Luigi Mazzini

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Luigi Mazzini
NascitaMortara, 13 luglio 1883
Morte1 maggio 1967
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armata Regio Esercito
ArmaArtiglieria
GradoGenerale di divisione
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra d'Etiopia
Seconda guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
Campagna di Albania
Campagna di Grecia
BattaglieBattaglia di Ain Zara
Battaglia di Gargaresh
Battaglia di Zanzur
Battaglia delle Alpi Occidentali
Comandante di33ª Divisione fanteria "Acqui"
224ª Divisione costiera
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Artiglieria e Genio di Torino
dati tratti da Generals[1]
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Luigi Mazzini (Mortara, 13 luglio 18831º maggio 1967) è stato un generale italiano, veterano della guerra italo-turca, della prima guerra mondiale, e della guerra d'Etiopia. Nel corso della seconda guerra mondiale fu comandante della 33ª Divisione fanteria "Acqui", e poi della 224ª Divisione costiera. Decorato con tre Medaglie di bronzo e la Croce di guerra al valor militare.

Nacque a Mortara, provincia di Pavia, il 13 luglio 1883,[1] figlio di Carlo e Merope Spagna. Arruolatosi nel Regio Esercito, il 5 settembre 1904 entrò come Allievo ufficiale nella Regia Accademia Militare di Artiglieria e Genio di Torino, da cui uscì con il grado di sottotenente assegnato all'arma di artiglieria.

Combatté durante la guerra italo-turca, distinguendosi particolarmente nel corso delle battaglie di Ain Zara, Gargaresh e Zanzur, tanto da venire decorato di una Medaglia di bronzo al valor militare. Nel corso della grande guerra si distinse durante la campagna di Albania in forza al I Raggruppamento misto artiglieria della 38ª Divisione, meritando la concessione della Croce di guerra al valor militare.

Promosso colonnello il 12 giugno 1933, tra il 1 gennaio 1934 e il 24 settembre 1935 fu comandante del 3º Reggimento artiglieria alpina "Julia".[1]

Il 31 dicembre 1935 passò al comando del neocostituito 5º Reggimento artiglieria alpina "Pusteria"[N 1] con cui partì per combattere nella guerra d'Etiopia.[1]

Decorato con una seconda Medaglia di bronzo al valor militare, il 24 settembre 1937 venne sostituito al comando del 5º Reggimento artiglieria alpina dal colonnello Antonio Norcen, e ritornò in Patria.

Il 20 dicembre 1937 fu promosso generale di brigata assumendo dapprima il comando della Scuola per ufficiali di complemento di artiglieria e poi, dal 1939, il comando dell'Artiglieria del I Corpo d'armata a Torino.[1]

All'atto dell'ingresso in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, si trovava al comando dell'artiglieria della 4ª Armata operante sul fronte alpino occidentale contro la Francia,[1] rimanendovi sino al febbraio 1941. Decorato con una terza Medaglia di bronzo al valor militare, in quello stesso mese assunse il comando della 33ª Divisione fanteria "Acqui",[1] in quei giorni impegnata sul fronte greco-albanese. Nel mese di aprile al comando dell Grande Unità prese parte alle operazioni di sbarco sulle isole ioniche di Cefalonia, Corfù, Itaca e Santa Maura. Il 1 luglio seguente fu promosso generale di divisione.

Il 24 ottobre 1942, dopo oltre un anno e mezzo di occupazione dell'isola, fu avvicendato al comando della "Acqui" dal generale Ernesto Chiminello, rimpatriando per venire assegnato al comando della 224ª Divisione costiera,[1] costituita nel gennaio 1943 a Nizza, nella Francia occupata.

Il 26 aprile fu assegnato al ministero della guerra per incarichi speciali ed il 12 luglio 1943 transitò nella riserva per raggiunti limiti d'età. Si spense il 1 maggio 1967.[1]

Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Cooperava efficacemente al buon esito della giornata, tanto ad Ain Zara che a Gargaresh, ove tenne il comando della colonna munizioni, quanto a Zanzur ove tenne il comando di una sezione da montagna. Ain Zara, 4 dicembre 1911 – Gargaresh, 18 gennaio; Zanzur, 8 giugno 1912
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di un reggimento di artiglieria alpina dava ripetute prove di essere sagace organizzatore, ardente animatore, esperto comandante. Artigliere alpino di eccezione, manteneva ed esaltava nei suoi gruppi le più belle tradizioni della specialità da montagna e li portava nei giorni delle battaglie decisive per le sorti della campagna, a combattere nelle prime linee a fianco dei saldi battaglioni alpini della sua divisione, dando preclare esempio di sereno e cosciente sprezzo del pericolo. A.O., gennaio-aprile 1936
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Solida tempra di comandante e di combattente diede intelligente, preziosa, feconda attività per l'approntamento delle artiglierie e per l'organizzazione difensiva della frontiera alpina occidentale. Nel ciclo operativo, con inesauribile, entusiasta, coraggiosa azione personale potenziava oltre ogni previsione i mezzi che dovevano aprire la strada alla vittoriosa avanzata delle nostre fanterie. Fronte alpino occidentale, settembre 1939-giugno 1940
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di gruppo di batterie, nelle ricognizioni, nella preparazione e nelle successive operazioni esplicò il suo compito con intelligenza e arditezza, con calma unità ad energia, contribuendo per la sua parte al completo successo dell'offensiva. Bassa Vojussa-Semeni (Albania), 7-9 luglio 1918
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 17 gennaio 1935[2]
Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 26 maggio 1942[3]
Cavaliere dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra italo-turca - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria
  1. ^ Composto dai Gruppi "Belluno" e "Lanzo", integrati da batterie provenienti dai Gruppi "Susa", "Mondovì", "Asti", "Conegliano", "Vicenza".
  1. ^ a b c d e f g h i Generals.
  2. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.225 del 26 settembre 1935, pag.4723.
  3. ^ Supplemento ordinarioGazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.28 del 26 settembre 1935, pag.7.
  4. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.86 del 13 aprile 1937, pag.1379.

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