Ferrovia di Évora
Ferrovia di Évora | |
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Nome originale | Ramal de Évora |
Stati attraversati | Portogallo |
Attivazione | 1863 |
Soppressione | 2011 (parziale; tratta Évora-Estremoz) |
Gestore | Comboios de Portugal |
Precedenti gestori | Companhia dos Caminhos de Ferro do Sul e Sueste |
Lunghezza | 27 km |
Scartamento | iberico |
Elettrificazione | 25 kV CA, 50 Hz (Casa Branca-Évora) |
Ferrovie | |
La ferrovia di Évora (in portoghese Linha de Évora) è una linea ferroviaria portoghese, a scartamento iberico, che collega la ferrovia dell'Alentejo, dalla stazione di Casa Branca ad Évora. Fino al 2009 era attiva fino ad Estremoz.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Prodromi
[modifica | modifica wikitesto]Uno dei primi progetti di costruzione di ferrovie in Portogallo fu, negli anni 1840, uno per un collegamento internazionale con la Spagna, a Siviglia, passando per Évora, Beja e Mértola con diramazione per Estremoz ed Elvas[1]. Unitamente ad altri progetti avrebbe dovuto essere realizzato dalla Companhia das Obras Públicas de Portugal ma a causa dell'instabilità politica del periodo attorno al 1846 questa andò in fallimento[1].
Collegamenti con Évora
[modifica | modifica wikitesto]Un progetto successivo prevedeva di collegare la sponda sud del fiume Tago con Vendas Novas importante nodo viario della regione; la prima idea di una tranvia a trazione ippica venne abbandonata a favore di una ferrovia per Évora e Beja[2] che avrebbe potuto continuare, da Évora, per Elvas, sulla ferrovia dell'Est[2].
Il 19 aprile 1854 il marchese di Ficalho e José Maria Eugénio de Almeida, in nome della Companhia Nacional dos Caminhos de Ferro ao Sul do Tejo, presentarono un progetto di collegamento tra Aldeia Galega e Vendas Novas, ottenendone il 24 giugno la concessione a costruirlo e gestirlo; il progetto, a scartamento normale prevedeva di raggiungere Beja con diramazioni per Évora e Setúbal[3]. La prima tratta Barreiro-Bombel fu inaugurata il 15 giugno 1857[3][4].
Nel giugno 1859 il governo approntò un disegno di legge per costruire, ma a scartamento iberico i collegamenti ferroviari da Vendas Novas per Beja e Évora. L'incarico venne affidato ad un gruppo di investitori britannico che formarono la Companhia dos Caminhos de Ferro do Sueste[4]; il contratto prevedeva il binario unico ma predisposizione del sedime per il raddoppio eventuale, una durata di 99 anni della concessione e la possibilità, per lo Stato, di riscatto al termine dei primi 15 anni [5]. Lo Stato chiese alcune varianti di tracciato e assicurò appoggio finanziario[6].
Il 23 gennaio 1861, la Companhia ao Sul do Tejo aveva collegato Bombel a Vendas Novas mentre da quest'ultima stazione era in costruzione l'altra ferrovia per Beja e Évora; lo scartamento differente presupponeva un irrazionale trasbordo di merci e viaggiatori[4].
La linea per Évora fu aperta il 14 settembre 1863 e quella per Beja il 15 febbraio 1864[4].
Tratta Évora-Estremoz
[modifica | modifica wikitesto]Nell'aprile del 1864, dopo la nazionalizzazione della Companhia ao Sul do Tejo e l'affidamento delle linee alla Companhia do Sueste venne inserito nel contratto un prolungamento della Linha de Évora a Crato, sulla ferrovia dell'Est[4][6] passando per Estremoz in quanto pur essendovi un gran numero di miniere la zona era poco servita da strade e inoltre si pensava ad un collegamento internazionale con la Spagna[7].
La situazione finanziaria della Companhia divenne precaria; dal 1869 lo Stato iniziò a prendersi cura della regolarità dell'esercizio delle linee mentre veniva raggiunta Estremoz il 22 dicembre 1873[4][8][9].
Prolungamento su Vila Viçosa
[modifica | modifica wikitesto]Il 6 ottobre 1898 un progetto prevedeva il prolungamento della Linha de Évora fino alla ferrovia dell'est spostando il punto di innesto da Crato ad Elvas per Vila Viçosa[10]. Tale progetto e la connessione Évora-Ponte de Sor furono inclusi nel programma del 27 novembre 1902[11]. Il 2 agosto 1905 il tratto per Vila Viçosa venne inaugurato[12]; il rimanente tratto per Elvas venne annullato per l'opposizione delle autorità militari con Decreto n. 18190, del 28 marzo 1930[11][13].
Connessione alla ferrovia di Mora
[modifica | modifica wikitesto]Il tratto per la stazione di Mora entrò in funzione l'11 luglio 1908[4][8].
Tra prima guerra mondiale e metà degli anni Trenta
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1917 a causa della scarsezza di carbone vennero diminuiti i servizi sulla linea[14].
Nel 1934 la Companhia dos Caminhos de Ferro Portugueses installò la linea telefonica sulla tratta Vendas Novas-Évora[15]
Durante gli anni trenta la Companhia sostituì diversi vecchi ponti in ferro[16].
Dal 1990 in poi
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1º gennaio 1990 fu sospeso il traffico viaggiatori tra Évora ed Estremoz[9]. Nello stesso anno iniziarono i treni Intercity tra Barreiro, Beja ed Évora[17].
Nel 2009 cessò l'esercizio della tratta Évora ed Estremoz che venne ufficialmente dismessa dal 2011. Il 14 giugno 2010 la Linha de Évora venne sospesa per necessità di manutenzione e vennero istituiti servizi alternativi[18]. Le opere previste comprendevano l'elettrificazione, il rinnovamento dell'armamento e delle infrastrutture, in circa 60 km tra Bombel e Casa Branca ed Évora con un investimento complessivo di circa 48 milioni di euro[18]. La tratta fu riaperta il 24 luglio 2011.
Stazioni e fermate | ||||||
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Ferrovia dell'Est → Torre das Vargens | |||||
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Crato | |||||
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Ferrovia dell'Est → Portalegre | |||||
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(pro. abb.) | |||||
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Ferrovia di Vila Viçosa → Vila Viçosa | |||||
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86 | Estremoz (Museo Ferroviario di Estremoz) | ||||
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Ferrovia di Portalegre → Portalegre | |||||
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79 | Ameixial | ||||
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68 | Évora-monte | ||||
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68 | Aranha | ||||
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59 | Vimieiro (ant. Venda do Duque) | ||||
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51 | Vale do Pereiro | ||||
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46 | Azaruja | ||||
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38 | Sousa da Sé | ||||
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32 | Garraia | ||||
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29 | Comenda | ||||
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Ferrovia di Reguengos → Reguengos de Monsaraz | |||||
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Ferrovia di Mora → Mora | |||||
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27 | Évora | ||||
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Ferrovia Pedreira do Sul-Monte das Flores | |||||
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21 | Monte das Flores | ||||
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13 | Tojal | ||||
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Ferrovia dell'Alentejo → Funcheira | |||||
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Ferrovia mineraria di Nogueirinha | |||||
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0 | Casa Branca | ||||
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Ferrovia dell'Alentejo → Barreiro |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b 80 Anos de Caminhos de Ferro (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 48, n. 1173, 1º novembre 1936, p. 507. URL consultato il 4 marzo 2017.
- ^ a b José de Sousa Gomes, Apontamentos para a História dos Caminhos de Ferro em Portugal (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 47, n. 1140, 16 giugno 1935, pp. 260, 261. URL consultato il 4 marzo 2017.
- ^ a b Santos, p. 109.
- ^ a b c d e f g Carlos Manitto Torres, A evolução das linhas portuguesas e o seu significado ferroviário (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 70, n. 1683, 1º febbraio 1958, pp. 75, 77. URL consultato il 4 marzo 2017.
- ^ Santos, p. 110, 111.
- ^ a b José Fernando de Sousa, A transformação das oficinas gerais dos C. F. E., no Barreiro (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 46, n. 1122, 16 settembre 1934, p. 465. URL consultato il 2 marzo 2017.
- ^ Santos, pp. 119, 120.
- ^ a b Martins et al, p. 12.
- ^ a b (ES) José Luís Torres Blazquez, El Museo de Ferrocarril de Estremoz, in Maquetren, vol. 2, n. 8, Madrid, Resistor, S. A., 1992, p. 13.
- ^ A rêde ferro-viaria ao Sul do Tejo, in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 15, n. 359, 1º dicembre 1902, pp. 355, 370.
- ^ a b José Fernando de Sousa; Raul Augusto Esteves, O Problema da Defesa Nacional (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 47, n. 1133, Lisbona, 1º marzo 1935, p. 102. URL consultato il 4 marzo 2017.
- ^ Cronologia: 1900/1925 - 1º Quartel Séc. XX com a I Guerra Mundial pelo meio, su Comboios de Portugal. URL consultato il 4 marzo 2017.
- ^ Portogallo. Ministério do Comércio e Comunicações - Direcção Geral de Caminhos de Ferro - Divisão Central e de Estudos - Secção de Expediente, Paços do Governo da República, Decreto n. 18:190], del 28 marzo 1930 (PDF), in Diário do Govêrno n. 83, Série I, 10 aprile 1930.
- ^ Linhas Portuguezas (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 30, n. 700, 16 febbraio 1917, p. 62. URL consultato il 2 marzo 2017.
- ^ O que se fez nos Caminhos de Ferro Portugueses, durante o ano de 1934 (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 47, n. 1130, 16 gennaio 1935, p. 50. URL consultato il 4 marzo 2017.
- ^ Martins et al, p. 121.
- ^ Os Caminhos de Ferro Portugueses 1856-2006, p. 150.
- ^ a b Linha do Alentejo/Linha de Évora, in Rede Ferroviária Nacional. URL consultato il 29 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Os Caminhos de Ferro Portugueses 1856-2006, Público-Comunicação Social S. A. e CP-Comboios de Portugal, 2006, p. 238, ISBN 989-619-078-X.
- Luís Filipe Rosa Santos, Os Acessos a Faro e aos Concelhos Limítrofes na Segunda Metade do Séc. XIX, Faro, Câmara Municipal, 1995, p. 213.
- João Paulo Martins, Madalena Brion, Miguel de Sousa, Maurício Levy, Óscar Amorim, O Caminho de Ferro Revisitado, O Caminho de Ferro em Portugal de 1856 a 1996, Caminhos de Ferro Portugueses, 1996, p. 446.
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