Jim Sullivan

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Jim Sullivan
NazionalitàStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
GenereFolk rock
Rock psichedelico
Country rock
Rock
Periodo di attività musicale1960 – 1975
Strumentovoce, chitarra
EtichettaMonnie, Playboy Records, Century City Records, RCA
Album pubblicati2
Studio2

James Anthony Sullivan (San Diego, 13 agosto 1940 – scomparso da Santa Rosa (Nuovo Messico) il 6 marzo 1975) è stato un cantante e chitarrista statunitense.

Nato in California da una famiglia di origine irlandese americana che si era trasferita dal Nebraska per lavorare nell'industria della difesa. Crebbe nel quartiere di Linda Vista a San Diego dove diventò quarterback della squadra della sua scuola e cominciò a suonare nei gruppi blues della zona. Poi si sposò e cominciò a suonare in un gruppo rock, the Survivors, assieme a sua cognata Kathie Doran. Poi comprò un bar assieme ad a un amico vicino al college, ma il bar fallì e perse i suoi soldi quindi si trasferì con sua moglie Barbara e suo figlio a Los Angeles[1][2].

Sua moglie cominciò a lavorare per la Capitol Records quindi cominciò a scrivere delle canzoni e a suonare nei club della zona di Los Angeles, soprattutto al Raft club di Malibù, dove conobbe e divenne amico degli attori Lee Majors, Lee Marvin e Harry Dean Stanton. Nel 1969 fu una comparsa nel film Easy Rider di Dennis Hopper, ma le scene vennero tagliate. Suonò anche in show di José Feliciano registrato in televisione. Nel 1969 pubblicò per una piccola etichetta discografica, la Monnie, il suo album di debutto U.F.O. che mescolava rock, country e folk e venne paragonato a Fred Neil, Tim Hardin, Gene Clark e Joe South, con arrangiamanti nello stile di David Axelrod[3][4][5].

L'album venne remixato e ristampato dalla Century City Records nel 1970 e uscì il singolo "Rosey", Sullivan continuò a cantare nel club e nel 1972 registrò il secondo album, Jim Sullivan, con gli arrangiamenti di Jim Hughart, prodotto da Lee Burch e uscito per la Playboy Records, etichetta di proprietà dell Playboy Enterprises di Hugh Hefner.

Sullivan non ebbe il successo sperato e cominciò a bere sfociando nell'alcolismo, il suo matrimonio cominciò a andare in fumo e nel 1975 decise di trasferirsi a Nashville per incontrare la cantante Kathie Doran e trovare il successo sperato.

Il 4 marzo 1975 partì solo con il suo Maggiolino. Il giorno successivo, dopo essere stato fermato da una pattuglia di autostrada durante la sua guida, si recò al Motel La Mesa a Santa Rosa, nel Nuovo Messico. Secondo varie testimonianze, non dormì mai nel motel, lasciando la chiave all'interno della camera e acquistando vodka ad un negozio. Fu visto il giorno seguente a circa 26 miglia di distanza, in un ranch in luogo remoto di proprietà della famiglia Gennetti. La sua macchina fu ritrovata più tardi abbandonata al ranch, e alcuni dissero di averlo visto l'ultima volta vicino alla sua auto. La macchina conteneva i soldi di Sullivan, carte, la chitarra, i vestiti e una scatola dei suoi dischi invenduti[6][7].

Non è mai stato più visto e le relazioni hanno attribuito varie volte la sua scomparsa ad essere stato ucciso, ad essersi disorientato e poi smarrito, o (in particolare alla luce del titolo del suo primo album) anche di rapimento alieno. Non è stata trovata più alcuna sua traccia. Un corpo decomposto che somigliava a Sullivan fu più tardi trovato in una zona remota a parecchie miglia di distanza, ma si scoprì non essere il suo.

  • U.F.O. (Monnie, 1969)
    • LP ristampa (Century City, 1970)
    • CD ristampa (Light in the Attic, 2011)
  • Jim Sullivan (Playboy, 1972)
  • Highway / Lorelei Lee (RCA, 1970)
  • Rosey / Roll Back the Time (Century City, 1970)

Collegamenti esterni

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