Granato

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Granato
Formula chimicaX₃Y₂(SiO₄)₃
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinoMonometrico
Sistema cristallinoCubico
Gruppo puntuale4/m 3 2/m
Proprietà fisiche
Durezza (Mohs)6,5-7,5
SfaldaturaAssente
FratturaScabra
ColoreVariabile
LucentezzaVitrea, Resinosa
DiffusioneVariabile
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale
Principali paesi produttori di granati

I granati sono un gruppo di minerali nesosilicati appartenente al supergruppo del granato.[1][2]

Le specie principali dei granati sono sei, raggruppate in due serie isomorfe (composti aventi uguale formula generale e uguali forme cristalline ma con diversa composizione chimica): piralspite (piropo, almandino, spessartina) e ugrandite (uvarovite, grossularia, andradite).[3]

Il nome "granato" deriva dal latino granatus (grano), con un probabile riferimento a mela granatum (melagrana), pianta con semi rossi con forma e colore simili a quelli di alcuni cristalli di granato.[4]

Struttura cristallina

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I granati sono nesosilicati con formula generale X3Y2(SiO4)3. Il sito X è generalmente occupato da un catione bivalente (Ca2+, Mg2+, Fe2+, Mn2+) e il sito Y da cationi trivalenti (Al3+, Fe3+, Cr3+) in coordinazione cubica e ottaedrica rispettivamente.[5]

Il silicio è posto al centro di un tetraedro ai cui vertici vi sono quattro atomi di ossigeno; questi ultimi sono legati a cationi costituendo così la struttura dei granati. I cationi possono sostituirsi tra di loro per isomorfismo facendo in modo che non esistano termini puri ma miscele di vari granati.[3]

Proprietà fisiche

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I granati si trovano in vari colori, variabili a seconda della composizione, tra cui il rosso, arancione, giallo, verde, rosa, viola, marrone, nero e blu. Vi sono anche diverse varietà di granati che cambiano colore al variare della luce a cui sono esposti (naturale, artificiale o ad incandescenza).[6]

I granati presentano lucentezza vitrea o resinosa, e sono trasparenti o traslucidi.[3]

Generalmente i cristalli sono ben formati; anche in granuli arrotondati o fratturati; anche granulare massivo.[3]

L'abito cristallino è prevalentemente dodecaedrico, trapezoedrico (spesso in combinazione) occasionalmente si osserva anche l'esacisottaedro; il sistema cristallino è cubico.[3]

A seconda della composizione chimica dei Granati, i legami atomici variano di forza. Per tale motivo, questo gruppo di minerali presenta una durezza variabile tra 6,5 e 7,5 nella Scala Mohs. Se un campione del minerale viene sfregato su una superficie scabra (in genere una mattonella di porcellana bianca grezza), produce uno striscio bianco.[3]

Specie principali

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Serie Piralspite - Alluminio nel sito Y

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L'almandino si presenta di colore rosso, tendente al bruno o al violaceo; è la varietà più comune di granato, conosciuta anche come granato orientale o rubino almandino. L'almandino si origina in rocce metamorfiche, spesso associato a minerali come staurolite, cianite o andalusite.[3]

La spessartina ha colore giallo-arancio. Il nome deriva da Spessart in Baviera. Sebbene sia abbastanza rara, è conosciuta ed utilizzata come pietra preziosa in gioielleria con il nome di granato mandarino. È presente nei graniti pegmatiti e in certi filliti all'inizio del loro processo metamorfico.[3]

Spessartina

Il piropo ha tipicamente colore rosso fuoco. È spesso stato usato come gemma nel XVIII e XIX secolo, e ancora oggi, col nome di rubino del Capo, rubino dell'Arizona e granato boemo. Una varietà di piropo con tonalità rosso-violetto è stata chiamata rodolite: la sua composizione chimica è una miscela di piropo e almandino, nella proporzione di due parti piropo ad una parte almandino. Un'altra varietà di granati, recentemente scoperta (fine anni ottanta), dalla caratteristica tonalità viola-bordeaux, talvolta con sfumature rosate, è il cosiddetto granato magenta. Un'ulteriore variante è rappresentata dai granati blu del Madagascar che cambiano colore, dal blu al rosso, composti da piropo e spessartina.[7] Il piropo, inoltre, è un minerale indicatore per rocce ad alta pressione.

Serie Ugrandite - Calcio nel sito X

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Andradite

L'andradite può avere colore rosso, giallo, marrone, verde o nero in base a quale delle tre varietà è presa in considerazione: melanite (nero-marrone), demantoide (giallo-verde) e topazolite (giallo-arancione). L'andradite si trova in rocce magmatiche.[3] La sua dispersione ottica supera quella del diamante.

Il nome grossularia deriva dal nome botanico dell'uva spina, grossularia, in riferimento al granato verde di questa composizione che si trova in Siberia. Vi sono tre varietà, essonite, tsavorite[8] e idrogrossularia, di colore rispettivamente rosso, verde e marrone, ma vi sono anche esemplari gialli e incolori. Si può reperire nelle rocce metamorfiche generate per metamorfismo di contatto di sedimenti calcarei e in associazione di vesuvianite, diopside, wollastonite e scapolite.[3]

Uvarovite

L'uvarovite è di colore verde smeraldo, è tra i granati più rari e ricercati. È rintracciabile principalmente nelle serpentiniti.[3]

Tabella riassuntiva

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Formula: X3Y2(SiO4)3 (X = Ca2+, Mg2+, Fe2+, Mn2+; Y= Al3+, Fe3+, Cr3+)[3][9]
Nome del Minerale Formula Sistema Cristallino Classe di Simmetria Peso Specifico (G) Durezza (H)
Almandino Fe3Al2(SiO4)3 Cubico 4/m32/m 4,32 7-7½
Andradite Ca3Fe2(SiO4)3 Cubico 4/m32/m 3,86 6½-7
Grossularia Ca3Al2(SiO4)3 Cubico 4/m32/m 3,59
Piropo Mg3Al2(SiO4)3 Cubico 4/m32/m 3,58 7-7½
Spessartina Mn3Al2(SiO4)3 Cubico 4/m32/m 4,19 7-7½
Uvarovite Ca3Cr2(SiO4)3 Cubico 4/m32/m 3,90 7-7½

Fin dall'antichità, i granati sono comunemente usati come pietre preziose. Al giorno d'oggi la sabbia di granato viene usata a fini industriali come un buon abrasivo. Miscelato con acqua ad altissima pressione, il granato viene utilizzato per tagliare acciaio e altri materiali in getti d'acqua.[10]

Come altre pietre preziose anche il granato (sia almandino sia piropo) può essere riprodotto artificialmente. Il risultato è ottenuto tramite l'impiego di un vetro incolore a cui viene data la tinta del granato fondendolo con vetro di antimonio, polvere d'oro e ossido di manganese. In tal modo si riesce a raggiungere un colore molto simile a quello del granato naturale, ma ad un occhio esperto facilmente distinguibile dalla pietra vera.

  1. ^ (EN) E. S. Grew, Locock A. J., Mills S. J., Galuskina I. O., Galuskin E. V., Hålenius U., Nomenclature of the garnet supergroup (PDF), in American Mineralogist, vol. 98, 2013, pp. 785-811. URL consultato il 2 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2014).
  2. ^ (EN) M. Back, Mandarino J.A., Fleischer’s Glossary of Mineral Species, Tucson, US-AZ, Mineralogical Record Inc, 2008, p. 346.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l Klein, Cornelis., Mineralogia, Zanichelli, 2004, ISBN 880807689X, OCLC 799651230. URL consultato il 19 dicembre 2018.
  4. ^ Treccani, il portale del sapere, su treccani.it. URL consultato il 19 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2006).
  5. ^ Mineral Structuers: Garnet, su ruby.colorado.edu. URL consultato il 19 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2007).
  6. ^ GARNET main, su geo.utexas.edu. URL consultato il 19 dicembre 2018.
  7. ^ (EN) Garnets from Madagascar with a Color Change of Blue-Green to Purple | Gems & Gemology, su gia.edu. URL consultato il 19 dicembre 2018.
  8. ^ Tsavorite: Mineral information, data and localities., su mindat.org. URL consultato il 19 dicembre 2018.
  9. ^ Deer, William Alexander., An introduction to the rock-forming minerals, The Mineralogical Society, 2013, ISBN 9780903056274, OCLC 916523900. URL consultato il 19 dicembre 2018.
  10. ^ Autori Vari, Il magico mondo di minerali & gemme, De Agostini, (1993-1996).

Gavin Linsell, Die Welt der Edelsteine. Juwelo Deutschland GmbH Ed., Berlin, 2014

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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