Nicola Serino
Nicola Serino (Castellaneta, 1876 – Resina, 27 giugno 1926) è stato un antifascista e sindacalista italiano, dirigente nazionale dello SFI.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Serino nacque a Castellaneta da Vincenzo e Rosa Gallicchio, frequentò il III Ginnasio ed era iscritto al Partito Socialista.
Nel 1914 giunge a Bologna per lavorare nelle ferrovie. Ma è immediatamente retrocesso di grado e spedito per punizione a Modica, in Sicilia, per aver preso parte attiva agli scioperi della settimana rossa.
Nel 1917, mentre è in atto la guerra dell'Italia contro l'Austria, rientra a Bologna dove viene nominato segretario provinciale dello SFI, il sindacato dei ferrovieri, e dirigente nazionale della stessa organizzazione[1].
Nelle elezioni comunali di Bologna del 1920, vinte dai socialisti viene eletto consigliere. Il 21 novembre del 1920, mentre si svolgeva la cerimonia di investitura della giunta socialista a Palazzo d'Accursio, nel corso degli scontri rimase ucciso sull'avvocato Giulio Giordani, consigliere comunale liberale e vennero fatte esplodere alcune bombe sulla folla. I morti sono una decina; i feriti più di sessanta. I fascisti per un intero mese si scatenarono una vera e propria caccia ai socialisti.
Serino viene duramente perseguitato e nel 1922 è nuovamente retrocesso di grado per aver sospeso il lavoro in occasione della festa del 1º maggio. L'anno seguente, viene retrocesso da conduttore capo a semplice conduttore per aver partecipato e organizzato lo Sciopero legalitario indetto dall'Alleanza del Lavoro. A luglio viene licenziato per scarso rendimento sul lavoro, e in agosto viene sottoposto a processo penale e condannato a 3 mesi di sospensione dal lavoro e a 500 lire di multa. Il 7 ottobre dello stesso anno Serino viene arrestato senza una specifica imputazione ed è rispedito al suo paese d'origine, Castellaneta, con foglio di via obbligatorio. Per sottrarsi al clima di perdurante persecuzione a cui è sottoposto, si trasferisce a Resina oggi Ercolano (NA), dove, muore il 27 giugno 1926, all'età di 50 anni.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Mauro Canali 2004 googlebooks.it
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Vico Pellizzari, L'eccidio di Palazzo d'Accursio Arnoldo Mondadori Editore, 1923
- Mauro Canali, Le spie del regime il Mulino, 2004