Kepler-452 b
Kepler-452b | |
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Rappresentazione artistica dell'esopianeta e della sua stella | |
Stella madre | Kepler-452 |
Scoperta | 23 luglio 2015 |
Distanza dal Sole | 1400 anni luce |
Parametri orbitali | |
Semiasse maggiore | 1,046 UA |
Periodo orbitale | 384,843 giorni |
Inclinazione orbitale | 89,806° |
Eccentricità | 0,035 |
Dati fisici | |
Raggio medio | 1,63 R⊕[1] |
Massa | 5 ± 2 M⊕
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Flusso stellare | 1,11 ⊕ |
Temperatura superficiale | |
Kepler-452 b è un esopianeta che orbita attorno a Kepler-452, una stella di classe G nella costellazione del Cigno, distante 1 400 anni luce dal sistema solare.[3] Usando il metodo di misura del Earth Similarity Index, a maggio 2017 era il decimo pianeta extrasolare confermato più simile alla Terra.
Scoperta
[modifica | modifica wikitesto]La sua scoperta, avvenuta grazie al telescopio spaziale Kepler, è stata annunciata ufficialmente dalla NASA il 23 luglio 2015.[4].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il pianeta è il primo oggetto dalle dimensioni simili a quelle terrestri ad essere stato scoperto, che orbita nella zona abitabile di una stella molto simile al Sole.
Il pianeta impiega circa 385 giorni terrestri per eseguire una rivoluzione, è più grande e si è formato prima del nostro pianeta.[5] Secondo i modelli dei ricercatori, l'esopianeta potrebbe avere una massa cinque volte maggiore rispetto a quella della Terra e presentare una gravità di superficie doppia rispetto a quella terrestre e un diametro superiore del 60% rispetto alla Terra.[3] Se fosse un pianeta roccioso si tratterebbe di una Super Terra e, considerata la sua massa, sarebbe geologicamente attivo con vulcani in eruzione e ricoperto, se visto dallo spazio, di una spessa coltre di nubi. Se dalla sua superficie fosse possibile osservare la stella madre, Kepler-452 apparirebbe molto simile al nostro Sole.[6] Chiamato anche "il cugino anziano della Terra" dalla NASA.
Abitabilità
[modifica | modifica wikitesto]L'entusiasmo suscitato dalla scoperta di un esopianeta orbitante attorno ad una stella simile al Sole e ad una distanza prossima a quella della Terra dal Sole, ha portato i suoi scopritori ad indicarlo come l'esopianeta più simile alla Terra finora conosciuto,[7] mentre molti esopianeti sono stati scoperti orbitare attorno a piccole e fredde nane rosse.[8]
Un più preciso calcolo dell'indice di abitabilità di Kepler-452 b ne ha fissato il valore a 0,83 non superando quindi il primato di Kepler-438 b posto a 0,88 al momento della scoperta, avvenuta qualche mese prima.[9] A contrastare il vantaggio dato dalla classe stellare dell'astro e dal raggio dell'orbita pesano le dimensioni del pianeta che fanno stimare un'accelerazione gravitazionale al suolo doppia rispetto a quella terrestre, e l'età della stella che, irradiando presumibilmente circa il 10% di energia in più del Sole per via della sua evoluzione, potrebbe aver innescato un crescente effetto serra incontrollato simile a quello che nel sistema solare si può rilevare su Venere.[10]
Tuttavia, poiché il pianeta è più grande del 60% della Terra, è probabile che abbia una massa (stimata) di 5 M⊕, il che potrebbe consentirgli di trattenere gli oceani per un periodo più lungo, impedendo a Kepler-452b di sfuggire all'effetto serra per altri 500 milioni di anni.[10] Nello stesso tempo il ciclo carbonati-silicati (o ciclo inorganico del carbonio) viene "tamponato" prolungandone la durata a causa della maggiore attività vulcanica su Kepler-452b.[11] Ciò potrebbe consentire a qualsiasi potenziale forma di vita sulla superficie di abitare il pianeta per altri 500-900 milioni di anni, prima che la zona abitabile si estenda oltre l'orbita di Kepler-452 b.
Ricerche del SETI
[modifica | modifica wikitesto]Gli scienziati del SETI Institute hanno messo tra i loro obiettivi di studio Kepler-452b, poiché è uno dei pochi esopianeti scoperti che orbita nella zona abitabile di una stella simile al Sole. I ricercatori del SETI stanno usando l'Allen Telescope Array, un radiotelescopio multiplo situato nelle Cascade Mountains, in California, per cercare trasmissioni radio provenienti da Kepler-452 b. A partire da luglio 2015, l'Array ha scansionato l'esopianeta in oltre 2 miliardi di frequenze della banda radio, senza risultati, e le ricerche continueranno, fino a scansionare un totale di 9 miliardi di frequenze radio, alla ricerca di segnali alieni.[12]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Confirmed planer overview page, su exoplanetarchive.ipac.caltech.edu, NASA.
- ^ Temperatura di equilibrio planetaria
- ^ a b (EN) Scientists discover 12 new potential Earth-like planets, su washingtonpost.com, Washington Post, 23 luglio 2015. URL consultato il 24 luglio 2015.
- ^ (EN) NASA’s Kepler Mission Discovers Bigger, Older Cousin to Earth, su nasa.gov, NASA, 23 luglio 2015. URL consultato il 24 luglio 2015.
- ^ (EN) NASA Says Data Reveals an Earth-Like Planet, Kepler 452b, su nytimes.com, NY Times, 23 luglio 2015. URL consultato il 24 luglio 2015.
- ^ (EN) NASA finds planet Kepler 452b, part of an Earth-sun twin solar system, su cbc.ca, CBC, 23 luglio 2015. URL consultato il 24 luglio 2015.
- ^ Here's everything we know about the most Earth-like exoplanet ever found, su sciencealert.com.
- ^ Esiste qualche dubbio nella comunità scientifica riguardo l'abitabilità dei sistemi planetari delle nane rosse.
- ^ Copia archiviata, su cnnhit.com. URL consultato il 25 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2017).
- ^ a b Luigi Lugmayr, Kepler-452b details unveiled, in I4U News, 23 luglio 2015.
- ^ Is Earth's Closest Cousin A Dying Planet?, in Gizmodo.com, 30 luglio 2015.
- ^ SETI Targets Kepler-452b, Earth's 'Cousin,' in Search for Alien Life, su space.com, Space.com, 31 luglio 2015.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Kepler-452b
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Kepler-452 b su Enciclopedia dei pianeti extrasolari
- NASA – Kepler Mission, su nasa.gov.
- NASA – Kepler Discoveries – Summary Table, su kepler.nasa.gov. URL consultato il 23 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2017).
- Habitable Exolanets Catalog at UPR-Arecibo