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Fraxinus excelsior

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Frassino maggiore
Fraxinus excelsior
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Tracheobionta
(clade)Angiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Asteridi
OrdineLamiales
FamigliaOleaceae
GenereFraxinus
SpecieF. excelsior
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineScrophulariales
FamigliaOleaceae
GenereFraxinus
SpecieF. excelsior
Nomenclatura binomiale
Fraxinus excelsior
L.
Areale

Il frassino maggiore o frassino comune (Fraxinus excelsior L.) è una specie della famiglia delle Oleaceae, diffusa dall'Asia minore all'Europa.

È un albero di notevoli dimensioni fino a 40 m di altezza, lo si trova in tutta la penisola italiana, meno sporadicamente nell'Appennino centro settentrionale, dove prospera nelle zone fitoclimatiche del Castanetum, del Fagetum e più raramente del Lauretum; ha il tronco dritto e cilindrico con corteccia dapprima liscia e olivastra, successivamente grigio-brunastra e screpolata longitudinalmente; le gemme sono vellutate e di colore nerastro; ha grandi foglie caduche composte imparipennate formate da 4-7 paia di foglioline sessili opposte e minutamente seghettate di colore verde cupo e lucente sulla pagina superiore, più chiare su quella inferiore; i fiori, ermafroditi, sono riuniti in infiorescenze ascellari a pannocchia e sono piccoli, di colore verdastro e compaiono prima delle foglie; sono privi di calice e di corolla con stami brevissimi sormontati da un'antera globosa di colore porpora scuro; i frutti sono samare bislunghe a forma variabile con base arrotondata o troncata, con un unico seme, riunite in grappoli pendenti.

Fiori del Frassino

Il frassino maggiore è una specie interessante per l'arboricoltura da legno, lucivaga mesofila ed esigente, richiede terreni fertili, umidi ricchi di humus e profondi, viene governato a fustaia con turni di 70-80 anni e raramente a ceduo, si moltiplica facilmente con la semina o trapiantando piantine di 2-4 anni, si deve prevedere continua e tempestiva lotta ai parassiti animali e fungini. È specie abbastanza tollerante l'ombra nella fase giovanile e quindi può rinnovarsi facilmente nei querceti radi e nelle radure delle faggete. Si rinnova bene anche negli ex-coltivi abbandonati.

  • Cantaride - adulti di Lytta vesicatoria attaccano le foglie divorando solo il lembo e lasciando intatte le nervature.
  • Ciono - le larve di Cionus fraxini rodono le gemme e le foglie lasciando intatta solo l'epidermide superiore che ben presto imbrunisce e dissecca; gli adulti attaccano in primavera le giovani gemme.
  • Ilesino - gli adulti di Lepersinus fraxini scavano gallerie nella corteccia che appare perforata in più punti e tende a screpolarsi; col tempo si forma una fitta rete di piccole gallerie che indeboliscono la parte di pianta attaccata.
  • Tentredine - le larve di Tomostethus melanopygus divorano le foglie lasciando intatte le sole nervature con grave defogliazione della chioma.
  • Carie del legno - i funghi Fomes ignarius e F. fomentarius attaccano il legno profondamente con perdita di consistenza e assunzione di un aspetto spugnoso biancastro per la distruzione della lignina; i corpi fruttiferi dei parassiti sono visibili all'esterno dei tronchi attaccati e sono a forma di mensola o zoccolo; stesso tipo di danno causa la Schizophthora omnivora con corpi fruttiferi a forma di orecchiette grigiastre.
  • Marciume delle piantine - il fungo Phytophthora omnivora colpisce le giovani piantine nei semenzai con lesioni necrotiche del colletto.
  • Oidio o Mal bianco - i funghi Microsphaera alni e Phyllactinia sufflata attaccano le foglie e i giovani rametti verdi, provocando chiazze biancastre pulverulenti a consistenza feltrosa che nel tempo imbruniscono, disseccando le parti colpite.

Usi medicinali

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Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
  • Il decotto delle giovani radici raccolte in primavera o in autunno ha proprietà antidropiche.
  • Il decotto della polvere ottenuta dalla corteccia dei giovani rami di 3-4 anni raccolta alla ripresa vegetativa e fatta essiccare all'ombra, ha proprietà toniche, eupeptiche, antidiarroiche e febbrifughe; per uso esterno viene utilizzato come cataplasma dalle proprietà astringenti.
  • L'infuso delle foglie raccolte a fine primavera-inizio estate ed essiccate al sole, viene utilizzato come emolliente.
  • L'infuso di frutti raccolti d'estate è diuretico, lassativo, sudorifero, antireumatico, con proprietà curative della gotta per l'eliminazione degli acidi urici e nella cura delle cistiti.
  • Il decotto di manna, ricavata dal succo zuccherino che sgorga dalle lesioni della corteccia e che si rapprende rapidamente a contatto dell'aria, raccolto in estate, è un blando purgante, ha anche proprietà bechiche e anticatarrali; può essere usato come collirio nelle congestioni oculari; pezzetti di manna sciolti in bocca lentamente hanno proprietà espettoranti.

Usi officinali

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  • Le foglie secche e triturate e i frutti posti in un infuso di acqua bollente forniscono il tè di frassino.
  • Le foglie fermentate con acqua e saccarosio servono per preparare bevande alcoliche.
  • La manna viene utilizzata come dolcificante, indicata per bambini, anziani e diabetici.
  • Come pianta ornamentale in parchi e giardini di grandi dimensioni, alberature stradali, su terreni profondi anche con ristagno d'acqua.
  • Per l'estrazione di tannini dalla corteccia.
  • Utilizzando le foglie come foraggio per il bestiame, in zone povere di pascoli.
  • Per la produzione di legname; il legno di Frassino maggiore è chiaro biancastro, con anelli ben distinti e provvisti di grossi vasi nella zona primaverile, è elastico e resistente, il peso specifico è 0,96 da fresco; 0,72 da stagionato e 0,66 da secco, facilmente lavorabile viene utilizzato industrialmente per la produzione di compensati, pavimenti, mobili, timoni per imbarcazioni da diporto, manici per attrezzi e parti di strumenti musicali. Per la sua elasticità e resistenza col suo legno un tempo venivano fabbricati gli sci. Ha inoltre un elevato potere calorifico quindi è un apprezzato combustibile.
  • Fino al '600 fu, assieme al corniolo, uno dei legnami più impiegati nella produzione di lance, giavellotti e picche (oltre che alle ruote dei carri, sin dall'età del bronzo, quando il carro da guerra era uno status symbol militare), tanto che il frassino venne legato sovente a divinità pagane della guerra, fraternità di guerrieri o società di carattere militare.
  1. ^ (EN) Fraxinus excelsior, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.

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