalla diocesi prima dell'inchiesta canonica che portò al riconoscimento del miracolo da Mons. Waffelaert nel 1908, saranno ritrovate solo nel 1956[17]. Mons. Faict, da parte sua, non conduce un'inchiesta canonica[18].

L'ultimo superstite, tra i medici curanti di cui sono noti i nomi, il dottore Verriest, muore a Bruges il 3 agosto 1891. Circa un anno dopo, durante l'annuale pellegrinaggio belga a Lourdes dell'agosto 1892[19], il dottore Van Hoestenberghe si manifesta pubblicamente per la prima volta[20]. Scrive al dottore Boissarie, presidente del Bureau des constatations médicales de Lourdes (Ufficio delle constatazioni mediche di Lourdes), due lettere in cui segnala il caso De Rudder, dicendo che aveva esaminato la gamba quando era ancora malata e che egli può pensare soltanto a un miracolo[21]. Queste lettere provocano una serie di indagini da parte delle varie autorità cattoliche. I testimoni oculari che, come abbiamo visto, sembrano essere stati solo due nel 1875, si moltiplicano con il passare del tempo[22], così come gli esami che il dottor Van Hoestenberghe dice di avere fatto della gamba malata[23]. Nel 1907, davanti alla commissione episcopale, il cui rapporto condurrà al riconoscimento del miracolo, dice che ha esaminato la gamba ferita dieci o dodici volte, l'ultima volta tre o quattro mesi prima del pellegrinaggio[24].

La data dell'ultimo esame della gamba è importante perché, a parere di molti medici cattolici, l'unico motivo per considerare la guarigione di De Rudder miracolosa è la prova testimoniale della sua istantaneità[25].

Le risposte dell'aprile e maggio 1875 del dottore Van Hoestenberghe a Mons. Faict, che furono perse durante l'inchiesta canonica, sono state ritrovate nel 1956 e pubblicate nel 1957. Nella seconda di queste risposte, il dottor Van Hoestenberghe (che, come abbiamo visto, riferisce alla Commissione del 1907-1908 di aver esaminato la gamba ferita dieci o dodici volte, l'ultima volta tre o quattro mesi prima del pellegrinaggio) dice di aver visto la gamba una sola volta, più di tre anni prima del pellegrinaggio[26].

Il canonico De Meester, che è stato promotore della causa nell'inchiesta del 1907-1908, continua, nonostante le lettere del 1875, a credere[27] che il dottore Van Hoestenberghe abbia fatto parecchi esami della gamba malata, e che l'ultimo esame abbia avuto luogo circa quattro mesi prima del pellegrinaggio di De Rudder. A favore di questo punto di vista, egli allega note in questo senso, che il dottor Van Hoestenberghe ha detto di aver preso poco dopo il pellegrinaggio. Il dottore Van Hoestenberghe parlò di queste note per la prima volta nel 1899, al fine di rispondere a due gesuiti, che gli avevano fatto notare che aveva posto le cure del defunto dottore Verriest nel 1875, il che, rispetto ad altre fonti, sembra troppo tardi[28]. Le note trionfano su questa obiezione: "Verriest 75"[29]. Queste note hanno la peculiarità di contraddire le lettere del 1875 al Mons. Faict, non solo sul numero e la data degli esami che il dottore Van Hoestenberghe avrebbe fatto alla gamba malata, ma anche sulla data dell'esame ch'egli aveva fatto della gamba dopo il pellegrinaggio: 9 aprile 1875 secondo le note, mentre il dottore Van Hoestenberghe aveva scritto il 15 aprile 1875 a Mons. Faict che egli non aveva ancora avuto il tempo di esaminare la gamba guarita[30]. Queste note, che erano in un posto inconsueto nel taccuino del dottor Van Hoestenberghe, cioè la seconda di copertina, invece del loro posto cronologico tra le pagine[31], possono essere consultate solo in fotografia, perché sembra siano state perse nel palazzo vescovile, con il resto del taccuino[32].

  1. ^ Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, pp. 138-139.
  2. ^ Dr. Paul Miest,Les 54 miracles de Lourdes au jugement du droit canon, Paris, 1958, p. 100.
  3. ^ Alfred Läpple, I miracoli di Lourdes, Edizioni Piemme, 1997, p. 44
  4. ^ Alfred Läpple, Opera citata, ibidem
  5. ^ http://www.iltimone.org/index.php?option=com_content&view=article&id=135:lpieter-alzati-e-camminar Articolo di Enrico Salomi su "Il Timone", n. 4
  6. ^ Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, pp. 79 e 139.
  7. ^ Si veda ad esempio Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, pp.17-18.
  8. ^ Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, pp. 18, 36, 57, 142.
  9. ^ Per un esempio di una discussione su questo tema, vedi Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957 , p. 58.
  10. ^ Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek,Oostakker, 1957, p. 80
  11. ^ Relazione del vicario Rommelaere nel 1875, riprodotta dal Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, p. 80, che indica 24 giugno 1874, corretto dalla Viscontessa du Bus de Gisignies in una lettera a Le Bien public, in 3 febbraio 1913.
  12. ^ Abate Rommelaere, vicario di Jabbeke, Relazione dell'11 aprile 1875, riprodotta dal Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, p. 80; Abate E. Scheerlinck,Lourdes en Flandre, Gand, 1876: "Ahimè! la morte impietosa ha colpito il generoso benefattore il 21 giugno 1874. Pierre si è trovato ancora una volta immerso nella miseria." Testimonianza di Augusto De Wulf: "Questa piccola pensione cessò quando il visconte è morto perché nulla era stato scritto" (A. De Meester, op. cit, p. 122), testimonianza della vedova e della figlia di De Rudder, nel 1899 (A. De Meester, op. citato , pp. 143-144).
  13. ^ Lettera dal dottor Van Hoestenberghe datata 25 febbraio 1907, riprodotta in: Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, p. 183.
  14. ^ Si veda ad esempio Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, p. 156-157. I sostenitori del miracolo spiegano questo rifiuto come espressione del "liberalismo" e della "incredulità" dei medici, ma queste parole devono probabilmente essere prese con cautela. Così, il dottor Van Hoestenberghe (A. De Meester, op. cit, p. 51) descrive come "incredulo" il defunto dottor Affenaer, che un racconto del Rev. Padre Van Tricht (Collection de précis historiques ... , vol. 25 - vol. 5 della serie 2 - p. 659), esplicitamente presenta come credente.
  15. ^ Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, pagg. 21-22.
  16. ^ Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, p. 31, copia secondo la quale Maria Wittezaele avrebbe firmato. La foto del certificato, riprodotta nel libro stesso, non ha la firma di Maria Wittezaele (o Wittesaele), che del resto, come indicato sul suo certificato di matrimonio (Jabbeke, 2 aprile 1845), non sapeva né scrivere né firmare.
  17. ^ Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, pp. 49, 156-157, 245-249.
  18. ^ Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, pp. 156-157.
  19. ^ Dr Boissarie in Annales de Notre-Dame de Lourdes, ottobre 1892, t. 25, p. 60.
  20. ^ Nel 1898, il dottore Van Hoestenberghe ha spiegato il suo lungo silenzio per il desiderio di non andare contro l'apparente freddezza di Mons. Faict su questo tema. (Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, p. 52.) Tuttavia, a differenza di Dr Verriest, Mons. Faic era ancora vivo quando il dottore Van Hoestenberghe nel 1892 ruppe il silenzio. (Mons. Faict morì nel 1894. Biographie Nationale de Belgique, t. 30, Supplemento, vol. 2, Bruxelles, 1958, col. 372.)
  21. ^ Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, pp. 44-45.
  22. ^ Vedi le varie indagini riportate dal Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957.
  23. ^ Fatto riconosciuto dal Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, pp. 219-220.
  24. ^ Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, pp. 35 e 37.
  25. ^ Dr. Anicet Guarner, De l'instantanéité des guérisons de Lourdes, Alger, 1939, p. 66, contraddice il Prof. Reverchon, che credeva di trovare la prova di un processo soprannaturale nei pezzi anatomici; H. Lamiroy in Palfijn, settembre 1945, p. 229; L. Elaut, in Universitas Schriften, 1, Anversa, 1951-1952, p. 98.
  26. ^ Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, p. 246.
  27. ^ Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, pp. 248-250.
  28. ^ Per l'aspetto delle note, vedi Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, p. 58. Per la data delle cure del Dr. Verriest, pp. 27, 58 e 80.
  29. ^ Questo è il modo in cui il dottore Van Hoestenberghe trascrive le sue note in una lettera del 1899 (Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, p. 58). Su una foto delle note, riprodotta anche nel libro del canonico De Meester, la cifra 5 è difficile da leggere.
  30. ^ Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, p. 245.
  31. ^ Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, pp. 58 e 248.
  32. ^ Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing Pieter van De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957, p. 249, nota 2.
  • Adrien Delcour, Un grande "miracolo" di Lourdes: la guarigione di Pierre de Rudder (1875), in Luigi Garlaschelli (a cura di), Lourdes. I dossier sconosciuti, Italian University Press, 2011, pp. 50–85.
  • Joe Nickell, Belgian Miracles, Skeptical Inquirer, vol. 34.1, january-february 2010, online Committee for Skeptical Inquiry.
  • Giovanni Blandino, Il miracolo - Due miracoli recenti, edizioni ADP, 1998.
  • Alfred Läpple, I miracoli di Lourdes, Piemme, 1997, p. 43-45.
  • Vittorio Messori, Pensare la storia, Edizioni Paoline, 1992.
  • M. Agnellet, Cento anni di miracoli a Lourdes, Mondadori, 1958.
  • Canonico A. De Meester, De wonderbare genezing van Pieter De Rudder; het kanoniek onderzoek, Oostakker, 1957.
  • Suzanne K. Kaufman, Consuming Visions; Mass Culture and the Lourdes Shrine, Cornell University Press, 2005, pp. 182–191. (Su la polemica sollevata dal caso. Parzialmente disponibile su Google Books.)

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