Julie Tullis
Julie Tullis (nata Palau) (Surrey, 15 marzo 1939 – K2, 7 agosto 1986) è stata un'alpinista e regista britannica.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlia di Erica e Francis Palau, ebbe un'infanzia tormentata a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Nel 1956 cominciò ad arrampicare nella zona di Tunbridge Wells, dove incontrò Terry Tullis. Nel 1959 i due si sposarono e negli anni successivi vissero gestendo diverse piccole attività. La coppia ebbe due figli.[1] Proseguirono l'attività di arrampicata, creando e gestendo anche la relativa scuola di Bowles Rock; Julie divenne inoltre cintura nera di aikidō e karate.[2]
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1976 incontrò l'alpinista austriaco Kurt Diemberger e dal 1980 i due lavorarono insieme, tenendo conferenze. Nel 1981 Diemberger assunse Julie come tecnico di ripresa per una spedizione al Nanga Parbat: fu in questa occasione che iniziò la loro carriera di documentaristi d'alta quota. Nel corso di questa attività, tra le altre, organizzarono spedizioni allo sperone nord del K2 e all'allora inviolato sperone nord-est dell'Everest.
Nel 1984 la Tullis e Diemberger salirono il Broad Peak.[2] Dopo altri lavori cinematografici, i due organizzarono una spedizione al K2 per il 1986.
K2
[modifica | modifica wikitesto]Tullis e Diemberger riuscirono a raggiungere la vetta il 4 agosto 1986, a tarda ora. Julie Tullis diventò così la prima donna britannica a raggiungere la vetta del K2. Poco dopo aver iniziato la discesa, Julie cadde trascinando con sé Kurt; i due riuscirono fortunosamente a fermarsi. Dopo questo incidente, però, preferirono non continuare a scendere al buio e bivaccarono in quota, in una buca nella neve. Il giorno seguente Tullis mostrava segni di congelamento al naso e alle dita delle mani, ed evidenziava problemi di vista: un comune sintomo di edema cerebrale. I due arrivarono al campo IV verso mezzogiorno, ma rimasero bloccati insieme ad altri cinque alpinisti fermi a causa dello scatenarsi di una tempesta che sarebbe durata per giorni. La tenda di Kurt e Julie collassò a causa della neve e i due dovettero dividersi e trovare rifugio nelle tende dei compagni.[3]
Julie Tullis morì nella notte tra il 6 e il 7 agosto 1986 e il suo corpo venne adagiato nella tenda precedentemente abbandonata.[4] Il suo corpo non è mai stato ritrovato. Il suo nome è stato aggiunto al memorial Gilkey ai piedi della montagna.[1] Nel 2005 fu ritrovata sul ghiacciaio sottostante il K2 un'audiocassetta contenente un diario di Julie Tullis, registrato nel 1982.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) BBC News - ritrovamento del diario di Julie Tullis
- ^ a b Mountain Heritage - Julie Tullis, su mountain-heritage.org. URL consultato il 4 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2009).
- ^ (EN) Outside Online - the K2 Tragedy Archiviato il 16 aprile 2009 in Internet Archive.
- ^ In proposito alle dinamiche della morte, le relazioni di Diemberger e dell'altro alpinista superstite, Willi Bauer, diedero dati discordanti.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Diemberger, Kurt and Salkeld, Audrey (translator), The Endless Knot: K2, Mountain of Dreams and Destiny (1991) ISBN 0-89886-300-7
- (EN) Greig, Andrew, Kingdoms of Experience (2002), ISBN 1-84195-376-8
- (EN) Jordan, Jennifer, Savage Summit: True Stories of the First Five Women Who Climbed K2 (2006) ISBN 0-06-058716-4
- (EN) Tullis, Julie, Clouds From Both Sides (1986) ISBN 0-246-12771-6
- (EN) Audrey Salkeld, ‘Tullis , Julia Elissa May (1939–1986)', Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Opere di Julie Tullis, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 43319710 · ISNI (EN) 0000 0000 6363 7341 · LCCN (EN) n86058724 · GND (DE) 1190677245 |
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