Giuliana Minuzzo
Giuliana Minuzzo | |||||||||||||
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Giuliana Minuzzo nel 1955 | |||||||||||||
Nazionalità | Italia | ||||||||||||
Sci alpino | |||||||||||||
Specialità | Discesa libera, slalom gigante, slalom speciale, combinata | ||||||||||||
Squadra | SC Cervino[1] | ||||||||||||
Termine carriera | 1963 | ||||||||||||
Palmarès | |||||||||||||
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Giuliana Minuzzo coniugata Chenal (AFI: [ʃənal]; Vallonara, 26 novembre 1931 – Aosta, 11 novembre 2020) è stata una sciatrice alpina italiana. Fu la prima italiana a vincere una medaglia ai Giochi olimpici invernali e la prima donna a pronunciare il giuramento olimpico.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nata a Vallonara nel Vicentino, all'epoca comune autonomo e oggi frazione di Marostica, crebbe a Valtournenche, in Valle d'Aosta[1][2].
Carriera sciistica
[modifica | modifica wikitesto]Stagioni 1949-1953
[modifica | modifica wikitesto]Sciatrice polivalente, si mise in luce a 17 anni vincendo la medaglia di bronzo nella discesa libera ai Campionati italiani 1949, alle spalle di Celina Seghi e Maria Grazia Marchelli[2][3][4], e nello stesso anno debuttò in campo internazionale in occasione della Coppa Foemina (Abetone, 5-6 marzo), dove vinse la discesa libera e si classificò 8ª nello slalom speciale e 4ª nella combinata[1][2][3][5]; l'anno successivo si piazzò 2ª nella discesa libera e 3ª nello slalom gigante delle SDS-Rennen (Grindelwald, 20-22 gennaio 1950)[6][7] ma, durante la prova di discesa libera dei Campionati italiani 1950 a Cervinia, si infortunò[7] e rimase lontana dalle competizioni per quasi un anno, fino ai successivi Campionati nazionali 1951 a Vipiteno, in cui si laureò campionessa italiana nella discesa libera[4][7]. Sempre nel 1951 vinse nuovamente la discesa libera della Coppa Foemina (Abetone, 24-25 marzo), dove si aggiudicò anche la combinata e fu 3ª nello slalom speciale[3][8].
Dopo esser stata allenata dal tecnico federale della FISI Gigi Panei[9], ai VI Giochi olimpici invernali di Oslo 1952 (14-20 febbraio), suo esordio olimpico e iridato, vinse la medaglia di bronzo nella discesa libera (fu la prima italiana a vincere una medaglia alle Olimpiadi invernali[3], valida anche ai fini iridati) e si classificò 20ª nello slalom gigante e 8ª nello slalom speciale. Nella stagione 1952-1953 vinse la combinata e si piazzò 2ª nella discesa libera e 3ª nello slalom gigante e nello slalom speciale delle SDS-Rennen (Grindelwald, 9-10 gennaio)[10], fu 2ª nella discesa libera e nello slalom gigante della Settimana internazionale FIS (Sestriere, 4-8 febbraio)[11] e vinse lo slalom speciale del trofeo Arlberg-Kandahar (Sankt Anton am Arlberg, 13-15 marzo), dove si classificò anche 2ª nella combinata[12].
Stagioni 1954-1956
[modifica | modifica wikitesto]Sospese l'attività agonistica nel 1954 poiché si sposò e divenne madre[13]; tornò alle gare in occasione delle SDS-Rennen 1955 (Grindelwald, 6-8 gennaio), dove vinse lo slalom speciale e si piazzò 3ª nella combinata[14], e nel prosieguo di quella stagione 1954-1955 fu 2ª nello slalom speciale della Settimana internazionale del Monte Bianco (Saint-Gervais-les-Bains, 19-23 gennaio)[15] e s'impose nello slalom speciale dell'Arlberg-Kandahar (Mürren, 11-13 marzo)[16].
Nella stagione 1955-1956 si classificò 2ª nello slalom gigante delle SDS-Rennen (Grindelwald, 4-7 gennaio)[17] e ai successivi VII Giochi olimpici invernali di Cortina d'Ampezzo 1956 (26 gennaio-5 febbraio), dopo esser stata la prima donna della storia olimpica ‒ sia invernale che estiva ‒ a leggere il giuramento degli atleti durante la cerimonia di apertura[3], si piazzò 4ª nella discesa libera, 13ª nello slalom gigante, 4ª nello slalom speciale e vinse la medaglia di bronzo nella combinata, disputata in sede olimpica ma valida solo ai fini dei Mondiali 1956.
Stagioni 1957-1963
[modifica | modifica wikitesto]Dopo le Olimpiadi cortinesi interruppe nuovamente la sua attività agonistica per maternità[1] e, allenata da Davide David[1], tornò alle gare per le SDS-Rennen 1958 (Grindelwald, 8-11 gennaio)[18], continuando però a gareggiare solo saltuariamente in ambito internazionale (non prese il via nemmeno ai Mondiali di Badgastein 1958[19]); agli VIII Giochi olimpici invernali di Squaw Valley 1960 (19-27 febbraio), sua ultima partecipazione olimpica, vinse tuttavia la medaglia di bronzo nello slalom gigante (valida anche ai fini dei Mondiali 1960) e fu 10ª nello slalom speciale.
Nella stagione 1960-1961 vinse nuovamente lo slalom speciale delle SDS-Rennen (Grindelwald, 10-13 gennaio)[20]; si aggiudicò quindi lo slalom gigante delle Silberkrugrennen (Badgastein, 3-5 febbraio)[21] e disputò le sue ultima gare internazionali al trofeo Arlberg-Kandahar (Mürren, 10-12 marzo)[22]. In ambito nazionale continuò a gareggiare fino ai Campionati italiani 1963, dove vinse il suo nono titolo nazionale[4].
Altre attività
[modifica | modifica wikitesto]Dopo il ritiro agonistico gestì a lungo un negozio di articoli sportivi a Cervinia[1]; cinquant'anni dopo il giuramento olimpico di Cortina, in occasione della cerimonia d'apertura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006, consegnò la bandiera olimpica ai rappresentanti degli atleti e dei giudici di gara e ne resse un lembo durante la lettura dei rispettivi giuramenti[23].
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Olimpiadi
[modifica | modifica wikitesto]- 2 medaglie, valide anche ai fini dei Mondiali:
- 2 bronzi (discesa libera a Oslo 1952; slalom gigante a Squaw Valley 1960)
Mondiali
[modifica | modifica wikitesto]- 1 medaglia, oltre a quelle conquistate in sede olimpica:
- 1 bronzo (combinata a Cortina d'Ampezzo 1956)
Classiche
[modifica | modifica wikitesto]- 2 vittorie (slalom speciale a Sankt Anton am Arlberg 1953; slalom speciale a Mürren 1955)
- 3 vittorie (discesa libera ad Abetone 1949; discesa libera, combinata ad Abetone 1951)
- 3 vittorie (combinata a Grindelwald 1953; slalom speciale a Grindelwald 1955; slalom speciale a Grindelwald 1961)
- 1 vittoria (slalom gigante a Badgastein 1961)
Campionati italiani
[modifica | modifica wikitesto]- 16 medaglie[4]:
- 9 ori (slalom gigante nel 1951; discesa libera nel 1952; discesa libera, slalom gigante, slalom speciale nel 1953; discesa libera, slalom speciale nel 1955; slalom speciale nel 1959; slalom speciale nel 1963)
- 2 argenti (slalom speciale nel 1952; slalom gigante nel 1955)
- 5 bronzi (discesa libera nel 1949; discesa libera, slalom speciale nel 1951; slalom gigante nel 1961; slalom gigante nel 1963)
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]- Chevalier de l’Autonomie (2012)[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g Giuliana Minuzzo Chenal, l’eleganza sugli sci: prima donna italiana sul podio ai Giochi olimpici, su lavalleenotizie.it, 14 novembre 2020. URL consultato il 25 orrore 2024.
- ^ a b c È sorta a Cervinia una rivale di Celina, in Stampa Sera, 8 marzo 1949, p. 4. URL consultato il 23 ottobre 2024.
- ^ a b c d e (EN) Giuliana Minuzzo, su olympedia.org. URL consultato il 24 ottobre 2024.
- ^ a b c d L’albo d’oro dei Campionati Italiani Assoluti di discesa femminile, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 27 marzo 2021. URL consultato il 23 ottobre 2024.
L’albo d’oro dei Campionati Italiani Assoluti di gigante femminile, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 24 marzo 2021. URL consultato il 23 ottobre 2024.
L’albo d’oro dei Campionati Italiani Assoluti di slalom femminile, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 23 marzo 2021. URL consultato il 23 ottobre 2024.
L’albo d’oro dei Campionati Italiani Assoluti di combinata femminile, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 28 marzo 2021. URL consultato il 23 ottobre 2024. - ^ (EN) 05-06.03.49. Abetone, su alpineskiworld.net. URL consultato il 23 ottobre 2024.
- ^ (EN) 20-22.01.50. Grindelwald, su alpineskiworld.net. URL consultato il 23 ottobre 2024.
- ^ a b c La brillante carriera dell'allieva di Gasperl, in Stampa Sera, 2 marzo 1951, p. 5. URL consultato il 23 ottobre 2024.
- ^ (EN) 24-25.03.51. Abetone (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 23 ottobre 2024.
- ^ Due azzurre dello sci piangevano, in Stampa Sera, 2 agosto 1951, p. 5. URL consultato il 24 ottobre 2024.
- ^ (EN) 09-10.01.53. Grindelwald, su alpineskiworld.net. URL consultato il 24 ottobre 2024.
- ^ (EN) 04-08.02.53. Sestriere, su alpineskiworld.net. URL consultato il 24 ottobre 2024.
- ^ (EN) 13-15.03.1953. St Anton, su alpineskiworld.net. URL consultato il 24 ottobre 2024.
- ^ Giuliana speranza azzurra (PDF), in l'Unità, 27 gennaio 1956, p. 6. URL consultato il 24 ottobre 2024.
- ^ (EN) 06-08.01.55. Grindelwald, su alpineskiworld.net. URL consultato il 24 ottobre 2024.
- ^ (EN) 19-23.01.55. Mont Blanc, su alpineskiworld.net. URL consultato il 24 ottobre 2024.
- ^ (EN) 11-13.03.1955. Muerren, su alpineskiworld.net. URL consultato il 24 ottobre 2024.
- ^ (EN) 04-07.01.1956. Grindelwald, su alpineskiworld.net. URL consultato il 24 ottobre 2024.
- ^ (EN) 08-11.01.1958. Grindelwald, su alpineskiworld.net. URL consultato il 24 ottobre 2024.
- ^ (EN) 02-09.02.1958. Bad Gastein, Austria, su alpineskiworld.net. URL consultato il 24 ottobre 2024.
- ^ (EN) 10-13.01.61. Grindelwald, su alpineskiworld.net. URL consultato il 25 ottobre 2024.
- ^ (EN) 03-05.02.61. Bad Gastein, su alpineskiworld.net. URL consultato il 25 ottobre 2024.
- ^ (EN) 10-12.03.1961. Muerren, su alpineskiworld.net. URL consultato il 25 ottobre 2024.
- ^ Al via Torino 2006, scintille e passioni, in Corriere della Sera, 10 febbraio 2006. URL consultato il 25 ottobre 2024 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2006).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giuliana Minuzzo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Giulia Minuzzo / Giuliana Minuzzo Chenal, su fis-ski.com, FIS.
- (EN) Matteo Pacor, Giuliana Minuzzo, su Ski-DB.com.
- (EN) Giuliana Minuzzo, su Olympedia.
- (EN) Giuliana Minuzzo, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).
- (IT, EN) Giuliana Minuzzo, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 90332010 · ISNI (EN) 0000 0004 1967 4822 · SBN SBLV152629 |
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