Luigi Barnabò
Luigi Barnabò | |||||||
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Informazioni personali | |||||||
Arbitro di | Calcio | ||||||
Sezione | Milano[1] | ||||||
Attività nazionale | |||||||
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Luigi Barnabò (Milano, 22 luglio 1889[2] – Milano, 2 febbraio 1960) è stato un arbitro di calcio italiano. Il suo cognome è stato spesso travisato in Bernabè di Milano, ma in tutti i documenti dell'Associazione Italiana Arbitri non compare alcun arbitro a Milano con tale cognome nel periodo in cui lui ha arbitrato.
Arbitro
[modifica | modifica wikitesto]Inizia ad arbitrare le serie inferiori lombarde nel 1915 dopo aver superato il corso di abilitazione che si tenne a Milano il 12 dicembre 1914[3].
Si tesserò quale arbitro dell'Inter tanto che in molte partite è stato citato come "Barnabò dell'Internazionale", tessera che mantenne fino alla cessazione dell'attività arbitrale.
Dopo la fine del conflitto mondiale tornò subito ad arbitrare e fu inserito dall'AIA ancora fra gli arbitri a disposizione del Comitato Regionale Lombardo quale arbitro effettivo abilitato alla direzione delle gare di Prima Categoria[4][5].
Malgrado fosse abilitato nella stagione 1919-1920 alla conduzione delle sole partite regionali, la Commissione Tecnica della FIGC lo designò anche alla direzione di partite al di fuori dell'ambito lombardo mandandolo ad arbitrare il 9 novembre 1919 Juventus-Torino (1-1, qualificazioni piemontesi) e successivamente partite delle semifinali nazionali quali US Milanese-Padova (2-1) del 4 gennaio 1920.
Con la divisione in due federazioni, avvenuta nella stagione 1921-1922, rimase tesserato per l'Inter e a disposizione per le gare gestite dalla Lega Nord della C.C.I.
Continuò ad arbitrare la Prima Divisione fino al termine della stagione sportiva 1924-1925, stagione che concluse arbitrando 3 gare di cui l'ultima Andrea Doria-Alessandria (0-0) del 4 gennaio 1925.[6]
Non risulta fra gli arbitri benemeriti nell'albo d'oro della FIGC.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ All'epoca il "Gruppo Arbitri Umberto Meazza" non era stato ancora costituito quando smise di arbitrare.
- ^ Anagrafe del Comune di Milano, anno 1889, Registro n. 3035 Parte I Serie C.
- ^ Calcio.
- ^ La gazzetta dello sport.
- ^ Baccani 1919-20, p. 109, dove è definito con un rombo quale "arbitro regionale".
- ^ Fontanelli 1924, p. 44.
- ^ Bertazzoni.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- La gazzetta dello sport, articolo "Elenco Generale Arbitri Ufficiali della F.I.G.C.", articolo pubblicato il 26 settembre 1919.
- Guido Baccani, Annuario italiano del football 1919-20, Novara, De Agostini, 1919, p. 109.
- Carlo Fontanelli, Annogol 1922-23, Empoli (FI), Geo Edizioni S.r.l., marzo 2006, p. 22.
- Carlo Fontanelli, Nove volte Genoa - I campionati italiani della stagione 1923-24, Empoli (FI), Geo Edizioni S.r.l., luglio 2000, p. 21.
- Carlo Fontanelli, La sfida infinita - I campionati italiani della stagione 1924-25, Empoli (FI), Geo Edizioni S.r.l., luglio 2000, p. 44.
- Luigi Saverio Bertazzoni (a cura di), Annuario italiano del giuoco del calcio, volume I 1926-27 e 1927-28 (1928), Modena, F.I.G.C. - Bologna, p. 272.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Luigi Barnabò, elenco degli arbitri della Lombardia, lista degli arbitri licenziati dal corso di dicembre pubblicata dalla rivista "Calcio - Bollettino Ufficiale della FIGC di Torino n. 6 del 30 dicembre 1914, p. 7, su teca.bncf.firenze.sbn.it. URL consultato il 3 ottobre 2017.