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Giuseppe Dottore

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Giuseppe Dottore (Centuripe, 11 gennaio 1908Centuripe, 6 agosto 1946) è stato un criminale italiano.

Insieme a Salvatore Giuliano di Montelepre ed a Vincenzo Stimoli di Adrano fu uno dei "grandi" banditi siciliani del periodo tra gli ultimi anni del secondo conflitto mondiale e l'immediato dopoguerra.

La banda di Giuseppe Dottore, operò a Centuripe (Enna) dal 1944 al 1946 e, almeno nella sua prima fase, ebbe una forte connotazione politica.

«Dottore si definisce «representanti del popolo» e si firma «il bandito politico» in una lettera al sindaco che accusa di affamare il popolo (Nicolosi 1976, p. 160). I componenti della banda si dicono comunisti, e praticano estorsioni e rapine come forme di “esproprio proletario”.»

La banda, secondo i rapporti delle forze dell'ordine, sin dall'inizio contava di 34 elementi solo apparentemente scissi in due tronconi per far assumere al Dottore la figura del brigante gentiluomo che nelle estorsioni mediava le richieste rispetto ai membri della banda più intransigente.[2]

In un secondo momento, però la componente politica venne a mancare e continuò l'aspetto di puro banditismo.

Vengono imputati alla banda Dottore l'uccisione dell'agente Attilio La Gatta (26 febbraio 1945), del vicebrigadiere Iffrido Mangione e dei Carabinieri Francesco Giuffrida e Giovanni Goffredo (22 marzo 1946).

La morte del Dottore avvenne nel suo paese natale il 6 agosto 1946 per mano di un probabile confidente dei Carabinieri.

  1. ^ Il banditismo in Sicilia nel Secondo dopoguerra, su memoria.san.beniculturali.it. URL consultato il 24 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2014).
  2. ^ [1]
  • Salvatore Nicolosi, Di professione brigante, Milano, Longanesi, 1976.

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