Magnapinna atlantica
Magnapinna atlantica | |
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Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumatozoa |
Ramo | Bilateralia |
Superphylum | Protostomia |
(clade) | Lophotrochozoa |
Phylum | Mollusca |
Subphylum | Conchifera |
Classe | Cephalopoda |
Sottoclasse | Coleoidea |
Superordine | Decapodiformes |
Ordine | Oegopsida |
Sottordine | Oegopsina |
Superfamiglia | Chiroteuthoidea |
Famiglia | Magnapinnidae |
Genere | Magnapinna Vecchione-Young |
Specie | M. Atlantica |
Nomenclatura binomiale | |
Magnapinna Atlantica Vecchione-Young, 2006 |
Magnapinna atlantica, precedentemente noto come "Magnapinna sp. A", è una specie di calamaro Magnapinna noto da due soli esemplari raccolti nell'Oceano Atlantico settentrionale[1].
Anatomia
[modifica | modifica wikitesto]È caratterizzato da diverse caratteristiche morfologiche uniche, la base dei tentacoli sono è più stretta della base delle braccia adiacenti, il tentacolo prossimale è privo di ventose ma possiede strutture ghiandolari e il pigmento dell'animale è contenuto principalmente in appositi cromatofori[2].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]M. atlantica è stato descritto nel 2006 da Michael Vecchione e Richard E. Young. L'olotipo, depositato nel Museo Nazionale di Storia Naturale, è di una femmina immatura la cui lunghezza del mantello è di 59 mm, catturata nel Golfo del Messico il 16 settembre 1995, questo esemplare è relativamente intatto ed è danneggiato solo sulla punta delle braccia e dei tentacoli. Il paratipo, conservato al Museo di Storia Naturale, è un maschio immaturo lungo 53 mm, catturato nella dorsale medio-atlantica vicino alle Azzorre, il 21 giugno 1997[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ WoRMS - World Register of Marine Species - Magnapinna atlantica Vecchione & Young, 2006, su marinespecies.org. URL consultato il 22 settembre 2021.
- ^ Michael Vecchione e Richard E. Young, [365:tsfmmc2.0.co;2 The squid family Magnapinnidae (Mollusca: Cephalopoda) in the Atlantic Ocean, with a description of a new species], in Proceedings of the Biological Society of Washington, vol. 119, n. 3, 2006-10, pp. 365–372, DOI:10.2988/0006-324x(2006)119[365:tsfmmc]2.0.co;2. URL consultato il 22 settembre 2021.
- ^ M. Vecchione, Worldwide Observations of Remarkable Deep-Sea Squids, in Science, vol. 294, n. 5551, 21 dicembre 2001, pp. 2505–2505, DOI:10.1126/science.294.5551.2505. URL consultato il 22 settembre 2021.