Palazzo Caputi
Palazzo Caputi | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Ruvo di Puglia |
Indirizzo | Via Alcide De Gasperi |
Coordinate | 41°06′58.82″N 16°29′05.51″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | XVI secolo, XVIII secolo |
Inaugurazione | 1592, 1798 |
Uso | Museo comunale
Biblioteca comunale |
Realizzazione | |
Proprietario | Comune di Ruvo di Puglia e Famiglia Caputi Iambrenghi |
Palazzo Caputi è un palazzo nobiliare di Ruvo di Puglia, nella città metropolitana di Bari. Costruito nel 1592 per volere di Domenico Caputi[1], e poi ampliato nel 1792 da Francesco Caputi. Nelle sue stanze era esposta la Collezione Caputi[2], nel 1991 l'immobile è stato in parte acquistato dal comune. Dal 2016 il Palazzo ospita il Museo del Libro - Casa della Cultura di Ruvo di Puglia, oltre alla Biblioteca Comunale "Pasquale Testini"
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La facciata è divisa in tre ordini caratterizzati dal bugnato liscio e strutturalmente è molto simile a Palazzo Avitaia[1]. Il grande portale d'ingresso a forma arcuata sorregge il grande balcone del secondo ordine.
L'interno presenta un atrio rettangolare in parte coperto con volta a botte e con lunette terminanti in capitelli[3]. La parte scoperta esalta la balaustra sorretta da mensoloni decorati a bassorilievo[3]. Sull'atrio si sviluppa un'ampia loggia, le cui eleganti colonne poggiano sulla balaustra già citata[3]. In questo spazio si notano subito due elementi, l'ingresso dell'antica cappella di famiglia e un'epigrafe funeraria romana[3]. Questo frammento storico lapideo faceva probabilmente parte della Collezione Caputi, composta di vasi e monete risalenti all'epoca magno-greca di Ruvo. Nel 1920 la Collezione Caputi fu ceduta dagli eredi al marchese Orazio de Luca Resta, imparentato con la famiglia Caputi Iambrenghi, e fu trasferita a Roma. Negli anni Cinquanta del Novecento l’intera collezione fu acquistata dall’ingegner Giuseppe Torno. L’intera raccolta storica, insieme ad altri dei vasi antichi acquistati da Torno, è entrata a far parte del patrimonio artistico di Banca Intesa, ora Intesa Sanpaolo, alla fine degli anni Novanta. La volta dell'atrio è decorata con stucchi dorati tipici del rococò[3]. Nel 1792 fu unito a questo edificio un secondo palazzo, sempre di proprietà della famiglia Caputi-Lambrenghi[3].
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Cortile interno Palazzo Caputi
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Biblioteca Palazzo Caputi
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Palazzo Caputi, su ruvolive.it, 2011.
- ^ Francesco Di Palo, Dalla Ruvo antica al Museo Archeologico Jatta, Schena, 1987, ISBN 9788875142025. URL consultato il 17 maggio 2018.
- ^ a b c d e f Mariangela Mastrorillo, Passeggiando... Palazzo Caputi, su rilievo.stereofot.it, 2000.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo Caputi