NGC 2546
NGC 2546 Ammasso aperto | |
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NGC 2546 | |
Scoperta | |
Scopritore | Nicolas Louis de Lacaille |
Data | 1751 |
Dati osservativi (epoca J2000) | |
Costellazione | Poppa |
Ascensione retta | 08h 12m 16s[1] |
Declinazione | -37° 35′ 39″[1] |
Distanza | 3000[2] a.l. (919[2] pc) |
Magnitudine apparente (V) | 6,3[1] |
Dimensione apparente (V) | 40' |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Ammasso aperto |
Classe | III 2 m |
Età stimata | 30[3]/74[2] milioni di anni |
Altre designazioni | |
Cr 178; ESO 369-SC007; OCl 726; Lund 436; h 3116; GC 1635[1] | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di ammassi aperti |
NGC 2546 è un brillante ammasso aperto appartenente alla costellazione della Poppa.
Osservazione
[modifica | modifica wikitesto]Si individua con facilità, grazie alla sua luminosità e alla presenza della stella ζ Puppis nelle vicinanze: l'ammasso sta infatti 2,5 gradi a nord-est di questa stella; si presenta come un insieme molto esteso di stelle azzurrognole, le cui componenti principali sono di ottava e nona magnitudine. Con un binocolo come un 10x50 si è dunque già in grado di individuare e risolvere alcune delle componenti principali dell'oggetto. Un binocolo 20x80 o un telescopio da 80mm con un oculare a basso ingrandimento consente di risolvere l'ammasso completamente. Date le sue grandi dimensioni apparenti, ingrandimenti oltre i 70x si rivelano spesso non adatti alla sua osservazione.
La declinazione moderatamente australe di quest'ammasso favorisce gli osservatori dell'emisfero sud, sebbene si presenti circumpolare solo a partire da latitudini elevate; dall'emisfero boreale la sua osservazione risulta piuttosto penalizzata dalle regioni situate a latitudini medie settentrionali ed è invisibile alle alte latitudini.[4] Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra dicembre e aprile.
Storia delle osservazioni
[modifica | modifica wikitesto]NGC 2546 fu osservato per la prima volta da Nicholas Louis de Lacaille, durante il suo soggiorno in Sudafrica nel 1751; fu in seguito riosservato da James Dunlop, il quale, forse, lo scambiò (o viceversa) con un altro ammasso, VdB-Ha 23, visibile poco a nord di quest'oggetto. John Herschel lo riosservò in seguito e lo inserì nel suo General Catalogue of Nebulae and Clusters col numero 1635.[5]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]NGC 2546 è un ammasso moderatamente ricco e piuttosto disperso, con alcune decine di stelle sparse su un diametro di circa 40'; la sua distanza è stimata attorno ai 919 parsec (circa 3000 anni luce)[2] ed è quindi situato sul Braccio di Orione, al di là della Nebulosa di Gum e in una regione prossima al grande sistema nebuloso del Vela Molecular Ridge.
L'ammasso si osserva in direzione della ricchissima Via Lattea della Poppa, un tratto relativamente poco oscurato e interessato dalla presenza di alcune delle stelle più luminose appartenenti alla Cintura di Gould; come la gran parte degli ammassi aperti osservabili nella costellazione, anche questo è piuttosto giovane: con un'età stimata sui 30 milioni di anni è infatti simile soprattutto a NGC 2264, nella costellazione dell'Unicorno,[3] anche se non mancano stime che riportano un'età di 74 milioni di anni.[2] All'ammasso sembrano appartenere una quarantina di stelle, tutte calde e bianco-azzurre, sparse su un'area di cielo dal diametro di circa 40'; fra queste sono state scoperte tre stelle di tipo Ap, ossia particolarmente ricche di alcuni metalli e in rotazione molto lenta.[3] Nelle foto a lunga posa si può evidenziare parte della vasta nebulosità nota come Nebulosa di Gum, un antico resto di supernova che ricopre parte della Poppa e delle Vele.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d SIMBAD Astronomical Database, su Results for NGC 2546. URL consultato il 22 agosto 2013.
- ^ a b c d e WEBDA page for open cluster NGC 2546, su univie.ac.at. URL consultato il 22 agosto 2013.
- ^ a b c Maitzen, H. M., A photoelectric investigation of Ap-stars in open clusters. III - NGC 2362, NGC 2546, and NGC 3228, in Astronomy and Astrophysics, vol. 115, n. 2, novembre 1982, pp. 275-279. URL consultato il 22 agosto 2013.
- ^ Una declinazione di 38°S equivale ad una distanza angolare dal polo sud celeste di 52°; il che equivale a dire che a sud del 52°S l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a nord del 52°N l'oggetto non sorge mai.
- ^ Catalogo NGC/IC online - result for NGC 2546, su ngcicproject.org. URL consultato il 22 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Libri
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Stephen James O'Meara, Deep Sky Companions: Hidden Treasures, Cambridge University Press, 2007, ISBN 0-521-83704-9.
Carte celesti
[modifica | modifica wikitesto]- Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume II - The Southern Hemisphere to +6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-15-8.
- Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.
- Tirion, The Cambridge Star Atlas 2000.0, 3ª ed., Cambridge, USA, Cambridge University Press, 2001, ISBN 0-521-80084-6.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su NGC 2546
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Catalogo NGC/IC online, su ngcicproject.org. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
- (EN) Catalogo NGC/IC on-line, su ngcicproject.org.
- (EN) Dati di NGC 2546 - SIMBAD, su simbad.u-strasbg.fr. (dettagli identificatori, misure)
- (EN) Dati di NGC 2546 - NASA Extragalactic Database, su ned.ipac.caltech.edu.
- (EN) Dati di NGC 2546 - SEDS, su spider.seds.org.
- (EN) Dati di NGC 2546 - VizieR Service, su vizier.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 2546 - Aladin, su aladin.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 2546 - SkyView, su skyview.gsfc.nasa.gov.