Fico dottato

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Fico dottato
Origini
Luogo d'origineItalia (bandiera) Italia
RegioneCalabria
Zona di produzioneProvince di Cosenza,

Firenze, Prato e Arezzo.

Dettagli
Categoriaortofrutticolo
RiconoscimentoP.A.T.
Settoreprodotti vegetali

Il Dottato, chiamato anche Ottato, è una varietà di fico domestico bìfere di origine italiana.

Molto coltivata nell'Italia meridionale[1], il suo frutto è particolarmente apprezzato secco. Nella provincia di Cosenza la Denominazione di Origine Protetta "Fichi di Cosenza DOP" designa in modo esclusivo i frutti essiccati di fico domestico “Ficus carica sativa”, appartenenti alla suddetta varietà[2][3].

Come prodotto agroalimentare tradizionale (PAT)[4], il fico dottato è anche coltivato nelle zone collinari in piante sparse in moltissime aziende agricole delle province di Arezzo, Firenze e Prato.

Riguardo all'origine del nome sono state formulate molte proposte (lat. Optatus, lat. Ficus cottana, it. ad otta 'al momento giusto', it. dote), ma gli etimologi sembrano più inclini a ritenere il nome della pianta legato al toponimo Ottati, comune della provincia di Salerno. [5]

Ogni anno nella stessa Ottati si svolge l’evento Ficus in Tabula - I gusti del Fico Dottato in cui viene proposta un’offerta enogastronomica con piatti e prodotti a base di fichi. [6]

È conosciuto dai latini come il Ficus carica (nome attuale della specie): Plinio il Vecchio lo vanta come uno dei migliori a seccare. Il monaco vallombrosano Vitale Magazzini, nel 1625, in Coltivazione toscana enumera gran varietà di fichi per l'essiccazione, tra gli altri i dottati[7]: "che dovrebbero seccare al sole e non in forno". Il dottato appare anche negli scritti di Pier Antonio Micheli e nei dipinti di Bartolomeo Bimbi, tutti e due al servizio di Cosimo III. Giorgio Gallesio nel suo libro illustrato Pomona Italiana[8], tra le altre varietà di frutta, gli dedica una tavola.

Per millenni, nel bacino del Mediterraneo, i fichi principalmente secchi sono addomesticati e considerati dall'uomo come un alimento con qualità tonificanti e di conservazione. Nel corso dei secoli, nelle province di Salerno e Cosenza, essi diventano una risorsa economica importante per gli agricoltori che hanno creato una vasta gamma di derivati, oggi, tutelati dalla denominazione di origine: "Fico Bianco del Cilento" DOP e "Fichi di Cosenza" DOP.

Grappa aromatizzata ai fichi

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In provincia di Reggio Calabria, nel basso ionio reggino (Area Grecanica), i fichi raccolti, caratterizzati da proprietà uniche derivanti dal particolare microclima, sono utilizzati per produrre la grappa aromatizzata ai fichi.

  1. ^ Vocabolario Treccani, su treccani.it.
  2. ^ Fichi di Cosenza DOP, su fichidicosenza.com. URL consultato il 10 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2018).
  3. ^ Fichi di Cosenza DOP Atlante dei prodotti tipici - Ortofrutticoli DOP e IGP, su agraria.org.
  4. ^ Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione nel settore Agricolo-forestale - Prodotti agroalimentari tradizionali della Toscana
  5. ^ Wolfgang Schweickard, Deonomasticon Italicum. Dizionario storico dei derivati da nomi geografici e da nomi di persona, III, Tübingen, Max Niemeyer Verlag, 2009, p. 528-529.
  6. ^ Ficus in Tabula a Ottati tra degustazioni,show cooking e cultura | ANSA.it, su www.ansa.it. URL consultato il 9 settembre 2024.
  7. ^ Accademia dei Georgofili. Agricoltura del Seicento – La Coltivazione toscana di Vitale Magazzini, Firenze, 2012, p.18
  8. ^ Pomona Italiana di Giorgio Gallesio, su pomonaitaliana.it. URL consultato il 6 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2012).
  • Ugo Fiorini, Il Fico - Pianta mediterranea della fortuna, Edizioni Masso della Fate, 2000, ISBN 88-87305-10-2

Voci correlate

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