Franco Storelli
Franco Storelli | |
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Nascita | Gualdo Tadino, 28 dicembre 1918 |
Morte | Battaglia di Capo Bon, 9 novembre 1941 |
Cause della morte | Morto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regia Marina |
Grado | Tenente del genio navale |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Battaglie | Battaglia di Punta Stilo Battaglia di Capo Bon |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | Regia Accademia Navale di Livorno |
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1920-1941)[1] | |
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Franco Storelli (Gualdo Tadino, 28 dicembre 1918 – Battaglia di Capo Bon, 9 novembre 1941) è stato un militare e marinaio italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Gualdo Tadino (provincia di Perugia) il 28 dicembre 1918.[2] Dal 1937 frequentò la Regia Accademia Navale di Livorno, conseguendo la nomina ad aspirante sottotenente del Genio Navale il 5 giugno 1940 per imbarcarsi subito a bordo dell'incrociatore leggero Emanuele Filiberto Duca d'Aosta in vista dell'inizio delle operazioni belliche contro Francia e Gran Bretagna.[2] Partecipò alla battaglia di Punta Stilo e poi sbarcò per frequentare la Facoltà di ingegneria all'Università di Genova, presso la quale avrebbe dovuto laurearsi nel 1942.[3] Nel dicembre 1940 ebbe la promozione a sottotenente e nel luglio 1941 quella di tenente. Il 25 luglio dello stesso anno imbarcò sull'incrociatore leggero Alberico da Barbiano.[3]
Il 12 dicembre 1941 l'incrociatore lasciò il porto insieme alla nave gemella Alberto di Giussano per trasportare rifornimenti urgenti di carburante per aerei, munizioni e viveri da Palermo a Tripoli. Venne intercettato al largo di Capo Bon dalla 4th Destroyer Flotilla della Royal Navy, ossia quattro cacciatorpediniere nemici (i britannici Sikh, Legion e Maori e l'olandese Hr. Ms. Isaac Sweers); prima di avere il tempo di reagire (solo poche mitragliere poterono aprire il fuoco), la nave, centrata da almeno tre siluri lanciati dal Sikh, dal Legion e dal Maori, e da varie cannonate, s'incendiò all'istante, capovolgendosi, senza lasciare scampo per chi si trovava sottocoperta.[4] Rimase fino all'ultimo al suo posto di combattimento, nel locale macchine già invaso da intenso vapore e con l'aria ormai resa irrespirabile per i fumi dell'incendio provocato dai colpi ricevuti nello scontro per assicurare il funzionamento dell'apparato motore.[3] Invitato a porsi in salvo si preoccupò dell'incolumità del personale dipendente e scompariva poco dopo con l'unità che s'inabissava.[3] Fu decretata la concessione della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3]
Un istituto comprensivo di Gualdo Tadino porta il suo nome.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Regio Decreto 30 dicembre 1942.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 761.
- ^ a b Alberini, Prosperini 2016, p. 505.
- ^ a b c d e Alberini, Prosperini 2016, p. 506.
- ^ Alberini, Prosperini 2016, p. 455.
- ^ Medaglia d'oro al valor militare Franco Storelli, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato il 13 febbraio 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Paolo Alberini e Franco Prosperini, Uomini della Marina, 1861-1946, Roma, Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Marina Militare, 2016, ISBN 978-8-89848-595-6.
- Giorgio Giorgerini, La guerra italiana sul mare. La Marina tra vittoria e sconfitta, 1940-1943, Milano, Mondadori, 2002, ISBN 978-88-04-50150-3.
- Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 736.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Storelli, Franco, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 12 febbraio 2023.
- Storelli, Franco, su Marina Difesa. URL consultato il 12 febbraio 2023.
- Storelli, Franco, su MOVM. URL consultato il 12 febbraio 2023.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 307418203 · SBN SBNV022933 |
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