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Leopoldo Bard

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Leopoldo Bard

Leopoldo Bard (Buenos Aires, 1886[1]Buenos Aires, 1973) è stato un medico, politico e dirigente sportivo argentino, presidente del Club Atlético River Plate dal 1901 al 1908.

Bard si formò nella capitale federale argentina, ove svolse gli studi e si laureò in Medicina, nella cui facoltà era entrato nel 1902.[2] Nel 1905 lavorò nell'Hospital Muñiz, dove rimarrà per svariati anni a seguire. Nel 1901 fu tra i fondatori del River Plate, dando vita alla società il 25 maggio assieme ad alcuni amici.[2][3] Entrò a far parte, dal 1903 al 1905, anche della rosa dei giocatori del River, giocando quella stagione nella squadra con il ruolo di centrocampista.[2] Insieme a Livio Ratto, un altro dei fondatori del River, organizzò il primo campo da gioco del club, situato nella zona della Dársena Sur;[4] terminato il suo incarico come presidente, nel 1912 fu vicepresidente.[3] Bard fu anche attivo politicamente: sostenitore di Hipólito Yrigoyen fin dal principio, dal 1922 fino al 1930 fu uomo di spicco dell'ala radicale dei deputati argentini.[3] Con il colpo di Stato di José Félix Uriburu, avvenuto il 6 settembre 1930, Bard fu imprigionato e sottoposto a torture per via delle sue idee progressiste.[3] Fu inizialmente rinchiuso in carcere dal 9 settembre al 13 ottobre; rilasciato, fu nuovamente arrestato il 10 dicembre e fu rilasciato il 22 febbraio 1932,[3] dopo essere stato assolto in tribunale.[3] In seguito fu prolifico scrittore di diversi articoli medici, più di 450, e nel 1947 ricoprì un incarico amministrativo durante il governo Perón.[3]

  1. ^ Altre fonti indicano il 1889.
  2. ^ a b c (ES) Fundación del Club Atlético River Plate (PDF), su cihf.webcindario.com, Centro para la Investigación de la Historia del Fútbol, 13 maggio 2004. URL consultato il 17 maggio 2011.
  3. ^ a b c d e f g (ES) Rodrigo Daskal, Leopoldo Bard y la vida como compromiso: a 50 años de la edición de "Estampas de una vida. La fe puesta en un ideal. 'Llegar a ser algo'", su efdeportes.com, maggio 2007. URL consultato il 17 maggio 2011.
  4. ^ Martínez de León, p. 43.
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