Light art
La Light art è una forma di arte visiva in cui il mezzo di espressione e il fine dell'opera è la luce.
La Light Art vede i suoi esordi all'incirca attorno alla metà del XX secolo. Si afferma come forma d'arte mediante le opere di Dan Flavin e James Turrell. Negli anni molte installazioni concettuali e minimaliste sono state definite come opere di Light Art anche se non lo erano in quanto la luce era solo un medium ma non il fine dell'opera.[1]. Al contempo alcuni interventi di Light Art venivano valutate come opere minimaliste, basti vedere le installazioni di Dan Flavin presso la collezione di Villa Panza dove la luce è in rapporto osmotico con l'ambiente.
La Light Art si distacca dall'arte concettuale e dal minimalismo per divenire una forma d'arte autonoma e ben definita nei decenni successivi grazie agli interventi sempre maggiori ad opera di grandi artisti. Importante l'apporto dato in questo senso dal gruppo californiano Light and Space costituito da James Turrell, Robert Irwin, Doug Wheeler, Maria Nordman, Larry Bell, John McCracken e DeWain Valentine[1][2][3].
Si potrebbe far risalire l'origine di questa forma d'arte con l'installazione di tubi al neon "Arabesco Fluorescente" di Lucio Fontana del 1951 durante la IX Triennale di Milano, tra le prime opere, assieme alle proiezioni ambientali di Bruno Munari e alle sperimentazioni di László Moholy-Nagy, dove la luce interagisce con lo spazio circostante[2][4].
Eventi
[modifica | modifica wikitesto]In tutto il mondo, la Light Art ha guadagnato notevole riconoscimento e popolarità. Città Importanti come Lione[5], Amsterdam[6], Sydney[7] e Singapore[8] sono diventate sedi di importanti festival tematici dedicati a questa particolare forma d'arte. Questi eventi hanno la capacità di trasformare gli spazi urbani in musei a cielo aperto, in cui installazioni luminose interagiscono con l'architettura circostante, creando atmosfere uniche e suggestive.
In Italia, un evento di particolare rilievo nel campo della Light Art è stato Light is Life[9], svoltosi a Brescia e Bergamo nel 2023. Questa manifestazione è stata realizzata in concomitanza con la designazione di Brescia e Bergamo come Capitali Italiane della Cultura per quell'anno. Durante il festival, le vie e i monumenti delle due città sono stati arricchiti e trasformati dalle opere di 17 eminenti artisti, sia italiani che internazionali. Tra le opere esposte, si distinguono quelle di Angelo Bonello, Chila Kumari Burman, Michelangelo Pistoletto, Marco Lodola, Federica Marangoni, Ivan Navarro e Oliver Ratsi.
Esponenti internazionali
[modifica | modifica wikitesto]Dan Flavin, James Turrell, Olafur Eliasson, Robert Irwin, Bruce Munro, Waltraut Cooper.
Esponenti italiani
[modifica | modifica wikitesto]Piero Fogliati, Carlo Bernardini, Massimo Bartolini, Romano Baratta, Angelo Bonello, Richi Ferrero, Marco Brianza, Gloria Ronchi, Marco Lodola, Federica Marangoni, Emilio Ferro.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Light Art, una definizione Archiviato il 26 agosto 2017 in Internet Archive. ] Or not Magazine, giugno 2016
- ^ a b Dall'opera all'environment alla città di luce ] Lighting Now!, 11 maggio 2009
- ^ Shining a light on Light and Space art ] Los Angeles Time, 18 settembre 2011
- ^ Bruno Munari e le proiezioni Archiviato il 26 agosto 2017 in Internet Archive. ] Lighting Now!, 16 marzo 2009
- ^ Fête des Lumières Fête des Lumières
- ^ Amsterdam Light Festival Amsterdam Light Festival
- ^ Vivid Sydney Vivid Sydney
- ^ I Light Singapore I Light Singapore
- ^ Light is Life Light Is Life, ottobre/febbraio 2023
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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