Coordinate: 45°49′N 8°32′E

Massino Visconti

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Massino Visconti
comune
Massino Visconti – Stemma
Massino Visconti – Bandiera
Massino Visconti – Veduta
Massino Visconti – Veduta
Il castello (destra) e l'abitato (sinistra) di Massino
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Piemonte
Provincia Novara
Amministrazione
SindacoVilmo Pescara (lista civica Nel futuro per Massino) dal 10-6-2024[1]
Territorio
Coordinate45°49′N 8°32′E
Altitudine465 m s.l.m.
Superficie6,86 km²
Abitanti1 120[2] (31-12-2021)
Densità163,27 ab./km²
FrazioniMonte, San Salvatore
Comuni confinantiArmeno, Brovello-Carpugnino (VB), Lesa, Nebbiuno
Altre informazioni
Cod. postale28040
Prefisso0322
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT003093
Cod. catastaleF047
TargaNO
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 909 GG[4]
Nome abitantimassinesi
PatronoPurificazione di Maria Vergine
Giorno festivo2 febbraio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Massino Visconti
Massino Visconti
Massino Visconti – Mappa
Massino Visconti – Mappa
Posizione di Massino Visconti nel territorio della provincia di Novara
Sito istituzionale

Massino Visconti (Massin in piemontese e in lombardo) è un comune italiano di 1 120 abitanti della provincia di Novara in Piemonte.

Geografia fisica

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Massino Visconti è un piccolo paese piemontese situato sul versante Sud-Est del monte San Salvatore nel territorio collinare del Vergante, un tempo ricco di vigne e olivi[5]. Il comune — che si affaccia sul Lago Maggiore, al di sopra di Lesa — offre un invidiabile panorama sulla sponda lombarda del lago, su Ranco e sui laghi lombardi di Monate e di Varese[6][7].

Il territorio comunale presenta delle variazioni di altitudine piuttosto accentuate: si passa da un minimo di 260 fino a un massimo di 922 metri sul livello del mare[8].

Origini del nome

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Il nome Massino Visconti nasce dall'unione di due parole: "Massino" deriverebbe da massa con il significato di "podere", "piccola proprietà agraria", mentre "Visconti" è stato aggiunto solo nel 1943[9], a memoria del suo passato visconteo[8][10].

Dalle origini ai Visconti

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Nonostante le probabili origini romane, la sola testimonianza appartenente a tale epoca è costituita da un frammento di lastra funeraria murato sotto il portico della casa parrocchiale. Alla dominazione romana seguì, poi, quella longobarda.

La prima notizia storica relativa a Massino risale all'anno 865 d.C., quando il conte Ermenulfo chiese di ottenere, tramite la mediazione dell'imperatrice Angelberga, una conferma imperiale del monastero di Massino. Fondamentale fu l'infeudazione ai Visconti, che conservarono le prerogative feudali del paese dal 1134 (con Guido Ottone Visconti) fin verso la fine del XVIII secolo. Le varie vicende dei numerosi rami familiari viscontei, oltre al nome, hanno lasciato traccia del loro passaggio anche tramite il castello Visconti di San Vito.

Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 16 luglio 1868.[11][12]

«D'oro, al mastio merlato con porta chiusa, fortificato da due torri esse pure merlate, il tutto di rosso: il mastio fondato sulla pianura erbosa al naturale e caricato superiormente alla porta d'uno scudetto d'argento, partito da un filetto di nero, il punto di destra ad un orso di nero, levato, allumato di rosso, e collarinato d'oro, quello di sinistra alla biscia d'azzurro, coronata d'oro, ondeggiante in palo e ingoiante a metà un bambino ignudo di carnagione posto in fascia: lo scudo accostato da due rami, l'uno di quercia a destra, l'altro di olivo a sinistra, ambi fogliati e fruttati al naturale, e cimato da una corona formata da un cerchio di muro d'oro aperto da quattro porte e sormontato da cinque merli d'argento uniti da muricciuoli dello stesso.[13]»

Il gonfalone, concesso con DPR dell'11 giugno 1980[11], è un drappo partito di bianco e di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Castello Visconti di San Vito

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Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Massino Visconti.

Il Castello dei Visconti di San Vito a Massino Visconti sorge all'entrata del paese. Nacque come convento dei monaci di San Gallo durante i primi decenni dell'anno mille. Solo successivamente, intorno al 1139, la struttura fu trasformata dai Visconti in residenza signorile di campagna.

L'odierna costruzione è il risultato di una serie di considerevoli ricostruzioni cinquecentesche: ora si presenta come un edificio di tre piani con una sola torre. Nella struttura si può notare un balconcino vicino al cortile rivolto verso il paese: da qui i Visconti parlavano agli abitanti del villaggio. Nel 1863, Alberto Visconti vendette il castello a Pietro Pallestrini, da Villa Biscossi e sindaco di Massino, erudito e autore di una Relazione sulla Esposizione agricola-industriale-artistica del Lago Maggiore che lo abitò e restaurò e successivamente lo trasmise ai Visconti di San Vito, tuttora proprietari con la marchesa Ludovica Visconti[6][7][8].

Chiesa di San Michele

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La chiesa di San Michele, risalente alla metà XI secolo, fu chiesa parrocchiale fino al 1585 quando una frana danneggiò gravemente la struttura e conferendo al campanile la caratteristica forte inclinazione che ha ancora oggi. A partire dal 1618 la chiesa fu parzialmente ricostruita conservando uno solo degli ingressi originari.

L'interno è ricco di affreschi risalenti al XV secolo attribuiti alla bottega del pittore novarese Giovanni de Campo. Il campanile, eretto tra il 1025 ed il 1050, è a pianta quadrata disposto su 6 piani aperti da monofore ed una curiosa bifora che presenta una piccola colonna ed un capitello a stampella decorato da un viso scolpito[14][15].

Chiesa ed eremo di San Salvatore

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Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Salvatore (Massino Visconti).

La chiesa di San Salvatore, posta sull'omonimo colle che sovrasta il paese, risale, nella sua prima costruzione, all'anno Mille per volere dei monaci benedettini di Massino. Nel XV secolo passò ai monaci dell'ordine di Sant'Agostino, i quali ampliarono la chiesa aggiungendo il campanile e la sacrestia e rendendola approssimativamente come possiamo ammirarla oggi.

Chiesa della Purificazione di Maria Vergine

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Monumento agli ombrellai

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Caratteristico del paese è il Monumento agli ombrellai, realizzato dallo scultore Luigi Canuto come omaggio all'intensa attività dei Lusciatt, gli ombrellai per l'appunto, che vivevano numerosi a Massino Visconti e, più in generale, in queste zone del Vergante e in quelle di Gignese[16].

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[17]

Amministrazione

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Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
14 luglio 1985 26 maggio 1990 Vincenzo Zanetta Partito Socialista Democratico Italiano Sindaco [18]
26 maggio 1990 24 aprile 1995 Pier Antonio Pagani - Sindaco [18]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Camillo Ferrari Partito Popolare Italiano Sindaco [18]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Angela Buzzi - Sindaco [18]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Antonio Airoldi lista civica Sindaco [18]
8 giugno 2009 25 maggio 2014 Antonio Airoldi lista civica Sindaco [18]
25 maggio 2014 25 maggio 2019 Angela Buzzi lista civica Insieme Sindaco [18]
25 maggio 2019 in carica Antonio Airoldi lista civica Sindaco [18]

Altre informazioni amministrative

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Il comune faceva parte della Comunità montana Due Laghi, Cusio Mottarone e Val Strona.

  1. ^ Elezioni 2024 Massino Visconti
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Massino Visconti, su lagomaggiore.net. URL consultato il 18 maggio 2016.
  6. ^ a b Massino Visconti - San Salvatore, su provincia.novara.it. URL consultato il 18 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2018).
  7. ^ a b Massino Visconti, su altovergante.com. URL consultato il 18 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2016).
  8. ^ a b c Massino Visconti (NO), su italiapedia.it. URL consultato il 18 maggio 2016.
  9. ^ Dati del Provvedimento di Variazione, su elesh.it.
  10. ^ Storia-Economia - Cenni storici, su comune.massinovisconti.no.it. URL consultato il 18 maggio 2016.
  11. ^ a b Massino Visconti, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 16 ottobre 2023.
  12. ^ Bozzetto dello stemma del Comune di Massino Visconti, su ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato il 6 ottobre 2024.
  13. ^ Collezione celerifera delle leggi, dei decreti e delle istruzioni e circolari dell'anno 1868 e anteriori, anno XLVII, Firenze, 1868, p. 1921.
  14. ^ Associazione Turistica Proloco Di Massino Visconti Archiviato il 1º luglio 2007 in Internet Archive.
  15. ^ Guida Turistica - Comune di MASSINO VISCONTI (NO), su comune.massinovisconti.no.it. URL consultato il 30 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2006).
  16. ^ Chiara Fabrizi, L'ultimo "lusciatt" nel paese che celebra l’arte di aggiustare ombrelli, in La Stampa, 8 settembre 2012.
  17. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  18. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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