Esegesi mistica ebraica
L‘Esegesi mistica ebraica è un metodo di interpretare la Bibbia basato sull'assunto che la Torah contenga conoscenza segreta in merito alla Creazione e alle manifestazioni di Dio. L'unico sistema per scoprire tali segreti è di sapere come decodificare il testo e rivelarli. Il metodo più idoneo risale al III secolo.
Concentrandosi sulla santità del testo, i mistici ebraici consideravano ogni sfumatura del testo come un indizio per scoprire i segreti divini, dal testo intero fino agli accenti di ciascuna lettera. Una volta che si riesce a trovare una tale conoscenza, si può usare il testo in rituali mistici che possono influenzare sia i mondi superiori (i cieli) che il mondo inferiore (il nostro mondo). Il nome di Dio è considerato una delle più grandi fonti di potenza e si ipotizza possa essere nascosto sotto varie forme in tutto il testo. Molta attività consiste nel riordinare gli spazi tra le parole per cercare i diversi nomi di Dio così come altri aspetti della conoscenza nascosta.
Esistono due testi fondamentali nell'ambito del misticismo ebraico: lo Sefer Yezirah e lo Zohar, entrambi testi esoterici e cabalistici.
Sefer Yetzirah
[modifica | modifica wikitesto]Lo Sefer Yetzirah (in ebraico Sēpher Yəṣîrâh? - "Libro della Formazione" o "Libro della Creazione", ספר יצירה) è il titolo del primo testo esistente di esoterismo ebraico. "Yetzirah" viene tradotto più letteralmente con "Formazione"; la parola "Briah" è usata per "Creazione".[1]
Zohar
[modifica | modifica wikitesto]Lo Zohar è stato originariamente considerato come una rivelazione da Dio attraverso Rabbi Shimon bar Yohai, sia stato molto probabilmente scritto da Moses de León, nella Spagna del XIII secolo. Il testo utilizza grandi quantità di ghematria per interpretare il testo della Torah. Il metodo della ghematria consiste di valori numerici assegnati alle lettere ebraiche, dando ad ogni parola un valore, permettendo così di cercare schemi/configurazioni nel testo basandosi su tali valori numerici. Secondo lo Zohar, la ghematria è la più alta categoria di interpretazione, chiamata "Sod", che si riferisce all'interpretazione mistica. Ci sono anche significati letterali, allusivi e anagogici del testo che vengono rispettivamente indicati come "Peshat", "Remez" e "Derash". Quando si aggiunge la 4ª categoria, l'acrostico costituisce il metodo esegetico di quattro livelli chiamato Pardes ("Paradiso") che può essere raggiunto una volta che si comprenda la Torah in tutte e quattro le modalità di interpretazione.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ In ebraico, "Yetzirah" può significare sia "creazione" che "formazione", ma può anche riferirsi all'oggetto creato o formato. Per esempio, un'opera d'arte in ebraico è chiamata 'yetzira', come anche l'atto di crearla. Quindi il nome "Sefer Yetzirah" si può riferire all'atto di creare o formare il cosmo, o al cosmo stesso, o ad entrambi. poiché esiste una parola ebraica specifica per la creazione del cosmo ("briah"), è più probabile che il significato si riferisca a "formazione", o ad oggetto-formato, o ad entrambi.
- ^ Giuseppe Laras, La mistica ebraica e il pensiero cabbalistico dello Zohar, Milano, CUEM, 2004. ISBN 9788860018496
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Busi, Giulio, "Materiali per una storia della filologia e dell'esegesi ebraica", Annali dell'Università degli studi di Napoli L'Orientale. Rivista del Dipartimento di Studi Asiatici e del Dipartimento di Studi e Ricerche su Africa e Paesi Arabi, 1986 (46/2). pp. 167–195. ISSN 0393-3180
- De La Torre, Miguel A., (2002) Reading the Bible from the Margins, Maryknoll: NY: Orbis Books. ISBN 1-57075-410-1
- Daniel Doriani, Getting the message : a plan for interpreting and applying the Bible, Phillipsburg N.J., P&R Pub., 1996, ISBN 978-0-87552-238-8.
- Gordon D Fee, To What End Exegesis?: Essays Textual, Exegetical, and Theological, Grand Rapids, Mich.; Cambridge, U.K, W.B. Eerdmans, 2001, ISBN 0-8028-4925-3.
- Howard G. Hendricks, Living by the Book, Chicago, Moody Press, 1991, p. 349, ISBN 0-8024-0743-9.
- Perani, Mauro, Personaggi biblici nell'esegesi ebraica, Giuntina, 2003.