Vai al contenuto

Nightmare - Dal profondo della notte

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Disambiguazione – Se stai cercando il remake del 2010, vedi Nightmare (film 2010).
Nightmare - Dal profondo della notte
Freddy Krueger (Robert Englund) in una scena del film
Titolo originaleA Nightmare on Elm Street
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1984
Durata91 min
Rapporto1,85:1
Genereorrore
RegiaWes Craven
SoggettoWes Craven
SceneggiaturaWes Craven
ProduttoreRobert Shaye
Produttore esecutivoStanley Dudelson, Joseph Wolf
Casa di produzioneNew Line Cinema, Media Home Entertainment, Smart Egg Pictures
Distribuzione in italianoArtisti Associati
FotografiaJacques Haitkin
MontaggioRick Shaine
Effetti specialiJim Doyle
MusicheCharles Bernstein
ScenografiaGregg Fonseca, Anne H. Ahrens
CostumiDana Lyman
TruccoKathy Logan e David B. Miller
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Logo ufficiale del film

Nightmare - Dal profondo della notte (A Nightmare on Elm Street) è un film horror del 1984, scritto e diretto da Wes Craven. Fu il primo capitolo di una lunga saga composta da nove film (compreso il remake del 2010), diretti ognuno da registi diversi e segnò la nascita del celebre malvagio Freddy Krueger.

Nel 2021 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, in quanto "culturalmente storico e significativo".[1]

1981. A Springwood (Ohio), nel quartiere di Elm Street, la quindicenne Christina "Tina" Grey è vittima di un terribile incubo: dispersa nei locali di una caldaia abbandonata, tenta disperatamente di fuggire da una misteriosa figura dal volto terribilmente ustionato. L'uomo la insegue con l'intento di ucciderla, armato d'un guanto destro lercio munito di quattro coltelli affilati, che pedinandola, sfrega sulle tubature di ferro, producendone un atroce stridio. Nel medesimo istante in cui viene raggiunta, Tina si risveglia di soprassalto nel proprio letto, rinvenendo con orrore quattro squarci nella sua camicia da notte.

Il giorno successivo, la ragazza racconta l'accaduto ai suoi compagni di scuola, Nancy Thompson ed il fidanzato di quest'ultima, Glen Lantz. I due si limitano a rassicurarla, sebbene Nancy ammetta fuggevolmente, prima di minimizzare l'accaduto, che non sia la sola ad aver fatto un brutto sogno. Quando sua madre e il suo compagno decidono di recarsi a Las Vegas per diversi giorni, Tina, ancora scossa convince i suoi due amici a trascorrere la notte insieme a lei. In quest'occasione, Nancy e Tina comprendono di aver avuto lo stesso incubo ed anche Glen, pur senza rivelarlo alle ragazze, ne rimane turbato, essendosene a sua volta trovato protagonista.

Nel corso della serata, alla comitiva si aggiunge Rod, un musicista dal passato travagliato e fidanzato di Tina, che dopo aver dormito con lei, le rivela inaspettatamente di aver avuto anch'egli un incubo, addormentandosi tuttavia senza aggiungere altro. Nel cuore della notte, strani eventi inquietano il sonno dei quattro adolescenti: nella stanza dove dorme Nancy, il crocifisso si stacca più volte dalla parete e le mura si deturpano al fine di assumere le sembianze di una spaventosa figura, mentre Tina viene risvegliata da mostruosi sussurri provenienti dall'esterno dell'abitazione e da ciottoli scagliati violentemente contro la sua finestra. La ragazza si reca da sola in giardino, imbattendosi nuovamente nell'uomo che l'ha vessata la notte precedente. Tenta così di scappare, ma egli la rincorre, afferrandola poco prima che possa rifugiarsi in casa. Le grida risvegliano Rod, che inerte assiste all'omicidio della sua fidanzata: Tina è rimasta nel loro letto, e si dimena tra grida strazianti sotto le ferite che le squarciano il corpo, mentre un aggressore immateriale la trascina in aria, contro le mura e fin sopra il soffitto, lasciandola poi crollare priva di vita in una pozza di sangue. Rod, incapace di spiegarsi l'accaduto e consapevole che verrà ingiustamente accusato dell'omicidio della fidanzata, che per giunta hanno avuto problemi di relazione, fugge quindi dalla finestra, proprio quando Glen e Nancy irrompono nella camera e rinvengono con ripugnanza il cadavere dell'amica.

La stessa notte, al dipartimento di polizia, le indagini vengono dirette dal tenente Donald Thompson, padre di Nancy, divorziato da sua moglie depressa e alcolista, Marge, alla quale la ragazza è affidata. Comincia la caccia all'assassino e Donald impone agli agenti di pedinare sua figlia, certo che Rod la inseguirà. Il mattino seguente, infatti, andando a scuola, Nancy viene attirata con la forza dietro un cespuglio da Rod, il quale riesce appena in tempo a professarsi innocente, per poi essere prontamente arrestato da Donald. Nancy si reca a scuola e durante la lezione, viene colta improvvisamente da una vivida allucinazione: Tina, involta in un sacco per cadaveri insanguinato, l'induce a seguirla sino ai locali caldaia dell'edificio, dove questa volta è Nancy ad imbattersi nell'uomo dal volto ustionato. Nel tentativo di fuggire e comprendendo di trovarsi in un incubo, la ragazza si scotta intenzionalmente il braccio sinistro contro una delle tubature roventi, risvegliandosi bruscamente in classe e appurando di non aver mai lasciato il suo posto.

Stravolta dall'accaduto, Nancy lascia le lezioni e solo una volta giunta all'esterno del complesso scolastico, si accorge di avere una bruciatura sul braccio. Rivalutando la colpevolezza di Rod, presiede ad un colloquio, durante il quale egli nuovamente si professa innocente e profondamente in colpa di non essere stato in grado d'agire tempestivamente per salvare la fidanzata, convinto com'era di trovarsi all'interno di un altro dei suoi incubi. A queste parole, Nancy si convince dell'innocenza di Rod e ancor più quando, la sera stessa, addormentandosi accidentalmente nella vasca da bagno, un'oscura presenza la trascina al di sotto dell'acqua calda, fin quasi ad annegarla. Da questo momento, Nancy decide di rimanere sveglia, fornendosi di farmaci stimolanti che le impediscano di addormentarsi, ma non prima di darsi un'ultima prova certa del pericolo. Incaricando Glen di svegliarla qualora sia necessario, si addormenta per mettersi alla ricerca del suo anonimo aggressore. Vagando nel proprio sogno, Nancy s'incammina lungo la Elm Street, giungendo al dipartimento di polizia. È proprio lì, nella cella di Rod, che incontra l'assassino. Nancy invoca così l'aiuto di Glen, rimanendo però intrappolata nel suo incubo, essendosi il fidanzato involontariamente addormentato. L'uomo la rincorre sino all'ingresso della sua abitazione; le scale si decompongono sotto i suoi piedi, ma Nancy riesce ugualmente a rintanarsi nella sua stanza, incoraggiando con forza se stessa a svegliarsi e scontrandosi poi con il demone dei sogni, riaffiorato attraverso lo specchio e scagliatosi contro di lei. Ad interrompere la violenta lotta tra i due, è il suono della sveglia, che riconduce la ragazza al mondo reale.

Glen e Nancy si recano di corsa al dipartimento di polizia, nel vano tentativo di salvare Rod, ma è troppo tardi, perché il giovane è appena morto nella sua cella, a causa di una presunta impiccagione con un lenzuolo. Il decesso sarà archiviato come suicidio e ai funerali, Nancy rivela a suo padre dell'innocenza dell'amico defunto, fornendogli una descrizione accurata del vero responsabile: un sudicio cappello marrone, un maglione dalle strisce rosse e verdi, il viso ustionato e un guanto destro munito di artigli affilati. A questo racconto, i suoi genitori rimangono stranamente inquieti, al punto che Marge decide di condurla in una clinica psichiatrica. Qui, Nancy viene sedata dai medici e al sopraggiungere dell'ennesimo incubo che altera al culmine i suoi valori mentali, viene soccorsa dai medici e da sua madre. Nancy si risveglia con quattro profonde ferite al braccio sinistro, ciocche di capelli scolorite dal terrore e un cappello impolverato stretto tra le mani, ch'ella comprende di aver strappato dalla testa del suo aggressore.

La comparsa improvvisa di quel cappello sconvolge Marge, la quale il giorno seguente, quando viene fieramente fronteggiata da sua figlia in cerca della verità, le rivela che il detentore dell'oggetto, un tale Freddy Krueger, non può essere in alcun modo il responsabile degli omicidi, essendo egli già morto. Nancy scopre così della reale identità dell'assassino, la madre rivela che Freddy Krueger era in realtà un infanticida del quartiere, colpevole di oltre quaranta degli omicidi di quegli anni, ma che a causa di una firma di uno dei giudici venne liberato e così venne bruciato vivo in segno di giustizia da un gruppo di genitori (tra costoro, i genitori di Nancy, Rod, Glen e Tina) nelle caldaie abbandonate dove era solito portare i bambini. Nancy coglie a questo punto l'intento di Freddy, ossia vendicarsi, attraverso i loro incubi, contro i figli sopravvissuti di chi lo ha condotto alla morte.

Marge decide di fare ingabbiare le finestre della casa, e quella notte, Nancy telefona al suo fidanzato, avvertendolo del pericolo e ammonendolo di non addormentarsi per alcuna ragione. Attua inoltre un piano per catturare definitivamente Krueger, ossia trarlo fuori dal suo sogno e ucciderlo con l'aiuto di Glen. Gli eventi, però, non si svolgono come previsto e il ragazzo, non credendo alle parole di Nancy finisce per addormentarsi ed essere brutalmente massacrato allo scoccare della mezzanotte. Gli agenti di polizia sopraggiungono sul luogo del delitto e tra questi, neppure il tenente Donald riesce a fornire validi moventi per quella serie di omicidi da mano ignota. Nancy, però, conosce la verità ed è ormai decisa a catturare da sola l'omicida. Prima di addormentarsi, innesca delle trappole anti-uomo in tutta la casa e nelle caldaie del sottoscala, s'imbatte ancora una volta in Freddy Krueger, avvinghiandosi a lui poco prima di svegliarsi e riuscendo a trarlo fuori con sé dal suo incubo.

Inseguendo la ragazza, Freddy incappa nelle trappole innestate da Nancy, che riesce a dargli fuoco in cantina, allertando con le proprie grida gli agenti di suo padre, ancora appostati intorno all'abitazione di Glen (di fronte alla propria). Donald accorre e sfonda in tempo la porta. La cantina è in fiamme, ma delle tracce infuocate dell'assassino conducono al piano superiore, dove il tenente e sua figlia lo ritrovano ad inferire sul corpo carbonizzato di Marge, il cui cadavere decomposto viene assorbito - insieme al carnefice - dal suo stesso letto. Nancy si rende allora conto di non essersi ancora svegliata e che è proprio la paura delle sue stesse vittime a fornire a Freddy l'energia necessaria per uccidere. Gli volta dunque le spalle, sottraendogli con la propria apatia ogni briciolo di vitalità, e Freddy, riemergendo dal letto ardente di Marge, si smaterializza nel tentativo di ucciderla.

Nancy esce così vittoriosa dalla stanza, ritrovandosi sull'uscio dell'abitazione: è una mattinata nebbiosa e serena, le ferite sul suo braccio sono scomparse e i suoi amici sono lì ad aspettarla per accompagnarla a scuola. Anche Marge è accanto a lei, in perfetta salute, dichiarando di voler smettere di bere e salutando con affetto sua figlia e i tre ragazzi. Nancy si convince così che tutto sia tornato alla normalità, ma una volta salita a bordo dell'auto, le portiere si serrano da sole, così i finestrini e il tettuccio della vettura (stranamente guarnita da strisce rosse e verdi). L'auto parte da sola, sotto le grida disperate di Nancy, che assoda di trovarsi ancora in un incubo. Marge la saluta allegramente in lontananza, prima di essere afferrata attraverso la porta della casa da Freddy e uccisa nel sonno. Poco distanti, tre bambine vestite di bianco saltano la corda, cantando la filastrocca dell'uomo nero.

Wes Craven scrisse e presentò lo script inizialmente nel 1981 per cercare di venderlo ad una major, ma nessuno volle saperne. Dovettero passare quattro anni dalla stesura della sceneggiatura all'erogazione dei primi finanziamenti. La cifra stanziata inizialmente era inferiore a quella della maggior parte delle produzioni americane. Il produttore della New Line Cinema, Robert Shaye, riuscì ad elevare il budget fino a due milioni di dollari, rendendone meno difficoltosa la realizzazione. Il film si rivelò un successo, in considerazione dei 26 milioni di dollari incassati al box office (13 volte l'investimento iniziale) e riuscì a salvare la New Line dalla bancarotta, che fu poi ironicamente apostrofata come "la casa che Freddy costruì". I quasi due milioni (1.800.000 dollari) furono recuperati interamente nel solo weekend di apertura.

Wes Craven rivelò di aver avuto l'idea per la stesura della trama leggendo una serie di articoli del Los Angeles Times, inerenti ad un gruppo di rifugiati asiatici del sud-est scappati dalla tribù Hmong, parecchi dei quali perirono tra le convulsioni di incubi orripilanti. Il gruppo raggiunse poi gli Stati Uniti, fuggendo dalla dittatura omicida di Pol Pot, e a distanza d'un anno dall’arrivo tre di loro morirono in circostanze quasi identiche: il più giovane e sano di loro ebbe incubi tremendi dopo i quali si rifiutò di dormire; quando crollò per lo sfinimento della prolungata deprivazione si risvegliò tra urla strazianti, per poi decedere misteriosamente pochi istanti dopo. Fu l’impossibilità dei medici di risalire alle cause del decesso ad intrigare la fantasia di Craven. Anche l’idea del guanto artigliato fu del regista, che volle dare all'assassino un’arma esclusiva, fino ad allora inedita. All’epoca stava infatti studiando le paure primarie radicate nel subconscio collettivo di tutte le razze e culture, e scoprì che una di queste fosse l’attacco di animali muniti di artigli. In quello stesso frangente vide il suo gatto mostrargli gli artigli e i due aspetti si fusero offrendogli lo spunto (anche se nella scrittura originale le lame erano in realtà coltelli da pesca). Il guanto originale fu poi utilizzato nuovamente in "Nightmare 2 - La rivincita", venendo poi smarrito in "Nightmare 3 - i guerrieri del sogno". Il guanto originale fu ritrovato nel 2011 da un collezionista.[2]

Prima di scegliere Robert Englund come interprete di Freddy, Craven volle che lo stesso fosse interpretato sempre da uno stunt-man. Dopo diverse prove si rese conto di aver bisogno di qualcuno che sapesse anche recitare. Tuttavia la prima volta che vediamo Freddy nel film questi è interpretato dall'addetto agli effetti speciali Charles Belardinelli, il solo della crew che sapesse esattamente come inserire le lame nel guanto. Il concetto originario del regista per Freddy Krueger era considerevolmente più terrificante, con denti che gli sporgevano dalla mascella oltre le carni, pus colante tra le piaghe e una parte del cranio visibile attraverso il capo. Il truccatore David B. Miller sostenne che non sarebbe stato possibile truccare convincentemente un attore in quel modo, e che un manichino sarebbe stato difficilissimo da animare e da coordinare con gli attori. Le idee di partenza vennero perciò abbandonate.

L’abbigliamento di Freddy si rifece agli indumenti di un vagabondo che, nel cuore della notte, aveva fissato sinistramente Craven attraverso la finestra della sua camera, quando il regista aveva solo dieci anni. Robert Englund impostò la fisicità di Freddy basandosi sulla performance di Klaus Kinski per "Nosferatu - Il principe della notte", e prendendo a sua volta spunto da un episodio scolastico d’infanzia. Secondo Englund il retroscena infantile che traumatizzò Freddy fu il mancato ricevimento di una cartolina amorosa per San Valentino. L’idea gli sopraggiunse da un ricordo scolastico, in cui ciascuno dei suoi compagni preparò cartoline d’amore per il 14 febbraio ad un/a compagno/a di classe. Solo uno di loro non la ricevette ed Englund teorizzò che quell’ex compagno di scuola fosse Freddy. Nello script originale, il famigerato maglione a righe rosse e verdi di Freddy era invece rosso e giallo, basato cioè sugli stessi colori indossati da Plastic Man che, come Freddy, poteva cambiare forma; l’idea era che, qualsiasi aspetto Freddy avesse assunto, gli sarebbe sempre rimasto di riferimento il colore rosso e giallo.

Per il volto sfigurato di Krueger l’effettista e truccatore David B. Miller si basò su fotografie di persone ustionate che vide al centro medico UCLA, mentre il direttore della fotografia Jacques Haitkin indossò un eyepatch (bende nere in rilievo, generalmente adoperate da chi ha perso un occhio) durante le riprese, in modo da non poter essere distratto da nient’altro sul set.

La luminescenza del guanto fu ottenuta attaccandolo ad una batteria per auto e lo stridore delle lame lo si ottenne registrando il raschiare di un coltello da cucina contro il sedile d'una sedia di ferro, mentre fu invece l'allora fidanzato di Heather Langenkamp a comporre la filastrocca in rima dell'uomo nero. A differenza di molti film splatter del periodo, Nightmare è fondamentalmente un horror di suggestione psicologica: traduce in realtà cinematografica la figura dell'uomo nero. L'atmosfera onirica, poi, aiuta a creare scene crepuscolari che non si basano esclusivamente sulla truculenza degli effetti speciali (comunque abbastanza notevoli per l'epoca), ma anche sui collaudati meccanismi della suspense e della evocazione. Il film è interpretato da Heather Langenkamp, Johnny Depp, Amanda Wyss, John Saxon e Ronee Blakley. Per il ruolo di Glen Lantz vennero considerati Charlie Sheen, John Cusack, Brad Pitt, Kiefer Sutherland, Nicolas Cage, e C. Thomas Howell. Sheen era particolarmente interessato alla parte, ma non venne preso perché il cachet richiesto era troppo alto per il budget complessivo. Fu scelto in seguito Johnny Depp (che segnò il suo esordio nel mondo del cinema), giacché la figlia del regista lo definì un “tipo da sogno”. Per la parte di Rod Lane inizialmente fu scelto Ralph Macchio, che successivamente recitó in Karate Kid dello stesso anno. Mentre l'attore Roy Scheider venne convocato per interpretare il ruolo del tenente Thompson, ma dovette rinunciare poiché già impegnato con le riprese di "2010 - L'anno del contatto".

La scena in cui Nancy annega nella vasca da bagno venne girata utilizzando una finta vasca senza fondo, piazzata in un set riproducente una stanza da bagno costruito sopra una piscina. Durante le clip girate sott’acqua la Langenkamp - che trascorse ben dodici ore all'interno della vasca - fu rimpiazzata dalla stuntwoman Christina Johnson. Per la scena del geyser di sangue i film-makers usarono un set reversibile. Durante la prima ripresa, a causa di un'errata gradazione del capovolgimento della stanza, il sangue pompato (in realtà acqua arrossata con colorante alimentare) anziché fluire in linea retta deviò nella porta adiacente dov'erano collocate le mdp e le altre attrezzature, bruciando cavi, fusibili e facendo saltare la corrente, fortunatamente senza ferire nessuno. La scena fu parzialmente ispirata a quella dell’ascensore del film "Shining".

Il film venne quasi annullato a lavori iniziati per mancanza di fondi: al principio la Smart Egg Productions avrebbe dovuto investirvi un milione, ma si ritirò a riprese ormai avviate da parecchi giorni. John H. Burrows dovette rimetterci di tasca propria, dando fondo alla sua carta di credito e Robert Shaye riuscì ad accordarsi per il rotto della cuffia con la Media Home Entertainment, per poi persuadere di nuovo la Smart Egg ad investire i 200,000 dollari necessari a ultimare il film. Pochi giorni prima dell’uscita il laboratorio che ne stava stampando i negativi minacciò la New Line che glieli avrebbe tenuti sotto sequestro finché non fossero stati ottemperati dei pagamenti ritardatari. All’ultimo minuto Shaye riuscì a negoziare un accordo.

Distribuzione

[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato distribuito negli Stati Uniti da New Line Cinema il 9 novembre 1984 e in Italia l'8 agosto 1985 dalla Artisti Associati.

Negli Stati Uniti il film è vietato ai minori di 17 anni non accompagnati. In Italia fu inizialmente vietato ai minori di 18 anni. Il divieto venne abbassato ai minori di 14 anni il 28 gennaio 1986, in seguito al taglio di alcune scene. Tuttavia la versione integrale del film resta vietata ai minori di 18 anni.

In Italia esistono due versioni del film: quella del 1986, è più corta di circa due minuti rispetto all'originale, in quanto furono tagliate le scene più violente. L'uccisione di Tina fu quasi completamente censurata dalle profonde ferite che le mutilano il ventre e alla stessa maniera il massacro di Glen, sprovvisto del frangente in cui il giovane viene inglobato dal letto. In una versione estesa della scena nella quale Marge rivela a sua figlia l'identità di Freddy, tagliata e recuperata nel LaserDisc e nella VHS della Anchor Bay, apprendiamo che Nancy e i suoi amici ebbero in realtà tutti fratelli e sorelle, assassinati ancora in tenera età da Krueger.

Molte scene extra tagliate dal montaggio finale, visibili nell’edizione speciale Anchor Bay del 1996, non hanno lo score di Charles Bernstein, che per allora non aveva ancora composto la colonna sonora. Queste furono quindi musicate con musiche pre-esistenti di altre fonti. Tra queste, "Final Exam" di Gary S. Scott. Scott avrebbe successivamente musicato molti episodi dello spin-off televisivo "Freddy's Nightmares". Nello script d’origine, per il film furono composti diversi finali, in uno dei quali Nancy uccise Krueger, cessando di credere alla sua esistenza e risvegliandosi per scoprire che tutto quanto accaduto fosse stato un elaboratissimo incubo. Saluta quindi sua madre e si dirige a scuola con gli amici. Robert Shaye volle perrò un twist ending che avrebbe lasciato campo libero ad eventuali sequels: suggerì di ingannare il pubblico facendogli credere ad un Freddy definitivamente sconfitto, solo per poi rivelare che l'epilogo fosse a sua volta un incubo, terminando il film con Krueger alla guida dell’auto con a bordo i quattro ragazzi. Craven detestava (a sua detta) questo finale e ne vennero perciò girati alternativamente quattro, di cui quello appena narrato, il finale proposto da Shaye e altre due versioni di un compromesso tra i due, dove la madre di Nancy viene risucchiata all’interno della casa, lasciando il pubblico in balia dell’ambiguità su cosa stesse davvero accadendo. Craven sostenne con fermezza che il film avrebbe invece dovuto attenersi al finale da lui composto.

Errore di adattamento italiano

[modifica | modifica wikitesto]

La frase "I look 20 years old", cioè "Sembro avere 20 anni"), è stata erroneamente tradotta in italiano in "Sembro una vecchia di 20 anni".

Questo film ha avuto sei sequel, cui va aggiunto un ulteriore film slegato dalla serie con co-protagonista l'altra icona horror anni ottanta, Jason Voorhees, e un reboot:

  1. Nightmare - Dal profondo della notte (A Nightmare on Elm Street) (1984), regia di Wes Craven
  2. Nightmare 2 - La rivincita (A Nightmare on Elm Street Part 2: Freddy's Revenge) (1985), regia di Jack Sholder
  3. Nightmare 3 - I guerrieri del sogno (A Nightmare on Elm Street 3: Dream Warriors) (1987), regia di Chuck Russell
  4. Nightmare 4 - Il non risveglio (A Nightmare on Elm Street 4: The Dream Master) (1988), regia di Renny Harlin
  5. Nightmare 5 - Il mito (A Nightmare on Elm Street: The Dream Child) (1989), regia di Stephen Hopkins
  6. Nightmare 6 - La fine (Freddy's Dead: The Final Nightmare) (1991), regia di Rachel Talalay
  7. Nightmare - Nuovo incubo (Wes Craven's New Nightmare) (1994), regia di Wes Craven

Midquel/Crossover

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Nancy Tartaglione, National Film Registry Adds Return Of The Jedi, Fellowship Of The Ring, Strangers On A Train, Sounder, WALL-E & More, su Deadline Hollywood, 14 dicembre 2021. URL consultato il 14 dicembre 2021.
  2. ^ Mark Petrie, Knifegloves.com - Freddy's Original glove has been found!, 22 agosto 2011. URL consultato il 25 luglio 2024.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN226714357 · LCCN (ENn86124906 · GND (DE4688870-6
  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema